L’Italia come una Ferrari. ”C’è bisogno – ha sottolineato Montezemolo – di una leadership che dica la verità, che abbia il coraggio di decidere, di rianimare l’Italia, di aiutarla a riannodare il filo della sua storia e di ritrovare la sua identità e la fiducia in se stessa. Credo che l’Italia sia come una Ferrari – ha detto ancora – una macchina straordinaria fatta per correre, per competere e per vincere. Non possiamo più permetterci di tenerla ferma ai box per paura di una sconfitta, dobbiamo rimetterla in moto. Tutti insieme”.
“Bisogna parlare al Paese parlando del Paese”. Montezemolo critica apertamente il governo e la posizione assunta nel conflitto in Libia. “Non è accettabile essere esclusi dalle decisioni sul conflitto in Libia quando siamo noi a pagare il prezzo più alto – ha detto il presidente di Italia Futura – L’Italia non lo merita indipendentemente dal giudizio che ognuno di noi può avere su questo governo”. E non è accettabile nemmeno, per il presidente Ferrari, “che le frontiere dell’Italia non siano considerate frontiere dell’Europa con tutto ciò che ne consegue sul piano dell’aiuto che dobbiamo pretendere, nella gestione dell’emergenza profughi”.
Montezemolo contro tutti. “Berlusconi, che doveva fare la rivoluzione liberale, oggi guida un governo che più neostatalista e protezionista non si può, e le tasse su imprese e cittadini sono ai massimi storici”; “il Pd che poteva rappresentare la nascita di una sinistra riformista e moderna è dilanato da dibattiti interni senza fine”; “la Lega, che era nata per tagliare burocrazia e sprechi difende a spada tratta la conservazione di ogni poltrona pubblica su cui può mettere le mani, a iniziare dalle Province”; infine “Di Pietro che tutti i giorni ci delizia con nuovi epiteti rivolti al premier” ha salvato Berlusconi nell’ultima crisi di governo grazie alla defezione di due parlametari del partito.
La politica come prima azienda del Paese. ”Stiamo assistendo a un indecoroso e inaccettabile disfacimento del senso delle istituzioni e della responsabilità pubblica”. “Ciò – ha proseguito Montezemolo – è accompagnato dal silenzio assordante della società civile, delle associazioni di rappresentanza e della classe dirigente del paese che rischia di diventare complice di questo degrado. L’unico argine che tiene è la Presidenza della Repubblica, a cui mai come ora dobbiamo essere tutti grati”. Per Montezemolo la professione che più di tutte negli ultimi 17 anni ha goduto di una rendita di posizione è la politica: “In Italia – ha detto – la politica e ormai da anni la prima azienda del Paese e la società è infettata da una presenza malsana dei partiti, in una miriade di settori che non gli competono. Ma la perdita del senso del pudore non risulta solo dall’abuso di privilegi ingiusti, ma anche da quella che io chiamo la “sindrome del marziano”. Politici – ha spiegato – che sono sulla scena da vent’anni e che parlano come se fossero arrivati ieri da Marte”.
La seconda Repubblica? Disastrosa. ”Il bilancio della seconda Repubblica è un disastro che peggiora ogni giorno. C’è oggi un paese reale che arranca e che vorrebbe voltare pagina. Ma – ha aggiunto – accanto a questo paese esiste una politica che straborda ogni giorno su tutti i mezzi di informazione con polemiche incomprensibili per il 99 per cento dei cittadini e, che in questi giorni ci ha deliziato con scene che sarebbero fuori posto in uno stadio, figuriamo in un parlamento della Repubblica. Dire queste cose – ha concluso – non è fare antipolitica ma chiamarle con il loro nome”.