domenica 27 febbraio 2011

La Libia, Obama e la giravolta del Cavaliere. - L'editoriale di Eugenio Scalfari.




LE RIVOLUZIONI dei popoli nordafricani e mediorientali hanno numerose differenze tra loro ma anche profonde analogie. Tra queste ce ne sono tre che meritano d'esser segnalate: sono guidate da giovani, hanno come primario obiettivo la conquista dei diritti di libertà e sono rivoluzioni laiche anche se nei paesi musulmani il loro grido di riconoscimento e di vittoria è spesso quello tradizionale "Allah è grande".

Bin Laden e il fondamentalismo talebano non potevano registrare una sconfitta storica maggiore di questa: Al Qaeda sperava d'essere alla testa di questo sconvolgimento storico; invece non ne è stata neppure la coda; semplicemente ne è rimasta fuori e non ha alcuna probabilità di inserirvisi. Lo sbocco finale è ancora incerto, in alcuni paesi dipende in larga misura dall'esercito e dai giovani ufficiali, in altri dalla nascente borghesia, in altri ancora dall'esistenza di forti legami tribali. Ma la conquista dei diritti di libertà (e di lavoro) spinge i rivoluzionari a guardare più verso ovest, cioè verso Occidente, che verso est. E non è un caso che ai giovani che hanno scacciato Mubarak dall'Egitto abbiano risposto i giovani e le donne iraniani che vorrebbero liberarsi dal giogo politico e culturale del regime khomeinista.

La stessa Israele è perplessa. Da un lato impensierita dalla caduta dei dittatori "moderati", dall'altro speranzosa di poter convivere con giovani democrazie prive di pregiudizi religiosi e storici.

Una convivenza competitiva ma non militare, una più equa diffusione del benessere, della divisione internazionale del lavoro e delle tecnologie che caratterizzasse tutta l'immensa regione che va dai due fiumi mesopotamici fino al Sinai, al Nilo, al Sahara libico e algerino, all'Atlante, a Casablanca. Forse sarà un sogno, ma le premesse ne stanno prendendo corpo. Molto dipenderà anche da come si comporteranno l'America di Obama e l'Europa. E meno male che Obama c'è!

Il Presidente americano ha legato il suo futuro politico al trionfo della democrazia nel mondo musulmano. Ne parlò un anno fa al Cairo e l'ha ripetuto adesso con chiarezza ancora maggiore. L'obiettivo è terribilmente ambizioso, molto di più di quello che portò alla caduta del Muro di Berlino. Sbaglia chi continua a proporre come metro il confronto tra Obama e Bush: il confronto attuale riguarda Obama da un lato e il pensiero unico del reaganismo dall'altro. C'è materia per riflettere e operare in un mondo multipolare che implica per tutti e per ciascuno una scelta di ruolo e di responsabilità.

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La Libia è oggi l'epicentro delle ultime convulsioni, ma l'esito è ormai segnato: la fine di Gheddafi porterà purtroppo stragi e rovine ma politicamente è già avvenuta. Non esiste alcuna ipotesi alternativa a quella del suo esilio perpetuo e del giudizio sui crimini commessi. Molti osservatori europei si preoccupano del petrolio e del gas, degli approvvigionamenti e dei prezzi di mercato; ma si tratta di preoccupazioni poco significative. Di gas ce n'è fin troppo sul mercato, l'offerta è maggiore della domanda e gli operatori internazionali sono ben contenti che ci sia una diminuzione del prodotto. Per il petrolio è diverso, ma quello libico è uno dei peggiori per qualità e comunque rappresenta meno del 2 per cento dell'offerta mondiale.

Il prezzo si è impennato a causa della speculazione, ma non ha l'aria di tenere a lungo anche perché la monarchia saudita deve procurarsi nuovi titoli di benemerenza con l'Occidente e non ha alcun interesse a speculare al rialzo sui prezzi del greggio.
Ma il problema libico contiene due elementi di vera preoccupazione: la costruzione di una stabile democrazia e l'emigrazione nordafricana verso l'Europa, della quale le coste della Sirte costituiscono il pontile. Questi due elementi sono fortemente intrecciati tra loro ed è superfluo spiegarne le ragioni, tanto sono evidenti agli occhi di tutti.

