Italia presto con tre milioni di disoccupati. E' quella che vede il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti che alla "telefonata" di Maurizio Belpietro si dice più pessimista delle previsioni della Ue.
"Arriveremo a 3 milioni di disoccupati nel 2013, non nel 2014 - ha detto - perderemo un milione di posti in due anni. Una situazione catastrofica. Dobbiamo tornare indietro di qualche decennio per ricordare tre milioni di disoccupati in Italia".
"Arriveremo a 3 milioni di disoccupati nel 2013, non nel 2014 - ha detto - perderemo un milione di posti in due anni. Una situazione catastrofica. Dobbiamo tornare indietro di qualche decennio per ricordare tre milioni di disoccupati in Italia".
Secondo Angeletti il Governo ha commesso un "errore strategico" perchè con la "miscela" di tagli alle pensioni e l'aumento delle tasse "ha provocato la recessione".
Il leader della Uil ha sottolineato che l'esecutivo "avrebbe dovuto fare dei tagli chirurgici sui costi di funzionamento della pubblica amministrazione, sforzandosi di renderla più efficiente. Questa strada che ci avrebbe impedito di precipitare un una recessione". Angeletti ha aggiunto che "il debito non può diminuire perchè siamo in recessione, l'economia non funziona. Per quanto tagli lo Stato possa aver fatto, non creando ricchezza il debito inevitabilmente aumenta".
Angeletti sollecita un accordo sulla produttività, e dice che è "il problema è non un problema che ci sta trascinando nell'impoverimento". Il numero uno della Uil ha sottolineato che la Cgil su questo tema "ha un problema quasi culturale. Non si rende conto che la produttività è l'unico strumento per i prossimi decenni per evitare l'impoverimento generale".
Naturalmente, basta fare 4 conti per capire che le manovre compiute dal governo stanno aggravando la crisi: meno occupati, stipendi fermi, tasse più alte e precariato vogliono dire meno soldi nelle tasche dei cittadini che comprano meno e provocano altra disoccupazione. Oltretutto con la disoccupazione e la cassa integrazione stanno demolendo anche l'Inps, quindi, anche meno sicurezza per i pensionati. Dove vogliono arrivare, dove vogliono portarci non si è ancora capito. Di sicuro c'è solo che gli unici a sopravvivere alla mattanza saranno sempre e soltanto loro, quelli che siedono in parlamento e si preoccupano solo di creare leggi che gli assicurino vita eterna nelle stanze del potere e lauti immeritati stipendi e benefit.
Cetta.
Cetta.
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