C’è un giudice a Torino.
Per fortuna. Là, la manina del Caro Prescritto con le sue appicciose ditinaancora non è arrivata, perchè il processo non lo riguardava. Per ora. Ma gratta, eccome gratta, continua a grattare la manina, se i cittadini non la fermeranno con i loro voti. Come facciano i magistrati italiani a fare ancora il proprio dovere in mezzo a questa bufera di sterco che la televisione di regime, i volantini del potere spacciati per giornali, gli scassapagliai alla Scilipoti gli agitano contro, sfida la comprensione. Come ho avuto già l’onore di scrivere in una prefazione all’ultimo libro di un altro “hombre vertical”, il procuratore antimafia calabrese Gratteri scritto con Antonio Nicaso, la giustizia è il ramo sul quale sta seduta una società civile. Chi la sega per salvarsi il Caro Deretano, sega il nostro futuro.
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