venerdì 5 maggio 2017

Salvia: proprietà, benefici e controindicazioni.

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La salvia ha molte proprietà, in grado di apportare numerosi benefici. E’ utile contro la tosse, stimola la secrezione di succhi gastrici, mantiene fresco l’alito, tiene puliti i denti. In caso di laringiti e faringiti si può preparare un decotto con le sue cime fiorite. Questa pianta inoltre riesce a combattere gli stati di stanchezza e di depressione. Particolarmente note sono le sue proprietà antinfiammatorie, balsamiche ed espettoranti. Tuttavia, bisogna stare attenti alle controindicazioni, perché è conosciuta anche una reazione da intossicazione neurotossica determinata dall’uso dell’olio essenziale in alti dosaggi.
Le proprietà e i benefici.
La salvia è ricca di diversi acidi, di enzimi, di vitamina B1 e C, di flavonoidi e di sostanze estrogene. In generale, possiamo dire che la pianta riesce a stimolare l’organismo. E’ indicata anche nel caso di ascessi e gengiviti, perché ha ottimi effetti cicatrizzanti. Riesce ad agire contro le infezioni che interessano le vie respiratorie, dà una buona risposta contro la ritenzione idrica, le emicranie e i reumatismi.
Inoltre, si rivela opportuna anche per curare le sindromi mestruali dolorose e i disturbi della menopausa.
Riesce a combattere gli stati di astenia e di umore basso ed è indicata particolarmente nel caso di esaurimento fisico, oltre che per aiutare la memoria.
Riesce a ridurre la glicemia, rivelandosi utile anche nei casi di diabete. Ha delle ottime proprietà antisudorifere e contribuisce a mantenere rinvigorita la pelle, infatti la salvia è usata anche in cosmesi.
I preparati a base di questa pianta sono efficaci per combattere il catarro e l’olio essenziale ha delle notevoli proprietà antisettiche e balsamiche. Per questo si può impiegare opportunamente in caso di mal di gola e di raffreddore.
Le controindicazioni.
Bisogna prestare particolare cautela nell’utilizzare specialmente l’olio essenziale di salvia, perché il suo uso protratto a dosi normali o il suo utilizzo ad un dosaggio eccessivo può determinare manifestazioni neurotossiche.
La sua tossicità può comparire anche con i preparati ad uso topico, come le creme e gli oli da massaggio, che vengono assorbiti dalla pelle o dalle mucose. La salvia è sconsigliata in caso di insufficienza renale.
Inoltre è da tenere presente che non dovrebbe essere usata neanche in gravidanza e durante la fase di allattamento, perché può bloccare la lattazione.

La lettera di Tito Boeri alla Commissione Lavoro della Camera: "Gettate discredito sull'Inps in modo sistematico". - Claudio Paudice



Dura missiva del presidente dell'istituto: "Accuse offensive". La replica dei parlamentari: "Irrispettoso".


