sabato 5 novembre 2011

I costi della politica.



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Too Big To Fail - Troppo grandi per fallire.





Dopo il passaggio al Festival del Film di Roma, il filmone di Curtis Hanson "Too Big to Fail" sulla crisi finanziaria globale sarà trasmesso su Sky Cinema 1HD. Cast stellare che affianca William Hurt a Paul Giamatti, e Bill Pullman a James Wood. Da non perdere
Ricordate quei giorni di fuoco e fiamme del 2008 quando gli Stati Uniti d’America sembravano a un passo dal default? Vi ricordate le vecchie immagini di Ronald Reagan che che inneggiava alladeregulation e alla libertà  incontrastabili  delle banche commerciali? E chi si ricorda Bush figlio gridare a destra e a manca che una casa per tutti era a portata di mano, naturalmente senza nulla dire del fatto che i mutui a pioggia e senza garanzie avrebbero fatto precipitare l’intera economia?
Incredibilmente, a pochi giorni dal crollo delle borse e dopo il passaggio al Festival di Roma come Evento speciale, questo notevolissimo film di Curtis Hanson targato HBO Films arriva in prima tv su Sky Cinema 1HD (h 21.10). Il titolo ci dice tutto in un lampo: Too big to fail. Troppo grandi per fallire, appunto.
Praticamente imperdibile perchè il regista di L.A.Confidential sa stringere tutte le regole, quelle rispettate (pochissime) e quelle violate (quasi tutte) del mondo reale della finanza americana e della politica finaziaria americana nella forma e, miracolosamente, nel ritmo del thriller, incollando chi guarda anche se tutto si consuma tra finanzieri e superaddetti ai lavori senza mai uscire dalle eleganti e algide stanze del potere che conta.
Tranne con qualche sequenza, una su tutte quelle in cui uno dei protagonisti fa jogging per strada e considera (come per la prima volta) che “queste persone non hanno idea di ciò che gli sta capitando”.
Basato sull’omonimo bestseller di Andrew Ross Sorkin, reporterdel New York Times, che svelò retroscena e scandali dietro le quinte di quella crisi che non può (con cambio di soggetti) non farci pensare a quella di oggi, il film ci lascia negli occhi le immagini di Hank Paulson, ex numero uno della Goldman Sachs e del Segretario del Tesoro dell’ultima presidenza di George W.Bush(interpretato da un William Hurt teso e disperato) che gestì salvataggi di banche, spinse alla dichiarazione di fallimento la Lehman Brothers, tentò il tutto per tutto per evitare il crack più grave dal 1929, persino iniettando capitali nella speranza che le  banche riaprissero i rubinetti e prestassero ma sbagliò.
Persino lui, che quel sistema lo conosceva bene, si illuse. E il resto è storia nota. La Grande Depressione del terzo millennio. 

Links correlati
http://www.romacinemafest.org

http://www.cinespettacolo.it/csmain/articolo.asp?aid=7779

Al college con i libri digitali.

(Epa)


Il progetto nello stato americano di Washington
«Possibile risparmiare fino a 41 milioni di dollari»

