venerdì 9 novembre 2012

Sanità, operazione Camici sporchi: 9 arresti e 67 indagati al Policlinico di Modena.


Sanità, operazione Camici sporchi: 9 arresti e 67 indagati al Policlinico di Modena

Divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per 12 aziende. Blitz dei Nas: i fermati sono responsabili a vario titolo di associazione per delinquere, peculato, corruzione, falso in atto pubblico, truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale e sperimentazioni cliniche senza autorizzazione.

Dalle prime ore della mattina, 150 carabinieri del Nas e di 10 Regioni stanno conducendo un’operazione denominata Camici sporchi che ha portato all’arresto di 9 cardiologi del Policlinico di Modena, mentre altre 67 persone sono indagate. Su ordine della Procura di Parma, i militari hanno effettuato 33 perquisizioni e hanno applicato la misura di divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione per 12 aziende che producono attrezzature sanitarie e l’interdizione dall’esercizio di attività e professioni nei confronti di 7 persone.
Gli arrestati sono medici specialisti che hanno svolto o svolgono la propria attività presso il reparto di Cardiologia del Policlinico di Modena, responsabili a vario titolo di associazione per delinquere, peculato, corruzione, falso in atto pubblico, truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale e sperimentazioni cliniche senza autorizzazione. I particolari dell’indagine saranno resi noti nel corso della conferenza stampa che si terrà a Modena, alle 10.45.
Dalle prime indiscrezioni non ci sarebbero soltanto cardiologi tra le persone arrestate all’alba dai carabinieri. Oltre all’arresto, con beneficio dei domiciliari, della professoressa Maria Grazia Modena e del dottor Giuseppe Sangiorgi, che fino a marzo diresse il reparto di emodinamica, sarebbero coinvolti medici di altri reparti. Lo scandalo pare infatti essere allargato ad altri reparti del Policlinico di Modena, e alle strutture universitarie di altre città. Tra le persone indagate si parla anche di un coinvolgimento diretto dei vertici precedenti del policlinico. 

giovedì 8 novembre 2012

Baracco Bama, uno di noi.



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Blitz della Gdf nei compro oro, sequestrati beni per 163 milioni.


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Oltre 250 perquisizioni, 118 indagati. Preziosi in cambio di denaro contante: il fenomeno commerciale della crisi.
Roma, 8 nov. (TMNews) - Compro oro nel mirino del fisco: le fiamme gialle hanno effettuato questa mattina oltre 250 perquisizioni in tutta Italia e sequestrato beni per 163 milioni di euro. Centodiciotto persone sono indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere, riciclaggio e reinvestimento di proventi illeciti, ricettazione, esercizio abusivo del commercio di oro e frode fiscale.
Con l'inchiesta, coordinata dalla procura di Arezzo, i finanzieri hanno ricostruito scambi di oro e denaro sporco gestiti da un gruppo criminale soltanto in questo anno per un volume ricostruito finora pari a 4.500 kg di oro e 11.000 kg di argento. L'associazione criminale, a struttura piramidale, aveva il suo vertice in Svizzera e si muoveva con i "bracci operativi" di più capi-area, che agivano come "referenti" sui territori dei distretti orafi di Arezzo, Marcianise (Caserta) e Valenza (Alessandria), ai fini della raccolta di oro acquistato dagli "agenti intermediari" in contatto con una fitta rete di negozi compro oro ed operatori del settore, che stavano alla base della filiera dei traffici di oro di provenienza illecita.
E' un vero e proprio boom quello dei compro oro in Italia, spuntati come funghi prendendo il posto di realtà commerciali tradizionali. Crisi economica da un lato e quotazioni record dell'oro dall'altro sono all'origine di questo fenomeno commerciale, che sociologi ed economisti interpretano come il segnale della crisi italiana in cui paura e insicurezza si sono andate a sommare alle crescenti difficoltà nel far quadrare i conti domestici.
Un Compro oro, secondo quanto riferito da alcuni operatori del settore a TMNews, può guadagnare oltre 300.000 euro all'anno, soprattutto in questo periodo di escalation del prezzo del metallo giallo. A favorire i rincari è il clima di incertezza a livello mondiale che ha rilanciato l'oro come il classico dei beni rifugio. Improvvisarsi Compro oro non è difficile, basta una licenza amministrativa rilasciata dalla questura e un investimento iniziale modesto, di neanche tre mila euro.
I Compro oro acquistano oggetti preziosi usati da privati, per poi rivenderli, generalmente a grossisti e fonderie. Di solito sono organizzati in reti di franchising e alcuni lavorano su internet. Non c'è un prezzo fisso di acquisto, il mercato dell'oro è fluttuante, e il valore determinato dalla quotazione mondiale, dal tipo di quartiere in cui si trova il negozio, dalla concorrenza, per cui si può contrattare, e dal numero di abitanti. Il meccanismo è semplice: un cliente porta in gioielleria l'oro di cui vuole disfarsi, questo viene pesato e valutato. Poi, dopo aver registrato le generalità del venditore sul "Libro delle antichità preziosi e beni usati", c'è una giacenza di dieci giorni a disposizione dell'autorità giudiziaria che deve accertare se l'oro proviene da una refurtiva o da una famiglia. Verificato che si tratta di materiale "pulito" viene fuso e non dovrebbe essere commercializzato.

