Centinaia di milioni transitano per la Rai. E poi scappano via, distribuiti tra appalti, consulenze e produzioni esterne. Le serie televisive a puntate, girate in Tunisia o in Marocco, assorbono la parte più cospicua della torta: 208 milioni di euro per l'anno in corso, 21 società coinvolte, 31 titoli di fiction da inserire nei palinsesti. Per partecipare alla maratona occorre un capitale di 10 mila euro, un indirizzo, un numero telefonico e una sede. Anche se i maratoneti sono i soliti: noti perché multinazionali, parenti o amici di mamma Rai. Politica e servizio pubblico.
Scoprire le carte fa irritare: il deputato Italo Bocchino perché la moglieGabriella Buontempo lavora (da molto) con Goodtime per la Rai, Marco Bassetti perché la sua Endemol (30 per cento di Mediaset dal 2007) – secondo il medesimo Bocchino – domina la spartizione di viale Mazzini. Un intreccio dove pochi perdono e molti guadagnano. Endemol ha usufruito di un contratto particolare che prevede il minimo garantito: la Rai paga in anticipo, la società offre programmi e fiction. Soltanto nel 2006-07, nei mesi dell'operazione con la berlusconiana Mediaset, la Endemol ha incassato 45 milioni. La collaborazione è trasversale: inizia la mattina con Verdetto Finale (all'interno di Unomattina), prosegue all'ora di pranzo con la Prova del cuoco e chiude la giornata con Donna Detective.
Tre nomi per fare un esempio. Un veloce esempio. Non può lamentarsi la Magnoliadi Giorgio Gori: l'Isola dei Famosi, l'Eredità e X-Factor valgono 30 milioni di euro. Il podio dei migliori (e più proficui) è completato da Bibì Ballandi: tratta grandi nomi e grandi capitali, da Gigi D'Alessio a Milly Carlucci (Ballando con le stelle) per un giro d'affari di 20 milioni. Scoperto l'appalto alla suocera diGianfranco Fini, la mamma della Tulliani che confezionava Per Capirti, a viale Mazzini – appena pronunci la parolina politica – avvicinano le mani alla bocca: silenzio. E poi fanno scivolare: "Guardate la Ldm, in ascesa come un razzo". La Ldm spazia da I raccomandati e Butta la luna, s'infila con scioltezza nei campi aperti con la stessa disinvoltura del capo Piero Di Lorenzo, professionista e imprenditore romano, consulente (Beretta-Di Lorenzo&partners), immobiliarista (Edilnord 2000).
Fonti qualificate ripercorrono la carriera in Rai della Ldm: "Nasce da una costola di Alleanza nazionale, più vicina a Gasparri che a Fini, cresce nella Forza Italia che sarà Pdl". Il senatore Gasparri è deciso: "Non mettiamo voci su mia moglie. Infondate. Ha solo collaborato alla stesura di un libro, non c'entra nulla con la Rai". Conosce Di Lorenzo? "Certo, come tanti altri. Anche lei". Eppure c'è un legame tra la galassia Pdl e la Ldm. Il filo conduttore è Laura Tecce, spalla di Amadeus nel contenitore Cuore di Mamma (70 puntate su RaiDue). La Tecce è rientrata a viale Mazzini con una doppia esperienza: da giornalista a SkyTg24 e da ufficio stampa diScajola al ministero dello Sviluppo economico. Per una suggestiva coincidenza, ieri nelle stanze della direzione risorse televisive – lì dove passano e ripassano i contratti – girava una lettera del direttore Liofredi (RaiDue) che chiedeva l'ingaggio per un autore-regista di Cuore di Mamma per l'anno prossimo.
Postilla: il programma ha un cattivo rapporto con l'audience, non esiste il palinsesto per il 2011. Appena varcò il portone di Montecitorio, forse a malincuore, Luca Barbareschi lasciò le quote della Casanova che prepara due fiction da 6 milioni di euro. Sigle storiche: la Lux della famiglia Bernabei, oggi gestita da Matilde, moglie di Giovanni Minoli. La Ciaoragazzi di Claudia Mori. La Einstein di Luca Josi, l'ultimo discepolo di Craxi. Appalti e subappalti: il 45 per cento dei programmi viene affidato a minuscole società. Parafrasando un consigliere di amministrazione: "Nei rivoli sguazza la fuffa".
Da il Fatto Quotidiano del 4 maggio