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La telefonata dell'altro ieri di Barack Obama al premier italiano è stata interpretata dai berlusconisti come un segnale di prezioso rafforzamento politico del premier italiano sullo scacchiere internazionale. Altri osservatori più distaccati si sono augurati che le opposizioni non si mettano di traverso e non operino contro il governo in un'azione che dovrebbe essere un obiettivo condiviso e "bipartisan".

Non temano e non si preoccupino questi osservatori: per quanto possiamo capirne, l'opposizione non sarà così meschina da privilegiare i baciamano di Berlusconi a Gheddafi rispetto all'interesse nazionale. Esiste un peso politico e strategico dell'Italia nella questione libica che fa premio su ogni considerazione e così avverrà. Quanto a Berlusconi, la spinta dei fatti e la pressione americana l'hanno rapidamente costretto ad una virata di 180 gradi, dal baciamano a Gheddafi alla condanna senza appello del Rais. Del resto, mai come nel caso libico, vale la distinzione tra Stato e governo e non è di poco conto la dichiarazione del nostro Presidente della Repubblica che non ha disgiunto il tema dei diritti di libertà ardentemente sostenuti dai rivoluzionari e la comune responsabilità europea sul tema dell'immigrazione di massa.

Napolitano rappresenta lo Stato e lo Stato per bocca sua ha parlato chiaro e netto. Il governo faccia la sua parte e le opposizioni la loro.

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Il ministro Maroni si lamenta per la scarsa voglia dell'Europa di "spalmare" su tutti i Paesi dell'Unione la temuta ondata dell'immigrazione verso le coste italiane. La Commissione di Bruxelles si è dichiarata pronta a cogestire con il governo italiano la fase dell'accoglienza e i costi che essa comporta, ma ha escluso di poterci aiutare a "spalmare" gli immigrati.

Le ragioni di questa difficoltà sono due. La prima riguarda l'Unione europea, la seconda i singoli Paesi membri.

L'Unione - se richiesta dal Paese interessato - può agire in prima persona per gestire i problemi dell'immigrazione. Qualora il procedimento sia avviato, la gestione dell'Unione si farà con i criteri europei. Esistono in proposito almeno due direttive e Maroni dovrebbe conoscerle.

Proprio perché immaginiamo che le conosca e proprio perché non condivide i criteri dell'Unione, ha preferito agire direttamente e bilateralmente. I respingimenti in mare non sarebbero avvenuti nel modo in cui sono avvenuti se fosse stata l'Unione europea ad occuparsene. Invece sono stati Maroni e Gheddafi.

Quanto agli Stati membri, quasi tutti hanno obiettato che si potrà "spalmare" quando il rapporto "pro capite" tra immigrati e cittadini avrà raggiunto in Italia lo stesso livello esistente negli altri Paesi dell'Unione. Così l'Austria, così la Germania, così la Francia, così la Gran Bretagna, così l'Olanda e il Belgio, così molti altri dei 27.
Ci rendiamo conto che la Lega incontra notevoli difficoltà a condividere questi ragionamenti. A noi purtroppo sembrano chiari e razionali. Non per pregiudizio, ma per senso della realtà. Ma appoggeremo i tentativi del ministro dell'Interno di "spalmare" dove riuscirà a convincere gli interlocutori. Restando chiaro che chi di respingimento ferisce, di respingimento rischierà di perire.

Post scriptum . Mentre tutto questo accade c'è un problema che continua ad avvitarsi su se stesso e sul nostro Paese: l'economia non cresce, siamo al penultimo posto dei Paesi europei (salvati come sempre dalla Grecia), al quarantesimo nella lista della produttività e all'ottantesimo in quella della competizione. Ma si sta profilando un altro gravissimo rischio: l'inflazione combinata con la deflazione, una tenaglia che potrebbe far stramazzare un toro e figuriamoci un'anatra zoppa come l'economia italiana.