Cia: famiglie in bolletta, allarme per scadenze fisco.



'Situazione ormai giunta al limite'.

ROMA - Il tracollo a settembre della voce cibo e bevande è l'ennesimo segnale di una situazione che è giunta al limite. Sale l'allarme sulla condizione economica delle famiglie, soprattutto in vista delle scadenze fiscali di fine 2012. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando l'indicatore dei consumi di Confcommercio. "Oggi due famiglie su tre riescono ad arrivare a fine mese - sottolinea la Cia - solo con tagli radicali sugli acquisti, compresi quelli alimentari". "E' un dramma che sottolineiamo da tempo - conclude la Cia-, la conseguenza del progressivo calo di potere d'acquisto e reddito disponibile da un lato e inasprimento fiscale dall'altro. Se non si prenderanno presto provvedimenti per sostenere i consumi e aiutare le famiglie, ad esempio riducendo gli oneri fiscali, l'Italia non uscirà mai dal tunnel della crisi".

Monti taglia, il 'no' delle Province: riscaldamento spento nelle scuole.


A scuola con il piumino
A scuola con il piumino

Le Province italiane decideranno a breve la chiusura dei riscaldamenti nelle scuole e
conseguentemente l'aumento delle vacanze per gli studenti. Lo ha detto il nuovo presidente Upi, Antonio Saitta, spiegando che l'iniziativa "prende le mosse per protestare contro i tagli di 500 milioni decisi con la spending review" dal governo Monti.
"Ora bisogna dire basta. Bisogna aprire uno scontro con gli organi dello Stato: quando vediamo che le lobby si organizzano e vengono ricevute e noi che siamo un pezzo dello Stato no, ciò significa che dobbiamo alzare il tono", ha detto Antonio Saitta alla platea degli amministratori delle Province e del direttivo dell'Upi.
"Credo che, in questa situazione, dobbiamo assumere un'iniziativa comune in tutte le Province - ha proseguito - per far capire alle classi dirigenti cosa vuol dire il taglio di 500 mln per il 2012 e di 1,2 mld per il 2013".
"I 500 mln di euro di taglio sul 2012 non sono sopportabili", ha sottolineato. "Andremo anche al Csm perché ci dica se dobbiamo applicare la legge sull'edilizia scolastica o le restrizioni del Patto di stabilità e andremo anche alla Corte dei Conti". Sullo sfondo, ma non troppo, anche la tensione fra Governo e Province legate al riordino (con tagli) varato dall'esecutivo: "La nostra scommessa è assicurare certezza e stabilità dei conti a servizi invariati. Non è semplice ma ci stiamo provando nel complesso", ha detto Filippo Patroni Griffi, ministro per la Pubblica amministrazione, parlando del decreto legge sul riordino delle province ad Agorà.
"Non ci siamo potuti fare un calcolo preciso del risparmio perché dipende anche da come vanno le cose - aggiunge Patroni Griffi - Sicuramente realizzeremo economie di scala che riguardano gli immobili, gli acquisti di beni e consumi, i costi connessi all'istituto Provincia. C'è poi soprattutto un risparmio che riguarda la riorganizzazione periferica dello Stato".


Tra loro litigano perchè nessuno vuole mollare la presa, chi ci rimette è sempre il "popolo sovrano"....'ndechè, non s'è capito...
Cetta.

