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martedì 22 giugno 2021

Consip, i pm chiedono di assolvere Verdini ma ribadiscono: “Processate Tiziano Renzi”.

 

Rinvio a giudizio per Tiziano Renzi e altre sei persone. Lo ha ribadito ieri il pm romano Mario Palazzi nell’ambito di uno dei filoni dell’inchiesta Consip, che si sta discutendo davanti al gup Annalisa Marzano. Nella stessa udienza di ieri, il sostituto procuratore ha chiesto invece l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” per l’ex senatore Denis Verdini, per l’imprenditore Ezio Bigotti, per l’ex parlamentare Ignazio Abrignani, per l’ex ad di Grandi Stazioni Silvio Gizzi e per l’ex ad di Consip, Domenico Casalino. Per l’imprenditore campano Alfredo Romeo, che non aveva optato per il rito abbreviato, è stato chiesto il luogo a procedere per l’accusa di turbativa d’asta.

Nel caso di Verdini e di altri (tra cui l’ex parlamentare Abrignani), l’accusa è quella di concussione. Secondo il capo di imputazione Verdini nel 2016, quando era ancora parlamentare, “costringeva Marroni”, ad di una “società pubblica i cui vertici vengono designati proprio dal governo”, “a erogare a Ezio Bigotti (…) l’utilità consistita nell’incontrarlo e ascoltarlo in quanto interessato a conoscere notizie riservate sulla gara FM4 e a sollecitare una minore resistenza di Consip nei contenziosi pendenti”. Accuse che però non stanno in piedi secondo il pm, che ha chiesto l’assoluzione di Verdini perché il fatto non sussiste. Diversa la posizione di Tiziano Renzi. Durante una delle scorse udienze davanti al gup, la difesa del padre dell’ex premier aveva fatto sapere di star valutando la possibilità di chiedere il rito abbreviato. Richiesta che poi non si è concretizzata ed è stato scelto dunque il rito ordinario. Ieri per il padre dell’ex premier e altri imputati, il pm Palazzi ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio. Per Tiziano Renzi, indagato inizialmente per il solo reato di traffico di influenze, la Procura molti mesi fa aveva chiesto l’archiviazione, rigettata dal gip Gaspare Sturzo che ha disposto nuove indagini. E così alla fine Renzi si è ritrovato indagato per traffico di influenze e turbativa d’asta in relazione a due gare: l’appalto Fm4 indetto da Consip (del valore di 2,7 miliardi di euro) e la gara per i servizi di pulizia bandita da Grandi Stazioni. A settembre dovrebbe arrivare la decisione del gup, che dovrà ascoltare prima le difese.

IlFQ

giovedì 26 giugno 2014

Francia, assolto medico che ha aiutato a morire sette pazienti terminali.

Francia
In Francia si torna a discutere di eutanasia. Una sentenza quella arrivata ieri, destinata a fare scuola. Il dottore Nicolas Bonnemaison è stato portato in tribunale a Pau, nel sud ovest della Francia, con l’accusa di aver aiutato a morire sette paziente in stato terminale. La giustizia francese ha prosciolto il medico e la sentenza è stata seguita da un lunghissimo applauso della platea. “Ho agito da medico fino all’ultimo. – ha spiegato il dottore Bonnemaison –  Fa parte dei doveri del medico accompagnare i pazienti fino alla fine”.
L’uomo era accusato di avere “avvelenato” sette pazienti terminali somministrando massicce dosi di sedativo e farmaci in grado di provocare la morte. I fatti che hanno portato il medico a processo, sono accaduti tra il 2010 e il 2011. Il medico dal 2011 non può più esercitare la professione ed è stato radiato dall’ordine dei medici nel 2013. Nicolas Bonnemaison rischiava una condanna all’ergastolo. Ma secondo quanto sosteneva la difesa, e anche l’accusa, il dottore “non può essere considerato un assassino nel senso comune del termine”.
Dopo la sentenza di ieri, la Francia torna dunque a riflettere sull’eutanasia. Come ha sottolineato anche il legale di Bonnemaison, questa decisione “obbligherà i politici ad intervenire più rapidamente” per avviare il processo di riforme sulla legislazione del fine vita. Un anno fa, infatti, anche i medici si dichiararono favorevoli a modificare l’attuale legge sul fine-vita: la legge Leonetti del 2005 contro l’accanimento terapeutico, che, già ora, autorizza il medico a somministrare, con il consenso del paziente, “dosi terapeutiche in grado di alleviare il dolore, anche se rischiano di abbreviare la vita”. Se il “lasciar morire” (con il ricorso alle cure palliative) è permesso, l’eutanasia continua di fatto a essere illegale in Francia, diversamente da quanto accade da anni in Olanda, Belgio, Lussemburgo e Svizzera. Ma, evidentemente, la legge Leonetti non basta più.