sabato 17 settembre 2011

Escort a Tarantini “Chi paga? Chiediamo a lui o a te?”








E’ state depositato il rapporto della Guardia di finanza sulle escort che Gianpaolo Tarantini forniva al Presidente del Consiglio e altri esponenti della politica pugliese nella speranza di ottenere appalti. Qui di seguito la ricostruzione di quanto accaduto il 5 settembre del 2009 sulla base degli ascolti effettuati dagli investigatori

La serata del 5 settembre

E’ la prima occasione in cui Gianpaolo Tarantini, su richiesta di Sabina Beganovic, ha reclutato ragazze (sessualmente disponibili) da portare presso la residenza romana (Palazzo Grazioli) delPresidente Berlusconi.

Si rammenta che il rapporto tra Sabina e Gianpaolo si era consolidato nel corso dell’estate 2008, a Porto Cervo (OT). La donna aveva soggiornato per alcuni periodi nella villa che l’imprenditore barese aveva preso in affitto nell’estate dello stesso anno, ed era stata lei ad invitare i coniugi Tarantini e Verdoscia ad una cena organizzata dal Presidente Berlusconi presso la residenza estiva di Villa Certosa (OT), occasione in cui, si ha motivo di ritenere, l’imprenditore barese ebbe modo, tramite la stessa Beganovic e un’altra sua conoscenza, Eva Cavalli, di conoscere personalmente il Presidente “ma tu come l’hai conosciuto?. 

” Tarantini: “Quest’estate in Sardegna, con Eva Cavalli”, al quale aveva lasciato il proprio recapito telefonico in occasione del matrimonio, avvenuto il 12.09.2008, della sua amica Elvira Savino (deputato Pdl, ndr), al quale il Presidente Berlusconi aveva partecipato come testimone di nozze. La scelta, su precisa indicazione della Beganovic, doveva ricadere su donne che all’occorrenza non avrebbero dovuto avere difficoltà a prestarsi al “gioco”: “ci stanno al gioco?”.

Motivo per il quale Tarantini, per cercare di conquistare le attenzioni del Presidente Berlusconi:“Tutto ok….domani si innamorerà di me!”si rivolgeva alla già citata Sonia Carpentone e aVanessa Di Meglio, quest’ultima indicata dallo stesso imprenditore barese, in sede di interrogatorio, come persona disponibile a fornire prestazioni sessuali a pagamento“Vanessa Di Meglio è una mia carissima amica, che ho conosciuto per il tramite di mia moglie circa 10 anni fa. Da allora ho continuato a frequentarla invitandola a feste nelle quali la riempivo di attenzioni anche fornendole cocaina. Tendenzialmente la stessa non è una professionista del sesso ma all’occorrenza non disdegna di essere retribuita per prestazioni sessuali…. La Carpentone, su richiesta di Tarantini, invitava la sua amica Roberta Nigro.

Le tre donne partecipavano alla cena e trascorrevano la notte a Palazzo Grazioli, ospiti del Presidente Berlusconi, ricevendo l’indomani mattina dallo stesso un corrispettivo in denaro, non meglio quantificato, come si desume da uno scambio di messaggi e battute tra la Di Meglio e il Tarantini a notte conclusa:

DI MEGLIO: “chi paga, chiediamo a lui o te?”,
TARANTINI: “Ti ha fatto un regalo?” 
DI MEGLIO: “si, ma loro hanno chiesto. Io non ho detto niente. Stamattina, andando via, ha detto «ah, metti questo, metti questo in borsa» e io ho detto «no, guarda, non ti preoccupare, non ti sentire obbligato a..» «No, mi fa piacere!». Però io non ho chiesto assolutamente, assolutamente”

Per meglio delineare le condotte del reclutamento e favoreggiamento della prostituzione di Sonia Carpentone, Roberta Nigro e Vanessa Di Meglio, che possono essere ascritte a Gianpaolo Tarantini in concorso con Sabina Beganovic, si riportano alcuni stralci di conversazioni telefoniche ritenute di interesse investigativo:

• In data 30.08.2008 Gianpaolo Tarantini contattava Sabina Beganovic, la quale gli riferiva la sua intenzione di voler organizzare una cena con il Presidente Silvio Berlusconi. Tarantini le confermava la sua presenza accompagnato da alcune ragazze: “e si organizza che porto queste ragazze…ma falla più stretta Sabi, anche perché così lui capisce che sono una persona perbene, gli presento queste due…quando tu le conoscerai queste due, tu dirai «Gianpaolo non è possibile» sai proprio…proprio semplici, brave, educate tranquille, che hanno voglia di lavorare..bravissime”.