MILANO – Un anno al college, oltre alla retta, al dormitorio, ai pasti e a tutti gli extra, costa mediamente altri 1.200 dollari (circa 870 euro) di libri di testo. Tomi tecnici immensi, che singolarmente possono anche raggiungere i 200 dollari di prezzo (145 euro). Tanto che lo stato americano di Washington, con capitale Seattle, sta per approvare un progetto lungimirante che permetta alle famiglie di far studiare i ragazzi senza ricorrere a prestiti bancari: tutti i libri di testo dei college di Seattle e zone limitrofe potrebbero presto essere disponibili anche online, insieme con dispense, materiali raccolti nel corso di letture e seminari, esercizi e contenuti multimediali. Da scaricare in versione ebook e sfogliare online.
IL PROGETTO – All'idea hanno già aderito 81 tra i migliori istituti scolastici dello stato. Coordinati dagli Washington State Colleges, insieme hanno creato l'Open Course Library , un progetto collaborativo per riversare intere opere all'interno di una biblioteca telematica. I testi, il cui uso sarà concesso in licenza Creative Commons, si potranno consultare e scaricare direttamente dal sito, a partire dal prossimo anno. Per ora questa biblioteca aperta sta raccogliendo adesioni dai vari istituti, dai professori e dagli autori e case editrici dei testi scolastici. E da gennaio 2012 l'Open Course Library entrerà nella sua fase operativa: riversare online, creare un sistema di iscrizione per gli studenti e non solo. Perché l'associazione dei college di Washington prevede che possano accedere ai materiali anche studenti di altri stati o persone non iscritte ai corsi.
IL RISPARMIO – Se tutte le scuole dello stato di Washington aderissero a questo progetto, sostengono i sindacati, verrebbero risparmiati ogni anno 41,6 milioni di dollari (30 milioni di euro), e soprattutto molti studenti potrebbero arrivare alla fine del loro corso scolastico. Tra i motivi dell'abbandono degli studi infatti, i costi esorbitanti della vita al college (5mila dollari l'anno in media, testi inclusi) sono sempre ai primi posti. Una recente ricerca svolta sugli studenti americani degli istituti superiori, dichiarava che 7 studenti su 10 rinunciano ad acquistare i libri di testo per via dei costi troppo alti. Tanto che già a settembre in diversi atenei americani era scoppiata la «Textbook revolution», una campagna per chiedere ai professori di adottare libri di testo versione ebook, da scaricare magari a capitoli, a partire da meno di 2 dollari l'uno. E nei progetti della Open Course Library, tra accessi e dispense, ogni studente non dovrà mai più pagare oltre 30 dollari l'anno per i materiali su cui studiare.
Eva Perasso

Pistoia: compra intera pagina di giornale per sollecitare gli italiani ad acquistare titoli di Stato.

Pistoia: compra intera pagina di giornale per sollecitare gli italiani ad acquistare titoli di Stato


La crisi economica è arrivata a un punto tale da spingere molte persone a compiere azioni impensabili, che suscitano perplessità e stupore. Un uomo ha ritenuto di  acquistare  un’intera pagina del Corriere della Sera al fine di sollecitare tutti i cittadini   italiani all’acquisto dei  titoli di Stato, per far sì che la nazione non debba essere ancor più stretta dalla morsa della crisi. L’uomo che ha avuto questa singolare idea non è un imprenditore facoltoso e potente come  Della Valle ma bensì  un libero professionista, ossia  Giuliano Melani, responsabile leasing di una  banca.
Quello che vorrebbe Melani è che gli italiani comprassero i titoli italiani anche con un basso rendimento in modo che le richieste di acquisto su Btp, Cct, Ctz determinino una scia  di acquisti tali che elimini  lo spread con in Bund tedeschi.
Per la cronaca, il libero professionista pistoiese si è obbligato a comprare, lunedì prossimo,  20.000 euro in Btp, che si aggiungono ai 20.570 sborsati al Corriere dela Sera per riservare tutta  una pagina per il suo annuncio. Chissà se gli italiani seguiranno l’iniziativa di Melani?

venerdì 4 novembre 2011

Inquietante...



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UN CASO UMANO.



COSA SPINGE IL PATONZA A FARE DICHIARAZIONI CHE VENGONO SMENTITE DUE MINUTI DOPO DA AUTORITÀ INTERNAZIONALI? - DOPO AVER INCASSATO LA FIGURA DI MERDA DELLE “SCUSE” SMENTITE DALLA MERKEL, OGGI SILVIO DICHIARA COME SE NIENTE FOSSE DI AVER RIFIUTATO DEI FONDI OFFERTI DALL’FMI, COSTRINGENDO LA SIGNORA LAGARDE A NEGARE TUTTO: “MAI OFFERTO FONDI” - PER POI RINCARARE LA DOSE: “IL PROBLEMA DELL’ITALIA È DI CREDIBILITÀ”…


