lunedì 9 gennaio 2012

Considerazioni...



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Cosentino e i legami con i colletti bianchi della camorra casalese: ecco le foto dell'incontro.




Martedì la giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera esprimerà il proprio voto sulla richiesta di autorizzazione all’arresto inoltrata dal giudice per il coordinatore campano del Pdl - di Amalia De Simone.






NAPOLI - La settimana che si apre dovrebbe essere decisiva per l’immediato futuro del coordinatore campano del Pdl Nicola Cosentino. Martedì la giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera esprimerà il proprio voto sulla richiesta di autorizzazione all’arresto inoltrata dal giudice delle indagini preliminari di Napoli Egle Pilla che nello scorso mese di dicembre ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del deputato, accogliendo la richiesta della Procura antimafia di Napoli che indaga sul riciclaggio, attraverso attività imprenditoriali, dei capitali appartenenti ai clan camorristici di Casal di Principe. Riciclaggio che, secondo le ipotesi dell’accusa, Cosentino avrebbe favorito quando ancora ricopriva l’incarico di sottosegretario all’Economia con delega al Cipe nel governo Berlusconi, facendo pressioni sui funzionari dell’Unicredit affinché sbloccassero la pratica relativa a un prestito di cinque milioni e mezzo di euro in favore dell’imprenditore Nicola Di Caterino, cugino di due potenti capiclan come i fratelli Giuseppe e Massimo Russo.
Cosentino e i legami con la camorra: le fotoCosentino e i legami con la camorra: le foto    Cosentino e i legami con la camorra: le foto    Cosentino e i legami con la camorra: le foto    Cosentino e i legami con la camorra: le foto    Cosentino e i legami con la camorra: le foto
L’ingente cifra, che sarebbe dovuta servire per realizzare un centro commerciale nella zona di Casal di Principe, era stata chiesta da Di Caterino presentando una falsa fideiussione, e la pratica si era quindi arenata. Ma grazie all’intervento di Cosentino - sostiene la Procura con argomentazioni ritenute convincenti dal gip - la questione fu rapidamente sbloccata, anche se poi il centro commerciale (per il quale l’impresa di Di Caterino avrebbe ottenuto le necessarie licenze pur in violazione delle norme edilizie, sempre grazie alle pressioni di Cosentino sui responsabili dell’ufficio tecnico comunale) non fu mai realizzato.
La Procura antimafia ritiene l’incontro tra il parlamentare di Casal di Principe e i funzionari di Unicredit fondamentale per stabilire il legame tra Cosentino e i colletti bianchi della camorra casalese. Perciò quel 7 febbraio del 2007 davanti agli uffici della banca in via Po a Roma c’erano anche gli investigatori della Dia, che raccolsero il materiale fotografico riportato in esclusiva da Corriere.it. Insieme a Cosentino si riconosce perfettamente il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, anch’egli parlamentare del Pdl, e anch’egli indagato dalla Dda, che però non ha chiesto nei suoi confronti alcun provvedimento cautelare. Per Cosentino, invece, quella su cui la giunta voterà martedì (e che dovrebbe andare in Aula l’11 o il 12) è la seconda richiesta d’arresto, dopo quella, mai concessa, per concorso esterno in associazione camorristica, reato per il quale il deputato è attualmente sotto processo davanti al tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Quando il 21 dicembre scorso la giunta per le autorizzazioni a procedere si spaccò tra chi voleva votare subito e chi puntava alla riunione di martedì, la Lega appoggiò i vecchi alleati del Pdl facendo prevalere l’opzione del rinvio. I suoi due rappresentanti, i deputati Paolini e Follegot, dissero di aver agito «secondo buonsenso» perché preferivano avere «più tempo per leggere le carte appena arrivate in giunta». Ora, per decidere, hanno a disposizione anche le foto, e non solo quelle: alla Camera è stata depositata anche la recentissima ordinanza del tribunale del riesame di Napoli che ha respinto il ricorso di Cosentino contro l’ordinanza di arresto, dando quindi un’ulteriore conferma alla validità di quel provvedimento sul quale ora l’ultima parola tocca alla politica.