Ma la Beganovic, andando al sodo, chiedeva “Ci stanno al gioco?”, ricevendo dall’uomo risposta affermativa “Siiiii!”

In data 02.09.2008, alle ore 15:22, Gianpaolo Tarantini iniziava l’opera di reclutamento. Inviava un sms a Vanessa Di Meglio: “Mi chiami appena puoi”.

Due giorni dopo, il 04.09.2008, alle ore 10:26, Sabina Beganovic confermava a Gianpaolo Tarantini che l’indomani ci sarebbe stata la cena a Palazzo Grazioli una festa a sorpresa per il Presidente (aveva organizzato un incontro con George Clooney), per cui fervevano i preparativi:“tu, se sì fa, tu mi devi far portar queste due” . Tarantini rispondeva “Va bene, faccio l’impossibile” Beganovic: “Bravo, così le portiamo, vieni anche tu”.

Di conseguenza, l’imprenditore, dopo pochi minuti (ore 10:40), ricominciava l’attività di reclutamento, inviando prima un sms a Sonia Carpentone detta Monia “chiamami subito” e poi due sms a Vanessa Di Meglio, ove nel secondo scriveva: “Puoi venire a Roma con me domani ti faccio un bellissimo regalo”.

Alle ore 11:16 chiamava Sonia Carpentone, detta Monia, invitandola ad accompagnarlo a Roma. La donna, nonostante l’insistenza dell’imprenditore barese, rappresentava di essere impegnata, rendendosi, in un successivo Sms, disponibile ad indicare una sostituta: “Se vuoi può andare al mio posto l’amica italiana molto carina come me! Io purtroppo nn posso proprio…spero ci sia un’altra occasione!”

Tarantini, a questo punto le chiedeva se la donna in questione avesse avuto un sito internet, in modo da poter vedere la suo foto, ricevendo, sempre via SMS, la risposta “No ma ti do il numero. roberta, Marnala e mettili d’acc baci”.

Ad ogni modo, l’imprenditore insisteva perché Monia partecipasse anche lei alla serata, esortandola in questo senso “ti prego vieni..”. Alle ore 11:29, Vanessa Di Meglio rispondeva al messaggio di Tarantini “no grazie. Sono fidanzata da quest’inverno…..finite le stronzate!”.

Non vinto, il Tarantini le rispondeva: “lo so amore ma è importante….è un’occasione che ti capita poche volte nella vita….hai capito”.

Nei successivi contatti, Gianpaolo Tarantini, per reclutarla, esercitava sulla Di Meglio una forte pressione psicologica, prospettandole la possibilità di conoscere “B” e di venire a contatto con personaggi importanti come George Clooney “….vivrai un film….regalo pazzesco”.

Dopo una tenue resistenza, Tarantini riusciva a convincere la donna, impegnandosi seduta stante a pagarle il trasferimento aereo da Parigi, organizzato tramite la Transitalia Viaggi di Bari.

Alle ore 11:58, contento di aver portato a termine l’opera di reclutamento, comunicava alla Beganovic: “Tutto ok…domani si innamorerà di me”.

Alle ore 14:01, Pierluigi Faraone detto Peter – agente che operava a Milano nel campo della moda, al quale Tarantini si rivolgerà con assiduità, da qui in avanti, per reclutare ragazze da far prostituire in favore del Presidente Berlusconi – chiamava Gianpaolo Tarantini, con il quale discuteva sulle ragazze da portare a Palazzo Grazioli. Nel corso della conversazione Faraone consigliava tale Natalia, verso cui, però, Tarantini si mostrava critico perché riteneva non fosse “disponibile”:”non l’ho vista tanto disponibile”

FARAONE: “scusami allora, su quello c’è ne quante ne vuoi, voglio dire..”
TARANTINI: “eh, ma quello….”.

