lunedì 25 luglio 2016

Dalmaviva, la lezione dimenticata di un gigante. - Pancho Pardi



È venuto a mancare Mario Dalmaviva, animatore di spicco dell’assemblea operai-studenti attiva a Torino e alla Fiat nel lungo autunno caldo tra la fine degli anni 60 e l’inizio degli anni 70.

Era un uomo grande e grosso di indole dolce e affettuosa. Dirigente nel ramo editoriale, fu convinto dal maggio francese a dedicarsi alla pratica sociale.

Con entusiasmo e contagiosa freschezza mise la sua enorme energia e la sua irresistibile simpatia nella costruzione dell’alleanza sociale tra operai e studenti. Ciò gli valse l’odio dei padroni e l’ostilità dei sindacati. L’apparato dello Stato preparava in silenzio la sua vendetta.

Quando alla fine della lotta Fiat si formarono Lotta Continua e Potere Operaio, Dalmaviva era già di fatto un dirigente di quest’ultimo gruppo. Contro di esso, pochi anni dopo, con il “teorema Calogero”, sostenuto dal Partito comunista italiano, scattò l’operazione giudiziaria del “7 Aprile” con l’accusa, infondata, di fiancheggiamento delle Brigate Rosse. Dalmaviva, con molti altri, fu incarcerato. A quel tempo il “garantismo” non esisteva e gli imputati del “7 aprile” scontarono interminabili anni di carcerazione preventiva. Dalmaviva passò più di cinque anni in carcere prima di vedere riconosciuta la sua innocenza.

Affrontò la prova con forza d’animo e si trasformò in vignettista dal carcere. La sua risposta all’oppressione fu l’esercizio instancabile di una mite ironia. Ora, chi non era stato fiaccato da cinque anni di ingiusta detenzione si è arreso a una malattia incurabile.

Molti dei suoi compagni di allora, che a quel tempo con presunzione mal riposta lo consideravano moderato, ormai troppo tardi devono avere l’onestà di dichiarare: Marione sei stato il migliore di noi e avevi ragione tu.


http://temi.repubblica.it/micromega-online/dalmaviva-la-lezione-dimenticata-di-un-gigante/

L'islamofascismo di Erdogan e le complicità dell'Occidente. - Paolo Flores d'Arcais



Nella Turchia di Erdogan è ormai vigente il fascismo. Volendo essere più esatti il fascioislamismo o islamofascismo. Di questo esito è complice Obama, la NATO e anche le istituzioni europee. 

Ovviamente non si poteva prevedere quale regime sarebbe scaturito dal successo del golpe dei militari anti–Erdogan, che comunque Usa e Nato avrebbero potuto condizionare in direzione democratica, ma certamente era più che prevedibile cosa sarebbe accaduto se Erdogan lo avesse sventato.

Del resto che il regime di Erdogan fosse avviato verso una fascistizzazione sempre più integrale e in chiave islamista era sotto gli occhi di tutti e questa rivista lo ha documentato in numerosi saggi nei numeri scorsi.

Decisivo per il fallimento del golpe è stato l'appoggio esplicito di Obama e della Nato ad Erdogan e al suo governo, considerato unico potere legittimo, esattamente come decisivo per la vittoria elettorale di Erdogan era stato l'esplicito appoggio della cancelliera Merkel nel suo viaggio in Turchia.

Ora l'Europa si indigna per la ventilata pena di morte che Erdogan vuole reintrodurre e per le condizioni di tortura delle migliaia di prigionieri e minaccia addirittura di non ammetterlo nelle istituzioni europee se continuerà su questa strada. Siamo alla follia: l'Occidente dovrebbe combattere Erdogan anziché sostenerlo "criticamente", dovrebbe appoggiare tutte le forze democratiche e laiche che in Turchia possono in prospettiva rovesciarlo. Ma come è noto "quos perdere vult, Deus dementat prius".


http://temi.repubblica.it/micromega-online/lislamofascismo-di-erdogan-e-le-complicita-delloccidente/

domenica 24 luglio 2016

TTP, TTIP, TISA e CETA: Un esperto dell’ONU li definisce illegali. - ERIC ZUESSE

TTIP, TTP, TISA and CETA: U.N. Legal Expert Calls Proposed Trade Deals “Illegal”

Ad Alfred de Zayas , esperto indipendente dell'ONU per la Promozione di un Ordine Internazionale Equo e Democratico, è stato assegnato il compito di verificare se i trattati sul commercio internazionale proposti tra i paesi atlantici (TTIP, TISA, e CETA) siano o meno in accordo con il diritto internazionale. Venerdì, 24 giugno de Zayas ha pubblicato il suo resoconto, arrivando alla stessa conclusione di un altro rapporto pubblicato in precedenza il 2 febbraio scorso sul TPP, il trattato di libero scambio tra le nazioni del Pacifico e cioè che tali trattati violano le leggi internazionali, e sono incompatibili con la democrazia.

