venerdì 6 gennaio 2012

Agli operai Fiat la tredicesima è di 270 euro. Al Senato c'è anche la sedicesima!



Insomma una casta nella casta.


Gli stenografi del Senato al massimo livello retributivo arrivano a sfiorare uno stipendio lordo di 290 mila euro. Solo 2mila meno di quanto lo Stato spagnolo dà a Juan Carlos di Borbone, 50 mila più di quanto, sempre al lordo, guadagna Giorgio Napolitano come presidente della Repubblica: 239.181 euro. Quasi il doppio degli stessi senatori.
Questi signori incassano non solo la tredicesima, la quattordicesima e la quindicesima, ma anche la sedicesima.
Il regolamento sul personale del Senato, all'articolo 17 comma 3, quest'ultima la chiama ‘indennità compensativa di produttività’ ma di fatto equivale a una mensilità aggiuntiva rispetto alle quindici di cui si compone lo stipendio dei dipendenti di entrambi i rami del Parlamento. Insomma, oltre alle classiche tredicesima e quattordicesima riscosse a dicembre e a giugno, i lavoratori di Camera e Senato incassano la quindicesima, una mensilità il cui importo viene spalmato nelle buste paga di aprile e settembre, e la sedicesima.

La busta paga di dicembre di un operaio Fiat, cassintegrato a rotazione, reparto verniciatura: 270 euro di tredicesima.
Una sola parola: vergogna.


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