Lega e Fi si scatenano. Ma l'immigrazione non c'entrerebbe granché...
Che ci fa George Soros a Palazzo Chigi da Paolo Gentiloni? In un altro momento forse l'incontro avrebbe potuto passare inosservato. Ma è cascato nel bel pezzo delle polemiche sul caso delle ong che soccorrono i migranti in mare e proprio nel giorno dell'audizione del pm di Catania Carmelo Zuccaro davanti alla commissione Difesa del Senato. Con la sua Soros Foundation, il magnate ungherese naturalizzato americano finanzia anche progetti di integrazione dei migranti arrivati in Europa e l'anno scorso ha collaborato con alcune ong che salvano i migranti in Grecia, come spiega il co-direttore europeo della Fondazione Jordi Vaquer in questa intervista alla Stampa. E' quanto basta per scatenare la polemica politica. E anche il giallo.
Perché da Palazzo Chigi non rilasciano alcun comunicato ufficiale sull'incontro di Gentiloni con Soros, miliardario 87enne che tra le sue attività recenti ha anche finanziato una parte della campagna elettorale di Hillary Clinton contro Donald Trump, oltre che essere da sempre critico del presidente russo Vladimir Putin, che tra l'altro Gentiloni incontrerà a metà maggio, prima del G7 di Taormina cui il presidente russo resta non invitato. Soros è stato citato anche in alcuni articoli giornalistici sulle accuse di Zuccaro ai miliardari che finanziano le ong per soccorrere i migranti. Da qui il caso, la polemica politica che si somma alla polemica in corso sulle organizzazioni non governative e i salvataggi nel Mediterraneo.
Elvira Savino di Forza Italia annuncia addirittura un'interrogazione parlamentare sui motivi della visita di Soros a Palazzo Chigi. Matteo Salvini non si lascia sfuggire l'occasione: "Per Soros l'Italia deve essere meticcia". Roberto Calderoli chiede a Gentiloni di spiegare perché abbia ricevuto "il miliardario che, attraverso le sue associazioni, è sospettato di finanziare l'immigrazione di massa dai Paesi africani verso l'Europa utilizzando l'Italia come porta di accesso".
Ma, a quanto si apprende da fonti di maggioranza, l'immigrazione non c'entrerebbe granché.
Quello con Soros è un incontro che si inserirebbe in una più ampia attività del premier volta a cercare investitori per il Belpaese. E' un tassello fondamentale dell'attività di governo alla luce delle crisi industriali in corso, a cominciare da Alitalia, appena commissariata e ormai messa sul mercato. E anche alla luce dell'ultima analisi dei dati della Banca dei regolamenti internazionali (Bri), secondo cui negli ultimi nove mesi dell'anno scorso si è registrato un calo di quasi il 15 per cento dei capitali investiti in Italia, oltre cento miliardi di dollari, scriveva il Corriere della Sera domenica scorsa. Un effetto dovuto all'incertezza politica intorno al referendum costituzionale, una diffidenza diffusa verso il Belpaese che Gentiloni sta cercando di arginare.
Soros si sarà convinto?
Di certo c'è che l'incontro italiano non è l'unico di questo genere per Soros in Europa. Una settimana fa, il finanziere ha incontrato a Bruxelles il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker. Oggetto del vertice: la situazione della Central European University di Budapest, minacciata di chiusura dopo l'adozione di una nuova legge sull'istruzione superiore in Ungheria, paese natale di Soros, governato dall'anti-europeista e falco anti-immigrazione Viktor Orban.
E' alquanto strano che Gentiloni, in qualità di Presidente del consiglio italiano, riceva un personaggio che nel lontano 1992 contribuì. speculando in borsa, alla svalutazione pari al 30% della lira, guadagnando al contempo, una cifra stimata in 1,1 miliardi di dollari.
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