Fino a marzo la Banca centrale europea non si muoverà, ma è probabile e prevedibile che quando la primavera sarà in fiore la Bce alzerà i tassi di interesse con effetti negativi sul costo del debito pubblico e dei prestiti bancari. Forse sarà necessaria una manovra di bilancio con quel che ne seguirà sugli investimenti e sui consumi. Senza imposte patrimoniali ovviamente. A quelle ci dovranno pensare i Comuni per non chiudere i battenti per bancarotta.



Romiti contro Berlusconi "Su scuola e giovani sbaglia".



"Gli insegnanti ci mettono abnegazione e amore, si sacrificano e le famiglie amano i maestri. Abbiamo un debito enorme rispetto alle generazioni attuali. Abbiamo avuto tanto e ora non possiamo dare altrettanto. E la situazione peggiora". "Spero che Mediaset non si interessi alla carta stampata, sarebbe un duro colpo alla libertà d'informazione"


Romiti contro Berlusconi. Sul tema della scuola, dei giovani ma anche su quello delle concentrazioni editoriali. E l'ex amministratore delegato di Fiat e, oggi, presidente della Fondazione Italia-Cina, è critico anche sulla politica italiana rispetto alla Libia. Le sue parole sono state raccolte da Sky Tg24, nell'intervista di Maria Latella.

La scuola - "Il presidente del consiglio, se è convinto dell'inutilità della scuola pubblica, uscendo dalla sede dove ha fatto queste affermazioni, doveva chiamare il ministro della Pubblica istruzione e costringerla a dimettersi", ha spiegato Romiti. "Berlusconi non ha fatto un'affermazione vera, perché la maggioranza degli insegnanti ha pochi mezzi, guadagna pochissimo, eppure le famiglie amano maestri e maestre di scuola elementare". Gli insegnanti, afferma Romiti, "ci mettono molta abnegazione e amore. Si sacrificano".

I giovani - "I giovani hanno una sensibilità grandissima. Quando qualcosa non va lo dovrebbero dire. Oggi abbiamo perso un sentimento che è quello della vergogna. Non ci vergognamo più. I giovani devono intervenire. Giovani svegliatevi", ha spiegato. Quello che dice il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, "è vero" e sono "affermazioni molto sagge". "La nostra generazione - sottolinea Romiti - ha un debito enorme rispetto alle giovani generazioni attuali. Abbiamo avuto tanto dai nostri padri e dai nostri nonni e ora non possiamo dare altrettanto ai nostri giovani. E il problema è che la situazione peggiora".

Concentrazioni editoriali - L'ex presidente di Rcs Cesare Romiti auspica che Mediaset non si interessi alla carta stampata sulla scorta della norma sugli incroci tra tv e stampa contenuta nel decreto milleproroghe. "Credo che sarebbe un passo ulteriore gravissimo della nostra economia e del nostro sistema di vita", ha detto Romiti, sottolineando che peggiorerebbe il "sistema di libertà" garantito dai giornali italiani. "Vedo che c'è un pò di turbolenza, mi auguro ci sia senso dello Stato", ha detto.
Durissimo anche con Fedele Confalonieri. L'ex presidente di Rcs ha affermato di non credere alle affermazioni del presidente di Mediaset che ha bollato come "stupidaggini" le ipotesi di un ingresso dell'azienda nella proprietà di quotidiani come 'Corriere della sera'. "Non ci credo - ha detto Romiti - perché quando uno fa queste dichiarazioni dietro chissà cosa ha".
"C'è un pò di turbolenza. Finchè sono rimasto in Rcs abbiamo fatto sì che ci fossero pochi azionisti. In pochi azionisti si governa meglio e nessuno di loro allora si era introdotto nei giornali. Oggi non è più cosi, allora facevamo diversamente". Romiti, auspica che venga tutelata la "libera informazione" che nasce dai giornali.

