Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
domenica 18 agosto 2024
IPOCRITI! - Giuseppe Salamone
venerdì 1 ottobre 2021
Il leader e il vangelo secondo Luca. - Antonio Padellaro
Auguriamo, naturalmente, a Luca Morisi di rialzarsi quanto prima dalla “caduta come uomo” che egli ammette di avere avuto, e ciò al di là dell’indagine per cessione e detenzione di droga che lo riguarda. “Un amico che sbaglia e che può contare su di me”, ha detto Matteo Salvini, parole anche queste che esigono comprensione. Ma quando Morisi saprà riprendere il controllo della sua vita sarebbe importante conoscere una sua riflessione sullo spaventoso e inarrestabile potere di chi usa ossessivamente la Rete per colpire gli avversari, seminare l’odio e rovinare la vita al prossimo. Del resto, difficile saperne più di lui, creatore e gestore della Bestia social, il formidabile sistema di propaganda al servizio della Lega di Salvini, strumento di una strategia comunicativa che ha contribuito alla impetuosa crescita dei consensi a favore del cosiddetto Capitano (ora ex). Con una potenza di fuoco invidiata, temuta e quanto mai ustionante.
Come potrebbe testimoniare Laura Boldrini per anni simbolo dell’odiato “buonismo” di sinistra. Additata al pubblico ludibrio come sponsor dell’“invasione clandestina incontrollata” (anche se non ha mai detto nulla del genere) è stata quotidianamente messa alla gogna dal sito bestiale per aizzarle contro la micidiale armata invisibile degli odiatori. Se per storia personale e ruolo istituzionale Boldrini rappresenta l’esempio più eclatante di questo modo di fare contrasto politico, non si calcolano invece i danni della implacabile pioggia di fango (per non dire peggio) che si è abbattuta su chi individuato come nemico non sapeva difendersi. Lordandone così l’immagine pubblica, e sempre a maggior gloria del Capitano (ex).
Ecco, poiché la Bestia non può essere semplicemente liquidata come l’arma di distruzione reputazionale di una stagione (forse tramontata con la Lega di governo a guida Giorgetti), ascoltare le riflessioni di Morisi sulla violenza social, se e quando ne avesse voglia, ci aiuterebbe a difenderci meglio dai fetidi schizzi. Mentre, nelle presenti circostanze, a Luca (e al suo amico Matteo, spesso con il rosario tra le dita) non farebbe male meditare sul precetto evangelico del non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te (ma forse non farebbe abbastanza like).
ILFQ
giovedì 3 settembre 2020
Pastrocchio ipocrita contro Conte. - Antonio Padellaro
martedì 12 maggio 2020
L’agguato a Bonafede. - Tommaso Merlo
La lotta alla mafia non c’entra nulla, l’obiettivo è Bonafede e quindi il Movimento. Siamo alle solite. Vogliono far fuori l’unica forza politica che ha osato dire di no al partito di Berlusconi e Dell’Utri. Tutti gli altri ci sguazzano da sempre. A destra come a sinistra ai tempi degli inciuci. Il parlamento italiano è sempre stato zeppo di mafiosi e di loro referenti anche ad altissimo livello. Mentre i magistrati morivano in nome della legge, la vecchia politica ha fatto sempre il doppio gioco. A Roma come nei comuni di provincia dove i vecchi partiti non hanno mai schifato soldi e i pacchetti di voti sporchi di mafia. Un rapporto consolidato e basato sul mutuo interesse. Dal profondo sud fino al profondo nord. Il virus della mafia ha infettato ogni angolo dello stivale. Per combatterlo serve un rigoroso distanziamento sociale soprattutto da parte della politica. Ma l’unica forza che ha avuto il coraggio di farlo davvero è stato il Movimento 5 Stelle. Selezionando accuratamente i suoi portavoce, cacciando i collusi e rifiutando ogni opacità. Un essere antimafia a fatti, non a chiacchiere. Tutti i giorni. Una linea legalitaria e di assoluta trasparenza portata avanti al governo dal ministro Bonafede, questo mentre Salvini e Meloni sono alleati con Berlusconi che ha pagato la mafia per anni e il cui braccio destro Dell’Utri è stato condannato per associazione mafiosa. Roba che in una democrazia sana Berlusconi e il suo seguito non dovrebbero più mettere nemmeno