venerdì 13 luglio 2012

La Chiesa ci costa ogni anno 6.086.565.703€: ecco il dettaglio dei costi.


La Chiesa ci costa ogni anno € 6.086.565.703: ai quali dobbiamo sommare i soldi che vengono devoluti "una tantum" dagli enti locali (comuni-provincie-regioni) che finanziano vari progetti, come le eventuali ristrutturazioni di Chiese e abbazie. Ovviamente il "conto" non tiene in considerazione nemmeno delle cifre che la Chiesa riceve da associazioni, fondazioni bancarie, privati cittadini, che offrono al Vaticano laute offerte, che ovviamente sono volontarie. Volontarie "ma non troppo" (sono volontarie ma di fatto considerate un "atto dovuto") anche le offerte per i "sacramenti"; dalle benedizioni pasquali (con la classica busta dell'offerta), alle Comunioni, Cresime, matrimoni e - ahimé - funerali. 
Ecco la tabella dei costi: (dati in Euro)


Otto per mille
1.067.000.000

Otto per mille di competenza dello stato
66.307.085

Cinque per mille
54.500.000

Erogazioni liberali
13.800.000

Esenzione ICI
500.000.000

Riduzione IRES
100.000.000

Riduzione IRAP
150.000.000

Esenzione IVA
100.000.000

Esenzioni fiscali e doganali relative alla Santa Sede
20.000.000

Pensioni
22.000.000

Benefici statali sulle pubbliche affissioni
2.000.000

Benefici statali per gli oratori
2.500.000

Contributi statali per i cappellani nelle Forze armate
12.000.000

Contributi statali per i cappellani nella Polizia di stato
6.000.000

Contributi statali per i cappellani nelle carceri
8.000.000

Contributi statali per i “grandi eventi” della Chiesa cattolica
3.651.315

Insegnamento della religione cattolica nelle scuole
1.500.000.000

Contributi statali alle scuole cattoliche
261.000.000

Contributi statali alle università cattoliche
53.216.886

Contributi statali all’editoria cattolica
12.000.000

Tariffe postali agevolate
7.500.000

Riduzione del canone TV
370.000

Copertura statale per il consumo idrico del Vaticano
4.000.000

Fondo edifici di culto
70.000.000

Servizio civile
20.000.000

Finanziamenti statali all’associazionismo sociale
3.720.417

“Legge mancia”
12.500.000

Altri contributi statali
50.000.000

Spese straordinarie delle amministrazioni locali in occasione di importanti eventi cattolici
20.000.000

Contributi delle amministrazioni locali alle scuole cattoliche
400.000.000

Utilizzo dei fondi strutturali europei
107.000.000

Cambi di destinazione d’uso
150.000.000

Altri contributi erogati dalle regioni
242.200.000

Servizi appaltati in convenzione ad organizzazioni cattoliche
150.000.000

Convenzioni pubbliche con la sanità cattolica
167.000.000

Contributi regionali per i cappellani negli ospedali
35.000.000

Contributi regionali agli oratori
50.000.000

Altri contributi erogati dalle province
70.700.000

Contributi comunali per l’edilizia di culto
94.100.000

Contributi comunali per i cappellani cimiteriali
6.000.000

Esenzioni comunali dalla tariffa per la gestione sui rifiuti
10.000.000

Edifici di proprietà comunale concessi a condizioni di favore a enti e associazioni cattoliche
3.000.000

Sconti comunali per l’accesso a zone a traffico limitato
1.000.000

Altri contributi erogati dai comuni
257.000.000

Benefici concessi da fondazioni e società a partecipazione pubblica
200.000.000

Cerimonie di culto in orario di lavoro nelle amministrazioni pubbliche, negli enti e nelle società controllate dallo stato
1.500.000
http://www.nocensura.com/2011/12/la-chiesa-ci-costa-ogni-anno-6086565703.html
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Frequenze gratis per Mediaset. - Alessandro Longo




Il ministero dello Sviluppo Economico di Corrado Passera ha assegnato gratuitamente un pacchetto di frequenze alle principali emittenti. A beneficiarne più di tutti è il Biscione, che conquista quelle più 'pulite'. E ora è a rischio la banda larga mobile.


«L'ennesimo regalo a Mediaset» (Vincenzo Vita, Pd). «Un danno alle casse dello Stato e alle future aste per il digitale terrestre e la banda larga mobile» (Paolo Gentiloni, Pd). «Il governo ha gettato le basi per una situazione ad alto rischio conflittualità, interna ed internazionale» (Roberto Rao, Udc). 