Il resoconto sui trattati atlantici li condanna affermando che "accordi commerciali preparati e negoziati in segreto, escludendo le principali parti interessate, quali sindacati, associazioni dei consumatori, operatori sanitari, esperti ambientali e i rispettivi Parlamenti, non hanno alcuna legittimità democratica". Questo dice molto sulla natura dei trattati proposti dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che comprendono appunto il TPP, il TTIP, il TISA, ed anche il CETA, il trattato proposto tra l'UE e il Canada.
Egli ha inoltre osservato che "escludere il pubblico dalla partecipazione a questo importante dibattito è antidemocratico e manifesta un profondo disprezzo per la voce del popolo."
Un comunicato stampa delle Nazioni Unite datato 24 giugno, emesso dall' Ufficio dell'Alto Commissario per i Diritti Umani (OHCHR), nota in particolare:

"Una consultazione precedente condotta dalla Commissione Europea nel 2014 registro il 97% degli intervistati provenienti da tutta Europa esprimere un parere contrario all'inclusione della protezione asimmetrica degli investimenti nel Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP) con gli Stati Uniti. "Lo stesso varrebbe per il CETA, tuttavia nessuna consultazione è mai stata avviata".
"La Protezione asimmetrica degli investimenti" si riferisce al potere che questi trattati concedono alle società internazionali di citare in giudizio (per presunta perdita dei loro profitti) nazioni che aumentano i regolamenti per proteggere la sicurezza del pubblico da prodotti tossici, e da danni ambientali e che proteggono diritti dei lavoratori e altri diritti umani che possono anche, in alcune circostanze, ridurre i profitti aziendali. "Asimmetrico" si riferisce all’assenza nel trattato proposto di qualsiasi potere simmetrico concesso a un governo, di citare in giudizio a protezione del pubblico, una società internazionale che violi le sue leggi.

De Zayas va oltre la sola condanna di asimmetria, aggiungendo che, "In caso di conflitto tra gli accordi commerciali e trattati sui diritti umani, sono questi ultimi che devono prevalere. Gli Stati non devono stipulare accordi che ritardino, eludano, ostacolino o rendano impossibile l'adempimento di obblighi derivanti dal trattato sui diritti umani ".
In una dichiarazione al Consiglio d'Europa, il 19 aprile, de Zayas aveva inoltre affermato: «Due ontologie sembrano essere state perse nella narrazione ideologica aziendale. In primo luogo, l'ontologia dello Stato, la sua ragion d'essere, di legiferare nell'interesse del popolo, comprese le misure preventive per scongiurare potenziali danni alla popolazione. In secondo luogo, l'ontologia del business, che è quella di assumersi rischi calcolati per il profitto." 
De Zayas intendeva dire che i trattati proposti consentono agli investitori internazionali di ignorare la sovranità delle nazioni democratiche, e imporrebbero un proprio sistema di “arbitraggio” che non è tenuto a rispettare le leggi e la costituzione delle rispettive nazioni, violando di fatto il diritto internazionale.

Il comunicato stampa dell' OHCHR conclude:
   
"Gli accordi commerciali devono essere ratificati solo dopo una valutazione del loro impatto sui diritti umani, la salute e l'ambiente, cosa che non accaduta nel caso del CETA e del TTIP".
"La ratifica del CETA e del TTIP farebbe iniziare una “corsa al ribasso”, sui diritti umani e comprometterebbe seriamente lo spazio normativo degli Stati. Questo è in contrasto con i fini ed i principi della Carta delle Nazioni Unite e costituirebbe un serio ostacolo al raggiungimento di un ordine internazionale equo e democratico", ha concluso l'esperto indipendente delle Nazioni Unite.

Queste dichiarazioni di de Zayas non lasciano scampo ai trattati proposti. Come consulente legale indipendente nominato dall’ONU, egli sta dicendo che indipendentemente dal fatto che essi diventino effettivamente legge in un determinato Paese, sono comunque in palese violazione del diritto internazionale.

Lo storico investigativo Eric Zuesse è autore del recente "They’re Not Even Close: The Democratic vs. Republican Economic Records, 1910-2010" [“Nemmeno vicini: confronto tra i dati economici democratici e repubblicani, 1910-2010”, N.d.t.] e di "CHRIST’S VENTRILOQUISTS: The Event that Created Christianity" [“I ventriloqui di Cristo: gli eventi che hanno creato la Cristianità”, N.d.t].
Fonte: http://www.globalresearch.ca
Link
23.06.2016

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org FRANCESCO C

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=16698

È morta a 45 anni la giornalista di SkyTg24 Letizia Leviti: il suo ultimo messaggio alla redazione.