Alle ore 15:06 Tarantini comunicava a Sabina Beganovic che alla festa avrebbe portato una ragazza italo-francese di nome Vanessa, della quale Sabina chiedeva di conoscere le caratteristiche fisiche, insistendo, al contempo, sul fatto che avrebbe dovuto trovare un’altra ragazza. A tali pressioni l’imprenditore replicava: “Forse c’è un’altra mia amica che vuole venire, mo sto aspettando una risposta”, “non ti preoccupare la trovo….la trovo…”, una che, però non doveva essere, secondo la Beganovic “ma amore non una qualsiasi”, per cui Tarantini si impegnava a fare una scelta coerente la richiesta “devo chiamare una di quelle mie amiche che so io…”

La risposta che aspettava dalla Carpentone arrivava alle ore 16:38, quando contattata la donna, dopo ulteriori insistenze, riusciva ad avere la sua disponibilità per la serata del giorno dopo. Nonostante la stessa fosse già in possesso di un biglietto aereo per Roma, Tarantini le riferiva che l’avrebbe rifusa della spesa: “…poi ti do io i soldi, se lo hai già fatto, te lodo io i soldi del biglietto”

Alle ore 19:14, Gianpaolo Tarantini chiamava Monia, con la quale definiva i dettagli per la partecipazione alla cena del giorno dopo a Palazzo Grazioli. In particolare, alla domanda della donna su dove avrebbe trascorso la notte: “solo una cosa, se va tutto bene che resto lì, poi….resto lì a dormire? Noo…. in quel posto?”, Tarantini replicava: “Si, si, penso di si, penso che resterai là poi a dormire”.

Al contempo, Tarantini le impartiva indicazioni di indossare in occasione della cena “un vestito corto sì…sì corto però”

Alle ore 19:16 Tarantini chiamava Sabina Beganovic riferendole di aver detto alle ragazze di indossare un abito elegante corto, nel contempo la donna diceva a Tarantini che era necessaria una terza ragazza, una di cui “ci dobbiamo fidare entrambi”. Motivo, per cui, alle ore 20:11 Tarantini ricontattava Monia per accertarsi che la sua amica (Roberta Nigro) avesse le caratteristiche fisiche preferite dal Presidente.

In una successiva conversazione (ore 20.11) la Beganovic chiedeva all’amico Tarantini informazioni sulle caratteristiche della Carpentone: “Ma…Moni…come è fatta lei? Così se lui mi chiede”, esortandolo, al contempo, a trovare altre ragazze, anche se l’uomo avanzava alcune perplessità nell’estendere l’invito a persone non fidate “No, basta, amò Già…poi non mi fido, amò. Perchè quelle che conosco io, mi fido, su quelle che non conosco…” e nonostante tra gli invitati risultassero altre due donne, evidentemente non adatte allo scopo non palesemente denunciato dagli interlocutori, ma intuibile da una possibile soluzione che lo stesso Tarantini avanzava alla donna “scusa Linda falla venire anche se non fa niente, che fa” a cui la Beganovic rispondeva seccata “Per favore, Gianpaolo! Non dire a me che io faccio venire le persone! Se ti dico non va bene, non va bene!”.

Subito dopo (ore 20:14) Gianpaolo Tarantini contattava nuovamente Monia per chiederle di trovare un’altra ragazza, di confermare la partecipazione sua e della sua amica e, in ultimo, per conoscere le generalità di entrambe (Sonia Carpentone e Roberta Nigro), in modo da comunicarle alla persona che stava organizzando la festa; cosa che faceva immediatamente dopo.

In data 05.09.2008, alle ore 08:35, Monia inviava un sms a Gianpaolo Tarantini con il quale comunicava il numero di telefono dell’altra ragazza in predicato per la serata: “La terza ragazza è Marina Marnala”.

In una successiva conversazione l’imprenditore riferiva a Monia di aver contattato la ragazza, facendole intendere, però, di non aver avuto una buona impressione perché troppo curiosa, rispetto a quanto riferitole dall’amica Monia “l’ho chiamata ma questa voleva parlare, che cosa mi voleva dire?”, nonostante la Carpentone l’avesse già informata sul da farsi: “no, be..magari un po’ così in generale, però io già glielo ho spiegato ieri tutto, cioè.”. I successivi contatti tra i due vertevano sull’organizzazione del trasferimento a Roma.

Alle ore 10.17, Sabina Beganovic, chiedeva a Gianpaolo conferma della partecipazione di Vanessa Di Meglio, Monia CARPENTONE e Roberta NIGRO, oltreche della loro consapevolezza a dover trascorrere la notte a Palazzo Grazioli “senti, ma le ragazze dormono da noi?”. Aggiungeva, tra l’altro, “amore, ascolta confermami tutte, anche la quarta la quinta, ti prego..cioè”, insistendo sulla necessità di procurare altre ragazze “Amore ti prego pago io i biglietti faccio tutto io, cioèportami ragazze, ti prego”.

