Per chi non lo sapesse, Socrate morì bevendo la cicuta. Facevano un infuso con questa pianta velenosissima e la davano ai condannati a morte. Socrate attaccava il governo dei 30 Tiranni e per questo gli tolsero la parola, condannandolo a morte. Sapevano benissimo che la condanna era iniqua. Per un mese Socrate fu tenuto in carcere in attesa della morte, i giudici temevano, uccidendolo, di farne un martire, e pensarono di offrirgli una via di fuga. Aprirono la porta della cella e gli dissero che una nave lo attendeva nel porto per portarlo via di nascosto. Ma Socrate rifiutò, perché "era giusto cambiare una legge, ma non era giusto sfuggire a una pena. Nemmeno chi subiva ingiustizia poteva commettere ingiustizia, il male non poteva essere ripagato col male". "Se io fuggissi - disse - distruggerei le leggi ma nessuna società civile può sussistere se i cittadini non obbediscono alle leggi. Io non sono stato un corruttore di giovani, volete ora che io sia un corruttore di leggi?"
Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
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domenica 12 febbraio 2023
Socrate - Viviana Vivarelli
Così bevve la cicuta e morì, tra gli amici in lacrime e tra questi c'era anche Platone.
La notte prima aveva sognato una donna bellissima vestita di bianco che veniva a liberarlo, perché in fondo che cos'è la morte se non una liberazione dalla vita?
Viviana Vivarelli - Fb
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