Stavolta il governo ha fatto arrabbiare in tanti, tra schieramenti bipartisan dove il solo grande assente sembra essere il Pdl. E per un attimo sembra di essere tornati ai tempi del governo Berlusconi, perché tante polemiche sono dettate da una mega assegnazione gratuita di frequenze alle tv. Si tratta dei provvedimenti con cui, qualche giorno fa, il ministero allo Sviluppo economico ha assegnato per vent'anni alle tv 19 frequenze (di cui quattro a Rai, quattro a Mediaset, tre a Telecom Italia Media e cinque ad altri soggetti). 

Tutto nasce dalla Finanziaria 2010 di Tremonti che prevede "l'obbligo di trasformare i titoli provvisori (rilasciati a livello regionale dal 2008 al 2012) in definitivi entro il 30 giugno 2012, in coincidenza con il passaggio al digitale su tutto il territorio nazionale", spiega il ministero in una nota. Secondo molti critici invece si trattava soprattutto di aiutare le emittenti tivù, che ora potranno mettere in bilancio un bene prezioso come le frequenze. Ma ad avvantaggiarsene è in particolare Mediaset, perché riceve il pacchetto più generoso; le frequenze di Rai sono di pari numero, ma sono a rischio di interferenze con i Paesi vicini (per un mancato coordinamento internazionale). 

Il primo a sollevare il problema, a chiedere una proroga per l'assegnazione definitiva, è stato Nicola D'Angelo (consigliere uscente Agcom, Autorità garante delle comunicazioni); seguito poi da Vincenzo Vita (PD) e Felice Belisario (Idv), che sull'argomento hanno presentato un'interrogazione parlamentare, Roberto Rao (Udc), Marco Perduca (Radicali) e altri. 

Perché era necessaria una proroga? Perché - rispondono concordi le voci critiche - sarebbe stato i necessario aspettare un nuovo piano nazionale delle frequenze da parte di Agcom e così evitare una situazione esplosiva per i progetti dello Stato sullo spettro italiano: ci sono in ballo infatti molte questioni e il governo avrebbe potuto gestirle meglio senza il vincolo di un'assegnazione ventennale che riduce assai gli spazi di manovra. La più questione urgente è l'ex beauty contest, un'asta con cui il ministero dovrà assegnare altre sei frequenze per il digitale terrestre (il bando è previsto, da decreto, a fine agosto ma è prevedibile una proroga a ottobre per attendere che la nuova Agcom stabilisca i criteri di gara). «L'ex beauty contest potrebbe procedere su un binario separato e quindi forse, mi auguro, potrebbe non essere condizionato da quest'assegnazione ventennale», dice Antonio Sassano, docente alla Sapienza, uno dei massimi esperti dell'argomento: «Mi sembra che la proroga pregiudichi piuttosto il coordinamento internazionale e la futura asta della banda larga mobile», aggiunge. «Come faremo infatti a trattare con i Paesi vicini su quali frequenze accendere e spegnere per evitare interferenze, quando ne abbiamo già bloccate 19 per vent'anni?», spiega: «Ecco perché sarebbe stato meglio aspettare un piano frequenze Agcom, coordinato internazionalmente, prima di assegnarle a titolo definitivo». 

L'altra questione è la banda larga mobile: le istituzioni internazionali (di recente anche l'Itu, l'agenzia Onu per le tlc) stabiliscono che dal 2016 alcune frequenze ora in mano alle tivù dovranno andare agli operatori telefonici per i servizi di banda larga mobile. E guarda caso è Mediaset ad avere il maggior numero di frequenze che il governo dovrà liberare a questo scopo: «Almeno avrebbe dovuto limitarne al 2015 il diritto d'uso», osserva Gentiloni. «Adesso invece lo Stato si troverà costretto a risarcimenti ingenti alle tivù, in cambio di quelle frequenze da dare all'asta». Il ministero spiega che c'è la possibilità di dare alle tivù frequenze alternative, con "capacità trasmissiva equivalente", al posto di quelle da liberare per l'asta banda larga mobile: «Però purtroppo non esistono frequenze libere alternative», corregge Sassano. Ma si tratta probabilmente di problemi che saranno lasciati in eredità al prossimo governo: come (e se) tirarsi dall'impaccio creato con quest'assegnazione ventennale, è capitolo ancora tutto da scrivere.



http://espresso.repubblica.it/dettaglio/frequenze-gratis-per-mediaset/2186969

L'Amaca di Michele Serra.



https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10151071741571151&set=a.10151056921086151.484376.179618821150&type=1&theater

Scoperta la materia oscura – di Roberto Vacca – 12 Luglio 2012.