Da avvocati, tassisti e petrolieri i primi dubbi sul «piano Passera».

Settimana chiave per il confronto. Malumori pdl, vertice con Alfano.

Corrado Passera, il ministro per lo Sviluppo Economico

ROMA - Gli avvocati si preparano a una resistenza silenziosa fatta a colpi di emendamenti che sarà affidata ai numerosi legali eletti in Parlamento (in entrambi gli schieramenti); i tassisti hanno cominciato a convocare assemblee in vista di una manifestazione nazionale a Roma per sabato prossimo; i petrolieri - raccontano gli insider in Confindustria - cercano un incontro riservato con il ministro Corrado Passera per tentare di scongiurare le misure per la diffusione dei distributori di benzina indipendenti o multimarca; i commercianti mettono sul tavolo la chiusura di 80 mila esercizi commerciali.
Si apre oggi una settimana di grandi manovre e trattative sul tema delle liberalizzazioni, che sta causando non pochi maldipancia nel Pdl. Il premier Mario Monti entro questa settimana o al massimo entro la successiva vuole portare in Consiglio dei ministri il primo decreto. E sarà solo l'inizio, perché l'intenzione, svelata ieri dal ministro Corrado Passera in un'intervista al Corriere , è di approvare un decreto al mese per liberalizzare un po' tutti i settori dell'economia: dalle professioni ai servizi pubblici locali; dalle farmacie ai taxi; dalle autostrade all'energia; dagli aeroporti alle ferrovie.
L'esecutivo dovrebbe ricalcare il piano d'azioneindividuato dall'Antitrust nella segnalazione inviata a governo e parlamento il 5 gennaio. Lo strumento del decreto legge è stato individuato per cercare di blindare il testo dall'assalto delle lobby. Mario Monti vuole portare a Bruxelles misure concrete già approvate, al Consiglio d'Europa di fine mese. Il premier ha chiesto ai propri collaboratori di mantenere il massimo riserbo sui contenuti del decreto.
Secondo le indiscrezioni si dovrebbe partire con un provvedimento che definirà il cronoprogramma del piano generale, ma anche i primi interventi concreti per liberalizzare la rete dei carburanti per arginare il caro-benzina, che rappresenta una vera e propria urgenza. L'obiettivo di questa misura è duplice: dare un segnale alle famiglie già colpite dai sacrifici della manovra e al tempo stesso cercare di evitare spinte inflattive a catena (sui prodotti trasportati su gomma), che potrebbero avere effetti pesantissimi sui consumi già in crisi. Inoltre, se il caro-benzina non si fermasse, si rischia il boomerang sui conti pubblici: i consumi petroliferi sono in calo, se la tendenza dovesse accentuarsi il Tesoro sarà costretto a rivedere le stime delle entrate legate alle accise sui carburanti.
L'altra misura immediata dovrebbe riguardare le banche: e cioè è possibile che scatti subito il divieto di vendere polizze assicurative degli stessi istituti abbinate ai mutui per l'acquisto delle case.
Una pratica, questa adottata dalle banche, che ha fatto lievitare i costi dei finanziamenti in un periodo già caratterizzato dalla difficoltà di accesso al credito, per di più con il mercato immobiliare che dopo il boom degli anni passati ha incassato una brusca battuta d'arresto. «Ci saranno anche altre misure importanti con effetti immediati sull'economia», assicurano da palazzo Chigi.
Il problema sarà sconfiggere le resistenze che in passato avevano già mandato in fumo i progetti di liberalizzazione dell'allora ministro Pierluigi Bersani. Il leader dei tassisti Loreno Bittarelli avverte: «Se il governo Monti recepisse il progetto dell'Antitrust non sarebbe più un governo tecnico, ma un governo politico». Il centrosinistra, pur con qualche voce di dissenso, sembra pronto a sostenere il governo in questo percorso, anche se l'Italia dei valori annuncia barricate contro eventuali «privatizzazioni dell'acqua». Nel centrodestra invece i maldipancia sono ogni giorno più numerosi. Domani si riuniranno i vertici del Pdl alla presenza del segretario Angelo Alfano per decidere la linea. L'ex premier Silvio Berlusconi, secondo i rumors, sarebbe irritato per l'uso del decreto legge. «Devono trattare con noi», si sarebbe sfogato proprio con Alfano. In particolare il Pdl, pur chiedendo con forza la liberalizzazione dei servizi pubblici, frena su professioni, taxi e farmacie.

