Quello che sto per scrivere è successo veramente, anche se le nostre TV e i nostri giornali hanno pensato bene di concedere zero secondi al discorso del Presidente Cubano Miguel Diaz-Canel pronunciato al vertice UE-CELAC. Censura? Si, maledetta censura!
Intanto c'è da sottolineare che in questo vertice, l'obiettivo dell'UE era quello di trascinare gli Stati dell'America Latina e i Caraibi verso una chiara posizione anti Russa, obbiettivo amaramente fallito visto che nella dichiarazione congiunta questi Stati si sono fortemente opposti a ciò che avrebbero voluto scrivere quei miserabili di Bruxelles e hanno consegnato un due di picche grande quanto tutta l'UE a Von der Leyen e Company.
Oltre a questo arriva anche l'umiliazione, prima da parte del presidente Brasiliano Lula il quale ha confermato per l'ennesima volta che di dichiarare guerra alla Russia per far felice qualche guerrafondaio non se ne parla e poi da parte del Presidente Cubano, il quale ha fatto a pezzi la narrazione propagandista occidentale targata USA/UE/NATO:
"L' America Latina e i Caraibi non sono il cortile degli Stati Uniti, non sono ex colonie bisognose di consigli e non accetteremo di essere trattati come semplici fornitori di materie prime. Siamo paesi indipendenti e sovrani con una visione comune del futuro, stiamo creando la Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici come corpo unico e rappresentativo della nostra unità nella nostra diversità".
Continua mettendo in evidenza la criminalità occidentale basata sulla colonizzazione e su un sistema capitalista che ha fatto danni inestimabili in giro per il mondo: "Il saccheggio coloniale e il saccheggio capitalista hanno trasformato l'Europa in un creditore e l'America Latina e i Caraibi in debitori".
Infine arriva la ciliegina sulla torta e rileva come l'occidente vorrebbe e pretende di imporre delle regole internazionali a proprio uso e consumo: "Siamo preoccupati per l'insistenza degli stati occidentali nel voler sostituire l'adesione alla Carta delle Nazioni Unite e al diritto internazionale con un cosiddetto ordine internazionale basato su regole che non sono state negoziate, tantomeno concordate con nessuno".
Qua c'è da alzarsi in piedi e tributare una standing ovation infinita per questo grande Presidente il quale con coraggio, davanti ai sottosviluppati marchiati UE al servizio di Washington, li ha umiliati a casa loro. Umiliazione sacrosanta per una classe politica ipocrita e pericolosa che nel mondo non ha fatto altro che esportare sofferenze. Altro che democrazia!
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