Alle ore 10:28, nella ricerca affannosa di altre ragazze, Gianpaolo invitava la sua amica barese Rosa DE FANO (detta Rossella), a cui prenotava il trasferimento aereo a Roma tramite la Transitalia Viaggi di Bari. Alle ore 10:34, Peter FARAONE, preoccupato che l’amico Gianpaolo non fosse riuscito a raggiungere il numero di ragazze richiesto, inviava il messaggio: “potevi chiamare Jennifer…”, da identificare, con ogni ragionevole certezza, in Jennifer Sophia RODRIGUEZ CHACIN, donna che, conosciuta, tramite l’attrice Manuela ARCURI, in occasione di una trasferta a Montecarlo, aveva frequentato la villa di TARANTINI in Sardegna durante l’estate dello stesso anno.

Alle ore 14:15, arrivata a Roma, Sonia CARPENTONE chiamava Gianpaolo TARANTINI, che le diceva di aspettarlo all’Hotel De Russie, aggiungendo “…..poi tanto tu devi dormire da quello lì”, CARPENTONE: “ah, ho la camera lì io?” TARANTINI: “Sì”

I successivi contatti tra le donne e TARANTINI, e tra questi e Claudio CECERE (n.m.i.), collaboratore del Presidente BERLUSCONI, erano tutti tesi a organizzare il trasferimento, in un primo momento, delle ragazze dai terminal dell’aeroporto all’hotel De Russie di Roma, poi, in serata, dall’albergo a Palazzo Grazioli su mezzo messo a disposizione dall’entourage del Presidente BERLUSCONI

In data 06.09.2008, alle ore 05:22, Vanessa DI MEGLIO inviava un sms a Gianpaolo TARANTINI“Chi paga? Chiediamo a lui o te?”, che, viste le citate dichiarazioni del TARANTINI sulla personalità della DI MEGLIO, non sembra lasciare spazio ad interpretazioni, dal quale però non otteneva alcuna risposta. Alle ore 10:28 la donna inviava un secondo sms con cui salutava l’amico “Tutto ok. Sto andando all’aeroporto. Grazie mille. Ci sentiamo più tardi. Baci”

Alle ore 10:39 Gianpaolo TARANTINI, contattava la DI MEGLIO, la quale, alla domanda dell’uomo “ueh, come è andata?”, riferiva “si, tutto a posto, tutto a posto. Le ragazze sono andate via alle sei, più o meno, qualcosa così. Hanno fatto un bordello …”, “Comunque tutto a posto. Ho fatto colazione con lui “. Quindi, Gianpaolo TARANTINI chiedeva: “ti ha fatto un regalo, si?”, “ti ha fatto un regalo?” e la donna riferiva “Si! ma loro hanno chiesto. Io non ho detto niente. Stamattina, andando via, ha detto «ah, metti questo, metti questo in borsa» e io ho detto «no, guarda, non ti preoccupare, non ti sentire obbligato a..» «No, mi fa piacere!». Però io non ho chiesto assolutamente, assolutamente”

Alle ore 12:17, Gianpaolo TARANTINI chiamava Sabina BEGANOVIC per commentare la serata, chiedendole, tra le altre cose, dove fosse “….ma dove sei tu, a casa tua o lì?”. La donna riferiva “….io sono tornata a casa mia, si alle dieci. No, perché, sai, lui voleva che io rimanevo lì a dormire…però, io non ho fatto un cazzo perché lui non mi mischia con loro”, quasi a rivendicare il ruolo di “ape regina”.

Alle ore 18:45 la BEGANOVIC inviava un accorato sms, con cui gli rammentava di essere molto prudente e di mantenere uno stretto riserbo qualsiasi cosa fosse accaduta “Io ti voglio tanto tanto bene…se non fossi così non ti porterei con me nel intimo. Ti ho dovuto tanto difendere per le mal lingue, ma ho bisogno che tu SÌ attento, io non posso permettere che si parla. Prometti che qualsiasi cosa accada non comentarne mai e con nessuno, perché la gente non ci mette niente a cercare di distruggere tutto. Chiunque vorrebbe essere li e ti invidiano. Bacio”, al quale TARANTINI replicava: “Amore ti ho già detto che non farei mai niente che possa farti del male…ti ho sempre voluto bene, ti ho sempre rispettato e lo farò sempre…ti voglio un mondo di bene…baci’.

