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mercoledì 5 febbraio 2025

IL MISTERO DEI BLOCCHI DI ROCCIA COLOSSALE.

 

Se c'è un posto sulla Terra dove ci si può chiedere che le costruzioni appartengano alla nostra civiltà, è sicuramente la cava Yangshan in Cina.
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Come potete vedere dalle immagini, i misteriosi minatori di questa cava, chiunque fossero, stavano estraendo tre diversi blocchi di roccia dalla roccia. La Base Stele è lunga 30,35 metri, spessa 13 metri e alta 16 metri e pesa 16.250 tonnellate. Il corpo ha dimensioni di 49,4 metri di lunghezza, 10,7 metri di larghezza e 4,4 metri di spessore e pesa 8.799 tonnellate. La testa della stele misura 10,7 metri di altezza, 20,3 metri di larghezza, 8,4 metri di spessore e pesa 6.118 tonnellate.
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Messi insieme, i tre Yangshan Megalith pesano oltre 30.000 tonnellate. Il famoso transatlantico sommerso, il Titanic, pesava circa 46.000 tonnellate. Si può quindi fare un confronto. E non dobbiamo dimenticare che tutto è stato fatto in montagna. Cioè, chi li ha costruiti pensava di poter trasportare 30.000 tonnellate di roccia monolitica giù a valle e non romperla! Inoltre, milioni di tonnellate di materiale sono state apparentemente rimosse per estrarre i monoliti dalla roccia.
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Chi ha tagliato questi giganteschi blocchi di roccia? Fu l'imperatore cinese Yongle a vantarsi di questo lavoro nel 1405. Ha detto di aver ordinato il taglio di una stele gigante in questa cava, da usare nel mausoleo Ming Xiaoling del suo defunto padre. Ma ci sono molti che si chiedono se sia vero. La tecnica di taglio della roccia che è stata usata non ha eguali prima o dopo in Cina. Inoltre, le dimensioni delle stele tagliate erano completamente al di là della capacità di trasporto non solo dei cinesi dell'epoca, ma anche dei cinesi di oggi!
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I mostruosi monoliti di Yangshan, come i monoliti di Baalbek, e come altre costruzioni megalitiche sparse nel mondo, troppo grandi per essere 'nostri', sembrano indicare un momento in cui qualcuno sulla Terra è stato in grado di tagliare enormi blocchi di roccia, e spostarli senza grossi problemi. Ma chi erano? E cosa è successo a loro?

mercoledì 14 agosto 2024

Blocchi di pietra di granito a Machu Picchu.

 

Blocchi di pietra di granito a Machu Picchu, una cittadella inca del XV secolo situata nella Cordigliera orientale del Perù meridionale su una cresta montuosa di 2.430 metri.
Le pietre degli edifici più belli dell'Impero Inca non usavano malta. Queste pietre sono state tagliate così precisamente, e incastrate così strettamente tra loro, che nemmeno un pezzo di carta può essere inserito tra loro. Oltre agli evidenti benefici estetici di questo stile edilizio, ci sono dei vantaggi ingegneristici. Il Perù è un paese sismicamente instabile e lo stesso Machu Picchu è stato costruito in cima a due linee di faglia. Quando si verifica un terremoto, si dice che le pietre di un edificio Inca "danzino", cioè rimbalzano attraverso le scosse e poi tornano al loro posto. Senza questo metodo di costruzione, molti degli edifici più conosciuti a Machu Picchu sarebbero crollati da tempo.
Gli Inca costruirono la proprietà intorno al 1450 ma la abbandonarono un secolo dopo, al tempo della conquista spagnola. È possibile che la maggior parte dei suoi abitanti sia morta di vaiolo introdotto dai viaggiatori prima che i conquistadores spagnoli arrivassero nella zona.






mercoledì 3 aprile 2024

L’INSPIEGABILE MISTERO DI “PUMA PUNKU”. -

 

Per “Puma Punku” normalmente si intende un’area lunga circa 167 metri, e ampia 117 metri. Su questa zona si trova una piattaforma in pietra che misura 6,75 × 38,72 metri. Su di essa si trovano dei blocchi di andesite e arenaria rossa. Diversi di questi blocchi hanno una mole mastodontica. Uno di questi blocchi misura 7,81 metri x 5,17 metri x 1,07 metri. Questo masso dovrebbe pesare almeno 131 tonnellate. Ci sono altri quattro blocchi di grandezza simile sulla piattaforma. Anche se sono state localizzate le cave da cui probabilmente questi blocchi megalitici sono stati tratti, non si ha idea di come i costruttori siano riusciti a portarli fin lì, ad una distanza di diversi chilometri, e in alta montagna, a 3.800 metri di altezza!

