mercoledì 2 ottobre 2013

Ecomobilità, consorzio di imprenditori sardi produrrà l’auto ad aria compressa. - Elena Ciccarello

Airpod


Il veicolo, ideato dall’ingegnere francese Cyril Guy Nègre, si chiama AirPod e promette di percorrere 100 km con un euro ed emissioni zero. Dopo una serie di fallimenti legati al confort e alla sicurezza, il particolare tipo di tecnologia prova a rivoluzionare il mercato dell'auto.

Sarà prodotta in Sardegna, e precisamente a Bolotana (Nuoro), l’auto ad aria compressa ideata dall’ingegnere francese Cyril Guy Nègre. Si chiama AirPod e promette di percorrere 100 km con un euro ed emissioni zero. La produrrà per la prima volta in Europa un consorzio di imprenditori sardi, riuniti sotto l’insegna Air Mobility Consortium, che hanno acquistato la licenza dalla MDI, la compagnia fondata da Nègre con sede in Lussemburgo. Stando alle prime dichiarazioni la produzione impiegherà inizialmente circa 30 operai.
L’auto, definita dai suoi costruttori come la soluzione ecologica alla crisi, per i suoi ridottissimi consumi, è stata presentata al salone di Ginevra nel 2009. E’ un’auto leggerissima, costruita attorno ad un telaio in fibra di vetro, che si ricarica in pochi minuti (a differenza delle ore necessarie per una macchina elettrica) e si guida con un joystick. Ha emissioni molto limitate o pari a zero e una velocità massima di 80 Km/h. Prezzi contenuti (tra i 6mila e i 7mila euro) e un’autonomia di 120 km in modalità mono energy, ossia solo con aria compressa, e di 300 km con il motore dual energy, ossia con il riscaldamento dell’aria. A Cagliari l’hanno vista per la prima volta nel 2012, in anteprima nazionale, con la partecipazione del presidente di Confindustria Sardegna Alberto Scanu e di Piergiorgio Massida, presidente dell’autorità portuale di Cagliari ed ex senatore Pdl, che sono tra i sostenitori dell’iniziativa industriale.
La storia della AirPod arriva da lontano ed è costellata da grandi entusiasmi come da clamorosi flop. Guy Nègre ha iniziato a parlare di auto ad aria compressa già negli anni Novanta, ma la produzione di modelli da mettere in commercio, più volte annunciata, è stata più volte rimandata. C’è un precedente. Nel 2001 Nègre presentò al Motorshow di Bologna “Eolo”, una vettura ad aria compressa che prometteva di rivoluzionare la circolazione cittadina ma che, nonostante gli entusiasmi e i primi investimenti industriali, non venne mai prodotta. La tecnologia ad aria compressa presenta infatti diversi problemi, come la creazione di ghiaccio all’interno del motore, conseguenza dell’acqua contenuta nell’aria. E altri sono legati alla sicurezza, alla resa e al confort complessivo. Eppure l’idea resta interessante, al punto che nel 2007 il colosso Tata Motor ha comprato dalla MDI l’esclusiva per l’utilizzo di questa tecnologia in India. L’ingegnere adesso ci riprova, in Europa, a partire dalla Sardegna.
foto da www.autonews.fr

Piemonte, al via la commissione antimafia. Con 33 consiglieri indagati. - Andrea Giambartolomei

Piemonte, al via la commissione antimafia. Con 33 consiglieri indagati

I componenti sono consiglieri regionali e quasi tutti sono sotto inchiesta per lo scandalo dei rimborsi ai partiti. A spingere per la creazione di questo organismo era stato il consigliere Pd Boeti, ex sindaco di Rivoli citato nell'indagine Minotauro per i contatti con un presunto boss della 'ndrangheta.