L'Universo visibile - Terra, Sole, pianeti, galassie, ammassi di galassie - riempiva di rinnovata meraviglia la mente di Immanuel Kant. Si sarebbe meravigliato ben di più se avesse capito che "il cielo stellato sopra di lui" è solo un ventesimo (il 5%) di tutta la roba che c'è nel cosmo. Il 95% è materia oscura che non si vede. Lo si sapeva da decenni - ma non c'erano prove dimostrate "ai sensi e all'esperienza" - come voleva Galileo.
Ora, però, la materia oscura è stata localizzata e misurata da Joerg Dietrich e collaboratori. La notizia è grossa, ma se ne è parlato molto meno di quanto si è scritto e detto sul bosone di Higgs.
Nel pezzo allegato racconto come sia stato possibile (70 anni fa) calcolare questa preponderanza della materia oscura. È straordinario che con calcoli che si possono riassumere e semplificare in mezza pagina sia possibile calcolare la massa di materia che non si vede.
La mia spiegazione è semplificata: se ti sembra difficile, insisti o fattela spiegare -- ne vale la pena.
La nostra mente si arricchisce di più a capire la materia oscura che a discutere se la concertazione sia utile o dannosa [suggerimento: bisogna vedere se la si fa bene o male]
Roberto
 
Scoperta la materia oscura – di Roberto Vacca – 12 Luglio 2012.

Per la prima volta è stata rilevata e misurata la materia oscura. La notizia è sconvolgente perché la materia oscura costituisce il 95% della massa dell’universo, ma non emette, né assorbe luce – quindi non si vede. Che esista non lo sa quasi nessuno.
Un gruppo internazionale di astrofisici dell’Università del Michigan, diretto da Jörg Dietrich pubblica oggi su Nature, un lavoro epocale. Descrivono un enorme “filamento” di materia oscura lungo 58 milioni di anniluce e spesso 3 milioni di anniluce. Si trova a 2,7 miliardi di anniluce da noi e collega due ammassi di galassie chiamati Abell222 e Abell223. Questo enorme oggetto non si vede, ma la sua massa gravitazionale fa deviare la luce proveniente da altre galassie – il che ha permesso di misurarlo. La situazione somiglia, in scala molto maggiore, all’esperienza di Eddington che il 29 Maggio 1919 durante un’eclissi dl sole confermò che la luce di stelle lontane veniva deviata nel passaggio in prossimità della massa del sole, come previsto dalla teoria della relatività.
Dietrich e collaboratori hanno analizzato immagini ottenute dal telescopio Subaru a Mauna Kea e dal telescopio spaziale XMMM-Newton. Hanno calcolato le distorsioni dovute a oltre 40.000 galassie e le hanno confrontate con la distorsione totale. Le differenze hanno condotto a costruire un modello della forma e delle dimensioni dell’immane filamento di materia oscura.
Questa conferma è interessante, ma l’esistenza della materia oscura era data per certa già da decenni – in parte per le considerazioni che seguono, in parte per calcoli che descrivo brevemente più oltre.
L'espansione attuale del cosmo pare sia del tutto diversa da quella iniziale - chiamata "inflazione" e dovuta alla presunta esplosione iniziale. Infatti dovremmo attenderci che, a causa dell'attrazione gravitazionale, l'espansione dovrebbe frenare e infine giungere a un collasso che ricompatti tutta la materia. Non è così: negli anni ‘90 si scoprì che l'espansione del cosmo accelera. Deve esistere, dunque, una forza opposta alla gravità. È l’"energia oscura" - intuita da Einstein. Pare sia prodotta dallo spazio vuoto che, secondo le teorie quantistiche, è pieno di particelle virtuali che si formano, esistono per tempi minimi e scompaiono. Non si sa se l'energia oscura sia costante o variabile. Occorrono nuove osservazioni. Alcuni scienziati mirano a spiegare i meccanismi dell'energia oscura indagando cosa accada allo spazio, al tempo e alla materia ai margini di un buco nero. All'interno di un buco nero la gravità è tanto forte che nemmeno la luce ne può uscire, il tempo si ferma e la materia viene attratta inesorabilmente.
Questi fenomeni possono essere spiegati dall'esistenza di un tipo di materia diversa da quella nota. E', appunto, la materia oscura che costituirebbe il 95% dell'universo. E' priva di cariche elettriche, ma non di massa e interagisce con la materia a noi nota. Non produce radiazioni, non è fatta di atomi e di molecole, ma di particelle finora non osservate, ma solo ipotizzate. Fra queste, gli axioni: privi di carica e di spin e aventi una massa minima - si degraderebbero a fotoni. Fotini: previsti dalla teoria della supersimmetria e aventi spin 1/2. Neutralini e gravitini che hanno massa e che sono soggetti a interazioni deboli. Stentiamo a pensare che si possa parlare con precisione di oggetti che nessuno ha mai visto, nè misurato.
Ma, come dicevo, passiamo ai calcoli. Le formule che seguono sono molto semplici. Forse ricordate che una massa  m  che si muove alla velocità V, immagazzina una quantità di energia uguale a ½ m V2  (energia cinetica). Anche se non lo ricordate, potete trovarne la spiegazione nel Capitolo 5 del mio libro ANCHE TU FISICO.