Per la Befana Buontempo in auto blu con la famiglia.


L'assessore: “Faccio degli incontri istituzionali con persone che non gradiscono farlo sapere” - Luca Chianca e Francesca Mannocchi






Il regolamento della regione Lazio parla chiaro: “E' vietato trasportare sui mezzi persone estranee all’amministrazione regionale”. In questi giorni di feste, l'assessore per la Casa della Regione Lazio Teodoro Buontempo ha deciso di passare il giorno della Befana anche con la famiglia. Così venerdì 6 gennaio è partito per Perugia dal paese dove risiede a sud di Roma, Montecompatri, con la moglie, la figlia e l'autista che la Regione gli mette a disposizione per il suo ruolo istituzionale. Il problema è che di istituzionale nella trasferta in auto blu a spese dei contribuenti sembrava ci fosse ben poco, e infatti si trincera dietro un generico: “devo vedere delle persone con le quali devo parlare di lavoro”.
Chi fossero le persone però non ce l'ha dettoné ci ha consentito di documentare i suoi incontri. Poco prima delle 17 ci richiama al cellulare informandoci che si trova fuori la sede della Regione – chiusa per le feste – in compagnia del consigliere regionale Pdl Rocco Valentino. I due si conoscono da una vita, visto che il consigliere umbro in passato ha fatto parte del comitato centrale del Movimento sociale in cui per anni ha militato Buontempo.
Dopo una mezz'oretta il solerte assessore ci chiama nuovamente per ulteriori aggiornamenti. Sta ripartendo con l'autista della Regione in direzione di Roma perché l'altro appuntamento non è andato bene. Più che di incontri istituzionali o di rappresentanza, ci sono parsi appuntamenti improvvisati al solo scopo di giustificare il viaggio di famiglia con auto blu e autista nel giorno della befana.
Abruzzese di nascita, Teodoro Buontempo è stato quattro volte deputato della Repubblica e dopo esser confluito dal Msi i in Alleanza Nazionale ne fuoriesce nel 2007 per partecipare alla fondazione de La Destra di Francesco Storace. Nel 2010 dopo la vittoria della Polverini all'elezioni regionali, Buontempo è stato nominato assessore alla Casa e alla tutela Consumatori nella giunta regionale del Lazio, diventando uno dei 14 assessori esterni della giunta Polverini, cioè quelli non eletti ma nominati direttamente dalla Presidente.
Mentre in questi giorni in parlamento si discute sui compensi della politica, a Natale nella regione Lazio è arrivato un dono inaspettato: nella finanziaria approvata dal consiglio regionale è stato esteso il vitalizio anche agli assessori esterni, come Buontempo. “Pensioni” che fino a ieri non sarebbero spettate a chi non è stato eletto ma solo nominato. Considerando che 14 su 15 non sono eletti, sembra proprio una norma confezionata su misura.
Luca Chianca e Francesca Mannocchi

Dramma della povertà 400 euro di pensione lei e lui morti suicida. - di Gaetano Campione



BARI - Non avevano più nulla. La crisi aveva spazzato il lavoro, i 400 euro di pensione non garantivano la sopravvivenza quotidiana, gli affetti si erano dissolti. Miseria, solitudine e disperazione avevano fatto morire anche la speranza. Così hanno deciso di farla finita con una vita senza senso. L’ultimo giallo di inizio d’anno nella città di San Nicola è archiviato come omicidio-suicidio. Mancano ancora alcuni tasselli per avere la certezza della ricostruzione ma il fil rouge che collega il ritrovamento dei due cadaveri racchiude una tragedia infinita.