Nel perimetro di Puma Punku si trovano anche altri blocchi, più piccoli, ma con delle caratteristiche che li rendono unici. Si possono descrivere come blocchi quadrangolari con una facciata a forma di “H”. Tra le caratteristiche che li rendono unici c’è senza dubbio l’estrema precisione del loro taglio. Gli angoli interni ed esterni dei blocchi, gli spigoli e ogni altro dettaglio sono realizzati con una precisione millimetrica, in modo tale che possono aderire perfettamente l’uno all’altro.
Secondo praticamente tutti gli studiosi, chi ha realizzato quei blocchi doveva possedere un qualche tipo di strumentazione ad altissima precisione. L’incredibile accuratezza del taglio delle pietre di Puma Punku richiama da vicino la precisione con cui è stata realizzata in Egitto la “Camera del Re” e l’interno dei parallelepipedi del Serapeo di Saqqara. In molti di questi blocchi si vede il simbolo che viene ripetuto anche nelle piramidi di Giza, che dà la forma alla Grande Galleria e alla nicchia della Camera della Regina. Si tratta di una “V” rovesciata a gradoni.

Un’altra caratteristica unica di questi blocchi è che si presentano come “blocchi modulari”, che si possono incastrare tra loro in diversi modi, come una sorta di “gigantesco lego”. Inoltre, questi “enormi pezzi di lego” vengono tenuti insieme da un ingegnoso sistema di staffe interne, composte da una lega di rame-arsenico-nichel-bronzo. Sono stati trovati anche due blocchi di diorite che erano uniti insieme con un sistema simile. La precisione con cui sono stati realizzati tutti questi blocchi lascia sconcertati gli osservatori. Non sembra affatto di vedere oggetti del passato.

Questi blocchi di roccia un tempo componevano qualche tipo di edificio, mentre oggi sono sparsi per terra in maniera disordinata. Sembra come se una gigantesca mazza da baseball abbia colpito improvvisamente una costruzione fatta con dei lego, sparpagliandoli disordinatamente sul pavimento. Questo indica che, anche in questo caso, una gigantesca “onda d’urto” ha colpito violentemente questa zona, come sembra sia avvenuto anche a Sacsayhuamán. Sembra che questa gigantesca onda d’urto, di una violenza terribile, abbia buttato tutto gambe all’aria.

L’articolo continua sul libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA

Puoi trovare una copia del libro a questo link
https://www.amazon.it/dp/B0BLYBDF69 

https://www.facebook.com/photo/?fbid=435207532359899&set=a.166635502550438

mercoledì 13 settembre 2023

L’INSPIEGABILE MISTERO DI “PUMA PUNKU”

 

Per “Puma Punku” normalmente si intende un’area lunga circa 167 metri, e ampia 117 metri. Su questa zona si trova una piattaforma in pietra che misura 6,75 × 38,72 metri. Su di essa si trovano dei blocchi di andesite e arenaria rossa. Diversi di questi blocchi hanno una mole mastodontica. Uno di questi blocchi misura 7,81 metri x 5,17 metri x 1,07 metri. Questo masso dovrebbe pesare almeno 131 tonnellate. Ci sono altri quattro blocchi di grandezza simile sulla piattaforma. Anche se sono state localizzate le cave da cui probabilmente questi blocchi megalitici sono stati tratti, non si ha idea di come i costruttori siano riusciti a portarli fin lì, ad una distanza di diversi chilometri, e in alta montagna, a 3.800 metri di altezza!
Nel perimetro di Puma Punku si trovano anche altri blocchi, più piccoli, ma con delle caratteristiche che li rendono unici. Si possono descrivere come blocchi quadrangolari con una facciata a forma di “H”. Tra le caratteristiche che li rendono unici c’è senza dubbio l’estrema precisione del loro taglio. Gli angoli interni ed esterni dei blocchi, gli spigoli e ogni altro dettaglio sono realizzati con una precisione millimetrica, in modo tale che possono aderire perfettamente l’uno all’altro.
Secondo praticamente tutti gli studiosi, chi ha realizzato quei blocchi doveva possedere un qualche tipo di strumentazione ad altissima precisione. L’incredibile accuratezza del taglio delle pietre di Puma Punku richiama da vicino la precisione con cui è stata realizzata in Egitto la “Camera del Re” e l’interno dei parallelepipedi del Serapeo di Saqqara. In molti di questi blocchi si vede il simbolo che viene ripetuto anche nelle piramidi di Giza, che dà la forma alla Grande Galleria e alla nicchia della Camera della Regina. Si tratta di una “V” rovesciata a gradoni.
Un’altra caratteristica unica di questi blocchi è che si presentano come “blocchi modulari”, che si possono incastrare tra loro in diversi modi, come una sorta di “gigantesco lego”. Inoltre, questi “enormi pezzi di lego” vengono tenuti insieme da un ingegnoso sistema di staffe interne, composte da una lega di rame-arsenico-nichel-bronzo. Sono stati trovati anche due blocchi di diorite che erano uniti insieme con un sistema simile. La precisione con cui sono stati realizzati tutti questi blocchi lascia sconcertati gli osservatori. Non sembra affatto di vedere oggetti del passato.
Questi blocchi di roccia un tempo componevano qualche tipo di edificio, mentre oggi sono sparsi per terra in maniera disordinata. Sembra come se una gigantesca mazza da baseball abbia colpito improvvisamente una costruzione fatta con dei lego, sparpagliandoli disordinatamente sul pavimento. Questo indica che, anche in questo caso, una gigantesca “onda d’urto” ha colpito violentemente questa zona, come sembra sia avvenuto anche a Sacsayhuamán. Sembra che questa gigantesca onda d’urto, di una violenza terribile, abbia buttato tutto gambe all’aria.