Deve promuovere la “cultura della legalità”, ma a farne parte ci sono molti indagati per reati contro la pubblica amministrazione. Ha cominciato la sua attività la Commissione antimafia della Regione Piemonte, approvata con un voto unanime a luglio. I suoi componenti sono 39 consiglieri regionali, molti dei quali sono sotto inchiesta per lo scandalo dei rimborsi ai gruppi politici. Solo sei sono gli eletti non coinvolti nell’indagine: c’era una chance per eleggere alla presidenza della commissione tre non indagati, eppure il consiglio regionale piemontese è stato capace di mancarla.
Il vertice A presiederla è Andrea Buquicchio (Idv), a cui i pm Giancarlo Avenati BassiAndrea BeconiEnrica Gabetta contestano spese per 55mila euro. Accanto a lui siederanno due vice, Daniele Cantore (Pdl) e Andrea Stara (Insieme per Bresso). Al primo i magistrati contestano rimborsi per 27mila euro, tra cui 12mila euro di ristoranti e 6mila per acquisti di lusso come tre cravatte di Marinella più orologi e set da scrivania acquistati in gioiellerie. Stara, facendo parte di un gruppo composto da un solo rappresentante (se stesso), è stato uno dei primi a ricevere l’avviso di garanzia dalla Procura di Torino per rimborsi da 57mila euro, tra cui gli acquisti di un tosaerba da 4mila euro, di una sega circolare e di un frigorifero.
I componenti Presidente e vicepresidenti sono in buona compagnia. Tutti i consiglieri del Pdl (ora scisso in tre gruppi, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Progett’azione) sono indagati per essersi spartiti 760mila euro circa. Tutti i consiglieri della Lega Nord – tranne Claudio Sacchetto, poi diventato assessore, ma incluso Roberto Cota – sono indagati per aver ottenuto 289mila e 500 euro. E così via anche i gruppi consiliari di minoranza (Udc, Pd, Idv, Sel, FdS, M5S e altri del misto). A salvarsi sono ben pochi e fanno tutti parte della commissione antimafia. C’è Sara Franchino, subentrata al posto di Michele Giovine (il consigliere dei Pensionati sospeso per la condanna relative alle firme false, pure lui indagato per rimborsi da 120mila euro) e cinque consiglieri del Pd: Mauro LausGianni OlivaGianna PenteneroRoberto Placido e Elio Rostagno.
Le attivitàLa commissione antimafia del consiglio regionale dovrà proporre norme per contrastare l’espansione delle mafie in Piemonte, soprattutto nell’attività pubblica. Nella sua attività la commissione antimafia dovrà anche interagire e cooperare con i magistrati, coi quali alcuni dei consiglieri indagati non hanno affatto collaborato nell’ambito dell’indagine sui rimborsi gonfiati: in tanti al momento dell’interrogatorio si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Nella nota del Consiglio regionale si legge pure che i consiglieri dovranno monitorare “gli eventi di infiltrazione criminosa segnalati dalle autorità competenti”. Compito difficile per alcuni politici che per anni non hanno visto le infiltrazioni della ‘ndrangheta nel tessuto economico e amministrativo della loro regione.
A spingere per la creazione di questo organismo era stato il consigliere Pd Nino Boeti, ex sindaco di Rivoli citato nell’ordinanza di custodia cautelare dell’indagine Minotauro per i contatti con il presunto boss della ‘ndrangheta Salvatore De Masi. L’aveva proposta a luglio, dopo la dura requisitoria con cui il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli aveva criticato il comportamento dei politici a contatto con persone poco raccomandabili.

Diabete: Eliminarlo in Tre Giorni è Possibile, Ecco Come.