Una fine per alcuni versi annunciata e addirittura tentata quattro anni fa. Lui dovrebbe essere (condizionale d’obbligo perché manca il riconoscimento ufficiale) Salvato - re De Salvo, 64 anni, bitontino rappresentante di tessuti disoccupato. Si è lasciato morire all’al - ba nello specchio d’acqua antistante il lido San Francesco, forse dopo aver ingerito barbiturici. A trovare il cadavere tra le alghe - privo dei pantaloni ma con camicia, calze e scarpe - è stato un pescatore dilettante che ha avvisato la Polizia. Entrare nel lido via mare non rappresenta un problema. C’è un varco lungo la battigia dal quale si accede senza problemi: il mare è di tutti. 

n serata, il colpo di scena. Nella stanza 448 , al quarto piano dell’hotel «7 Mari», a due passi dalla spiaggia, l’addetto della reception decide di aprire la porta col passepartout e trova il corpo senza vita di Antonia Azzolini, 69 anni, molfettese. La donna, senza vestiti, è distesa sul letto. Ha il volto sereno. Sembra addormentata. È la moglie del De Salvo. Lo annunciano i documenti utilizzati nella registrazione per la prenotazione della camera. Potrebbe aver ingerito anche lei barbiturici o essere stata soffocata con un cuscino. A stabilirlo sarà l’autopsia affidata dal sostituto procuratore Emanuele De Maria al prof. Giancarlo Di Vella. 

La coppia viveva lì da una settimana dopo aver trascorso il Natale presso alcuni parenti nel Salento. Persone tranquille, cordiali. Forse, un po’ chiuse. Che non parlavano molto ma pagavano con puntualità le consumazioni. Compresa la pizza dell’altro giorno. Il personale dell’albergo, non avendo notizie da venerdì sera, ha deciso di entrare nella stanza. Col trascorrere delle ore il quadro della vicenda si è arricchito di altri particolari. I Carabinieri sono risaliti all’ultimo alloggio dei due (l’ex hotel San Francisco di Triggiano dove erano stati lasciati i bagagli), hanno ricostruito gli spostamenti, rintracciato il figlio che aveva deciso di limitare i contatti al minimo in dispensabile e individuato la molla che ha fatto scattare il gesto di follia. 

La conferma arriva anche dalla storia di Salvatore e Antonella pubblicata, proprio sulle pagine della «Gazzetta», nel 2007. Un racconto di porte mai aperte, di dignità violata, di solidarietà istituzionale (la macchina ha funzionato) che non è riuscita però a restituire casa e lavoro. 

Il rapporto causa-effetto (mancata occupazione-suicidio) purtroppo è in devastante aumento. Solo nel 2009 in Italia c’è stato un suicidio al giorno per motivi legati al lavoro. L’Eurispes quantifica in 2.986 i suicidi con un aumento del 5, 6 % rispetto all’anno precedente. Nella maggior parte dei casi si tratta di persone espulse dal mercato del lavoro (272 in valore assoluto), il 76% a fronte di 85 casi di persone in cerca di prima occupazione. Un altro indicatore della connessione tra aumento dei suicidi e crisi sono i suicidi per motivi economici, che - pur con tutte le difficoltà nel comprendere le motivazioni profonde di un gesto così assoluto - raggiungono sempre nel 2009 il valore più alto degli ultimi decenni con 198 casi, con una crescita del 32% rispetto all’anno precedente e del 68% rispetto al 2007. E il 2012 si annuncia ancora più terribile.



http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=483670&IDCategoria=1

Il Trota “negher” ad honorem. - By ilsimplicissimus




Qualche settimana fa i giornali avevano dato conto dei rapporti fra il Trota e Alessandro Uggeri, fidanzato dell’assessore regionale leghista Monica Rizzi, falsa laureata e altrettanto falsa psicoterapeuta infantile. 

