mercoledì 22 marzo 2023

Adozioni internazionali: coppia italiana scopre traffico di bambini. - Rachele Sorrentino

 

Adozioni internazionali: una coppia italiana ha scoperto un traffico di bambini in Ucraina. Volevano adottare un bimbo ma hanno offerto loro di comprarlo.

Una coppia di coniugi italiani è entrata in una controversa storia che, sembrando dapprima a lieto fine, ha rivelato dei drammatici retroscena.

LE ADOZIONI INTERNAZIONALI –  Alessia Raglianti e Tiziano Berardini sono due coniugi di Pisa che volevano esaudire il sogno di crescere un figlio. La coppia aveva fatto richiesta d’adozione presso l’Airone Onlus, associazione di Albenga che gestisce le adozioni internazionali. I due pisani erano riusciti ad ottenere l’affidamento di un bambino ucraino di nove mesi, per la cui adozione avevano già avviato le pratiche con l’Airone.

Entusiasti di poter divenire genitori, i coniugi sono partiti per l’Ucraina per prendere in affidamento il piccolo, le cui generalità e foto erano già state loro consegnate dall’associazione.

ACQUISTARE UN BAMBINO – Non appena la coppia ha raggiunto l’Ucraina , ha dovuto constatare due tristi verità che hanno distrutto il loro desiderio di adottare un bambino.

Batik, il piccolo che avrebbe dovuto essere adottato dai coniugi pisani, soffre di una malattia cardiaca conosciuta come morbo blu e,  a causa della gravità delle sue condizioni di salute,  non può espatriare dall’Ucraina. Inoltre, il bimbo di nove mesi non è suscettibile ad adozione in quanto non è stato abbandonato e affidato agli organi di competenza ma è stato meramente lasciato alla custodia dei responsabili di una sorta di ostello per bambini, un luogo nel quale le mamme conducono i propri figli per essere accuditi durante le loro attività lavorative.

VITTIME DI UN TRAFFICANTE - I due aspiranti genitori, shockati dall’ambigua situazione, hanno posto  molti quesiti al responsabile del presunto affidamento in Ucraina per far luce sull’accaduto. L’uomo, al seguito delle loro richieste, ha proposto alla coppia di acquistare un bambino e dichiarare che fosse loro figlio per poi trasferirlo, assieme a loro, in Italia.  I coniugi pisani sono celermente passati dalla realizzazione di un sogno d’amore all’implicazione in traffici illegali di minori, reato commesso più volte dal signore che ha tentato di chiudere l’accordo con loro e che attualmente è ricercato dall’Interpol per essere processato.

Dopo lo spiacevole inconveniente, la coppia è tornata in Italia e ha denunciato l’associazione Airone per implicazioni in traffici illegali di minori, portando il caso alla Commissione adozioni italiana che farà luce sulla presunta colpevolezza dell’Airone e sulla sua relazione con il trafficante ucraino.

ANCORA CASI AMBIGUI - Al momento, la coppia pisana ha avviato le pratiche per l’adozione di un bambino ungherese, il cui corretto svolgimento è stato cristallizzato a causa di una richiesta monetaria da parte dei responsabili del piccolo. I coniugi hanno dovuto patire sia la cocente delusione per non aver adottato il piccolo Batik, che avrebbero voluto affidare alle cure sanitarie italiane, che l’incertezza di una nuova possibile adozione di un bambino ungherese, per la quale si esigono comunque degli scambi monetari.

In queste delicate situazioni, le vittime più colpite restano sempre i bambini, sfruttati come merce di scambio o abbandonati al loro destino, privandoli spesso della speranza di essere salvati.

https://www.wakeupnews.eu/adozioni-internazionali-coppia-italiana-scopre-traffico-di-bambini/

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