mercoledì 19 maggio 2010

Federico Aldrovandi, ucciso dalla polizia senza una ragione


Ferrara, via dell’Ippodromo.
All’alba del 25 settembre 2005 muore a seguito di un controllo di polizia Federico Aldrovandi, 18 anni.
Dopo due anni di coperture e reticenze, durante i quali le versioni ufficiali sposavano la tesi della morte per overdose e dell’innocenza dei tutori dell’ordine, il 20 ottobre 2007 è iniziato il processo a quattro agenti.
Omicidio colposo l’ipotesi di reato per i poliziotti che avrebbero “cagionato o comunque concorso a cagionare la morte” di Federico per non aver chiamato il soccorso medico, ingaggiando al contrario “una colluttazione in maniera imprudente pur trovandosi in evidente superiorità numerica”.
Mentre il ragazzo implorava aiuto e chiedeva agli agenti di fermarsi “con la significativa parola basta, lo mantenevano ormai agonizzante ammanttato con la faccia in giù”.
Nel nostro speciale i resoconti di tutte le udienze.
I consulenti di parte civile attribuiscono il decesso alla concausa di fattori (dovuti al comportamento degli agenti) che avrebbero portato all’asfissia e non agli stupefacenti, per quelli della difesa Federico sarebbe morto anche a casa per le sostanze assunte.
A novembre 2008 il “colpo di scena”, agli atti del processo una foto che mostrerebbe inequivocabilmente come causa di morte sia un ematoma cardiaco causato da una pressione sul torace, escludendo ogni altra ipotesi.
Su questa immagine è acceso il dibattito, nelle ultime udienze della fase istruttoria, tra i periti chiamati a deporre dai legali dalla famiglia e quelli della difesa.
Infine la condanna degli agenti. Il giudice: «Ucciso senza una ragione»

martedì 18 maggio 2010

8 x 1000 - Perchè non si deve dare l'8 per mille alla chiesa


Berlusck Holmes - Marco Travaglio



17 maggio 2010
Ci sono giornate che cominciano un po’ così, fra pioggia, vento e depressione acuta. Poi uno legge Il Giornale, o Libero che è la brutta copia (paghi due prendi uno), e torna subito il buonumore. Titolo del Geniale del 15 maggio: “Adesso indaga Berlusconi. Il premier vuole individuare le mele marce”. Gli fa eco Libero, cioè Occupato: “Silvio fa il pm e interroga i suoi: ‘Ditemi la verità’”. Pare che Berlusck Holmes, in pigiama a Palazzo Grazioli, stia torchiando a uno a uno – “Adesso siediti e spiegami precisamente come sono andate le cose. Voglio la massima sincerità” – protagonisti e comprimari della cricca:Bertolaso, Verdini, Scajola, Matteoli, persino il povero James Bondi, già molto provato dai trionfi di Cannes.

Le risposte degli interrogati, improntate ovviamente alla massima sincerità, non sono ancora note, e neppure i nomi dei marescialli chiamati a verbalizzarle:
Capezzone? Cicchitto? Bonaiuti? Apicella? Quel che è certo è che il Presidente Pm, colto da raptus giustizialista, vuole tutta la verità. Perché, come spiega lo zio Tibia Sallusti, “dopo aver indagato a fondo nelle ultime ore è giunto alla conclusione che è possibile che nel governo o nelle sue vicinanze ci possa essere qualche ladro di polli”. Ed è determinatissimo a scovarli, costi quel che costi. Poi passerà a smascherare colui che li ha candidati e nominati. Pare si tratti di un putribondo figuro, ora annidato a Palazzo Chigi, che in passato comprò un giudice per fregare la Mondadori a un concorrente, poi fece comprare alcuni finanzieri perché non ficcassero il naso nei suoi bilanci truccati e nelle sue società off-shore, poi comprò anche un testimone inglese perché non svelasse di chi erano le società off-shore.

Il Presidente Pm lo sta pedinando e gli è ormai alle calcagna: quando lo prenderà non vorremmo essere nei suoi panni. Potrebbe addirittura fare la fine di quell’altro mascalzone che ha pagato la casa a
Scajola senza dirgli nulla: anche Sciaboletta, armato di lente d’ingrandimento, cappotto con cappello e mantellina di tweed a scacchi, lo sta inseguendo per dargli una sonora lezione; così impara a regalargli 900 mila euro senza neppure avvertirlo. Ma di un fatto gli house organ del Padrone d’Italia sono certi: il governo è sano, nessuna Tangentopoli.

Purtroppo “qualche ladro di polli” (Sallusti), anzi “poche mele marce guastano il resto del raccolto” (
Belpietro). Che teneri. Non si accorgono, gli acuti commentatori, di parlare come Craxi dopo l’arresto del “mariuolo” Mario Chiesa: “Nel partito ci sono 40 mila iscritti e tre mele marce, su una totalità di persone oneste”. Racconta Davigo: “I nostri indagati confessavano perché si sentivano abbandonati dai loro partiti. Uno in carcere mi chiese i giornali, lesse che i suoi dirigenti lo qualificavano come ‘una mela marcia isolata’ e subito mi disse: ‘Ah sì? Adesso, dottore, le descrivo il resto del cestino’...”. Infatti, per tre o quattro mele marce che Berlusck Holmes interroga a Palazzo Grazioli, subito se ne accalcano altre in coda fuori dall’uscio. Ieri Cappellacci e Nespoli, domani chissà a chi tocca. Ma l’ultimo travestimento dello Zelig di Arcore col tocco sul capino e la toga sulle spalle è perfettamente coerente con le ultime riforme della giustizia e dei poteri del premier.

