Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
martedì 18 maggio 2010
Berlusck Holmes - Marco Travaglio
Le risposte degli interrogati, improntate ovviamente alla massima sincerità, non sono ancora note, e neppure i nomi dei marescialli chiamati a verbalizzarle:Capezzone? Cicchitto? Bonaiuti? Apicella? Quel che è certo è che il Presidente Pm, colto da raptus giustizialista, vuole tutta la verità. Perché, come spiega lo zio Tibia Sallusti, “dopo aver indagato a fondo nelle ultime ore è giunto alla conclusione che è possibile che nel governo o nelle sue vicinanze ci possa essere qualche ladro di polli”. Ed è determinatissimo a scovarli, costi quel che costi. Poi passerà a smascherare colui che li ha candidati e nominati. Pare si tratti di un putribondo figuro, ora annidato a Palazzo Chigi, che in passato comprò un giudice per fregare la Mondadori a un concorrente, poi fece comprare alcuni finanzieri perché non ficcassero il naso nei suoi bilanci truccati e nelle sue società off-shore, poi comprò anche un testimone inglese perché non svelasse di chi erano le società off-shore.
Il Presidente Pm lo sta pedinando e gli è ormai alle calcagna: quando lo prenderà non vorremmo essere nei suoi panni. Potrebbe addirittura fare la fine di quell’altro mascalzone che ha pagato la casa a Scajola senza dirgli nulla: anche Sciaboletta, armato di lente d’ingrandimento, cappotto con cappello e mantellina di tweed a scacchi, lo sta inseguendo per dargli una sonora lezione; così impara a regalargli 900 mila euro senza neppure avvertirlo. Ma di un fatto gli house organ del Padrone d’Italia sono certi: il governo è sano, nessuna Tangentopoli.
Purtroppo “qualche ladro di polli” (Sallusti), anzi “poche mele marce guastano il resto del raccolto” (Belpietro). Che teneri. Non si accorgono, gli acuti commentatori, di parlare come Craxi dopo l’arresto del “mariuolo” Mario Chiesa: “Nel partito ci sono 40 mila iscritti e tre mele marce, su una totalità di persone oneste”. Racconta Davigo: “I nostri indagati confessavano perché si sentivano abbandonati dai loro partiti. Uno in carcere mi chiese i giornali, lesse che i suoi dirigenti lo qualificavano come ‘una mela marcia isolata’ e subito mi disse: ‘Ah sì? Adesso, dottore, le descrivo il resto del cestino’...”. Infatti, per tre o quattro mele marce che Berlusck Holmes interroga a Palazzo Grazioli, subito se ne accalcano altre in coda fuori dall’uscio. Ieri Cappellacci e Nespoli, domani chissà a chi tocca. Ma l’ultimo travestimento dello Zelig di Arcore col tocco sul capino e la toga sulle spalle è perfettamente coerente con le ultime riforme della giustizia e dei poteri del premier.
Le indagini verranno tolte alle Procure e affidate in esclusiva al capo del governo, che disporrà anche le intercettazioni (ha già una vasta esperienza in materia) e alla fine emetterà pure le sentenze. All’occorrenza, siccome è un tipo eclettico, potrà fare anche l’imputato. Eccola, la vera riforma della giustizia, che ne sveltirà anche i tempi biblici: Berlusconi si presenterà in tribunale da solo, saltellerà con agili balzi dalla gabbia degl’imputati al banco dell’accusa a quello della difesa allo scranno del giudice. Niente separazione delle carriere: farà tutto lui, cambiandosi continuamente d’abito come Arturo Brachetti. Deporrà, si difenderà, si accuserà, si giudicherà. Col fiuto che si ritrova, potrebbe persino arrestarsi da solo.
Da il Fatto Quotidiano del 16 maggio
lunedì 17 maggio 2010
PALERMO-MILAN.....MIRACOLO AL BARBERA
Una settimanella buona (ma neanche tanto) - D. Vergassola e M. Melloni
- Secondo la Cassazione, se dai del “pazzo” al tuo capo non sei perseguibile. Ma non bastava l’immunità come Presidente della Camera? - Ciclismo. Quest’anno il Giro è partito da Amsterdam. Molti i corridori che al sellino hanno preferito la canna. - Per colpa della Guzzanti, il Ministro Bondi non andrà a Cannes. Peccato. Gli avrebbe fatto bene vedere un po’ di passerella.
