In rete, invece, si trova un unico pezzo pubblicato da TMNews nel quale si cita però il Wall Street Journal dando una idea tragica del paese, che spiega il motivo per cui in classifica siamo l'ultimo paese dell'Unione Europea come libertà e diffusione dell'informazione. Nel pezzo, infatti, si racconta che il Wall Street Journal è stato in grado di "avere accesso a documenti riservati della Banca d'Italia". Come a dire: in Italia non siamo capaci, noi giornalisti, di avere quel tipo di documenti.
(O non possono averli? O ce li hanno ma non li possono pubblicare? O scelgono di non pubblicarli?) Ecco il testo (che nessuno comunque ha neppure divulgato) rilanciato sulla piattaforma tiscali.
New York, 29 lug. (TMNews) - La Banca d'Italia sta esaminando i bilanci dei principali gruppi bancari della Penisola. Lo sostiene il Wall Street Journal, che ha avuto accesso a documenti riservati e secondo cui il frutto di tale operazione potrebbe portare alcuni gruppi a vendere asset. L'analisi in corso sarebbe il proseguimento di quella eseguita in autunno e che ha portato Bankitalia a ordinare alle banche di mettere da parte 3,4 miliardi di dollari circa per proteggersi da eventuali perdite e prestiti in sofferenza. Secondo il documento ottenuto dal quotidiano americano, via Nazionale sta prestando particolare attenzione proprio ai prestiti in sofferenza, in rialzo - ricorda il WSJ - da 27 mesi consecutivi. A fine marzo hanno raggiunto quota 249 milioni di euro, il 14,2% del totale dei prestiti concessi. A fine 2010, il dato era a 157 milioni di euro, l'8,9% del totale.
L'ispezione ha comportato il commissariamento immediato della Banca delle Marche (primi di agosto), l'arresto di diversi dirigenti di Mps (metà agosto ma l'Italia era presa dalla sentenza Berlusconi) una denuncia contro la Banca Carige, la più antica banca del paese, il vecchio Monte di Pietà genovese fondato a metà del '400, perchè è venuto fuori che c'era un buco di 800 milioni di euro in bilancio non conteggiato, e gli altri istituti in linea. Tra l'altro, l'ispezione rileva che da marzo del 2013 si sono addirittura scatenati: sono diminuiti i mutui alle aziende ma sono aumentati i crediti agevolati senza garanzie: una vera pacchia.
E così si arriva alla visita del Mago Attel a New York per incontrare la finanza che conta.
Lui si muove sempre sapendo (e sperando) che a parargli il culo ci sia il Bilderberg, l'Aspen Institute,la Trilateral, quello che in Usa viene definito dalla stampa Washington consensus, sempre pronti a sostenere i governi. In cambio, si intende, di un loro profitto certo e garantito da qualche parte.
Per qualche motivo che ignoro, invece, non lo ha sorretto nessuno e si è trovato davanti uno sbarramento.
Altro che trionfo.
Una clamorosa debacle.
Ieri, per tutto il pomeriggio, a New York, sulla stampa, alla televisione, per radio, sui siti, nel web, il tema principale era la finanza e l'Europa e l'Asia, con l'Italia al centro dell'attenzione.
Diversi investitori e finanzieri hanno pubblicamente dichiarato che non verranno più a investire in Italia proprio perchè da noi non esiste la pratica della concorrenza e chiunque -se sorretto da adeguata telefonata politica- è in grado di avere crediti anche se non produce un bel nulla, quindi il rischio è "mostruosamente alto". Tanto vale andare a giocare a Las Vegas alla roulette, le possibilità sono più alte.
E così, il Wall Street Journal, sulla prima pagina pubblica un bel pezzo -proprio mentre Letta parlava- in cui spiega che il Monte dei Paschi di Siena ha rimandato l'incontro con Almunia e non ha presentato il proprio piano di ristrutturazione (che prevede la inevitabile nazionalizzazione della banca). Letta e i suoi consulenti e i dirigenti della banca (Profumo & co.) senza batter ciglio dichiarano che il ritardo è dovuto al fatto che "il signor Almunia ha rimandato la scadenza decidendo di posporre l'incontro a data da destinarsi". Il problema è che lì non siamo a Roma con la truppa mediatica italiota al seguito. I giornalisti del Wall Street Journal hanno impiegato 4 minuti 4 per verificare se fosse vero. E dieci minuti dopo è arrivata la secca smentita di Almunia, il quale, furibondo, ha fatto sapere che era esattamente il contrario: gli avevano dato buca.
Che figura!
Che vergogna!
Conoscendo i propri polli, il Presidente della Commissione Finanza della Ue, Joaquìn Almunia ha emesso un comunicato stampa che recita così:
"Sebbene e nonostante i progressi che si erano verificati negli ultimi mesi, siamo tuttora in contatto con le autorità italiane in attesa di una risposta per comprendere le modalità e le forme di ristrutturazione del Monte dei Paschi di Siena, così come d'accordo in seguito all'incontro privato tra il signor Fabrizio Saccomanni, Ministro dell'Economia della Repubblica Italiana e il signor Joaquìn Almunia, incontro e accordo avvenuto in data 7 settembre 2013 a Roma".
Questo è il secco testo della e-mail inviata dalla presidenza della commissione alla stampa di tutto il mondo. In Italia non è stata considerata notizia.
Lasciatemelo dire nell'unica forma possibile: che figura da peracottari di bassa lega!
Siamo governati da persone che pensano di poterla passare liscia sostenendo il falso, in una materia così delicata come questa, senza rendersi conto che si verrà sbugiardati "ufficialmente" cinque minuti dopo. Per chi è interessato, ecco il link dell'articolo apparso sul Wall Street Journal
E' scritto dal loro corrispondente da Milano. Come il giornale consiglia a chiunque voglia sapere e capire che cosa sta accadendo in quel d'Italia nella finanza e nelle banche:
Meno male che c'è l'Europa.
Per fortuna il mondo non è in bianco e nero.
Meno male che c'è chi si batte e combatte per affermare l'Europa dei Diritti, l'Europa delle regole, l'Europa della cittadinanza.
L'anti-europeismo è il cavallo di battaglia della criminalità organizzata e di chi la sorregge perchè temono i controlli della Legge, ispezioni continue, verifiche, multe, penali, certificazione di reati.
L'Europa che vogliamo la si ottiene combattendo per l'applicazione delle regole e dei patti. E quando si è forti della propria pulizia, fedeltà e diligenza, allora ci si può permettere anche il lusso di poter andare a Strasburgo, a Francoforte, a Bruxelles, e battere i pugni sul tavolo per cambiare quelle leggi a nostro favore.
Una classe politica dirigente negligente, pigra, corrotta, dedita al malaffare congenito, non ha il diritto di pretendere nulla, non ha il diritto di fare nessuna richiesta: si è sempre ricattabili.
L'Europa che ci può salvare e salvaguardare, l'Europa dei popoli, è nata in Francia, ed è frutto del pensiero di Montesquieu, quando, nel suo libro "L'esprit de loi" trecento anni fa, scriveva: "Noi combatteremo sempre le vostre leggi inique a difesa dei privilegi, leggi che non contemplano la difesa dei diritti inalienabili della cittadinanza, noi seguiteremo a combattere le vostre leggi inique fino all'ultima goccia del nostro sangue, ma fintantochè non le avremmo modificate noi seguiteremo a rispettarle, perchè nella difesa e nella salvaguardia della Legge comune a tutti poggia lo Stato di Diritto della grande civiltà d'Europa".