Le indagini verranno tolte alle Procure e affidate in esclusiva al capo del governo, che disporrà anche le intercettazioni (ha già una vasta esperienza in materia) e alla fine emetterà pure le sentenze. All’occorrenza, siccome è un tipo eclettico, potrà fare anche l’imputato. Eccola, la vera riforma della giustizia, che ne sveltirà anche i tempi biblici: Berlusconi si presenterà in tribunale da solo, saltellerà con agili balzi dalla gabbia degl’imputati al banco dell’accusa a quello della difesa allo scranno del giudice. Niente separazione delle carriere: farà tutto lui, cambiandosi continuamente d’abito come
Arturo Brachetti. Deporrà, si difenderà, si accuserà, si giudicherà. Col fiuto che si ritrova, potrebbe persino arrestarsi da solo.

Da
il Fatto Quotidiano del 16 maggio



lunedì 17 maggio 2010

Il corruttore anticorruzione


PALERMO-MILAN.....MIRACOLO AL BARBERA



STADIO R. BARBERA.....PALERMO - MILAN.......S.ROSALIA FA IL MIRACOLO, ANZI DUE MIRACOLI LA VITTORIA DEL PALERMO E IL VECCHIETTO CHE SI METTE IN PIEDI.....EHEHEHHEH

Renato Zero -Gli unici -Inedito


Una settimanella buona (ma neanche tanto) - D. Vergassola e M. Melloni


Sabato 8 maggio

- Secondo la Cassazione, se dai del “pazzo” al tuo capo non sei perseguibile. Ma non bastava l’immunità come Presidente della Camera? - Ciclismo. Quest’anno il Giro è partito da Amsterdam. Molti i corridori che al sellino hanno preferito la canna. - Per colpa della Guzzanti, il Ministro Bondi non andrà a Cannes. Peccato. Gli avrebbe fatto bene vedere un po’ di passerella.

Domenica 9 maggio

- Trovato accordo di separazione tra
Silvio e Veronica. Il 50% lo pagheràAnemone. - Il principino Harry in lacrime per la morte del suo cavallo. Era come uno di famiglia. Di più: era tutto suo padre! - A settembre Bertolaso potrebbe lasciare la Protezione Civile. Tanto ormai ha sistemato tutti.

Lunedì 10 maggio

- Sentenza del Consiglio di Stato: frequentare l’ora di religione fa alzare la media. E la promozione è assicurata, se sei carino col parroco. -
Letizia Moratti: “I clandestini che non hanno un lavoro regolare, normalmente delinquono”. Sbaglio o anche chi lavora regolarmente come assessore a Milano? - Secondo Palazzo Chigi, l’accordo salva-euro è tutto merito di Berlusconi. Di conseguenza, però, ritarderà di qualche giorno la cura per il cancro.

Martedì 12 maggio

- Per il Papa, la pedofilia nella Chiesa era uno dei segreti di Fatima. A me sembrava più uno dei segreti di Pulcinella. -
Ciancimino rivela che Berlusconi è stato vittima della Mafia. Infatti, si dice che sia stata Cosa Nostra, anni fa, a metterlo nel cemento. - Carla Bruni ha rivelato di aver fatto sesso con Sarkozy mentre all’Eliseo li stava aspettando un Capo di Stato. Il presidente francese voleva riceverlo in gran pompa.

Mercoledì 13 maggio

-
Scajola si rifiuta di deporre a Perugia e vuole essere sentito a Roma. Lui, o c’è la vista sul Colosseo o niente. - Pannella si confessa: “Ho amato tre o quattro uomini”. Giusto quelli che l’han votato. - Indiscrezioni sul libro mastro diAnemone. Cicchitto parla di lista di proscrizione . A leggere i nomi, però, sembrerebbe più una lista P2.

Giovedì 14 maggio

- Scarcerato il giovane fermato dalla polizia dopo Roma-Inter. Incredulo, le sue prime parole sono state: “Sogno o son pesto?” -
Fini tranquillizza gli alleati: “Non voglio fare nessuna imboscata”. Sto solo cagando dietro un cespuglio. - Per Emilio Fede non è proprio il caso di beatificare Saviano. E’ ancora troppo vivo.

Venerdì 15 maggio

- Festival di Cannes. Per “Draquila” della Guzzanti tre minuti di applausi. Un altro grande successo internazionale di questo Governo. -
Berlusconi non fa sconti: “Chi si è arricchito alle mie spalle dovrà pagare!” E’ giusto. Almeno il 15% per l’intermediazione. - Ciancimino accusa Dell’Utri: “Tiene Berlusconi per le palle”. In fondo, è un grande collezionista di vecchie pergamene incartapecorite.

Da
il Misfatto del 16 maggio

http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2488188&yy=2010&mm=05&dd=16&title=una_settimanella_buonabrma_nea