Domenica 9 maggio
- Trovato accordo di separazione tra Silvio e Veronica. Il 50% lo pagheràAnemone. - Il principino Harry in lacrime per la morte del suo cavallo. Era come uno di famiglia. Di più: era tutto suo padre! - A settembre Bertolaso potrebbe lasciare la Protezione Civile. Tanto ormai ha sistemato tutti.
Lunedì 10 maggio
- Sentenza del Consiglio di Stato: frequentare l’ora di religione fa alzare la media. E la promozione è assicurata, se sei carino col parroco. - Letizia Moratti: “I clandestini che non hanno un lavoro regolare, normalmente delinquono”. Sbaglio o anche chi lavora regolarmente come assessore a Milano? - Secondo Palazzo Chigi, l’accordo salva-euro è tutto merito di Berlusconi. Di conseguenza, però, ritarderà di qualche giorno la cura per il cancro.
Martedì 12 maggio
- Per il Papa, la pedofilia nella Chiesa era uno dei segreti di Fatima. A me sembrava più uno dei segreti di Pulcinella. - Ciancimino rivela che Berlusconi è stato vittima della Mafia. Infatti, si dice che sia stata Cosa Nostra, anni fa, a metterlo nel cemento. - Carla Bruni ha rivelato di aver fatto sesso con Sarkozy mentre all’Eliseo li stava aspettando un Capo di Stato. Il presidente francese voleva riceverlo in gran pompa.
Mercoledì 13 maggio
- Scajola si rifiuta di deporre a Perugia e vuole essere sentito a Roma. Lui, o c’è la vista sul Colosseo o niente. - Pannella si confessa: “Ho amato tre o quattro uomini”. Giusto quelli che l’han votato. - Indiscrezioni sul libro mastro diAnemone. Cicchitto parla di lista di proscrizione . A leggere i nomi, però, sembrerebbe più una lista P2.
Giovedì 14 maggio
- Scarcerato il giovane fermato dalla polizia dopo Roma-Inter. Incredulo, le sue prime parole sono state: “Sogno o son pesto?” - Fini tranquillizza gli alleati: “Non voglio fare nessuna imboscata”. Sto solo cagando dietro un cespuglio. - Per Emilio Fede non è proprio il caso di beatificare Saviano. E’ ancora troppo vivo.
Venerdì 15 maggio
- Festival di Cannes. Per “Draquila” della Guzzanti tre minuti di applausi. Un altro grande successo internazionale di questo Governo. - Berlusconi non fa sconti: “Chi si è arricchito alle mie spalle dovrà pagare!” E’ giusto. Almeno il 15% per l’intermediazione. - Ciancimino accusa Dell’Utri: “Tiene Berlusconi per le palle”. In fondo, è un grande collezionista di vecchie pergamene incartapecorite.
Da il Misfatto del 16 maggio
domenica 16 maggio 2010
Apocaliss Mo' - Marco Presta
SANDRO BONDI
Eccone un altro che si è iscritto al corso di fango col caschè (olé). Il nostro Ministro dei Beni culturali SandroneD’Annunzio Bondi avrebbe avallato, per la direzione dei lavori di restauro dei Nuovi Uffizi a Firenze, la scelta di un ingegnere agrigentino manager di parrucchieri, Roberto Miccichè. amico di amici. Sembra che in futuro il noto museo verrà ribattezzato “Pinacoteca Gil Cagnè”. “E’ stato un gesto di trasparenza – ha dichiarato stupito il Ministro - dato che gli appalti pubblici in Italia prendono spesso una brutta piega, ho pensato che un coiffeur, con una messa in piega ben fatta, potesse risolvere il problema. Inoltre, il Miccichè è uomo di provata esperienza nelle Grandi Opere, una volta ha fatto uno chignon al Sindaco di Milano Letizia Moratti. E poi guardatemi: perché dovrei avere un tornaconto personale nel favorire un parrucchiere, visto che ho un capello ogni fermata d’autobus? Non ci può essere nessun conflitto d’interessi, suvvia!”. Bondi si è detto profondamente amareggiato del fatto che sia stata lordata la sua onorabilità e noi ci sentiamo di rassicurarlo dal più profondo del cuore: caro Ministro, se non si é lordata quando ha pubblicato le sue poesie, ormai, creda, non si lorda più.