È morta a 45 anni la giornalista di Sky Tg24 Letizia Leviti: il suo ultimo messaggio alla redazione
Era gravemente malata da due anni. A dare l'annuncio su Twitter l'ex direttore Emilio Carelli : Resterai sempre nei nostri cuori
Addio a Letizia Leviti, morta a 45 anni la giornalista di Sky Tg24



sabato 23 luglio 2016

Le ciabatte dell'inquilino del piano di sopra.

18 luglio, la Lorenzin a Bari.....



È vergognoso...😡😡😡
Oggi al policlinico di Bari hanno bloccato tutti gli ingressi impedendo a pazienti di essere accompagnati con l'autovettura per eseguire chemioterapia, che hanno dovuto raggiungere il nostro ambulatorio a piedi sotto il sole e perché!??? Perché c'era la Lorenzin che prontamente accompagnata da auto e tanto di scorta ha paralizzato l' accesso alle varie strutture... ma dimenticavo... siamo in Italia dove un povero malato deve camminare x fare la chemioterapia ma la cara ministra dei miei stivali deve avere l'auto sotto il sedere fino alla porta d'ingresso 😡😡😡😡
Ripeto... è l'Italia


Teresa Di Bisceglie

Terrore a Monaco, attacco in un centro commerciale: 9 morti. Suicida il killer 18enne.




Attentatore era un diciottenne tedesco-iraniano.


Monaco il giorno dopo il terrore. Una giornata di lutto nazionale è stata proclamata per oggi in Baviera, in memoria delle vittime. Il presidente del Land ha dato disposizione che in tutti gli edifici pubblici vengano esposte bandiere a mezz'asta.
Il diciottenne autore della strage di Monaco viveva con i genitori nella periferia della città a Maxvorstadt, riferisce la Bild aggiungendo che la casa è stata perquisita intorno alle due dalla Polizia.
Terrore in Germania. Dieci morti, di cui uno è l'attentatore, e 16 feriti nella strage perpetrata nel pomeriggio di ieri a Monaco di Baviera in un ristorante McDonald's e poi in un affollato centro commerciale della periferia nord della città.
A sparare, come annunciato in nottata dalla polizia, è stato un tedesco-iraniano di 18 anni per motivi che dovranno essere chiariti: terrorismo o follia le due ipotesi. Il killer, con doppia cittadinanza tedesca e iraniana e da diversi anni residente a Monaco, ha iniziato a sparare con una pistola poco prima delle 18 davanti al fast food. E' stato inseguito da agenti in borghese e poi, come confermato dal capo della polizia di Monaco, Hubertus Andrae, si è suicidato a circa un chilometro dal centro commerciale "Olympia" dove ha completato la strage.
Nonostante prime informazioni generate da un'auto partita a forte velocità con tre persone a bordo estranee alla strage, viene escluso che il giovane tedesco-iraniano avesse complici o ci fossero altri due attentatori. Il capo della polizia ha sostenuto che al momento non vi sono elementi che indichino una matrice islamica dell'attacco o un "parallelismo" con il recente attacco a colpi di ascia e coltello sul treno a Wuerzburg, anche se una testimone ha riferito alla Cnn che il killer, prima di sparare su bambini seduti al tavolo, ha gridato Allah Akbar.
Saranno comunque indagini su contatti e parenti del giovane a dare elementi più certi, ha detto Andrae che in nottata si è limitato a parlare di "sparatoria".
La tragedia, a pochi giorni dall'assalto di un diciassettenne su un treno, sempre in Baviera, si è consumata nel tardo pomeriggio in un centro commerciale pieno di gente di venerdì sera, con uffici appena chiusi, vacanze scolastiche appena iniziate ed i saldi nel loro pieno. E' il panico. Il giovane spara più volte con una pistola uccidendo nove persone, tra cui anche adolescenti, e ferendone 16 di cui tre in maniera "grave" (sono in pericolo di vita), ha reso noto in nottata la polizia precisando che fra i feriti vi sono anche "bambini".
La gente scappa dal centro commerciale urlando e piangendo. La metropolitana viene completamente chiusa in tutta la città e il cessato allarme arriverà solo verso l'una e 30 di notte, la stazione ferroviaria viene evacuata e sono bloccati tutti i treni in partenza e gli accessi alla città, dove l'atmosfera è spettrale, così diversa da quella normalmente allegra di un classico venerdì d'estate nella capitale della Baviera. La paura si sparge pure nelle zone centrali, dove ad alcuni clienti è impedito di uscire dai negozi. Un gruppo di americani si trova intrappolato e si raccoglie in preghiera. Ed è allarme in tutto il Paese, mentre alla cancelliera Angela Merkel arrivano messaggi di solidarietà dall'Europa e dalla Casa Bianca, che parla di "terrorismo".
Le immagini della capitale bavarese trasmesse dalle tv all news hanno mostrato una città bloccata e nel panico. Lunghissime le code in entrata in città. 
Scene di panico nella zona pedonale vicina al centro commerciale. La gente è scappata via urlando e piangendo mentre la polizia arrivava con 'armi lunghe'.