1. BERLUSCONI, FMI CERTIFICHERA' COME SOCIETA' REVISIONE...
(ANSA)
 - Il Fondo Monetario Internazionale "certificherà" l'adozione delle misure anticrisi dell'Italia come una società di revisione certifica i bilanci di una impresa. Lo ha sostenuto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in conferenza stampa a Cannes. "Ci siamo rivolti alla direttrice Lagarde e abbiamo chiesto che il Fondo possa certificare e monitorare l'avanzamento delle nostre riforme in modo da poter comunicare con l'autorevolezza che le è propria lo stato di avanzamento", ha detto il premier.
CHRISTINE LAGARDECHRISTINE LAGARDEBERLUSCONI AL GVENTI DI CANNESBERLUSCONI AL GVENTI DI CANNES
2. BERLUSCONI, ITALIA RIFIUTATO FONDO FMI...
(ANSA) 
- "Il Fondo monetario ci aveva offerto dei fondi che noi abbiamo rifiutato". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi da Cannes.
3. LAGARDE, NON OFFERTI FONDI AD ITALIA. PAESE NON HA BISOGNO DI LINEE CREDITO PRACAUZIONALI...
(ANSA) 
- L'Fmi non ha offerto all'Italia dei fondi poiché il Paese "non ha bisogno di strumenti come le linee di credito precauzionali". Lo ha affermato il direttore generale del Fondo, Christine Lagarde , in risposta a chi gli chiedeva della affermazioni del premier Silvio Berlusconi. Per l'Fmi lo strumento migliore è "il monitoraggio fiscale".
ANGELA MERKELANGELA MERKEL
4. LAGARDE, PROBLEMA ITALIA MANCANZA CREDIBILITA'...
(ANSA) 
- "Il problema dell'Italia è la mancanza di credibilita". Lo afferma il direttore generale dell'Fmi Christine Lagarde secondo cui "verificheremo che le autorità italiane e l'Italia in generale faccia ciò" che si é impegnata a fare presso l'Ue "attraverso un'analisi indipendente". Tutti i risultati saranno pubblicati.





Italia ha chiesto monitoraggio Fmi Barroso: "Serve determinazione".