VERONICA LARIO
Una moderna eroina italiana, l’Anita di Macherio e soprattutto la sola persona che, a differenza di tanti avvocati e magistrati, sia riuscita a portare e far rimanere per cinque ore in un’aula di tribunale Silvio Berlusconi. Del resto, quando la furia degli alimenti si scatena, nessuno può resistere, neanche un premier. Il Legittimo Impedimento ha clamorosamente perduto il derby contro il Legittimo Mantenimento, insomma. C’è chi dice che c’era da aspettarselo. Il Presidente del Consiglio, che tiene al consenso più di ogni altra cosa al mondo, ha non a caso accettato un divorzio consensuale. Non sembra, però, che si sia ancora raggiunto l’accordo sulla cifra mensile che Berlusconi deve versare alla sua ex consorte: tre milioni di euro secondo gli organizzatori, trecentocinquantamila secondo la questura. All’uscita dall’udienza, a detta dei testimoni, Veronica Lario era malinconica, ma di certo ha dimostrato un alto senso delle Istituzioni e la ringraziamo: accettando il divorzio consensuale, invece di pretendere come sarebbe stato ovvio quello per colpa, la signora ha evitato al Parlamento sei mesi di dibattito sull’immunità post matrimoniale delle più alte cariche dello Stato.
VITO CIANCIMINO JR.
Vi sembra fin troppo variabile il clima di questo bislacco maggio? Allora dovreste sentire le dichiarazioni di Vito Ciancimino jr.! Il figlio dell’ex sindaco di Palermo, che era senza dubbio un uomo tutto d’un pizzo, dopo aver dichiarato in tribunale che Milano 2 fu costruita con i soldi della Mafia e che la nascita di Forza Italia, sempre secondo i diari paterni, fu voluta dalla cosche, ha detto nei giorni scorsi che Silvio Berlusconi è la più grossa vittima di Cosa Nostra. Alcuni suoi membri, infatti, si sarebbero subdolamente infiltrati nel PDLper condizionarne le scelte. Sono davvero molto distratti nel nostro Governo: si riesce a manipolarli o a comprargli una casa senza che se ne accorgano minimamente. Il concetto di precariato, tristemente conosciuto nel nostro Paese, si può ormai tranquillamente applicare anche alle camaleontiche esternazioni del giovane Vito il quale, nelle prossime, dovrebbe rivelare, a detta dei suoi legali, che Giovanni Paolo II era buddista e che Luciano Moggi, d’accordo con l’ayatollah Khamenei, ha condizionato l’aumento del debito pubblico in Finlandia. In tutta questa confusione, però, di una cosa possiamo essere certi. Berlusconi sicuramente non ha baciatoTotò Riina. Al massimo la D’Addario.
MARCELLO LIPPI
E’ lui il c.t della nostra Nazionale di calcio, l’uomo chiamato da tutta la nazione a fare le scelte giuste in vista dei Mondiali in Sudafrica. A tale proposito, se si pensa che all’ultimo Festival di Sanremo, tra le tante canzoni cui abbinarsi come testimonial, Lippi ha scelto quella di Pupo ed Emanuele Filiberto, vengono i sudori freddi. Ancora non si sa chi saranno gli esclusi dalla lista dei 30 giocatori convocati nei giorni scorsi, l’unica certezza è che i portieri saranno tre, ma che, purtroppo, non potranno giocare contemporaneamente. I suoi detrattori lo accusano di non aver preso in considerazione gli uomini di maggior talento (Totti, Miccoli, Balotelli, Cassano), ma in fin dei conti sono anni che i governi italiani si attengono a questa strategia e vanno avanti benissimo. Purtroppo non gli è stato permesso di inserire nella sua lista quella che avrebbe potuto essere la vera, grande sorpresa di questi Mondiali: Pierferdinando Casini. Il leader dell’Udc, infatti, può giocare indifferentemente al centro, a destra e a sinistra, si adatta a qualunque modulo e vine anche bene sulle figurine. Peccato, era lui il nuovo Pablito...
Illustrazioni di Portos
Da il Misfatto del 16 maggio