Il teorema viriale fu dimostrato nel 1970 da Rudolf Clausius. Ne do qui una versione molto semplificata.
Una piccola massa m che ruota attorno a una massa M molto più grande seguendo una traiettoria circolare di raggio  R, che percorre alla velocità V, è sottoposta a una forza centrifuga   F =  m V2/R      che deve essere identica alla forza di attrazione         Fgrav = G m M/R2        ove G è la costante di gravitazione universale che vale 6,673  10-11 m3/kg . s2
cioè:
(m V2 )/R= G m M/R   da cui:    m V2  = G m M/R 

L’energia cinetica (o forza viva, cioè l’energia immagazzinata nella mass  m  perché si muove alla velocità V) è
            E = ½ m V2   =  ½ G m M/R
Ma    (G m M/R)   è l’energia potenziale del campo gravitazionale considerato.
Il teorema viriale dice, appunto, che quando abbiamo masse in rotazione che si attraggono mutuamente, l’energia cinetica è uguale alla metà dell’energia potenziale.
            In generale con molte masse in rotazione che si attraggono mutuamente (chiamando M  la loro massa totale e chiamando R il raggio medio misurato dal centro di rotazione)
M V2 = G M2 /R
da cui
M = R V2/G
Se possiamo misurare il raggio medio R e la velocità media V di una massa di corpi che ruotano e si attraggono, è immediato calcolarne la massa totale M. Questo è stato fatto per galassie e ammassi di galassie, la prima volta da Fritz Zwicki nel 1933 . Risultato: la massa calcolate è 20 volte maggiore di quella corrispondente alle stelle visibili. La massa del nostro sistema solare è concentrata nel Sole per oltre il 99%. È verosimile che accada lo stesso nel resto del cosmo. Invece no. Come detto sopra, si calcola con estrema semplicità che il cosmo è costituito in misura preponderante da cose che non si vedono e non emettono luce.
La scoperta di Dietrich & Co. sembra davvero epocale.

Comune, arrestato vicepresidente del consiglio accusato di finanziamento illecito ai partiti.


Comune, arrestato vicepresidente del consiglio accusato di finanziamento illecito ai partiti

Samuele Piccolo, vicepresidente del consiglio comunale finito agli arresti domiciliari.


Samuele Piccolo ai domiciliari con il padre Raffaele. In carcere il fratello Massimiliano, considerato "capo, organizzatore e promotore" dell'associazione a delinquere. L'inchiesta è coordinata dai pm Paolo Ielo, Mario Palazzi e Barbara Sargenti.

Il vice presidente del consiglio comunale di Roma, Samuele Piccolo (Pdl), è finito agli arresti domiciliari con le accuse di associazione a delinquere, finanziamento illecito ai partiti e e l'appropriazione indebita. 

Ai domiciliari anche il padre, Raffaele, insieme ad altre quattro persone. Per la Procura il "capo, organizzatore e promotore" dell'associazione a delinquere è il fratello di Samuele Piccolo, Massimiliano, finito però in carecere.

L'inchiesta è coordinata dai pm Paolo Ielo, Barbara Sargenti e Mario Palazzi. In totale sono sette i provvedimenti di custodia cautelari firmati dal gip Filippo Steidl. In base all'impianto accusatorio, attraverso una serie di società sarebbero stati creati finti crediti Iva e dirottati i fondi drenati al fisco all'attività politica del vicepresidente del consiglio comunale.

