Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
lunedì 9 maggio 2011
domenica 8 maggio 2011
Berlusconi e le donne, don Gallo contro la Chiesa.

Anche don Andrea Gallo, fondatore della comunità di San Benedetto al Porto, interviene sul caso Ruby. Il premier Silvio Berlusconi è sotto inchiesta: il prete genovese è arrabbiato, ma con il Papa. «Com’è possibile - si chiede don Gallo, intervistato dal Fatto Quotidiano - che dal Cardinal Ruini a Bagnasco, da Fisichella fino al Santo Padre nessuno si indigni per il comportamento di Silvio Berlusconi? Sono ripugnato. A 82 anni e mezzo mi sento autorizzato a dire che è insopportabile che non ci sia una presa di posizione contro queste sconcezze. Anzi - ha rincarato il religioso - le gerarchie ecclesiastiche continuano a sostenere Berlusconi».
«Alla Chiesa - ha continuato Don Gallo - non importa più nulla dei poveri e dei deboli. Vive di privilegi, vuole difenderli e ne vuole conquistare di nuovi. Basti pensare all’8 per mille o ai contributi alle scuole cattoliche, che poi di cattolico non hanno proprio nulla. C’è anche l’esenzione fiscale sugli immobili della Chiesa, che non pagano l’Ici, o le politiche bioetiche».
Don Gallo parla anche del presidente del Consiglio: «È un amorale, un uomo che agisce fuori dalla Costituzione, dalla giustizia, dalla legalità. E dalla civiltà - ha affondato - Dice che lavora tanto e che si toglie qualche sfizio, ma nella sua vita vedo solo sfacelo e tristezza».
http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2011/01/17/AN5o8PdE-berlusconi_contro_chiesa.shtml
Sicilia, il paradosso dei forestali 841 ufficiali e solo 14 agenti.
Libia, naufraga barcone con a bordo 600 immigrati.

Secondo le testimonianze raccolte dal giornalista somalo Aden Sabrie, che collabora con la Bbc, sarebbero stati recuperati 16 cadaveri di suoi connazionali, tra cui alcune donne e tre neonati, mentre altri 32 risultano ancora dispersi.
Ma il numero complessivo delle vittime, provenienti anche da altri paesi dell'area sub sahariana, sarebbe di gran lunga superiore.
La notizia del naufragio è stata confermata al giornalista della Bbc anche dall'ambasciatore somalo in Libia, Mohamed Abdiqani. Secondo una prima ricostruzione, attraverso le testimonianze di alcuni sopravvissuti, il barcone con oltre 600 migranti sarebbe partito un'ora dopo un'altra «carretta» che aveva un numero analogo di persone a bordo.
Quasi certamente si tratta dell'imbarcazione con 655 profughi approdata in nottata a Lampedusa dopo essere stata soccorsa a circa venti miglia dall'isola dalle motovedette della Guardia Costiera. La notizia si è subito diffusa nel centro di prima accoglienza di Lampedusa, provocando commozione e sgomento. Una donna somala giunta ieri sta piangendo dopo avere appreso telefonicamente da alcuni parenti che il figlio, partito con il secondo barcone, sarebbe tra le vittime.
Gli sbarchi di massa non si fermano. A Lampedusa in nottata sono approdati 842 migranti su due barconi provenienti dalla Libia. Li hanno soccorsi le motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. Sull'imbarcazione più grande c'erano 655 profughi, tra i quali 82 donne e 21 ragazzi e bambini; l'altra «carretta» trasportava 187 persone, tra cui 19 donne e un minorenne. Tutti sono stati accompagnati nel centro di prima accoglienza. Ieri erano stati trasferiti dall'isola a Taranto e alla tendopoli di Manduria, con la nave Excelsior, oltre mille migranti sbarcati negli ultimi due giorni.
Le donne, uomini e bambini sbarcati nella notte sono tutti di orgine sub-sahariana. Un'altra imbarcazione con un centinaio di immigrati è stato fermato in acque tunisine e riportato indietro dalle motovedette di Tunisi.