"Accuse particolarmente offensive" che fanno pensare a un' "operazione volta sistematicamente a gettare discredito sull'Istituto che gestisce la protezione sociale in Italia". Se così fosse, sarebbe un "gioco pericoloso". È durissima la lettera che il presidente dell'Inps Tito Boeri ha inviato al presidente Cesare Damiano e ai membri della Commissione Lavoro della Camera.
Boeri inizia la sua lettera esponendo un "campionario" delle critiche dei componenti della Commissione nei confronti dell'istituto. Come quella della vicepresidente Maria Luisa Gnecchi: "Mi sembra che l'Inps sia fatta apposta per creare problemi". O quella del presidente Damiano: "Ci sono elementi di perversione nelle circolari dell'Inps".
"Le critiche sono per noi una fonte di stimolo e sono sempre ben accette perché aiutano a fare meglio il nostro lavoro", scrive Boeri. Ma poi precisa:
Ma qui ci sembra di essere in presenza di un'operazione volta sistematicamente a gettare discredito sull'IstitutoTito Boeri
Se così fosse, scrive il presidente dell'Inps, "sarebbe un gioco pericoloso perché finisce per privare l'esercizio del potere legislativo di quei riferimenti tecnici che sono indispensabili perché le leggi diventino operative e affinché, in questo passaggio, 'tra il dire e il fare', non vengano stravolti gli stessi obiettivi che si era posto il legislatore".
Il presidente Inps fa poi una sintesi delle accuse che gli vengono mosse: "1) l'Inps non dà le informazioni oppure dà i dati sbagliati; 2) Inps è sistematicamente in ritardo nell'attuazione delle norme e le interpreta in modo arbitrario.
Quanto alla prima rimostranza, Boeri rammenta che Damiano ha parlato di "comportamento omissivo" dell'Inps nel fornire i dati sulle cosiddette salvaguardie nella sessione della Commissione del 20 aprile scorso. Nonostante, scrive il presidente dell'ente previdenziale, durante quella sessione, "il sottosegretario Cassano vi aveva informato che l'Istituto aveva prontamente trasmesso i dati richiesti al Ministero del Lavoro", da cui era arrivata la richiesta. L'Inps ha "profuso uno sforzo straordinario" nel condividere le sue informazioni, rivendica Boeri ricordando "il potenziamento" della Direzione Studi e Ricerche grazie alla riorganizzazione interna dell'Istituto, fortemente voluta dal presidente Inps, e avvenuto per "migliorare l'utilizzo" dei dati e previsioni Inps "a supporto dei processi decisionali". E poi, precisa, proiezioni su fenomeni complessi sono "inevitabilmente soggette ad errori". "Ciò che occorre capire è se ci siano elementi di sistematicità" di questi errori. Poi attacca:
L'impressione che si ha dalle vostre rimostranze è che di sistematico ci sia il mettere in discussione e spesso svilire ogni proiezione che non corrisponda ai Vostri desiderataTito Boeri

