venerdì 30 novembre 2012

Sicilia, il Muos di Niscemi e il pericolo di interferenza con il traffico aereo. - Peppe Cannella



I comitati e gli attivisti No-Muos in questi giorni continuano la loro resistenza con i loro due presidi permanenti vietando il transito di camion e gru diretti alla base militare USA di Niscemi. C’è allarme e la sorveglianza ai presidi è senza sosta, notte e giorno. Per ultimare l’istallazione delle tre parabole del Muos gli americani hanno bisogno di una enorme gru telescopica autocarrata: il popolo No-Muos per non farla passare ha anche attivato una serie di mini-presidi mobili di avvistamento attorno alle reti viarie che conducono alla Sughereta di Niscemi. I comitati No Muos dei presidi chiedono a voce alta anche come mai nessuno offre risposte serie sui pericoli di interferenza tra le emissioni delle parabole militari MUOS in costruzione e il traffico aereo di Fontanarossa, Sigonella e a breve di Comiso. Da quando il problema è stato sollevato per la prima volta un anno fa dal professore Massimo Zucchetti del Politecnico di Torino e dal suo collaboratore Massimo Coraddu, si assiste a un incredibile scaricabarile tra le istituzioni che teoricamente dovrebbero garantire la sicurezza dei cittadini. ENAC, ENAV, Aeronautica Militare continuano a tacere e la costruzione del MUOS va avanti senza che nessuno si faccia carico della tutela della popolazione dagli enormi rischi che la sua entrata in funzione comporterebbe. Nel novembre 2011 i due professori incaricati dal Comune di Niscemi, facevano notare con una loro dettagliata relazione che le trasmissioni del MUOS dalla base militare USA di Niscemi potevano comportare gravi rischi per la navigazione aerea.
Secondo Zucchetti e Coraddu i fasci emessi si troverebbero infatti alla quota di circa 5000 metri alla distanza di 15 Km dal Muos, a circa 6000 metri a 20 Km dal Muos, a circa 10000 metri a 30 Km dal Muos. L’intensità del campo emesso da ciascuna parabola, per distanze inferiori ai 20 Km, supererebbe i 40 V/m, mentre il limite di sicurezza previsto perché le strumentazioni di bordo degli aeromobili non subiscano gravi disturbi è di appena 1 V/m. Si tratterebbe quindi di intensità decine di volte superiori ai limiti di sicurezza e quindi pericolose per un corretto volo degli aerei in un’area tra l’altro molto antropizzata e ad elevato traffico di aeromobili. Le parabole del Muos distano infatti 60 km dall’aeroporto di Fontanarossa, 30 Km dall’aeroporto di Sigonella e solo 20 km da quello di Comiso. Col Muos in funzione il rischio di malfunzionamento per gli aerei in volo sarebbe davvero alto e la popolazione della Sicilia sud-orientale e soprattutto delle province di Ragusa, Siracusa e Catania correrebbe enormi rischi.
Il prof. Zucchetti in questi giorni tramite un articolo pubblicato su “il Manifesto Blog” del 28 novembre 2012 ritorna sull’argomento ed evidenzia un colpevole immobilismo delle istituzioni sul Muos e le sue interferenze con il traffico aereo. Secondo il professore è la stessa Agenzia Regionale per la protezione Ambientale (ARPA-Sicilia) in una sua nota di fine Maggio 2012 ad ammettere sottovoce che le emissioni delle parabole del Muos interesserebbero buona parte del traffico aereo della Sicilia orientale e che le loro possibili interferenze con gli aeromobili andrebbero quindi valutate, anche se non dall’ARPA ma “dai soggetti deputati all’assistenza ed al controllo del traffico aereo e cioè ENAV, ENAC ed Aeronautica Militare”.
In realtà ENAV, ENAC ed Aeronautica Militare ad un incontro tenutosi il 6 Febbraio 2012 a Palermo, presso l’Assessorato ai Trasporti della Regione e presieduto dal prefetto di Ragusa, si sono mostrati clamorosamente impreparati e reticenti sull’argomento. Nella riunione palermitana infatti si parlava di “fornitura dei servizi di navigazione aerea connessi con l’aeroporto di Comiso” e ad una specifica domanda sull’eventuale interferenza tra le attività MUOS e quelle dell’aeroporto di Comiso il rappresentante dell’Aeronautica Militare rispondeva che non conosceva il sistema MUOS, in quanto tematica di non sua competenza e non all’ordine del giorno dell’incontro e che comunque ogni attività di volo civile su Comiso si sarebbe svolta in conformità con i parametri di sicurezza stabiliti dalla normativa vigente. Durante l’incontro i rappresentanti dell’Enac e dell’Enav su questo aspetto si distinguevano per il loro assoluto silenzio. Tali notizie sono state rese pubbliche dal ministro della difesa, l’ammiraglio Di Paola, nella sua risposta scritta all’interrogazione del senatore Giambrone del Marzo 2012, interrogazione che poneva proprio il problema delle interferenze delle emissioni MUOS con il traffico aereo. Di Paola, ministro con le stellette, ancora oggi tace sornione sul Muos e le sue pericolose interferenze sulla sicurezza dei voli.
La passività e lo scarica-barile delle autorità competenti per l’inquinamento elettromagnetico e per la sicurezza dei voli aerei è inaccettabile. L’ENAC, l’ENAV, l’Aeronautica Militare e il ministro della Difesa Di Paola sono reticenti, affermano di non essere a conoscenza del problema o di non essere competenti e comunque si rifiutano di affrontarlo. Si tratta apparentemente di un atteggiamento non comprensibile, ma il piano sembra oramai chiaro: si intende lasciare che il MUOS venga realizzato in tempi brevi, per mettere poi tutti di fronte al fatto compiuto. Un atteggiamento che però il popolo No-Muos resistente, fermamente deciso a bloccare questo progetto, non può accettare. I presidi No Muos di questi giorni non solo dovranno fermare le gru e i tir degli americani ma anche l’omertà delle autorità competenti italiane.

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