La Libia - "Guardo con grande preoccupazione a quello che sta succedendo in Libia. La Libia ci ha fatto comodo perchè ha investito in molte aziende italiane ma la politica avrebbe dovuto avere un atteggiamento diverso nei confronti della Libia. Da parte governativa, non da questo governo, siamo stati troppo accondiscendenti rispetto al Babbo Natale del deserto", ha sottolineato Cesare Romiti. "Avremmo dovuto mantenere più dignità e difendere meglio le nostre aziende", ha concluso l'ex presidente di Rcs.
Romiti ricorda anche i rapporti stretti tra Fiat e la Libia. "Era un periodo difficile, era l'inizio degli anni '70. Era un momento difficile per la Fiat e i libici si fecero avanti. Furono trattative lunghissime. Alla fine - sottolinea Cesare Romiti - proposero di partecipare all'aumento di capitale e di entrare nel capitale di Fiat. Ci preoccupava perchè all'epoca la Libia era quello che era. Chiedemmo agli Stati Uniti che ci raccomandava di non divulgare nessuna cosa sensibile e al presidente della Repubblica italiana che allora era Carlo Azeglio Ciampi e che mi abbracciò".
Per Romiti la decisione della Libia di partecipare allora al salvataggio di un'azienda italiana si spiega con il fatto che all'epoca "la Libia era talmente screditata che il fatto di fare un'operazione capitalistica e comportarsi bene gli permetteva di riacquistare un'autorevolezza nel mondo".



Dio voterebbe Berlusconi?





Parole testuali di Accappatoio Selvaggio sulla scuola pubblica: "Gli insegnanti inculcano idee diverse da quelle che vengono trasmesse nelle famiglie". Lui non ha corso di questi rischi, è andato a scuola dai Salesianiche lo hanno con tutta evidenza educato ai valori della famiglia.

"Berlusconi: "La scuola pubblica non educa. Sì alla famiglia, no ai matrimoni gay". Eh si. La sua condotta di padre di famiglia è esemplare. Io ho sempre desiderato avere un padre quasi ottantenne che andasse a letto con delle prostitute minorenni. Come sono sfortunato.

"Luca Popper, Milano



sabato 26 febbraio 2011

Usa: alghe per il biodiesel ricavate dalle acque di scarico.


Un gruppo di ricercatori del Rochester Institute of Technology sta sperimentando la produzione di biodiesel utilizzando alghe che crescono in un impianto di trattamento delle acque reflue
Alghe per il biodiesel ricavate dalle acque reflue
Dalle acque di scarico fluirà “petrolio verde”. Ne è convinto il gruppo di ricercatori statunitensi del Rochester Institute of Technology sta sperimentando la produzione di biodiesel utilizzando alghe che crescono in un impianto di trattamento delle acque di scarico estraendone i composti chimici più inquinanti.

La ricerca condotta in Usa ha basi fondate: lo dice un ricercatore dell’università Ca’ Foscari di Venezia, Guido Bordignon, appena tornato dall’Antartide, dove si è recato “a caccia” di nuove alghe da studiare. “È dimostrato che le alghe hanno un alta capacità di bioremediation, in particolare verso composti tossici come nitrati e nitriti di cui i nostri fiumi sono pieni e che utilizzano per crescere – spiega Bordignon – Questi microrganismi hanno una quantità di grasso duemila volte superiore a quello della colza, una pianta utilizzata normalmente per i biocarburanti”. Ecco spiegato perché le alghe stanno prendendo sempre più spazio nell’interesse di molti Paesi e di aziende.

Essi intravedono infatti le enormi potenzialità di questi organismi unicellulari in un mercato, quello dei biocarburanti in crescita esponenziale: secondo una ricerca della società di analisi Pike Research nel 2020 la produzione mondiale raggiungerà i 230 milioni di litri l’anno e un valore di mercato di 1,3 miliardi di dollari. Anche in Italia ci sono alcuni progetti in questo senso: il più avanzato è proprio a Venezia, dove nelle prossime settimane dovrebbe essere inaugurato un impianto pilota da un megawatt che produce energia elettrica utilizzando alghe che crescono in laguna.

