lunedì 9 luglio 2012

Quella volta in cui Pertini disse a Craxi e Martelli: “Suicidatevi”




Sandro Pertini e Bettino Craxi non si sono mai amati. E’ ben noto che il leader socialista fece di tutto, nel 1978, per impedire l’elezione dello storico esponente del suo partito, famoso per le sue crociate anti-corruzione e per le sue posizioni, soprattutto da Presidente della Camera, contro i partiti di governo, a favore dell’unità con il PCI di Berlinguer.
Per bruciarlo, Craxi fece pubblicamente il nome di Pertini come candidato unico delle sinistre. Quando gli domandarono se sarebbe stato contento della sua elezione, il leader socialista rispose: “Contento e anche commosso.” A stretto giro di posta arrivò la replica di Pertini: “Speriamo che la commozione non sia così grande da mettere in difficoltà il partito.“
Come andò a finire è noto: Sandro Pertini fu eletto l’8 luglio 1978 con 832 voti favorevoli su 995 (maggioranza a oggi ineguagliata nella storia della Repubblica). E divenne il Presidente della Repubblica più amato di tutti i tempi.
Ma c’è un episodio poco noto, che merita di essere riportato: all’indomani delle elezioni europee del 17 giugno 1984, quelle in cui il PCI divenne il primo partito italiano con il 33,3% dei consensi, vi fu un duro scontro tra l’allora Capo dello Stato e Bettino Craxi, allora presidente del Consiglio. Il PSI, infatti, uscì sconfitto dalla tornata elettorale: la linea di Berlinguer aveva pagato, ma lui era morto; quella di Craxi aveva perso, ma lui era vivo e avrebbe continuato a fare danni.
Di fronte al tracollo socialista, Craxi e Martelli attaccarono Pertini, secondo loro reo di aver fatto aumentare i voti del PCI trasportando il corpo di Berlinguer da Padova a Roma, sull’aereo presidenziale. La replica, durissima, arrivò fulminante:
Voi due fate una cosa. Tornate a Verona, suicidatevi sulla tomba di Giulietta e io vi porto in aereo a Roma. Vediamo se il Psi prende voti.
La faccenda si chiuse lì, con Craxi e Martelli che, purtroppo, a Verona a suicidarsi non ci andarono (quanti guai l’Italia si sarebbe evitata). Quello che rimane di questo episodio è questo: che Sandro Pertini era veramente una grande persona.

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