domenica 8 maggio 2011

Berlusconi e le donne, don Gallo contro la Chiesa.


Anche don Andrea Gallo, fondatore della comunità di San Benedetto al Porto, interviene sul caso Ruby. Il premier Silvio Berlusconi è sotto inchiesta: il prete genovese è arrabbiato, ma con il Papa. «Com’è possibile - si chiede don Gallo, intervistato dal Fatto Quotidiano - che dal Cardinal Ruini a Bagnasco, da Fisichella fino al Santo Padre nessuno si indigni per il comportamento di Silvio Berlusconi? Sono ripugnato. A 82 anni e mezzo mi sento autorizzato a dire che è insopportabile che non ci sia una presa di posizione contro queste sconcezze. Anzi - ha rincarato il religioso - le gerarchie ecclesiastiche continuano a sostenere Berlusconi».

«Alla Chiesa - ha continuato Don Gallo - non importa più nulla dei poveri e dei deboli. Vive di privilegi, vuole difenderli e ne vuole conquistare di nuovi. Basti pensare all’8 per mille o ai contributi alle scuole cattoliche, che poi di cattolico non hanno proprio nulla. C’è anche l’esenzione fiscale sugli immobili della Chiesa, che non pagano l’Ici, o le politiche bioetiche».

Don Gallo parla anche del presidente del Consiglio: «È un amorale, un uomo che agisce fuori dalla Costituzione, dalla giustizia, dalla legalità. E dalla civiltà - ha affondato - Dice che lavora tanto e che si toglie qualche sfizio, ma nella sua vita vedo solo sfacelo e tristezza».

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2011/01/17/AN5o8PdE-berlusconi_contro_chiesa.shtml




Chi beve chi beve. - Edoardo Bennato




Sicilia, il paradosso dei forestali 841 ufficiali e solo 14 agenti.


PALERMO - È il corpo di polizia più pazzo d' Italia, dove tutti comandano ma non c' è nessuno che possa obbedire. È quello della forestale della Regione Siciliana, composto da ben 841 tra commissari e ispettori, cioè ufficiali e sottufficiali, che sulla carta dovrebbero coordinare una truppa di 14 agenti. Qui tutti hanno i gradi e le stellette, e nessuno è soldato semplice. Il risultato? Non solo in Sicilia non è rimasto più nessuno da "comandare", ma ci sono più commissari e ispettori che in tutto il corpo forestale dello Stato, dove gli ufficiali sono 428 a fronte di 7111 agenti. Un paradosso tutto siciliano, che la Regione guidata da Raffaele Lombardo ha appena scoperto facendo una ricognizione della pianta organica. E adesso, per metterci una pezza, si cerca disperatamente una truppa da far comandare ai tanti ufficiali, con l' amministrazione che vorrebbe riqualificare del personale interno, visto che la Regione ha appena assunto nei ruoli 5400 precari, chiaramente senza alcun concorso. «Per fortuna una norma prevede in questi casi l' assegnazione di mansioni anche inferiori ai graduati, in caso contrario avrei dovuto già chiudere il corpo, rischio che rimane tale perché in tutto ho un organico di 848 persone e ne ho bisogno di almeno 1.300», dice il neo direttore della Forestale, Pietro Tolomeo, che si è trovato sul tavolo i dati che hanno messo nero su bianco questa assurdità, iniziata durante gli anni dall' ex governo Cuffaro: precisamente il 20 aprile 2007, quando è stato consentito l' avvio di promozioni automatiche con la semplice anzianità di servizio. Il paradosso però adesso è sotto gli occhi di tutti. Nel dettaglio il direttore Tolomeo guida un comando nel quale ci sono 148 commissari che guadagnano circa 2.400 euro netti al mese (in organico dovrebbero essere solo 80), 693 ispettori con stipendio da 2.100 euro al mese (in organico dovrebbero essere 200) e solo 14 tra sovrintendenti e agenti con stipendio da 1.400 euro. Secondo la pianta organica, che sempre sulla scia dei paradossi siciliani è stata fissata con lo stesso decreto che promuoveva tutti, gli agenti in ruolo dovrebbero essere 1.100. Ed è proprio su quest' ultimo numero che l' amministrazione e perfino i sindacati si appigliano ora per incrementare l' organico. Gli ufficiali e i sotto ufficiali, infatti, si lamentano perché svolgono mansioni che non sono di loro competenza: «Io ho 50 anni è sono costretto da solo a fare il lavoro dell' agente e del sovrintendente - dice l' ispettore Gerlando Mazzà, del Cobas-Codir - Qui in passato sono stati fatti sprechi ed errori, ma le conseguenze le stiamo pagando noi, perché con un organico ridotto e così squilibrato nessuno può avere ambizioni di carriera». Numeri alla mano, comunque, anche con un organico "ridotto" a 848 unità, la Sicilia non si può lamentare rispetto ad altre regioni d' Italia che hanno una densità boschiva certamente superiore rispetto a quella dell' isola: a esempio, in Veneto i berretti verdi sono 425, tra graduati e agenti, in Toscana 630. Per non parlare della Valle d' Aosta o del Friuli Venezia Giulia, che nonostante le Alpi hanno corpi di polizia forestale composti rispettivamente da 157 e 298 unità.

