Secondo le testimonianze raccolte dal giornalista somalo Aden Sabrie, che collabora con la Bbc, sarebbero stati recuperati 16 cadaveri di suoi connazionali, tra cui alcune donne e tre neonati, mentre altri 32 risultano ancora dispersi.
Ma il numero complessivo delle vittime, provenienti anche da altri paesi dell'area sub sahariana, sarebbe di gran lunga superiore.
La notizia del naufragio è stata confermata al giornalista della Bbc anche dall'ambasciatore somalo in Libia, Mohamed Abdiqani. Secondo una prima ricostruzione, attraverso le testimonianze di alcuni sopravvissuti, il barcone con oltre 600 migranti sarebbe partito un'ora dopo un'altra «carretta» che aveva un numero analogo di persone a bordo.
Quasi certamente si tratta dell'imbarcazione con 655 profughi approdata in nottata a Lampedusa dopo essere stata soccorsa a circa venti miglia dall'isola dalle motovedette della Guardia Costiera. La notizia si è subito diffusa nel centro di prima accoglienza di Lampedusa, provocando commozione e sgomento. Una donna somala giunta ieri sta piangendo dopo avere appreso telefonicamente da alcuni parenti che il figlio, partito con il secondo barcone, sarebbe tra le vittime.
Gli sbarchi di massa non si fermano. A Lampedusa in nottata sono approdati 842 migranti su due barconi provenienti dalla Libia. Li hanno soccorsi le motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. Sull'imbarcazione più grande c'erano 655 profughi, tra i quali 82 donne e 21 ragazzi e bambini; l'altra «carretta» trasportava 187 persone, tra cui 19 donne e un minorenne. Tutti sono stati accompagnati nel centro di prima accoglienza. Ieri erano stati trasferiti dall'isola a Taranto e alla tendopoli di Manduria, con la nave Excelsior, oltre mille migranti sbarcati negli ultimi due giorni.
Le donne, uomini e bambini sbarcati nella notte sono tutti di orgine sub-sahariana. Un'altra imbarcazione con un centinaio di immigrati è stato fermato in acque tunisine e riportato indietro dalle motovedette di Tunisi.
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