Charlie Brooker fa a pezzi Berlusconi


Caso Ruby, nuove carte: “Più troie siamo, più ci vorrà bene”. E alcune fanno il test dell’Hiv.

Nelle 782 pagine dei pm di Milano le strategie per avere soldi dal premier e le rivendicazioni: "Ho avuto da lui la Smart, voglio la Mini Cooper". Bonifici e versamenti per 400mila euro a 12 di loro

“Più troie siamo e più bene ci vorrà”. Il giorno di Natale, nelle conversazioni via sms tra due ragazze coinvolte nei festini di Arcore, il tema del dibattito è chiaro: trovare il modo per spillare più soldi possibile a Silvio Berlusconi. Essere “disponibili”, per usare un termine meno forte, è la strada considerata migliore, perché “oltre che per le palle bisogna prenderlo per il coso…domani se è aperto vado in un sexy shop”. Ragazze che si augurano di tornare dalle nottate a Villa San Martino “con le tasche piene”, ma che constatano che il premier “sta peggiorando con l’invecchiamento”, e temono “la manina stretta”. Ma non solo. C’è anche chi si preoccupa per la propria salute. E dopo le nottate “allucinanti” vanno a fare il test dell’Hiv e poi si confrontano tra loro: “Tutto a posto? Globuli bianchi a posto, non abbiamo nessun Aids”. C’era qualche dubbio? “Mah sai, quando uno va a letto con 80 donne, non si sa mai”.

Nuove conversazioni, tratte da intercettazioni erano rimaste finora inedite. Ma il solco è sempre lo stesso. Quello tracciato nelle 782 pagine della richiesta di giudizio immediato per il premier, avallate dal Gip di Milano Cristina Di Censo. Le novità partono dalle conversazioni tra le ragazze, ma arrivano ai bonifici del ragionier Spinelli: un conto personale di Berlusconi al Monte dei Paschi da cui risultano bonifici per 406mila a 12 ragazze, tra le quali una sola era già emersa nell’indagine. Dall’esame risulterebbero inoltre tre assegni da 100mila euro passati dai conti del premier, attraverso il suo commercialista Giuseppe Spinelli, a Lele Mora, il quale dopo ogni versamento avrebbe a sua volta versato 50mila euro a Emilio Fede.

Soldi e sesso. Il copione delle notti di Arcore che emerge dalle carte dei pm è ben definito. Nelle intercettazioni le ragazze parlano delle feste, che secondo il Corriere della Sera sono 16, quattro in più (25 ottobre, 7 e 22 novembre, 19 dicembre) rispetto a quelle indicate nel mandato a comparire a Berlusconi e Minetti. Le ragazze parlano del premier anche in questi termini: “Quando siamo noi fa le 4 tutte le notti… Non dorme perché sta tutta la notte lì così con noi una e un’altra”, commentano due ospiti. “Lì ci sono ragazze di 20 anni che erano distrutte, erano morte, io uguale e anche di più perché ce ne ho di più, e ce ne ho (di anni) quarantacinque meno di lui”. E poi via di nuovo alla contestazione: “Ci ha fatto un discorso pazzesco, ci ha detto che un operaio lo guadagna in cinque mesi”, con riferimento al denaro ricevuto per le serate. “Dovresti dirgli che ha ragione, però, se ci abitui in un modo…non è che stai uscendo con Gino il calzolaio…” E tra le ragazze aumenta l’invidia reciproca: “C’ho le palle girate perché ieri è arrivata quella con la Mini Cooper che gli ha regalato a luglio, e a me m’ha regalato la Smart a giugno…adesso giuro che gliela chiedo un’altra auto”.