Quanto all'accusa di interpretare e applicare in modo arbitrario le norme, in particolare sulle salvaguardie pensionistiche, Boeri ne rintraccia la responsabilità nel continuo mutamento del quadro normativo. "Il fatto è che le sette macro-categorie di esodati inizialmente individuate sono state progressivamente ampliate al punto da rendere la nozione stessa di esodato alquanto nebulosa".
Boeri fa quindi un elenco "non esaustivo" degli interventi. E precisa che "il controllo della presenza di queste condizioni, sempre più complesse, difficilmente accertabili" è "molto difficile e dispendioso di tempo", in ragione anche del fatto che molti soggetti "fanno domande alla cieca non sapendo se hanno o meno diritto a una certa prestazione". Di qui, secondo Boeri, i ritardi che vengono contestati all'Inps.
Nella conclusione della lettera, Boeri suggerisce quindi ai membri della Commissione di lavorare a più stretto contatto con le amministrazioni che devono attuare le norme, assicurando l'impegno dell'Istituto a "segnalare le criticità nei dispositivi che ne rendessero difficile la traduzione in circolari applicative".
A Boeri hanno replicato alcuni membri della Commissione, lanciando accuse nei confronti del presidente Inps: "Boeri criminalizza l'intera categoria sindacale", afferma Anna Giacobbe, deputata Pd e componente in Commissione Lavoro alla Camera. "Si può dire - spiega - che ci sono stati abusi nell'utilizzo di una norma, e perseguirli per via amministrativa o ricorrendo al magistrato. Oppure si può dire che c'è un privilegio per una intera categoria, e fare un'operazione in sé odiosa di generica criminalizzazione. Il presidente dell'Inps Tito Boeri usa questa seconda strada, e non lo fa certo per ingenuità. Secondo Davide Baruffi, sempre membro Pd della Commissione, Boeri fa "un uso improprio dell'istituto": "Trovo inopportuno che, in qualità di presidente dell'Inps, sforni proposte di riforma, con dovizia di stime e numeri forniti dagli uffici, mentre l'istituto impiega sempre molti mesi per quantificare le nostre proposte, darci stime, fornire numeri".
Damiano a Boeri: "Offende il Parlamento"
La replica più piccata arriva da Cesare Damiano, presidente di Commissione: la lettera di Boeri "offende il Parlamento perché nega l'evidenza dei fatti: tutti i problemi che abbiamo denunciato sono documentati, a partire dalle stime non corrispondenti alla realtà per quanto riguarda le salvaguardie degli esodati. Quanto ai comunicati stampa - dice - anche noi abbiamo una raccolta di quelli di Boeri in qualità di 'legislatore e ricercatore'. Meno di quelli di Presidente Inps. Naturalmente, siamo totalmente disponibili a un rapido confronto".
"Quanto alle interpretazioni delle leggi da parte dell'Inps che riteniamo arbitrarie - prosegue Damiano - facciamo un esempio per tutti: dopo quattro anni di proteste, anche grazie all'intervento del Governo, l'Inps corregge la sua circolare a proposito della pensione anticipata dei nati nel '52 (legge Fornero), concessa, sulla base della circolare dell'Istituto, soltanto a coloro che svolgevano una attività di lavoro dipendente il 28 dicembre del 2011. Se disgraziatamente il lavoratore smetteva di lavorare il giorno prima, non si aveva questo diritto. Una interpretazione assurda e arbitraria, in spregio della legge, successivamente corretta per nostra iniziativa. Corretta come? Escludendo dal computo dell'anzianità i versamenti volontari, il servizio militare, la maternità, la mobilità e il riscatto della laurea. Assurdo". "Anziché lanciare anatemi il Presidente dell'INPS dovrebbe dare qualche spiegazione".
Per Walter Rizzetto di Fratelli d'Italia "sulla base del testo che il Presidente dell'Inps ha inviato alla commissione Lavoro della Camera e che, a mio modo di vedere, riguarda un'area ben circoscritta della commissione stessa, ritengo che, il ministro del Lavoro Poletti si debba destare e, assieme al presidente Gentiloni, prendere una chiara posizione innanzi ad una querelle che non è utile a nessuno. Al contrario risulterà essere parecchio dannosa in seno alle varie decisioni che la commissione dovrà prendere, inficiandone quindi il rapporto con l'Istituto". Per Renata Polverini di Forza Italia Boeri è "irrispettoso degli organi costituzionali". "Chiedo al presidente del consiglio, paolo gentiloni, e ai presidenti di camera e senato, rispettivamente boldrini e grasso, di pensare seriamente al suo ruolo. Urge un ridimensionamento, in quanto l'incarico di boeri è prettamente tecnico e solo marginalmente politico".
Chissà perchè mi aspettavo che avrebbero attaccato l'INPS e Boeri che non gli scodinzola dietro come vorrebbero.....

Che ci fa Soros a Palazzo Chigi da Gentiloni? Giallo intorno alla visita del miliardario che aiuta i migranti. - Angela Mauro



Lega e Fi si scatenano. Ma l'immigrazione non c'entrerebbe granché...