Il brillante figlio di Bossi sarebbe stato ospitato nella villa  dell’imprenditor leghista in vista della tornata elettorale che ha visto il ragazzo, appena “maturato” raggiungere il reddito di 10 mila euro al mese. Una villa dove sembra che girassero escort e cocaina, elicotteri in giardino e grandi frodi fiscali, comme d’habitude in quegli ambienti. Insomma ecco che dall’interno della Lega (pare che sia stato Maroni a ordire l’imboscata giornalistica) si sottilineano le liasons dengereuses del rampollo, il fatto che il suo nome possa essere stato speso per affari opachi.

Tuttavia proprio l’elemento più interessante della vicenda è stato trascurato:  Uggeri, il munifico ospite del Trota, nella sua qualità di imprenditore del terzo millennio, ha fra le sue molte e vorticose attività anche la gestione della manodopera di immigrazione. 

Abbiamo così una forza politica che basa molto della sua offerta politica (si fa per dire, ovviamente) sulla xenofobia e sulla  battaglia contro l’immigrazione la quale si appoggia, campa e a quanto pare si diverte proprio grazie al denaro che deriva da un caporalato organizzato e industrializzato, insomma dallo sfruttamento degli immigrati. 
E passi che all’elettore leghista lo sfruttamento possa far piacere, ma per attuarlo e con esso mettere denaro in cambusa, gli immigrati bisogna averli, l’immigrazione clandestina va coltivata nei fatti e combattuta solo a parole. 
Insomma i 12 mila che hanno dato il voto al Trota sono stati doppiamente ingannati: la legge dovrebbe riconoscere come reato la circonvenzione di leghista.

Ma non c’è solo questo. Proprio mentre la caduta di Berlusconi spinge la Lega ormai in riflusso ad accentuare la sua xenofobia tramutandola in una specie di razzismo da strapaese,  giunge un’altra incredibile notizia: nella seconda metà di dicembre,  il tesoriere della Lega, Belsito, che risponde solo a Bossi e ai suoi fedelissimi, familiari compresi, ha trasferito  circa 8 milioni di euro derivanti dal finanziamento pubblico dei partiti fuori d’Italia: in Norvegia, a Cipro e per oltre la metà della somma in Tanzania. 

Insomma i politici leghisti sbraitano contro i “negher”  ma poi ricorrono a loro quando si tratta di mettere al sicuro i loro tesoretti e farli crescere i silenzio.

Per tutto questo forse sarebbe il caso di nominare il Trota “negher” ad honorem. E fargli spiegare dal gaudente Uggeri che dopotutto la cosa ha i suoi vantaggi. Non ultimo quello di non essere leghista.

Tanti auguri, prof Hawking ma alla festa dei 70 non c'è. - di ELENA DUSI




Lo scienziato britannico, ricoverato in ospedale da venerdì, deve disertare i festeggiamenti di compleanno - la conferenza sullo "stato dell'universo", con il gotha della fisica mondiale ad attenderlo. Ma manda un messaggio: "Guardate le stelle invece dei vostri piedi".