La notizia sembra assurda ma pare funzionare. Per invertire in pochi giorni i sintomi del diabete di tipo 2, una coppia di inglesi, avrebbero escogitato un programma di disintossicazione a base di succhi di verdura, acqua e ginnastica soft.
Andrew e Carol West, proprietari di una clinica in Spagna, ritengono che il diabete di tipo 2 può essere eliminato con una depurazione.
Il diabete mellito di tipo 2 (chiamato anche diabete mellito non insulino-dipendente, NIDDM) è una malattia metabolica caratterizzata da una glicemia molto alta in un contesto di insulino-resistenza e insulino-deficienza relativa. Mentre nel diabete mellito di tipo 1 l’insulina è completamente assente a causa della distruzione delle Isole di Langerhans del pancreas. (cit. Wikipedia)
Per curare il diabete di tipo 2 è suggerita una dieta e della ginnastica, ma pare che questa coppia abbia elaborato una vera e propria ricetta anti-diabete.
Andrew, 48 anni, aveva trascorso 16 anni nella Polizia di Leicestershire, raggiungendo il grado di ispettore, prima di essere costretto al ritiro per motivi di salute. Ha sofferto così gravemente di reflusso allo stomaco che si svegliava di notte e faticava a respirare e aveva anche un esaurimento da stress.
Carol, 46 anni, era un infermiera e ha avuto anche lei problemi di stomaco.
Partendo dalla loro esperienza, sette anni fa erano sovrappeso e in un cattivo stato di salute, hanno cominciato a bere un succo di verdura ogni mattina, a colazione, e dopo un mese avevano avuto già notevoli miglioramenti e avevano perso anche peso. Da qui l’idea di avviare la clinica Obsidian Health Retreat presso casa loro per offrire questo “pacchetto benessere” a chi ne avesse avuto bisogno.
Il ciclo di disintossicazione dura dai tre a cinque giorni, con succhi di verdura e frutta ogni mattina e tre sessioni terapeutiche insieme a Carol.
Il marito di Carol, Andrew, spiega: «La ricerca ha dimostrato che se chi soffre di diabete cambia la propria dieta, nel giro di pochi giorni si osserverà un notevole ribasso dei livelli di zucchero nel sangue. Avevamo dei sospetti su questo in un primo momento, fino a quando però abbiamo visto i risultati. Anche le persone con pressione alta e problemi articolari possono ottenere grandi risultati entro una settimana».
[Fonte Express.co.uk]

martedì 1 ottobre 2013

Cose dell'altro mondo!

Sottomarino sbaglia manovra ed emerge in via Mercanti

Via Mercanti, 8 del mattino. Il sommergibile #L1F3 si perde facendo manovra, buca l'asfalto e spunta in superficie: non in un corso d'acqua, ma a due passi dal Duomo di Milano. Il comandante e l'equipaggio sono storditi, i passanti increduli. Vigili urbani e pompieri intervengono d'urgenza. Non è la cronaca di un incidente, ma la trovata pubblicitaria di una compagnia assicurativa. Di sicuro effetto.

Sottomarino sbaglia manovra ed emerge in via Mercanti

http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/10/01/foto/sommergibile-67642592/1/#1

Le castagne.



Valore nutritivo[modifica | modifica sorgente]

La castagna è un alimento sano e molto nutriente. A differenza dei frutti a polpa (melepesche, …), la castagna fresca ha un contenuto d'acqua del 50% circa (secca del 10%), un contenuto calorico di 200 kcal ogni 100 g (secca 350Kcal/100 g), un buon contenuto di fibra (7-8%), un eccellente apporto diglucidi zuccherini e amilacei (35% circa), un discreto contenuto di proteine di qualità, una bassa percentuale di grassi (3 g/1 hg), un'alta percentuale dipotassio, altri sali minerali come magnesiocalciozolfo e fosforo; infine, possiede vitamine idrosolubili (B1B2PPC).

Cosmesi e medicina popolare[modifica | modifica sorgente]

La castagna è stata nel tempo un importante ingrediente di rimedi terapeutici di ampia diffusione popolare.
Nel Medioevo, per combattere emicrania e gotta, era consigliata acqua di lessatura di foglie e bucce di castagna; a chi soffriva di dolori cardiaci si raccomandavano le castagne crude e a chi soffriva di problemi alla milza si suggerivano le caldarroste. Le castagne lesse, pestate e unite a mieleaiutavano i malati di fegato, mentre con l'aggiunta di pane grattugiato, liquirizia e felce dolce erano rimedio per i disturbi di stomaco.
Nei tempi antichi castagne secche macinate, unite a sale e miele, venivano utilizzate contro i morsi di cani o in caso di avvelenamento. Inoltre, per i presunti effetti antipiretici, le castagne rientravano nelle diete dei malati di febbre terzana e in quelle per la prevenzione dalla peste, soprattutto se cotte con prugne.
In passato si attribuivano alle castagne effetti afrodisiaci, mentre la farina era impiegata nel caso di mestrui abbondanti, per i dolori renali in gravidanza, per prevenire i rischi di aborto e, mescolata con aceto e farina d'orzo, per guarire la mastite. In caso di tosse la castagna era usata per la sua azioneespettorante ed antispasmodica. Infine questi frutti erano impiegati anche per favorire la crescita dei capelli, combattere la calvizie e curare la tigna.
La medicina odierna non riconosce alla castagna tutte le virtù terapeutiche che le erano attribuite nel passato; tuttavia ne conferma il valore energetico, la proprietà remineralizzante e tonicizzante; non a caso la castagna è considerata un alimento ottimale per gli sportivi, in quanto il potassio contribuisce a ridurre l'affaticamento muscolare.
Medicina popolare e cosmesi continuano a valorizzare i benefici di questo frutto: lo testimoniano alcuni prodotti originali ed innovativi come, ad esempio, un profumo dopobarba fabbricato in Svizzera[14].