Che ci fa George Soros a Palazzo Chigi da Paolo Gentiloni? In un altro momento forse l'incontro avrebbe potuto passare inosservato. Ma è cascato nel bel pezzo delle polemiche sul caso delle ong che soccorrono i migranti in mare e proprio nel giorno dell'audizione del pm di Catania Carmelo Zuccaro davanti alla commissione Difesa del Senato. Con la sua Soros Foundation, il magnate ungherese naturalizzato americano finanzia anche progetti di integrazione dei migranti arrivati in Europa e l'anno scorso ha collaborato con alcune ong che salvano i migranti in Grecia, come spiega il co-direttore europeo della Fondazione Jordi Vaquer in questa intervista alla Stampa. E' quanto basta per scatenare la polemica politica. E anche il giallo.
Perché da Palazzo Chigi non rilasciano alcun comunicato ufficiale sull'incontro di Gentiloni con Soros, miliardario 87enne che tra le sue attività recenti ha anche finanziato una parte della campagna elettorale di Hillary Clinton contro Donald Trump, oltre che essere da sempre critico del presidente russo Vladimir Putin, che tra l'altro Gentiloni incontrerà a metà maggio, prima del G7 di Taormina cui il presidente russo resta non invitato. Soros è stato citato anche in alcuni articoli giornalistici sulle accuse di Zuccaro ai miliardari che finanziano le ong per soccorrere i migranti. Da qui il caso, la polemica politica che si somma alla polemica in corso sulle organizzazioni non governative e i salvataggi nel Mediterraneo.
Elvira Savino di Forza Italia annuncia addirittura un'interrogazione parlamentare sui motivi della visita di Soros a Palazzo Chigi. Matteo Salvini non si lascia sfuggire l'occasione: "Per Soros l'Italia deve essere meticcia". Roberto Calderoli chiede a Gentiloni di spiegare perché abbia ricevuto "il miliardario che, attraverso le sue associazioni, è sospettato di finanziare l'immigrazione di massa dai Paesi africani verso l'Europa utilizzando l'Italia come porta di accesso".
Ma, a quanto si apprende da fonti di maggioranza, l'immigrazione non c'entrerebbe granché.
Quello con Soros è un incontro che si inserirebbe in una più ampia attività del premier volta a cercare investitori per il Belpaese. E' un tassello fondamentale dell'attività di governo alla luce delle crisi industriali in corso, a cominciare da Alitalia, appena commissariata e ormai messa sul mercato. E anche alla luce dell'ultima analisi dei dati della Banca dei regolamenti internazionali (Bri), secondo cui negli ultimi nove mesi dell'anno scorso si è registrato un calo di quasi il 15 per cento dei capitali investiti in Italia, oltre cento miliardi di dollari, scriveva il Corriere della Sera domenica scorsa. Un effetto dovuto all'incertezza politica intorno al referendum costituzionale, una diffidenza diffusa verso il Belpaese che Gentiloni sta cercando di arginare.
Soros si sarà convinto?
Di certo c'è che l'incontro italiano non è l'unico di questo genere per Soros in Europa. Una settimana fa, il finanziere ha incontrato a Bruxelles il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker. Oggetto del vertice: la situazione della Central European University di Budapest, minacciata di chiusura dopo l'adozione di una nuova legge sull'istruzione superiore in Ungheria, paese natale di Soros, governato dall'anti-europeista e falco anti-immigrazione Viktor Orban.
E' alquanto strano che Gentiloni, in qualità di Presidente del consiglio italiano, riceva un personaggio che nel lontano 1992 contribuì. speculando in borsa, alla svalutazione pari al 30% della lira, guadagnando al contempo, una cifra stimata in 1,1 miliardi di dollari.

Migranti sfruttati per lavori agricoli, 14 misure cautelari. Applicata nuova legge caporalato.

Foto d'archivio di una manifestazione contro il caporalato © ANSA

Venivano prelevati da due centri di accoglienza e usati in nero come braccianti e pastori.