Questa mattina sono scattate le perquisizioni degli uomini del nucleo di polizia tributaria di Roma nell'ufficio del consigliere comunale romano del Pdl Piccolo in Campidoglio. A quanto si apprende, la Guardia di finanza avrebbe acquisito carte e documenti. Le verifiche sono partite anche sulla base di accertamenti che erano stati fatti dall'ufficio centrale antifrode dell'Agenzia delle entrate.


Con individui di questa portata ai posti di comando, come possiamo sperare di ottenere credibilità dal resto del mondo?

Bce: disoccupazione e debito frenano ripresa "Servono flessibilità e salari più bassi".


Bce: disoccupazione e debito frenano ripresa "Servono flessibilità e salari più bassi"




Il bollettino di luglio della Banca centrale disegna uno scenario ancora negativo per l'economia europea. "In Italia bene la riforma delle pensioni, ma l'Imu potrebbe danneggiare il settore costruzioni". Per rilanciare il lavoro si chiedono ulteriori tagli agli stipendi e riforme strutturali.


ROMA - Le tensioni sul debito e l'alta disoccupazione sono tra i fattori che freneranno la ripresa nell'eurozona. E' una delle affermazione contenute nel bollettino di luglio della Bce che per l'ennesima volta lascia poco spazio all'ottimismo sul breve periodo: "Gli indicatori relativi al secondo trimestre segnalano un nuovo indebolimento dell'espansione economica e una maggiore incertezza", si legge nel bollettino. Su un orizzonte temporale più lungo, il Consiglio direttivo si attende che l'economia dell'area euro registri una graduale ripresa, il cui vigore sarebbe tuttavia smorzato da una serie di fattori.

"In particolare, - afferma la Banca centrale europea - vi è l'aspettativa che la dinamica di fondo della crescita risenta delle tensioni in alcuni mercati del debito sovrano dell'area e del loro impatto sulle condizioni di credito, nonché del processo di aggiustamento dei bilanci nei settori finanziario e non finanziario e dell'elevata disoccupazione". In generale, invece, la crescita economica nell'eurozona "resta debole, in un contesto di maggiore incertezza, che grava sul clima di fiducia".

Parlando delle decisioni dell'ultimo vertice eurogruppo-ecofin, la Bce si dice favorevole allo scudo anti-spread e conferma la disponibilità al ruolo di agente, realtivamente alla conduzione delle operazioni sul mercato, nell'eventualità che i due fondi Efsf/Esm salva-Stati vengano utilizzati "in maniera flessibile" ed efficiente al fine di stabilizzare i mercati".

Nell'analisi sull'Italia, la Bce sottolinea da un lato come la riforma delle pensioni diminuirà le pressioni sulla spesa pubblica legate all'invecchiamento della popolazione, al contrario di quanto avverrà, ad esempio, in Germania e Francia. Dall'altro lato, però, esprime la preoccupazione che il settore costruzione possa risentire negativamente dalla reintroduzione dell'Imu sulla prima casa e dal graduale rientro delle misure fiscali a favore degli investimenti in immobili residenziali".

La Banca centrale torna poi a chiedere più "flessibilità e moderazione salariale", ritenendo che possano favorire l'occupazione. Nell'analisi dell'Eurotower, la modesta riduzione dei salari registrata nonostante l'elevata disoccupazione testimonia la necessità di ulteriori riforme strutturali. "In vari paesi - si legge tra l'altro nel bollettino - la correzione al ribasso dei salari è stata modesta, e ciò malgrado l'aumento della disoccupazione, a indicazione della necessità di ulteriori riforme che favoriscano la flessibilità dei salari".

Francoforte prende atto che "in molti dei paesi più colpiti si stanno intraprendendo riforme strutturali". Ma queste riforme "dovranno mirare anche a incoraggiare la flessibilità dei mercati del lavoro e la moderazione salariale, in modo da agevolare la riallocazione settoriale dei lavoratori in esubero, favorire la creazione dei posti di lavoro e ridurre così la disoccupazione".


Buona la prima, controproducente la seconda. 
Diminuire gli stipendi significa solo aumentare la disoccupazione, perchè se nessuno compra le aziende produttrici falliscono, e se le aziende falliscono perchè nessuno compra, aumenta la disoccupazione. Per dare impulso alla crescita bisogna mettere soldi nelle tasche della gente e incentivare la possibilità di comprare ciò che le aziende producono!
Cetta.