Alle ore 19:28 Gianpaolo TARANTINI chiamava Sonia CARPENTONE per avere anche da lei un ritorno di come fosse trascorsa la notte a Palazzo Grazioli “..bhe come è andata?”, “…ma che ora avete fatto voi, poi?”, “….le sei?”, ricevendo poche laconiche risposte “oi, bene”, “più o meno”, lasciando intendere di non poter parlare perché in compagnia di altre persone.

• In data 10.09.2008, alle ore 16:43, TARANTINI, nel corso di una conversazione con Valentina MICHETTI, confidava di aver nascosto alla moglie Nicla di essere “…..andato da Berlusconi….e non avevo detto niente….un cazzo….che avevo portato due troie….due amiche” riferendosi, evidentemente, alla DI MEGLIO e alla CARPENTONE.



http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/16/escort-a-tarantinichi-paga-chiediamo-a-lui-o-a-te/157983/

B., una circonvenzione d’incapace. - di Peter Gomez







Dimenticatevi Patrizia D’Addario. Scordatevi le 35 escort, le attricette abbindolate con la presenza alle cene ad Arcore di Carlo Rossella o Fabrizio Del Noce: “le persone importanti” che servivano al premier per dare alle ragazze l’illusione di una carriera in Rai o in Medusa.

Tralasciate i racconti boccacceschi, le storie di notti insonni e sudate.

Quello che riportano le 200 e passa pagine del relazione della Guardia di Finanza sulle mirabolanti avventure di Gianpi Tarantini e di  Silvio Berlusconi, è altro. Non è né gossip, né voyuerismo. È invece la fotografia del disastro di un Paese: l’Italia.

Lì dentro, infatti, si narra di un presidente del Consiglio vecchio e senza amici, disposto a vendere la cosa pubblica in cambio di una (o più) scopate.

Per mesi e mesi Gianpi Taratantini, con sistematica metodicità, si è fatto vivo con il premier fornendogli donne su donne. Ha così conquistato la sua fiducia ed è stato ammesso nel gioco grande.

Berlusconi gli ha presentato il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso e i vertici diFinmeccanica. Ha spinto perché il suo “comitato d’affari”, composto da imprenditori pugliesi di stretta fede dalemiana, chiudesse contratti da centinaia di milioni di euro. Soldi sui quali Tarantini si aspettava una provvigione.

Solo l’esplosione dello scandalo D’Addario ha impedito che il progetto avesse successo. O forse il successo è arrivato e noi non lo sappiamo. Perché Tarantini finora dei suoi veri segreti non ha voluto parlare.

Ma ormai c’è poco da discutere. Non è più il tempo di analisi e ricostruzioni. È del tutto evidente che un premier così non può rimanere un minuto di più a Palazzo Chigi. E non per quello che ha fatto in privato, ma per quello che intendeva fare coi beni pubblici. Coi soldi dei contribuenti.

Certo, leggendo le intercettazioni e le carte degli investigatori, ci si rende conto che a Berlusconi almeno un’attenuante va concessa: l’incapacità d’intendere e di volere. Da oggi però restano senza alibi quegli esponenti della maggioranza ancora non coinvolti con le molte cricche che stazionano in Parlamento.

Per loro dare al presidente del Consiglio altro tempo vuol dire passare dalla categoria politica dei corresponsabili a quella dei complici. Vuol dire mandare il Paese a picco, avendo la certezza che non riuscirà più a rialzarsi.

Vuol dire rendere chiaro a tutti che i personaggi migliori di questa storia erano e resteranno per sempre le ragazze. Loro, almeno, vendevano solo le parti basse. Gli altri, quelli che ancora stanno accanto al premier, hanno venduto lo stomaco, il cuore e, sopratutto, il  cervello.



http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/17/berlusconi-una-circonvenzione-dincapace/157999/

Le regole.




Non rispettare le regole o leggi, mi dicevano i miei genitori, non è eticamente corretto. Ho cercato, sin da bambina, di assimilare, comprendere e mettere in atto questo concetto. Poi, con l'andare del tempo, mi è piaciuto, tanto da trasmetterlo ai miei figli. Dicevo loro che rispettare gli ordinamenti è gratificante, ci rende uguali, ci spinge a rispettare il nostro prossimo e, quindi, ad amarlo, a creare armonia, collaborazione, condivisione. 


Poi, però, mi sono dovuta ricredere, non moralmente o eticamente, ma materialmente.
Mi è capitato "vivendo la vita".


C'è chi le leggi le DEVE rispettare, pena la galera o sanzioni pecuniarie per aver espresso un'opinione, per aver reclamato un diritto sacrosanto negato...
C'è, invece, chi ostenta sicurezza, pur avendo commesso reati efferati di tutti i tipi che infrangono leggi del diritto civile e penale, facendosi scudo con il proprio denaro, magari acquisito o guadagnato disonestamente.