- ANTONIO FRASCHILLA



BROOKER fa a pezzi BERLUSCONI (versione italiana)




Libia, naufraga barcone con a bordo 600 immigrati.



Un barcone con oltre 600 migranti è naufragato all'alba di ieri mattina davanti alle coste libiche, nei pressi di Tripoli. Nell'incidente sarebbero morti decine e decine di migranti; altri si sarebbero salvati raggiungendo a nuoto la riva. L'imbarcazione sarebbe infatti colata a picco subito dopo la partenza, a poche decine di metri dalla spiaggia, perchè sovraccarica.

Secondo le testimonianze raccolte dal giornalista somalo Aden Sabrie, che collabora con la Bbc, sarebbero stati recuperati 16 cadaveri di suoi connazionali, tra cui alcune donne e tre neonati, mentre altri 32 risultano ancora dispersi.

Ma il numero complessivo delle vittime, provenienti anche da altri paesi dell'area sub sahariana, sarebbe di gran lunga superiore.

La notizia del naufragio è stata confermata al giornalista della Bbc anche dall'ambasciatore somalo in Libia, Mohamed Abdiqani. Secondo una prima ricostruzione, attraverso le testimonianze di alcuni sopravvissuti, il barcone con oltre 600 migranti sarebbe partito un'ora dopo un'altra «carretta» che aveva un numero analogo di persone a bordo.
Quasi certamente si tratta dell'imbarcazione con 655 profughi approdata in nottata a Lampedusa dopo essere stata soccorsa a circa venti miglia dall'isola dalle motovedette della Guardia Costiera. La notizia si è subito diffusa nel centro di prima accoglienza di Lampedusa, provocando commozione e sgomento. Una donna somala giunta ieri sta piangendo dopo avere appreso telefonicamente da alcuni parenti che il figlio, partito con il secondo barcone, sarebbe tra le vittime.

Gli sbarchi di massa non si fermano. A Lampedusa in nottata sono approdati 842 migranti su due barconi provenienti dalla Libia. Li hanno soccorsi le motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. Sull'imbarcazione più grande c'erano 655 profughi, tra i quali 82 donne e 21 ragazzi e bambini; l'altra «carretta» trasportava 187 persone, tra cui 19 donne e un minorenne. Tutti sono stati accompagnati nel centro di prima accoglienza. Ieri erano stati trasferiti dall'isola a Taranto e alla tendopoli di Manduria, con la nave Excelsior, oltre mille migranti sbarcati negli ultimi due giorni.

Le donne, uomini e bambini sbarcati nella notte sono tutti di orgine sub-sahariana. Un'altra imbarcazione con un centinaio di immigrati è stato fermato in acque tunisine e riportato indietro dalle motovedette di Tunisi.