Angeletti: 3 milioni di disoccupati nel 2013, il Governo aggrava la crisi


Disoccupazione sempre elevata

Italia presto con tre milioni di disoccupati. E' quella che vede il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti che alla "telefonata" di Maurizio Belpietro si dice più pessimista delle previsioni della Ue.
"Arriveremo a 3 milioni di disoccupati nel 2013, non nel 2014 - ha detto - perderemo un milione di posti in due anni. Una situazione catastrofica. Dobbiamo tornare indietro di qualche decennio per ricordare tre milioni di disoccupati in Italia".
Secondo Angeletti il Governo ha commesso un "errore strategico" perchè con la "miscela" di tagli alle pensioni e l'aumento delle tasse "ha provocato la recessione".
Il leader della Uil ha sottolineato che l'esecutivo "avrebbe dovuto fare dei tagli chirurgici sui costi di funzionamento della pubblica amministrazione, sforzandosi di renderla più efficiente. Questa strada che ci avrebbe impedito di precipitare un una recessione". Angeletti ha aggiunto che "il debito non può diminuire perchè siamo in recessione, l'economia non funziona. Per quanto tagli lo Stato possa aver fatto, non creando ricchezza il debito inevitabilmente aumenta".
Angeletti sollecita un accordo sulla produttività, e dice che è "il problema è non un problema che ci sta trascinando nell'impoverimento". Il numero uno della Uil ha sottolineato che la Cgil su questo tema "ha un problema quasi culturale. Non si rende conto che la produttività è l'unico strumento per i prossimi decenni per evitare l'impoverimento generale".


Naturalmente, basta fare 4 conti per capire che le manovre compiute dal governo stanno aggravando la crisi: meno occupati, stipendi fermi, tasse più alte e precariato vogliono dire meno soldi nelle tasche dei cittadini che comprano meno e provocano altra disoccupazione. Oltretutto con la disoccupazione e la cassa integrazione stanno demolendo anche l'Inps, quindi, anche meno sicurezza per i pensionati. Dove vogliono arrivare, dove vogliono portarci non si è ancora capito. Di sicuro c'è solo che gli unici a sopravvivere alla mattanza saranno sempre e soltanto loro, quelli che siedono in parlamento e si preoccupano solo di creare leggi che gli assicurino vita eterna nelle stanze del potere e lauti immeritati stipendi e benefit.

Cetta.

Le controindicazioni dei farmaci e come leggere bene il foglio illustrativo.



Quando compriamo ogni medicinale, all’interno della sua scatola troviamo il famoso foglietto illustrativo, chiamato anche bugiardino. E’ una sorta di elenco con tutte le istruzioni necessarie per poter usare correttamente quel farmaco: è davvero molto importante leggerlo, non solo per scoprire la posologia del medicinale, ma anche per conoscerne gli effetti collaterali e anche le controindicazioni.
Il foglietto illustrativo di ogni medicinale è solitamente suddivisio in diverse parti: abbiamo la posologia, che ci spiega come e quando bisogna prendere il farmaco, con indicazioni anche in base all’età del paziente. Poi ci sono le parti dedicate agli effetti indesiderati del medicinale in questione e alle controindicazioni, da leggere con attenzione, perché l’eccipiente contenuto all’interno potrebbe non funzionare a dovere o, peggio, fare danni se preso in concomitanza con altri farmaci.
Nel nostro paese il foglietto illustrativo è obbligatorio per legge per tutti i prodotti che sono dei farmaci. Esistono anche i bugiardini digitali, che ripropongono le stesse informazioni, ma a volte anche qualcosa in più, direttamente sul nostro computer o sul nostro smartphone.
E’ molto importante leggere il bugiardino, anche per sapere che cosa stiamo per ingerire. Essendo un documento ufficiale, non dovremo dubitare della veridicità delle cose che sono state scritte.
Il bugiardino va letto sia in caso di medicinali somministrati dal dottore sia, e soprattutto, per quelli da banco, i farmaci automedicanti, per capire se è il caso di assumerli oppure se è meglio chiedere consiglio a qualche professionista.
Il foglio illustrativo dei farmaci è anche indispensabile per conoscere le controindicazioni, vale a dire le indicazioni in merito a quando non è il caso di assumere quel prodotto: gli eccipienti, infatti, possono avere reazioni diverse a seconda delle altre patologie del paziente e delle relative cure che sta seguendo.
Ricordatevi anche di leggere sempre la data di scadenza del farmaco, oltre che l’interazione con altri farmaci.