Ma il misterioso uomo da sentire prima di fare il passo chi è? Masi fornisce questa versione: “la persona dalla quale volevo andare a fare un passaggio è il prefetto Pecoraro (Giovanni Pecoraro, prefetto di Roma, ndr) perché temevo per la mia incolumità personale, cosa che ho fatto”. A sentir Masi, insomma, nessun potente ispiratore. Solo la paura della rabbia dei facinorosi fan di Annozero privati del loro programma. Anche se poco dopo Masi stesso dice ai pm: “Bisignani mi era utile per capire il clima politico… insomma per dirla ancora più chiaramente io utilizzavo Bisignani per avere un’idea di cosa pensava il sottosegretario Gianni Letta”.
Quel licenziamento poi non si è materializzato perché i consiglieri berlusconiani della Rai non se la sono sentita di farlo proprio. Ma quando i pm chiedono se fosse ispirato dai suoi referenti politici, Masi ha la risposta pronta: “Santoro aveva insultato me, non il governo, per questo volevo licenziarlo”. Un’offesa personale che continuerà ancora per molto a ossessionarlo. Come dimostrano le stesse intercettazioni. Il 26 gennaio lo scontro tra Masi e Santoro raggiunge il culmine. Il dg telefona all’inizio della trasmissione e davanti a milioni di telespettatori dice a Santoro: “Mi dissocio”. La conversazione assume toni e linguaggio surreali: “Le sto dicendo – continua Masi – che ritiro me stesso e l’azienda dal tipo di trasmissione che sta facendo”. “Se ritira se stesso mi pare anche buono. Buonanotte”, conclude Santoro lasciandolo di sasso. Ma la telefonata più surreale è di qualche minuto dopo, quando Masi parla con Bisignani, per avere conforto. “Mi hai visto?”, gli chiede, “Come sono andato?”. E Bisignani: “Una figura di merda”. Dopo la prima telefonata i magistrati fanno ascoltare a Masi altre conversazioni con Bisignani suSerena Dandini, Paolo Ruffini, Monica Setta, Anna La Rosa e Giovanni Minoli. Al telefono Masi e Bisignani parlano di “fregare Ruffini”. “Cosa intendeva dire?”, chiedono i pm. E Masi spiega che stava parlando del direttore della terza rete Rai e aggiunge che si discuteva del programma di Serena Dandini, Parla con me, ma aggiunge subito però che comunque le cose sono andate diversamente. Masi si dipinge come un censore un po’ pasticcione. Nonostante volesse ostacolarlo, Parla con me è rimasto nella programmazione della Rai.
L’ex direttore generale della Rai nelle conversazioni con Bisignani, intercettate dalla Guardia di Finanza di Napoli, si lamenta anche di Roberto Saviano. Il motivo? Il protagonista di Vieni via con me – spiega Masi ai pm – aveva dichiarato pubblicamente di aver subìto un cattivo trattamento da parte della Rai. E questo non era vero, dice Masi in procura, spiegando anche le pressioni, ricevute da molti politici, per favorire invece due conduttrici che aveva lasciato in ombra: Monica Setta (molto amica di Bisignani) e Anna La Rosa, sponsorizzata, secondo Masi, da politici di tutti gli schieramenti.