Ora mi pongo una domanda: ho fatto bene o male a inculcare ai miei figli insegnamenti risultati, alla fine, dichiaratamente obsoleti in un periodo di capitalismo sfrenato?


Non avrei fatto meglio ad insegnare loro ad essere "simpaticamente" indifferenti, "efferatamente" incoscienti, "esteticamente" attraenti e "amabilmente" imbroglioni?


Non so, so solo che mi sento disfatta, distrutta, sconfitta.


Faccio parte della società che "deve" e non di quella che "riceve".


In cuor mio, però, credo ancora che i miei genitori mi abbiano resa più grande di chi mi governa.


Buona notte.

venerdì 16 settembre 2011

Un'agonia che non si sa quanto durerà.








Non so più cosa pensare. Siamo un paese in agonia. 


In agonia perchè presi in ostaggio da un malfattore che si è auto proclamato presidente del consiglio, avallato dalla parte peggiore del paese, per difendersi dai processi che lui stesso si tira addosso come noccioline con comportamenti a dir poco riprovevoli. 


E nessuno, neanche chi dovrebbe difenderci, a parte la magistratura messa in difficoltà, ci da una mano. 


L'opposizione, tranne due o tre personaggi peraltro ridicolizzati e messi alle corde dalla stessa opposizione, non esiste.


Lo stesso rappresentante della Repubblica, nonchè garante della Costituzione, si limita a lanciare moniti che nessuno raccoglie. 


Siamo senza alcuna portezione, siamo nelle mani sbagliate.



Gdf di Verona scopre falsa università, tasse da pagare ma nessuna laurea.






Roma - (Adnkronos) - Corsi particolari e convenzioni con altri atenei erano i punti di forza che venivano presentati agli studenti desiderosi di ottenere l'agognato diploma di laurea. Peccato che il ministero dell'Istruzione non abbia mai rilasciato alcuna autorizzazione. Denunciate 4 persone con l'accusa di truffa aggravata.


Roma, 16 set. (Adnkronos) - Stanata dalla Guardia di Finanza di Verona una falsa universita'. 'Carolus Magnus' il nome dell'ateneo fondato nel 2005 da alcuni membri di un'associazione culturale ed avente sede prima a Roma, con la denominazione di 'Unimeur.it', e poi a Verona con il nome dell'imperatore Carlo Magno, e rivelatasi, a seguito delle indagini della Fiamme gialle, un autentico bluff ai danni di alcuni studenti. Le indagini della Guardia di Finanza hanno portato alla denuncia di 4 persone con l'accusa di truffa aggravata.


Corsi di 'Arti e management dello spettacolo', 'Economia e gestione aziendale' e convenzioni con altri atenei, sia pubblici che privati, erano i punti di forza che venivano presentati agli studenti desiderosi di ottenere l'agognato diploma di laurea. Peccato che il ministero dell'Istruzione, dell'universita' e della ricerca non abbia mai rilasciato alcuna autorizzazione.
E cio' nonostante le rassicurazioni che sia il 'rettore' che il 'direttore amministrativo' continuavano a dare ai frequentatori dei corsi accademici sulla legittimita' del titolo di studio che, una volta terminato l'articolato percorso accademico, avrebbero ottenuto. Per arrivare alla laurea, naturalmente, era necessario saldare tutte le tasse universitarie dovute per l'iscrizione ai vari anni di studio.
Tra i docenti figuravano anche, come ricordavano i responsabili dei corsi in occasione di giornate di presentazione dell'universita' e dei suoi percorsi didattici tenutesi a Verona nel maggio 2005, noti personaggi dell'ambiente dello spettacolo: nessuno di questi ha tuttavia mai tenuto lezioni.
Probabilmente gli indirizzi accademici sui quali l'universita' Carolus Magnus era specializzata non erano quelli prediletti dai giovani studenti, dato che solo una decina - dei venti che avevano inizialmente frequentato uno stage propedeutico all'accesso al corso universitario - hanno poi effettivamente seguito le lezioni. Ma a nessuno di essi e' stata data la possibilita' di laurearsi.
Le lezioni e gli esami, tuttavia, proseguivano e occorreva versare periodicamente tutte la tasse universitarie dovute. Alla fine, ciascuno studente ha pagato circa 7.000 euro ma non si e' visto riconosciuto alcun esame e alcun titolo di studio. Da qui e' partita l'indagine dei militari della Guardia di Finanza, coordinati dalla Procura della Repubblica di Verona, che ha portato alla denuncia per truffa aggravata delle quattro persone ritenute responsabili. L'Autorita' garante della concorrenza e del mercato ha inoltre emanato diversi provvedimenti nei confronti di Unimeur.it per messaggi pubblicitari dichiarati ingannevoli, applicando sanzioni amministrative per complessivi 38.600 euro.