piede nelle istituzioni. Ed invece sono ancora tutti lì, come nulla fosse. Il suo partito, il suo impero mediatico e i suoi alleati politici Salvini e Meloni che hanno anche il coraggio di spacciarsi come “nuovi” e paladini della legalità. Ogni tanto pizzicano per mafia qualche loro esponente ma ormai la notizia dura qualche oretta. Dal profondo sud come al profondo nord. Mele marce. Normalità. L’antimafia a chiacchiere in attesa che tutto torni presto come prima. A causa della pandemia è scoppiato un caos scarcerazioni a cui Bonafede sta cercando di porvi rimedio. Senza nemmeno leggere le carte, le destre si sono scatenate. Ormai si attaccano a tutto per far cagnara, figurarsi se si facevano sfuggire questa ghiotta occasione. E così siamo al paradosso farsesco, Berlusconi e i suoi alleati che sfiduciano Bonafede con l’appoggio dei giornalai delle lobby. Ovviamente il merito della questione non c’entra nulla, vogliono riprendersi le poltrone e ogni scusa è buona. Quanto alla lotta alla mafia c’entra ancora meno, l’obiettivo è colpire il ministro e quindi il Movimento. L’obiettivo è boicottare il cambiamento e tornare ai bei tempi dell’antimafia a chiacchiere. Davvero un paradosso. Invece di prendere l’esempio e distanziare socialmente la mafia, la vecchia politica vuole far fuori il Movimento. L’unica forza politica che ha osato dire di no al partito di Berlusconi e Dell’Utri.
https://repubblicaeuropea.com/2020/05/09/lagguato-a-bonafede/
sabato 29 giugno 2019
Lo schiavismo dei buoni. 11.04.2016
Voluntas enim naturaliter tendit in bonum sicut in suum obiectum: quod autem aliquando in malum tendat, hoc non contigit nisi quia malum sibi sub specie boni proponitur. (Tommaso D’Aquino)
domenica 17 marzo 2019
Andrea Scanzi: “Se l’ipocrisia portasse benessere, il Pianeta Terra spezzerebbe le reni alle galassie”. - Andrea Scanzi
domenica 21 maggio 2017
VACCINATECI DAL COMPRENDONIO. - Sabina Guzzanti
Se avessero mai provato una qualche curiosità non parlerebbero così, non sarebbero così arroganti e irrispettosi di tutto.
Ma lasciamo perdere “la scienza”. Pensiamo alla salute che è meglio. Non pensate anche voi che se avessero a cuore la salute dei bambini farebbero qualcosa per la terra dei fuochi, per l’ambiente, per tutti i veleni contenuti nel cibo?
giovedì 15 gennaio 2015
Siamo tutti ipocriti.
Io la definisco ipocrisia.
Tanto parlare di Charlie Hedbo, poco o niente sulla strage delle vittime di serie "b" o dei "figli di un dio minore" in Nigeria.
Ma poi, della "Libertà di opinione", ne vogliamo parlare?
Più che di libertà di opinione io parlerei di volgarità.
Non riesco a comprendere, infatti, perchè, quando si trasmette un video, si censura la parola "caxo" e, contemporaneamente, si inneggia alla libertà di opinione e di satira contro l'altrui pensiero.
Dopotutto il "caxo" è il normalissimo organo sessuale e riproduttivo dell'uomo, tanto sponsorizzato e utilizzato dagli stessi e agognato da molte donne. Lo usano anche i preti per espletare le loro funzioni organiche e fare anche altro ....e mi fermo qui per non infierire.
Ma non si può pronunziare, è tabù.
Si può fare, però, satira piccante e volgare sugli altrui pensieri anche intimamente religiosi;
E Francesco, il santo e buono Francesco, si è pronunziato sull'accaduto?
A me non risulta, o non ci ho fatto caso. Ma se non lo ha fatto è stato onesto, altrimenti avrebbe dovuto spiegare le tante stragi compiute in nome delle guerre sante o durante la santa inquisizione....e spiegare perchè bastava pagare le "indulgenze" per comprare un posto in paradiso...
E questo è un altro discorso, i soldi hanno sempre fatto gola a tutti, anche alla Santa romana Chiesa, non dimentichiamo che a creare le banche sono stati i Templari, "poveri compagni d'armi di Cristo e del tempio di Salomone", e che la Santa romana Chiesa gestisce una banca, lo IOR, che specula in borsa come tutte le altre banche e che custodisce anche capitali nascosti, fa riciclaggio di danaro sporco....etc....
Diciamocela tutta: chi non ha peccato scagli la prima pietra!
Siamo tutti ipocriti!
Cetta.