I carabinieri del Comando provinciale di Cosenza stanno effettuando un'operazione di contrasto allo sfruttamento dei rifugiati ospitati nei centri di accoglienza. I militari stanno eseguendo, in particolare, 14 misure cautelari emesse dal Giudice per le indagini preliminari di Cosenza, Salvatore Carpino, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di altrettante persone accusate, a vario titolo, di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, abuso d'ufficio e tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Le indagini che hanno portato all'operazione in corso, condotte dai carabinieri della Compagnia di Cosenza, erano iniziate a settembre del 2016 sotto la direzione del Procuratore aggiunto Marisa Manzini, e del sostituto procuratore Giuseppe Cava, ed il coordinamento del Procuratore della Repubblica Mario Spagnuolo.
Gli elementi raccolti dai militari hanno permesso di accertare che i rifugiati, principalmente senegalesi, nigeriani e somali, venivano prelevati da due Centri di accoglienza straordinaria di Camigliatello Silano (Cosenza) e portati a lavorare in campi di patate e fragole dell'altopiano della Sila cosentina o impiegati come pastori per badare agli animali da pascolo.
In particolare, il presidente e due responsabili della gestione di un centro di accoglienza risultano accusati di aver illecitamente reclutato i rifugiati loro affidati per essere impiegati in nero come braccianti e pastori in numerose aziende agricole del luogo, in concorso con i titolari di quest'ultime.
I responsabili del centro di accoglienza dovranno rispondere anche della manipolazione dei fogli presenza dei rifugiati, che venivano dati come presenti nel tentativo di ottenere i finanziamenti previsti dalla legge a sostegno della struttura di accoglienza. Il fenomeno ha riguardato complessivamente una trentina di rifugiati che sono stati sfruttati in nero per somme oscillanti tra i 15 e i 20 euro per una giornata lavorativa di 10 ore.
Nell'inchiesta della Procura della Repubblica di Cosenza che ha portato all'operazione dei carabinieri per la repressione del caporalato ai danni di migranti ospitati in due centri di accoglienza di Camigliatello Silano, viene contestato per la prima volta il nuovo reato di "intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro". Lo riferiscono, in una nota, i carabinieri. I militari, in particolare, stanno eseguendo due ordinanze di custodia cautelare in carcere, quattro ai domiciliari ed otto obblighi di dimora. I dettagli dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11 negli uffici della Procura della Repubblica di Cosenza alla presenza del Procuratore Mario Spagnuolo.
Leggendo queste notizie viene spontaneo dubitare della sincerità di chi finge di prestare aiuto a chi soffre e li sfrutta per trarne un profitto.
Non si può dare l'inferno a chi scappa da un inferno.

giovedì 4 maggio 2017

Migranti: da Csm ogni sostegno alle indagini di Zuccaro.

Il pm di Catania Carmelo Zuccaro © ANSA

Sarà la Prima Commissione del Csm a decidere se aprire una pratica a tutela del procuratore di Catania Carmine Zuccaro per gli attacchi ricevuti dopo la sua presa di posizione sulle ong impegnate nel soccorso sui migranti.