Diversi quotidiani, oggi, riportano indiscrezioni su ciò che Berlusconi avrebbe detto incontrando alcune deputate del Pdl, ieri a Montecitorio. In particolare, il premier avrebbe definito Ruby “una pazza” e “una visionaria”. “Queste rivelazioni a puntate non sono finite qua”, avrebbe aggiunto: “Pensate che Ruby avrebbe raccontato ai pm di aver visto a casa mia Belen, la Carfagna e la Gelmini che ballavano nude. Ora, vi pare possibile? Oltretutto in quel periodo la Gelmini era incinta, aveva un pancione così”. Questa mattina, il premier è tornato sull’argomento durante il suo intervento al congresso dei cristiano riformisti: “Vi ringrazio per l’accoglienza, vedo tanti giovani, vi invito al bunga bunga. Sapete che bunga bunga vuol dire semplicemente andiamo a scherzare, a ridere, a berci qualcosa, ma sempre con grande eleganza e grande rispetto di tutti, nell’ambito di una casa dove possono succedere solo cose a posto”.



Milleproroghe, da quote latte ad anatocismo: le misure.


Roma - (Adnkronos) - Nel decreto, approvato oggi alla Camera, via libera alle ruspe in Campania per la demolizione delle case abusive e all'aumento dei biglietti del cinema. Arriva il foglio rosa per motorini e minicar.

Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Abruzzo: via libera al pacchetto di norme per i terremotati. Tra le misure approvate c'è la proroga della riscossione dei tributi al 31 dicembre 2011 e lo slittamento della riscossione delle rate dei premi assicurativi al 31 ottobre di quest'anno. Viene inoltre istituita la giornata della memoria delle vittime del terremoto, il giorno 6 aprile. Anatocismo: la norma lascia invariato quanto previsto dalla versione licenziata dal Senato (che fissa in 10 anni dall'ultima applicazione degli interessi trimestriali la prescrizione per presentare ricorso). Con le modifiche introdotte dal Senato si ribadisce che le banche non potranno chiedere la restituzione della somme con cui hanno risarcito i clienti, in seguito a sentenza del tribunale. Alluvioni: arrivano 100 milioni per il finanziamento delle spese derivanti dalle alluvioni, per ciascuno degli anni 2011 e 2012. Le risorse andranno alla Liguria (45 mln l'anno), al Veneto (30 mln l'anno), alla Campania (20 mln l'anno) e ai comuni della provincia di Messina (5 mln l'anno), colpiti dall'alluvione del 2 ottobre del 2009. Autotrasporto: viene prorogato l'ecobonus, con un fondo di 30 milioni di euro.

Banche: potranno utilizzare in compensazione il credito d'imposta, insieme alle attività immateriali e valori d'avviamento. In questo modo potranno meglio rispondere ai nuovi parametri fissati da Basilea 3, che entreranno in vigore nel 2013. Banche popolari: proroga al 2014 del termine entro il quale le fondazioni bancarie devono scendere sotto il tetto dello 0,5% nelle banche popolari. La norma riguarda solo gli istituti che detenevano partecipazioni al 2009 per effetto di fusioni. Case fantasma: i proprietari delle case 'fantasma' avranno tempo fino al 30 aprile per mettersi in regole. La versione originale del decreto milleproroghe prevedeva un rinvio, rispetto al termine inizialmente fissato al 31 dicembre 2010, di tre mesi, spostando la dead line al 31 marzo. La nuova versione sposta la scadenza di un altro mese.Carta d'identità: slitta al 31 marzo 2011 il termine entro cui sui documenti dovrà essere inserita anche l'impronta digitale del soggetto titolare del documento identificativo. Cinque per mille: arrivano le risorse necessarie per il finanziamento del 5 per mille. Sono 300 milioni, che si vanno ad aggiungere ai 100 già stanziati nella legge di stabilità. Una quota, fino al tetto di 100 milioni di euro, sarà destinata ai malati di Sla.

