L'esecutivo si appresta a mettere mano al catasto. L'adeguamento dei valori potrebbe incidere sulle compravendite e sulla tassa sulla casa. In un documento del Tesoro i punti della riforma.
"E' noto - è scritto nel documento - che le attuali rendite catastali, su cui si basa in larga parte la tassazione immobiliare, non sono più congrue rispetto ai valori di mercato". L'ultimo rapporto dell'Agenzia del Territorio indica in particolare che per le abitazioni il valore corrente di mercato è pari, in media a 3,73 volte la base imponibile ai fini Ici. Se si guarda all'Irpef, invece, lo stesso rapporto oscilla tra il 3,59 della abitazioni principali e il 3,85% delle seconde case. I canoni di locazione, poi, sono superiori di 6,46 volte a quelli delle rendite catastali.
A tracciarne le basi del nuovo catasto è un documento elaborato dal ministero dell'Economia che fissa i cinque criteri che saranno utilizzati. "Il disegno di riforma - spiega il ministero dell'Economia - è imperniato sui seguenti elementi: 1) la costituzione di un sistema catastale che contempli assieme alla rendita (ovvero il reddito medio ordinariamente ritraibile al netto delle spese di manutenzione e gestione del bene), il valore patrimoniale del bene, al fine di assicurare una base imponibile adeguata da utilizzare per le diverse tipologie di tassazione; 2) la rideterminazione della classificazione dei beni immobiliari; 3) il superamento del sistema vigente per categorie e classi in relazione agli immobili ordinari, attraverso un sistema di funzioni statistiche che correlino il valore del bene o il reddito dello stesso alla localizzazione e alle caratteristiche edilizie; 4) il superamento, per abitazioni e uffici, del "vano" come unità di misura della consistenza a fini fiscali, sostituendolo con la "superficie" espressa in metri quadrati; 5) la riqualificazione dei metodi di stima diretta per gli immobili speciali".
Sul punto 2), la "rideterminazione della classificazione dei beni immobiliari", oggi, ad esempio, per le sole 'abitazioni' sono previste 11 classi: dalla Casa signorile ai castelli (A9), passando per abitazioni di tipo economico (A3), popolare (A4)e ultrapopolare (A5) che spesso, con i cambiamenti avvenuti nel corso degli anni, non rispettano più la realtà. Il documento del ministero fa espressamento un esempio: "Tipicamente - è scritto - abitazione classate come popolari (A4) lo sono rimaste nel tempo, anche se oggi, pur essendo ubicate in zone centrali, il loro valore è di fatto più elevato di edifici di "civile abitazione (A2) ubicati in zone semicentrali o, addirittura, periferiche".
http://www.repubblica.it/economia/2011/12/27/news/casa_arriva_la_riforma_del_catasto-27279944/?ref=HREC1-1
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