Cannes - (Adnkronos/Ign) - Il presidente della Commissione europea rivela: ''L'Italia ha deciso di sua iniziativa di chiedere all'Fmi di monitorare l'applicazione dei suoi impegni''. E sottolinea: "I dubbi dei mercati sulla credibilità di Roma sono un fatto oggettivo". Vola lo spreadSarkozy: "Italia ha preso le misure necessarie".Obama all'Ue: "Attuare accordi rapidamente, siamo fiduciosi". Napolitano: ''Crisi senza precedenti''. Grecia, dietrofront sul referendum (VIDEO). Fini: "Il governo non ce la fa". Pdl, lettera di sei deputati a Berlusconi: "Serve una nuova fase politica".
Cannes, 4 nov. (Adnkronos/Ign) - "L'Italia ha deciso di sua iniziativa di chiedere all'Fmi di monitorare l'applicazione dei suoi impegni". Con queste parole il presidente della Commissione europea Jose Manuel Durao Barroso ha messo fine al giallo scoppiato dopo le prime dichiarazioni di alcuni funzionari al vertice del G20 a Cannes. Barroso ha poi annunciato che "la prossima settimana ci sara' una missione in Italia".
La notizia circolata in mattinata è stata poi confermata dal presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy: "L'Italia ha invitato l'Fmi averificare ogni trimestre, in collegamento con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, l'attuazione delle misure" decise. Il nostro Paese inoltre, ha aggiunto Van Rompuy, "ha dato alla Commissione europea la missione di valutare le misure" annunciate dal governo "in modo dettagliato" e di "vigilare sull'esecuzione di queste misure". A questo proposito, il presidente del Consiglio europeo ha sottolineato come "tutto questo sia estremamente importante per la credibilita' delle misure annunciate". L'Italia "ha riaffermato il suo impegno per il consolidamento di bilancio e per le riforme strutturali", ha sottolineato Van Rompuy, ricordando che al vertice del 26 e 27 ottobre scorso era gia' stato "concordato il monitoraggio da parte della Commissione europea".
In precedenza fonti italiane avevano smentito il monitoraggio sull'andamento delle riforme in Italia parlando più genericamente di "consigli" da parte di Fmi e Ue.
Barroso però non ha nascosto le difficoltà in cui si trova il nostro Paese. I dubbi dei mercati sull'Italiasono "un fatto oggettivo", per questa ragione deve dimostrare la sua "assoluta determinazione" ad attuare gli impegni assunti. "Siamo oggettivi - ha detto il numero uno dell'esecutivo di Bruxelles intervenendo a Cannes - rispondendo ad una domanda sul perche' l'Italia non sia credibile - ci sono dubbi dei mercati, abbiamo visto l'evoluzione degli spread, e' un fatto oggettivo".
Dunque, ha ribadito Barroso, l'attuazione degli impegni decisi "e' importante per la credibilita' degli sforzi" e "anche per dimostrare ai mercati la sua assoluta determinazione". "Sta all'Italia - ha sottolineato ancora - dimostrare che e' realmente impegnata a rispettare gli accordi che ha preso con noi e le decisioni molto importanti". Quanto alla richiesta di monitoraggio dell'Fmi, "l'Italia - ha spiegato infine - ha usato la sua prerogativa" di membro del Fondo, e "questo rafforza la sua credibilita'".
"Tutte le discussioni con l'Italia si sono svolte in un'atmosfera molto serena, non ci sono stati diktat o l'imposizione di qualcosa" ha assicurato il presidente del Consiglio europeo ribadendo come "la situazione dell'Italia sia completamente diversa da quella della Grecia". I colloqui, ha insistito, si sono svolti in un clima di "cooperazione, e' l'Italia che ha proposto di invitare l'Fmi, per rafforzare la credibilita' del programma".
La decisione del governo italiano sulla sorveglianza dell'Fmi è accolta con molto favore dal direttore generale del Fondo Christine Lagarde tutti i leader. "Saluto con favore la decisione dell'Italia di invitare l'Fmi a intensificare la sorveglianza e il monitoraggio per sostenere i passi importanti del governo per il consolidamento fiscale e le riforme strutturali".
Sulla stessa linea il presidente francese Nicolas Sarkozy, intervenuto in conferenza al termine del vertice di Cannes. ''Accolgo con favore lo sforzo dell'Italia che ha preso le misure necessarie per arrivare ad un pareggio di bilancio nel 2013 e la sua decisione di fare ricorso all'Fmi e all'Ue per certificare su base trimestrale i suoi conti''. Il capo di Stato francese ha ricordato che ''l'Italia e' una delle principali economie mondiali e un paese essenziale per la zona euro''.
''Berlusconi è consapevole dei dubbi dei mercati finanziari sulla reale applicazione del piano anticrisi'' e ha chiesto all'Ue e all'Fmi di avere un monitoraggio'' ha ribadito anche Sarkozy. E sollecitato da un giornalista britannico ha sottolineato: ''Non abbiamo voluto cambiare i Governi in Grecia e in Italia: non e' il nostro ruolo e non e' la nostra concezione della democrazia. Ci sono delle regole. In Grecia abbiamo lavorato con qualsiasi Governo. In Gran Bretagna ho lavorato con Brown e con Cameron. In Italia c'e' un premier, Silvio Berlusconi, che ha presentato un piano. E' una realta' che si impone a noi democraticamente'' ha detto Sarkozy.
Il capo dell'Eliseo ha quindi ribadito che "la Francia si battera' affinche' la 'Tobin Tax' diventi realta'. Aspettare che il resto del mondo adotti una tassa sulle transazioni finanziarie non e' una giustificazione sufficiente per impedirne l'entrata in vigore''. Ora, ha spiegato, ''ci sono decine di paesi che hanno raggiunto la Francia nella sua battaglia, che all'inizio ci vedeva soli. Ora ci sono la Commissione Europea, la Germania, la Spagna, l'Unione Africana, l'Argentina... che sono favorevoli al principio di una tassa sulle transazioni finanziarie''. Sarkozy ha annunciato che si appoggera' ''su tutte le opinioni pubbliche per raggiungere questo risultato'', cioe' l'istituzione di una tassa sulle transazioni finanziarie.
''Riteniamo come moralmente indispensabile a difesa dei popoli che gli attori finanziari che ci hanno portato a questa crisi diano il loro contributo per riparare i danni da loro provocati''.
Sarkozy ha poi annunciato le misure prese dal vertice in merito ai paradisi fiscali e alla stesura di una lista ''degli undici paesi che riteniamo siano dei paradisi fiscali''. ''Non vogliamo piu' paradisi fiscali. La cosa deve essere chiara. Saranno messi al bando nella comunita' internazionale''.
Al G20 di Cannes è stata raggiunta inoltre un'intesa perché il Fondo monetario internazionale crei un nuovo strumento per prestare soldi ai Paesi in crisi di liquidità.
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama dal canto suo ha ribadito l'appello all'Ue perche' "attui il piu' rapidamente possibili" le decisioni prese per la stabilita' dell'eurozona. "Siamo fiduciosi sulla capacita' dell'Europa" di superare la crisi, ha detto Obama al termine del G20 a Cannes.