http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Veneto/Gdf-di-Verona-scopre-falsa-universita-tasse-da-pagare-ma-nessuna-laurea_312456288573.html


Dal blog di Beppe Grillo - Editoriale della settimana n. 35 volume 6

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Massimo D’Alema che mette in vendita
Ikarus II è il segnale economico più
preoccupante degli ultimi mesi. Più del
default americano, dello spread tra Btp
italiani e Bund tedeschi e del crollo della
Borsa. Si dice che a costringerlo sia
stata la moglie Linda Giuva (stimata
anche da Licio Gelli che volle stringerle
la mano): “O la barca o la vigna”. Il
liquidatore di Telecom italia venduta a
debito ha dovuto scegliere la tenuta La
Madeleine di 15 ettari per la produzione
di vino pregiato.  Cantava Enzo
Jannacci: “Ho visto un fiore rosso
chinarsi dentro a un fosso. Per un
bicchier di vino il mio destino non
cambierà”.  Altri tempi, stesse facce.


Beppe Grillo


http://www.beppegrillo.it/magazine/archivio/lasettimana2011-09-04.pdf



Torna Michele Santoro: " La Rai è nostra, riprendiamocela e Berlusconi vada fuori dalle balle "




“Gli amministratori della tv pubblica siano scelti dagli abbonati. La proposta di La7, con il controllo preventivo era inaccettabile. Che cosa farò? Quello che avete già visto con Raiperunanotte”. Michele Santoro arriva alla festa de Il Fatto Quotidiano a Marina di Pietrasanta (video) e non delude le attese di migliaia di lettori in fila da questa mattina per trovare un posto nell’arena della Versiliana: “In tv ci vuole qualcuno che possa dire liberamente ‘Berlusconi fuori dalle balle’”.

Quale sarà il futuro televisivo di Santoro, dopo le stagioni di Annozero? ”Sono qua non per dire quello che faremo, per il semplice motivo che quello che faremo lo abbiamo già fatto vedere due volte a Bologna, con Raiperunanotte e Tuttinpiedi. Per cui se vi piacciono quei programmi realizzati in maniera indipendente e grazie al vostro aiuto, noi quei programmi vogliamo rifarli”. Nel corso del suo intervento, il conduttore ha rivelato il nome e le modalità del suo programma futuro: “Vi chiedo un po’ di fiducia. Bastano dieci euro e con l’aiuto di imprenditori qui presenti, del gruppo televisivo di Parenzo, del Fatto Quotidiano riusciremo a fare un programma che si chiamerà “Comizi d’amore”.

”Il programma dovrebbe partire a fine ottobre e faremo circa 25 puntate”, ha spiegato il giornalista parlando a margine dell’incontro. “Non è stato ancora deciso il giorno della settimana in cui trasmetterlo”, ha poi aggiunto. Santoro ha spiegato che “non c’è alcun accanimento nei confronti di nessuno degli altri protagonisti della scena. Ci piacerebbe andare in onda contro Vespa, ma non mi sembra adatto alla prima serata”. La trasmissione dovrebbe essere realizzata in uno studio a Roma, “anche se abbiamo una fortissima pressione bolognese per farne una sede fissa”, e contribuirà tutta la sua vecchia squadra, escluso Corrado Formigli passato a La7. Il programma sarà realizzato anche con “il contributo del pubblico, perchè con dieci euro si entra a far parte dell’associazione no profit ‘Servizio pubblico’, della quale farà parte anche ‘Il Fatto Quotidiano’”. Il giornalista ha aggiunto che “per realizzare la trasmissione serviranno circa 250mila euro a puntata, ma non saranno solo soldi pubblici, ma anche fondi nostri e poi ci sarà la pubblicità”.