Non spingete! - Marco Travaglio



C’è una gran ressa nell’anticamera del fronte antiberlusconiano, rimasto per vent’anni semideserto. 
Pare che spingano per entrare anche alcuni gaglioffi che dopo una vita da rospi diventarono principi azzurri grazie al tocco magico del portafogli e delle tv del Cainano, che scattavano sull’attenti a ogni suo fischio, che gli han sempre votato e talora firmato decine di leggi vergogna (vero, Angelino detto Lodo?), che ancora due anni fa approvavano festosi la mozione “Ruby nipote di Mubarak”, che ancora l’ 11 marzo marciavano sul Tribunale di Milano, che ancora una settimana fa si rimangiavano il voto sulla Severino trafficando per salvare il pregiudicato dalla decadenza e si facevano esplodere in tutti i talk show spacciando un volgare frodatore fiscale per un perseguitato politico, insultando i giudici e i giornalisti liberi che hanno capito e detto tutto con due decenni d’anticipo. 
E ora si scoprono “colombe” per arraffare un’altra poltrona ministeriale e garantirsi l’autoriciclaggio al prossimo giro di valzer, subito riverginati dagli house organ dell’inciucio che li beatificano come alfieri di una destra moderna ed europea, mentre quelli fanno gli eroi della resistenza al “metodo Boffo”, a loro tanto caro fino all’altroieri. 
Diciamo subito, allora, che il metodo Boffo con i cinque ministri e i cicchitti “diversamente berlusconiani” non c’entra nulla. 
Sull’allora direttore di Avvenire, il Giornale scagliò un dossier in parte vero (la sentenza per molestie ai danni di una donna) e in parte falso (un’informativa inesistente della polizia sui suoi gusti sessuali), mentre su di loro Sallusti non ha (ancora) sparso né fango né veleno: ha soltanto scritto che sembrano avviati “sulle orme di quel genio di Fini”. 
Una critica politica pienamente legittima, giusta o sbagliata che sia. 
Ci vuol altro per farne dei martiri. 
Nell’attesa, potrebbero scusarsi con Fini, Granata, Perina, Angela Napoli, Briguglio e gli altri finiani che scaricarono B. magari tardi, ma quando ancora costava caro: e nel 2010 stavano per liberarci definitivamente dal Cainano, se Napolitano non si fosse precipitato in suo soccorso. 
Ora è tardi per mollarlo, e pure troppo comodo. 
Tempo scaduto: le iscrizioni all’antiberlusconismo sono chiuse da un pezzo. 
Anche perché oggi le vere vittime del metodo Boffo sono ben altre: per esempio i 5 Stelle che, dati per estinti fino all’altro giorno, si riscoprono forti nei sondaggi e vengono bastonati con ogni sorta di falsità da destra e da sinistra in vista delle possibili elezioni anticipate. 
Non passa giorno senza che un paio di malpancisti grillini vengano spacciati da giornali e tv come un poderoso esercito di dissidenti pronti a secedere e ansiosi di votare astutamente il prossimo governicchio: quello che ci farà pagare tutte le tasse rinviate da Letta. 
Ieri sul Giornale il semprelucido Francesco Alberoni, ormai pronto per la legge Bacchelli, scriveva che “il Movimento a Cinque Stelle ha come programma politico quello di annientare il sistema parlamentare e instaurare un regime totalitario. Grillo lo dice nel suo blog, come del resto aveva fatto a suo tempo Hitler nel suo libro Mein Kampf”. 

