Il provvedimento atteso dalla categoria per cambiare norme che risalgono a 80 anni fa. I commenti di Cnf e Cassa forense.
Roma, 21 dic. (Labitalia) - Con l'approvazione definitiva da parte del Senato, diventa legge la riforma della professione forense. Il provvedimento, atteso dalla categoria per cambiare norme che risalgono a 80 anni fa, interviene nei rapporti tra avvocato e cliente e stabilisce, tra l'altro, importanti novità per i compensi. E' bandito ogni riferimento alle tariffe: il professionista ha libertà nella determinazione del compenso, informando il cliente sulla complessità dell'incarico e sulle spese ipotizzabili e fornendogli, a richiesta, un preventivo. In caso di disaccordo, vengono in soccorso i parametri del ministero.
Per quanto riguarda il tirocinio, il disegno di legge stabilisce la durata di 18 mesi. Può essere svolto contestualmente ad attività di lavoro pubblico o privato, purché con modalità e orari compatibili e in assenza di conflitto di interessi. E' possibile svolgerlo anche presso due avvocati contemporaneamente. Cambiano anche le regole per i procedimenti disciplinari: il potere disciplinare viene sottratto all'ordine di appartenenza del singolo avvocato per passare ai consigli distrettuali di disciplina forense, composti da membri eletti secondo le regole fissate dal Cnf.
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