“Vengo a rendere omaggio a un grande giornale libero”, ha detto il conduttore appena salito sul palco insieme ad Antonio Padellaro e Marco Travaglio. Il ragionamento parte dall’11 settembre2001, dieci anni fa: “Ci siamo sentiti tutti americani, ma sentirsi americani in quel momento significava guardare le cose da un solo punto di vista, quello dei pompieri morti nelle torri. Dei sopravvissuti ci siamo dimenticati. La realtà non è sempre la stessa, ma cambia con i racconti che se ne fanno. Sono le mie telecamere che danno un’angolazione ai fatti. Ed è importante che i punti di vista siano tanti. Ora, l’11 settembre ha segnato uno spartiacque: ci ha fatto dimenticare cosa voleva ottenere il terrorismo. Come se ci fosse un unico orizzonte. In Italia noi eravamo la sede del pacifismo. Poi, a un certo punto la guerra è sembrata, ci è stata fatta vedere, come l’unico strumento per risolvere i problemi del mondo”.

L’attacco a Berlusconi è frontale: ”C’è uno che ha detto che questo è un Paese di merda, che telefona con una sim colombiana, che si inventa appuntamenti inesistenti per non recarsi dal magistrato. Quando diremo basta, è finita, fuori dalle balle? Almeno uno dei nostri giornalisti può dire questo in una piccola tv? – ha chiesto il conduttore – Se questo non si può fare, vuol dire che stiamo cancellando un pezzo di opinione pubblica”. Il j’accuse santoriano è rivolto anche al centrosinistra: “E voi dell’opposizione cosa cavolo state facendo di fronte a questo scempio?”. E’ stato umiliante passare l’80% del tempo con gli avvocati, sentire quello che usciva dall’inchiesta di Trani: non può Berlusconi chiedere ad autorità, da lui stesso nominate, di chiudere un programma”.

Il discorso è proseguito con il ricordo delle censure del passato e di quelle più recenti. “L’editto bulgaro è intervenuto anche per non far parlare dell’intervento armato in Iraq. Non lo dico solo io, ma anche Obama che riconosce quel conflitto come fonte di tutti i guai. Io non credo alle teorie complottiste, ma credo che la guerra sia stata una scorciatoia per nascondere la crisi economica. La guerra ha presentato al mondo l’esistenza di un nemico. Ha obbligato noi a chiederci: ‘E noi dove stiamo?’ Stiamo in Occidente. Il mondo si è serrato intorno alla paura. Anche i media hanno smesso di rappresentare chi non aveva paura. E’ mancato un programma che veicolasse l’opinione contraria alla guerra. Siamo arrivati all’assuefazione”.

“Mi rivolgo – ha proseguito Santoro – ai colleghi di Libero e del Giornale che mi danno del “guru della sinistra”. Io voglio chiedere a questi miei colleghi una cosa semplice: “Questa gente che è seduta qui ad ascoltare, queste migliaia di persone che i partiti non riescono più a raccogliere, hanno diritto a essere rappresentati come opinione pubblica? I pacifisti non avevano diritto a esistere come opinione pubblica organizzata? Perché se questa opinione pubblica non ha diritto di essere rappresentata, questa non è democrazia”.

E perché, “se non si reagisce, succede quello che è successo con l’11 settembre. Ci si parla tra noi, ma la realtà scompare tanto che, per vedere un giovane “parlante” guardavamo il Grande fratello. Ma ora il pubblico ha imparato a scegliere, a cercare i canali dove la realtà viene rappresentata. E i programmi che stavano dentro la tv a raccontare la realtà hanno cominciato ad avere peso.

Il giornalista ha dedicato un passaggio alle ragioni del fallimento del suo passaggio a La7. “L’Ad di Telecom ha usato una bella metafora, quella dei macachi sul banano Rai. Ma sono state dette tante cose. Non so se è vero quello che ha scritto Dagospia, ossia che Berlusconi ha telefonato a Bernabèper non avermi in onda su La7. Ma perché un’azienda si tira indietro e l’ad tira fuori l’argomento della scaletta? Allora ridateci Masi! Come si fa a garantire l’autonomia del programma se l’amministratore decide la scaletta? E non viene nemmeno lui a dirlo, ma manda l’ufficio legale. E perché noi non reagiamo? Cosa ha detto Bersani? Bersani ha detto: “Santoro è come Balotelli! Prima o poi lo fanno giocare. Certo che gioco! Ma così abbiamo perso il servizio pubblico. E’ per questo che dobbiamo riprenderci il mercato e il servizio pubblico. Riprendiamoci la Rai, è nostra! Facciamo la battaglia e datemi fiducia come avete già fatto per gli altri eventi. Con dieci euro ciascuno possiamo fare una televisione veramente libera”.

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