Il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro potrebbe essere chiamato a spiegare al Csm le sue parole sui presunti rapporti tra trafficanti di esseri umani e ong. Ma, almeno per ora, non corre il rischio di un trasferimento d'ufficio. Il Comitato di presidenza ha disposto l'acquisizione di atti, ma non l'apertura di una pratica per verificare l'eventuale incompatibilità di Zuccaro con il suo ruolo o con la sede in cui opera. Sulla convocazione del pm deciderà la Prima Commissione. 
A fronte del "frequente ripetersi" di "dichiarazioni ed esternazioni" da parte di magistrati che hanno creato "sconcerto" nell'opinione pubblica, il Comitato di presidenza del Csm ha disposto l'apertura di pratiche per "definire con urgenza linee guida nel rapporto con i media" e regole che consentano di intervenire "con efficacia" contro chi viola i doveri di "moderazione e continenza". Il duplice intervento è stato affidato alla Sesta e alla Settima Commissione. E in particolare le nuove norme dovranno servire al Csm a sanzionare presto e efficacemente "condotte ed esternazioni di magistrati che si caratterizzino per gravi ed evidenti violazioni dei canoni di moderazione, continenza e riserbo". Soprattutto quando si tratta di dichiarazioni rese sullo "sviluppo di indagini o procedimenti in corso che possono risultare di nocumento per la percezione dell'operato e del ruolo dell'ordine giudiziario o, talvolta, persino creare sconcerto nell'opinione pubblica, tanto da incrinare la fiducia dei cittadini nella giustizia".
Sarà la Prima Commissione del Csm - inoltre - a decidere se aprire una pratica a tutela del procuratore di Catania Carmine Zuccaro per gli attacchi ricevuti dopo la sua presa di posizione sulle ong impegnate nel soccorso sui migranti. La richiesta di un intervento a difesa del procuratore del laico di Fi Pierantonio Zanettin è stata infatti trasmessa dal Comitato di presidenza alla Commissione guidata da Giuseppe Fanfani (Pd). 
Il Csm assicurerà "ogni sostegno possibile" al procuratore di Catania Carmelo Zuccaro perchè le sue indagini "possano svolgersi con la massima efficacia e celerità", ha garantito il vice presidente Giovanni Legnini, dando conto delle decisioni del Comitato di presidenza.
Gentiloni, ogni energia contro trafficanti - "L'Italia, le istituzioni, la magistratura, le forze di sicurezza non risparmieranno alcuna energia per togliere ai trafficanti di esseri umani il monopolio dei flussi irregolari". Così il premier Paolo Gentiloni alla Conferenza internazionale dei/delle parlamentari "Le sfide di un mondo in movimento: uguaglianza di genere, agency delle donne e sviluppo sostenibile", a Montecitorio, nell'ambito del calendario della presidenza italiana G7. "Ringrazio tutti, volontari, guardia costiera, forze della Marina e dell'ordine ogni giorno impegnati nel soccorso e nella salvezza di vite umane, ogni giorno si salvano vite umane e un paese come il nostro non può che esserne fiero" ha aggiunto il premier.

martedì 2 maggio 2017

La concentrazione della ricchezza? Oggi come nel Medioevo. - Guido Alfani



Nel 2010 il 10% più ricco della popolazione dell’Europa occidentale deteneva il 64% della ricchezza complessiva. I livelli attuali di disuguaglianza di ricchezza sono molto simili a quelli di sette secoli fa.

Secondo una stima recente, nel 2010 il 10% più ricco della popolazione dell’Europa occidentale deteneva il 64% della ricchezza complessiva. 
Una situazione che rispecchia un livello di disuguaglianza elevato, purtroppo in crescita negli ultimi decenni, ma – si potrebbe pensare – perlomeno inferiore rispetto a quello sopportato dai nostri antenati. Purtroppo le cose stanno diversamente. Infatti, grazie al progetto EINITE - Economic Inequality across Italy and Europe, 1300-1800, finanziato dallo European Research Council, oggi disponiamo di stime della disuguaglianza economica a partire dal 1300 circa. Scopriamo quindi che i livelli attuali di disuguaglianza di ricchezza sono molto simili a quelli di sette secoli fa, considerato che alla vigilia della Peste Nera del 1348, il 10% più ricco della popolazione possedeva circa il 66% della ricchezza complessiva. 
Proprio la peste avrebbe innescato una fase di significativa e duratura riduzione della disuguaglianza, favorendo una crescita consistente dei salari reali e consentendo a strati più ampi della popolazione l’accesso alla proprietà. 
Sta di fatto, che a distanza di un secolo dalla peste, il 10% più ricco della popolazione deteneva meno del 50% della ricchezza complessiva (mentre il 50% più povero ne deteneva “addirittura” l’11%).

A quanto ne sappiamo al momento, in nessun periodo successivo la società italiana ed europea fu più egalitaria di quella del 1450 circa. In seguito, infatti, la disuguaglianza riprese a crescere, superando i livelli precedenti la Peste Nera attorno al 1700 e raggiungendo il massimo storico agli inizi del ventesimo secolo, quando il 10% più ricco della popolazione arrivò a possedere addirittura il 90% della ricchezza complessiva. Era la vigilia di un’altra terribile catastrofe, o per meglio dire della sequenza di catastrofi comprese tra le due Guerre Mondiali. 