Tanti auguri, prof Hawking ma alla festa dei 70 non c'è

ALLA SUA festa di compleanno a Cambridge - una conferenza scientifica su "Lo stato dell'universo" - ha dovuto lasciare la sedia vuota. Non si sentiva troppo bene ed è rimasto a casa. Ma questo non basta a sminuire l'impresa del professor Stephen Hawking, che ha raggiunto i 70 anni accompagnato dal morbo di Lou Gehrig, costretto su una sedia a rotelle e incapace di parlare se non per mezzo di un sintetizzatore vocale. "L'immagine del nostro universo è cambiata molto negli ultimi 50 anni, e sono contento di aver dato il mio contributo", ha detto in un videomessaggio trasmesso alla platea. "Per quanto difficile possa essere la vita, c'è sempre qualcosa che è possibile fare. Guardate le stelle invece dei vostri piedi". 

Anche se ha deluso il gotha della fisica mondiale, venuto ad ascoltarlo domenica pomeriggio all'università di Cambridge, Hawking in realtà di parlare non ha smesso mai. Quando da giovane ha dimostrato che i buchi neri non sono fantascienza, ma oggetti reali presenti in quasi ogni galassia. Scrivendo bestseller di divulgazione scientifica da vari milioni di copie (ma anche un libro di fiabe insieme a sua figlia Lucy). Scommettendo con i suoi colleghi sulle questioni più calde della fisica teorica (un elenco, con le foto dei foglietti firmati da Hawking con l'impronta digitale, è sul sito www.keplero.org 1). Lanciando proposte fantasmagoriche, come quella di andare a colonizzare un altro pianeta prima che la Terra ("pianeta fragile") diventi inabitabile. E non da ultimo, sostenendo ad alta voce le sue tesi sulla non esistenza di Dio o di una vita dopo la morte, pur restando fino a oggi membro della Pontificia Accademia delle Scienze. 

"Stephen non sta bene, è stato dimesso dall'ospedale venerdì e il suo recupero non è stato sufficientemente rapido", ha spiegato domenica alla platea Leszek Borysiewicz, vicepresidente dell'università di Cambridge. Un paio di settimane fa il grande fisico autore del best seller "Dal big bang ai buchi neri" aveva pubblicato un annuncio per cercare un tecnico capace di riparare la sua sedia a rotelle unica al mondo e il sintetizzatore che gli permette di continuare a far sentire la sua voce, ormai completamente metallica e assai lenta, fino ad arrivare nei giorni difficili a una parola al minuto. 

Il morbo di Lou Gehrig - una malattia che gradualmente paralizza tutti i muscoli del corpo - venne diagnosticato ad Hawking quando aveva 21 anni e studiava per il dottorato a Cambridge. Molti dei pazienti a quell'epoca morivano nel giro di qualche anno, lui invece sta per raggiungere il mezzo secolo di sopravvivenza. Il fisico britannico, oltre a rivoluzionare molte teorie nel suo settore di competenza, ne ha ribaltata anche una in fatto di medicina. E la sua forma di sclerosi, fortunatamente per la fisica, si è dimostrata a progressione molto lenta.

"Ho incontrato per la prima volta Stephen nel 1965 - ha raccontato domenica a Cambridge il suo collega e collaboratore storico Kip Thorne - e posso dire che è la persona più ostinata che abbia mai conosciuto". Per il suo 70esimo compleanno, i giornali britannici hanno speso metafore fisico-letterarie come "l'uomo guidato da una forza di volontà cosmica" e "la stella più brillante nell'universo della scienza". Hawking in effetti fu ammesso a 32 anni nella Royal Society e nominato professore di matematica a Cambridge in quella che era stata la cattedra di Isaac Newton. Apparso in una puntata dei Simpsons e in una di Star Trek, protagonista di un documentario della Bbc, lo scienziato una volta ha ammesso: "Sono sicuro che esiste una relazione fra il mio handicap e la mia celebrità. La gente è affascinata dal contrasto fra le mie capacità fisiche molto limitate e l'immensità dell'universo che studio". Non è un caso che a smentire una diagnosi medica così drastica sia stato l'uomo che - contro le convinzioni di tutti - teorizzò la radiazione di Hawking: esiste sempre un raggio di luce capace di sfuggire ai buchi neri.