Moody's taglia titoli Italia Spread oltre 480 punti.



13 luglio, 09:55 Mario Monti al suo arrivo negli Stati Uniti


Piazza Affari apre in positivo come le altre borse europee, poi gira in rosso. Oggi l'asta dei Btp.
NEW YORK - Arriva l'ennesima tegola di Moody's sull'Italia. L'agenzia ha infatti tagliato di ben due scalini il rating dei titoli di Stato, portandolo da A3 a Baa2 e mantenendo un outlook negativo.
La notizia e' arrivata proprio mentre il premier Mario Monti atterrava in Idaho, Stati Uniti, per recarsi alla Allen Conference di Sun Valley, dove e' riunito il gotha della finanza e del mondo dei media 'made in Usa'. Li' il Professore - che interverra' nelle prossime ore intervistato (a porte chiuse) dal noto anchorman della Cbs, Charlie Rose, ha come obiettivo principale quello di convincere ad investire in Italia.
Non a caso Moody's, spiegando la sua decisione, sottolinea come tra i fattori che probabilmente porteranno ad ''un ulteriore netto aumento dei costi di finanziamento'' dell'Italia ci sono anche ''segnali di erosione'' sul fronte degli investeminte esteri, oltre al rischio contagio da Grecia e Spagna, con i rischi di un'uscita di Atene dall'euro ''che sono saliti'' e il sistema bancario spagnolo sempre piu' in difficolta'.
Ma l'agenzia di rating punta il dito anche su altri fattori: dal ''deterioramento delle prospettive economiche nel breve termine'', nonostante le misure e le riforme decise dal governo Monti, al ''clima politico che, con l'avvicinarsi del voto della prossima primavera - scrive Moody's - e' fonte di un aumento dei rischi''. Questo spiega anche l'outlook negativo, con il nostro Paese che resta sotto stretta osservazione da parte dell'agenzia di rating. Per la quale ''i rischi che gravano sull'attuazione delle riforme restano considerevoli''. Il peggioramento dell'economia, poi, col Paese in recessione, ''aumenta il peso dell'austerity e delle riforme sulla popolazione italiana''. Questo porta le forze politiche a frenare, in qualche modo, l'azione del governo. Quest'ultimo - riconosce Moody's - ha messo in campo ''un programma di riforme che ha davvero le potenzialita' per migliorare notevolmente la crescita e le prospettive di bilancio''. Nonostante cio' la recessione incombe e raggiungere gli obiettivi di risanamento dei conti resta una enorme sfida, con il pareggio di bilancio - si sottolinea - slittato di due anni. Forse gli analisti di Moody's pensavano al 'percorso di guerra' citato ieri dallo stesso Monti.
GIAPPONE MINIMIZZA, UE SU STRADA GIUSTA - Il Giappone minimizza la portata del taglio del rating di Moody's sull'Italia (da A3 a Baa2) sulla convinzione che i leader Ue "stiano facendo gli sforzi per risolvere gravi problemi mai sperimentati nella storia". Ne è convinto il ministro delle Finanze, Jun Azumi, secondo cui, "dato il potenziale, sono sicuro che l'Europa supererà i problemi e riavrà la fiducia del mercato". Le prospettive sono più che positive con la mossa Ue su controllo unico bancario, coinvolgendo la Bce, e cooperazione economica e fiscale.
CRESCITA ECONOMIA CINA +7,6% - Il tasso di crescita dell'economia cinese e' stato del 7,6% nel secondo trimestre del 2012. 
Si tratta del tasso di crescita piu' basso degli ultimi tre anni. Il dato sul rallentamento della crescita conferma le previsioni degli economisti, basate sulla flessione delle esportazioni cinesi, che hanno nell'Europa il loro principale mercato. L'Ufficio nazionale di statistica, che ha diffuso oggi i dati sull'andamento dell'economia, ha precisato che, calcolato sui primi sei mesi dell'anno il tasso di crescita e' stato del 7,8 per cento.
Io credo che le cause di questo declassamento siano ben altre. La prima è che abbiamo alienato aziende che rappresentavano il vanto dell'Italia, la seconda, da non prendere sotto gamba, è che abbiamo una politica compromessa e inefficiente. In altre parole non suscitiamo più alcuna fiducia, neanche nel prossimo futuro.
Cetta.