Stando alle stime dell’economista francese Thomas Piketty, le cui ricerche coprono gli ultimi due secoli, al termine delle Guerre Mondiali la disuguaglianza si era ridotta in modo molto consistente. Tale tendenza sarebbe poi proseguita nei decenni successivi, con un minimo raggiunto attorno al 1980 quando il 10% più ricco deteneva solo il 59% della ricchezza complessiva. A partire da quella data, però, la disuguaglianza ha ripreso a crescere, tornando, come visto, ai livelli precedenti la Peste Nera.
Ovviamente, questo non significa che dobbiamo attendere una nuova catastrofe per ottenere una riduzione della disuguaglianza. Piuttosto, la storia ci dona un altro fondamentale insegnamento: se desideriamo avere una società meno diseguale, dobbiamo fare qualcosa per realizzarla. Un esempio riuscito sono le politiche redistributive e di welfare che caratterizzarono i decenni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, politiche che consentirono di contenere, e in parte invertire, quella che altrimenti sembrerebbe essere una tendenza della disuguaglianza a crescere costantemente.

Istat: sorpasso storico disoccupati over50 sui giovani.

Un operaio a lavoro © ANSA

Tasso di disoccupazione a marzo risale all'11,7%.

Il tasso di disoccupazione a marzo risale all'11,7% con un aumento di 0,1 punti rispetto a febbraio e di 0,2 punti rispetto a marzo 2016. Lo rileva l'Istat sulla base dei dati provvisori. I disoccupati nel mese erano a quota 3,022 milioni con un aumento di 41.000 unità rispetto a febbraio e una crescita di 86.000 unità rispetto a marzo 2016. Il dato è legato principalmente al calo dell'inattività 15-64 anni (-0,1 punti) che a marzo era al 34,7%. Il tasso di occupazione è al 57,6%, invariato su febbraio e in crescita di 0,6 punti su marzo 2016.
Occupati marzo -7.000 mese, +213.000 anno  Gli occupati a marzo sono diminuiti lievemente (-7.000 unità) rispetto a febbraio mentre sono cresciuti di 213.000 unità su marzo 2016. L'istituto sottolinea che nel mese gli occupati erano 22.870.000. Il tasso di occupazione a marzo era al 57,6%, invariato su febbraio e in crescita di 0,6 punti su marzo 2016. Si è registrata una crescita della forza lavoro. Gli inattivi nella fascia 15-64 anni sono diminuiti di 34.000 unità su febbraio e di 390.000 unità su marzo 2016.
Sorpasso storico disoccupati over50 su giovani - A marzo 2017 i disoccupati con più di 50 anni hanno superato per la prima volta dall'inizio delle serie storiche mensili (2004) il numero dei disoccupati giovani tra i 15 e i 24 anni. In questo mese i disoccupati con più di 50 anni erano 567.000 a fronte di 524.000 di coloro che hanno meno di 25 anni. Rispetto a febbraio i disoccupati 'anziani' sono aumentati di 59.000 unità, mentre i giovani in cerca di lavoro sono aumentati di 3.000 unità.
Disoccupazione giovani a marzo a minimi 5 anni - La disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni a marzo era al 34,1% ai minimi dai cinque anni. Per trovare un dato più basso infatti, rileva l'Istat sulla base dei dati provvisori, bisogna risalire a febbraio 2012 (33,4%). Il tasso di disoccupazione cala di 0,4 punti su febbraio e di tre punti su marzo 2016. Cresce anche il tasso di occupazione che in questa fascia di età tocca a marzo il 17,2% con un aumento di 0,4 punti su febbraio e di 0,8 punti su marzo 2016. Gli occupati under 25 sono 1.013.000 (+24.000 su febbraio +42.000 su marzo 2016.
Grazie a tutti quelli che ci hanno governato e vogliono continuare a farlo pur avendo ampiamente dimostrato di non esserne capaci.