L'uomo arso vivo dal fuoco acceso per scaldarsi a Bolzano. Possedeva case, terreni e 250 mila euro, ma aveva scelto la strada
Roma, 29 dic. (TMNews) - Arso vivo la notte di Natale dal fuoco di cartoni acceso per scaldarsi, perché viveva per strada, eppure Hans 'cassonetto', all'anagrafe Giovanni Valentin, 66 anni, il clochard più noto del centro storico di Bolzano, era ricco. Un clochard per scelta, per essere libero.
Valentin era conosciuto da tutti come Hans, o meglio Hansele, "cassonetto", per la sua abitudine di rovistare nei bidoni dell'immondizia. Eppure aveva case, terreni e 250 mila euro. Ma la libertà è l'unica cosa che voleva. Per questo motivo ha sempre rifiutato la ricca eredità che sua madre gli aveva lasciato 12 anni fa. Preferiva trovare tesori tra i rifiuti, e raccogliere sigarette dai passanti.
La sua storia - così come i quotidiani locali la ricostruiscono - sembra una leggenda. Nato a Laives nel 1945, la famiglia poco dopo si trasferisce a Brunico. Hans da piccolo non sopporta le regole, quelle che valgono per tutti gli altri, e soprattutto non vuole vivere rinchiuso in una casa. Così presto molla tutto, se ne va di casa, non porta niente con sè. La madre non si dà pace e tenta, inutilmente, di farlo tornare ad una vita normale.
"Nel 1999 - racconta all'Alto Adige un'amica di famiglia - sul letto di morte, la madre di Hansele chiede a una cugina di trovare suo figlio e di dirgli che ha ereditato tutto". La cugina, insieme all'amica di famiglia, si mette alla ricerca di Giovanni. Lo trovano nei giardini della stazione di Bolzano, tra la spazzatura, trasandato e con i vestiti logori. "La cugina - continua la donna - gli disse che sua madre era morta e che era l'unico erede della villa, dei terreni, dei boschi e dei soldi".
Hans guarda le due donne, e con un candido stupore dice loro che andrà a portare un fiore sulla tomba della madre, ma che i soldi non gli servono: 'Sono felice e libero. Ho già tutto'.
La sua ricchezza, quella fatta di soldi non si sa ancora a chi andrà, qualcuno pensa che sarebbe giusto donarla, almeno una parte, alle associazioni che si occupano dei senzatetto.
Int4
Valentin era conosciuto da tutti come Hans, o meglio Hansele, "cassonetto", per la sua abitudine di rovistare nei bidoni dell'immondizia. Eppure aveva case, terreni e 250 mila euro. Ma la libertà è l'unica cosa che voleva. Per questo motivo ha sempre rifiutato la ricca eredità che sua madre gli aveva lasciato 12 anni fa. Preferiva trovare tesori tra i rifiuti, e raccogliere sigarette dai passanti.
La sua storia - così come i quotidiani locali la ricostruiscono - sembra una leggenda. Nato a Laives nel 1945, la famiglia poco dopo si trasferisce a Brunico. Hans da piccolo non sopporta le regole, quelle che valgono per tutti gli altri, e soprattutto non vuole vivere rinchiuso in una casa. Così presto molla tutto, se ne va di casa, non porta niente con sè. La madre non si dà pace e tenta, inutilmente, di farlo tornare ad una vita normale.
"Nel 1999 - racconta all'Alto Adige un'amica di famiglia - sul letto di morte, la madre di Hansele chiede a una cugina di trovare suo figlio e di dirgli che ha ereditato tutto". La cugina, insieme all'amica di famiglia, si mette alla ricerca di Giovanni. Lo trovano nei giardini della stazione di Bolzano, tra la spazzatura, trasandato e con i vestiti logori. "La cugina - continua la donna - gli disse che sua madre era morta e che era l'unico erede della villa, dei terreni, dei boschi e dei soldi".
Hans guarda le due donne, e con un candido stupore dice loro che andrà a portare un fiore sulla tomba della madre, ma che i soldi non gli servono: 'Sono felice e libero. Ho già tutto'.
La sua ricchezza, quella fatta di soldi non si sa ancora a chi andrà, qualcuno pensa che sarebbe giusto donarla, almeno una parte, alle associazioni che si occupano dei senzatetto.
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