E l’altroieri, nella consueta enciclica domenicale, Eugenio Scalfari tentava di far dimenticare i suoi imbarazzanti peana alle larghe intese Napolitano-Berlusconi-Letta Zio-Letta Nipote e il clamoroso fallimento dopo appena cinque mesi dell’adorato presidente e dall’amato premier (il più ridicolo e inconcludente del dopoguerra). 
E con chi se la prendeva? 
Con l’unica forza di opposizione, a cui i fatti si sono incaricati di dare ragione. 
Al punto da mettere Grillo sullo stesso piano di B. (“Due caimani e due bande di camerieri”): “Grillo vuole le stesse cose di Berlusconi: la caduta del governo, le elezioni anticipate col ‘ porcellum’, le dimissioni di Napolitano e un governo di grillini e di chi la pensa come loro (Berlusconi?)”. 
Raramente si era letta su un giornale serio come Repubblica una tale quantità di baggianate. 
Qui chi ha patrocinato un governo con B. non è Grillo, è Scalfari. 
E, se si andasse subito al voto col Porcellum, la colpa sarebbe di tutti fuorché di Grillo: i parlamentari M 5 S votarono in massa per la mozione Giachetti che impegnava le Camere a tornare al Mattarellum in caso di elezioni, mentre tutto il Pd (compreso Letta) votò contro la proposta del suo stesso deputato. 
Del resto Pd, Pdl e Napolitano avevano già boicottato il referendum anti-Porcellum, plaudendo quando due anni fa la Consulta lo bocciò. 
E in questi cinque mesi che cos’han fatto per abrogare la porcata? 
Nulla di nulla. 
Hanno perso tempo dietro la compagnia dei “saggi” della buona morte voluta da Napolitano, trastullandosi con la controriforma costituzionale e scardinando l’articolo 138: sapevano bene che l’unico alibi che tiene insieme il governo con lo sputo è proprio l’assenza di una nuova legge elettorale. 
Quanto alle dimissioni di Napolitano, non è solo Grillo a chiederle, ma è Napolitano che le ha promesse nel suo discorso di reinsediamento dinanzi alle Camere riunite, il 22 aprile scorso: “Ho il dovere di essere franco: se mi troverò di nuovo dinanzi a sordità come quelle contro cui ho cozzato nel passato, non esiterò a trarne le conseguenze dinanzi al Paese”. Non gli bastano le sordità di questi giorni? O è diventato sordo anche lui? 

Marco Travaglio FQ 1 ottobre 2013.

https://www.facebook.com/notes/gabriele-stornellatore-lanzi/travaglio-non-spingete/10151897253784629

lunedì 30 settembre 2013

Andrea Scanzi.



Straordinario Letta.

Prima, ieri sera, mente spudoratamente a Che tempo che fa sul suo voler ritornare al Mattarellum. 
Ovviamente Fabio Fazio si è guardato bene dal ricordargli che la mozione Giachetti (parlamentare Pd) era stata bocciata proprio dal Pd. 
Quando c'è una domanda da fare, Fazio si sposta. 
Per non sporcarsi.
Gliel'hanno ricordato ieri sera e stamani i 5 Stelle, Sel e tutti coloro che hanno a cuore un minimo di onestà intellettuale. 

Letta, stizzito, ha replicato che loro erano contro la mozione Giachetti non per il "merito" ma per il "metodo". 
Ennesima supercazzola lettiana. 
Poi il nipote anziano dello zio giovane ha provato a spiegare il no a Giachetti. 
Inciampando in un meraviglioso autogol: "Il dibattito urgente e necessario doveva riguardare l’intera materia delle riforme istituzionali per il cambiamento dell’articolo 138 della Costituzione. Dunque, in prospettiva, non solo il sistema di voto".
Ovvero: Giachetti voleva cambiare "solo" la legge elettorale, mentre il Pd voleva distruggere tutto l'architrave della Costituzione (con la scusa della "riduzione del numero dei parlamentari"). 
Come dire: Giachetti era troppo soft, a loro interessava proprio demolire di nascosto il lavoro dei padri costituenti, sostituendo a Piero Calamandrei l'acume di Renato Brunetta. 
La legge elettorale era giusto un argomento marginale. 
Un dettaglio. 
Un danno collaterale.
C'mon Letta.


Dalla bacheca fb di Scanzi