Cinema: dal primo luglio andare costerà un euro in più. L'incremento del costo dei film nelle sale, ad esclusione delle sale parrocchiali, servirà per finanziare le agevolazioni fiscali nel settore della produzione cinematografica, previsti dal milleproroghe. I rincari avranno effetto dal primo luglio e fino al 31 dicembre 2013. Cultura: arrivano 3 milioni per la Scala e l'Arena di Verona. Editoria: arrivano 30 milioni per l'editoria e 15 milioni per radio e Tv locali. Foglio rosa: arriva il foglio rosa per i motorini e le minicar, che potrà essere utilizzato nel periodo che va dalla prova teorica a quella pratica. Si stabilisce inoltre che la prova pratica di guida non potrà essere sostenuta prima che sia trascorso un mese dalla data del rilascio dell'autorizzazione. In caso di esito negativo della prova, dovrà passare almeno un mese per poter sostenere un altro esame e gli aspiranti centauri avranno solo due possibilità. Rispetto al termine del 19 gennaio per l'entrata in vigore della norma, stabilito dal nuovo codice della strada, viene fissata una nuova scadenza al 31 marzo 2011, che potrà essere ulteriormente rinviata al 31 dicembre 2011. Fondi investimento: novità sulla tassazione dei fondi comuni d'investimento. Per i fondi nazionali si stabilisce il passaggio della tassazione attuale del maturato in capo ai fondi, alla tassazione del maturato in capo ai sottoscrittori delle quote del fondo.

Incroci tv-giornali: il blocco degli incroci tra Tv e stampa arriverà fino al 31 marzo. Spetterà al governo decidere se differire la norma di un anno, o più, attraverso un Dpcm. Parmalat: agli azionisti Parmalat non potrà essere distribuito più del 50% degli utili. Sono inoltre inefficaci le eventuali modifiche della clausola concordataria. Poste: Poste spa potrà ''acquistare partecipazioni, anche di controllo, nel capitale delle banche'', ma solo al fine di entrare nel capitale della banca per il mezzogiorno. La norma stabilisce inoltre lo scorporo di Bancoposta da Poste. Precari: stop alla tagliola per impugnare i licenziamenti dei precari. I lavoratori con contratti a termine avranno tempo fino alla fine dell'anno per fare ricorso. Quote latte: slitta ancora una volta il pagamento delle multe sulle quote latte, dando altri sei mesi di tempo agli allevatori. E' prevista uno slittamento di altri sei mesi, rispetto all'ultimo termine fissato al 31 dicembre 2010, della partenza dei piani di rateazione delle multe.

Sanatoria manifesti: arriva il condono per le violazioni ''ripetute e continuate'' delle norme in materia di affissioni e pubblicità di ''manifesti politici ovvero di striscioni e mezzi similari''. Il provvedimento consente di chiudere i contenziosi ''di ogni ordine e grado di giudizio, nonché delle somme eventualmente iscritte a titolo sanzionatorio'' attraverso il versamento di 1.000 euro. Il termine per il pagamento è fissato al 31 maggio 2011. Sfratti: ancora un anno di tempo per rendere esecutivi gli sfratti, per le categorie disagiate. La norma sposta il termine degli sfratti dal 31 dicembre 2010 al 31 dicembre 2011 il termine. Social card: torna la social card, la carta acquisti alimentari e per il pagamento delle bollette, destinata alle fasce della popolazione più bisognose. E avrà una fase sperimentale affidata agli enti caritativi operanti nei comuni con più di 250.000 abitanti. La sperimentazione avrà durata di 12 mesi e potrà contare su risorse pari a 50 milioni di euro.

Tributi regioni: le regioni colpite da calamità naturali potranno incrementare i tributi e le accise sui carburanti. Il provvedimento stabilisce che ''qualora il bilancio della regione non rechi le disponibilità finanziarie sufficienti per effettuare le spese conseguenti'' all'emergenza ovvero "la copertura degli oneri conseguenti alla stessa'' le regioni possono deliberare gli aumenti. "Potranno essere incrementati i tributi, le addizionali, le aliquote e le maggiorazioni di aliquote attribuite alle regioni''. Per gli enti territoriali arriva anche un allegerimento del patto di stabilità interno. Tlc: Arrivano 30 milioni di euro per finanziare il passaggio al digitale per il 2011. - Veneto: viene prorogata al 30 giugno la sospensione dei tributi. Nel provvedimento è stata inserita inoltre una norma che consente alle regioni colpite da calamità naturali di aumentare i tributi e le accise sui carburanti.