mercoledì 14 agosto 2019

Commemorazione Morandi: i parenti contestano, delegazione di Autostrade esce. Mattarella: "Il nuovo ponte ricucirà la ferita". - Matteo Macor, Marco Lignana e Marco Preve

Commemorazione Morandi: i parenti contestano, delegazione di Autostrade esce. Mattarella: "Il nuovo ponte ricucirà la ferita"
Il presidente Mattarella abbraccia la nonna di Andrea Cerulli, il portuale morto mentre andava al lavoro al porto di Voltri (afp)

Nell'area di cantiere era arrivato anche Castellucci, ad di Atlantia e fra i 74 indagati per omicidio colposo. Egle Possetti a nome dei famigliari: "Questi reati non devono essere prescritti e prevenzione diventi la parola d'ordine in Italia".

Pochi istanti prima che, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, iniziasse la commemorazione delle 43 vittime del ponte Morandi crollato il 14 agosto del 2018 alcuni parenti delle 43 vittime si sono lamentati con il premier Conte della presenza nel capannone dei vertici della società Autostrade fra i quali anche manager indagati. Ne è seguito un veloce conciliabolo e poco dopo tutte le delegazioni delle società hanno lasciato l'area della celebrazione.
Fra di loro anche l'amministratore delegato di Atlantia Giovanni Castellucci.
Quella di Castellucci era una presenza destinata a far discutere visto che il manager è uno dei 74 indagati dell'inchiesta per omicidio colposo della procura di Genova. Solo da pochi mesi non è più ad di Autostrade per l'Italia ma ricopre lo stesso ruolo nella società madre, Atlantia appunto sempre della famiglia Benetton.
A richiedere espressamente la presenza  a Genova dei vertici di Autostrade e del gruppo Benetton era stato il sindaco di Genova nonchè commissario straordinario Marco Bucci.

Ieri si era saputo che Aspi, Atlantia e anche Edizione la holding del gruppo Benetton avrebbero inviato tre delegazioni di manager alla commemorazione ma non si pensava che potesse partecipare Castellucci. Al suo fianco c'è anche Fabio Cerchiai che dal 2010 è presidente sia di Autostrade per l'Italia (e Aspi in quanto società è indagata nell'inchiesta proprio nella persona di Cerchiai) che di Atlantia.
Dall’alba, nei caselli del principali snodi italiani – e in tutti quelli della Liguria – è stata affissa una coccarda nera in segno di lutto. Inoltre, alle 11.36, ora del crollo, su tutti i pannelli a messaggio variabile della rete Aspi è comparso per un minuto un messaggio di ricordo per le vittime.
Infine, in mattinata, presso la chiesa dell’Autostrada del Sole, luogo di culto realizzato proprio accanto al tracciato autostradale, è stata celebrata una messa alla quale parteciperanno rappresentanti dei lavoratori provenienti da tutte le sedi del territorio e tutti i direttori di tronco. Alle 11.36 in chiesa è stata deposta una corona in ricordo delle vittime.

Intanto oggi un comitato di famigliari delle vittime è tornato a chiedere la revoca della concessione ad Aspi.

Il presidente Sergio Mattarella è stato accolto da un lungo applauso al suo arrivo e si è intrattenuto a lungo con i famigliari delle vittime abbracciandoli e parlando con loro. Nel giorno della commemorazione delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi, "che tanti lutti, tante sofferenze e tante difficoltà ha creato alla operosa città di Genova e ai suoi abitanti", il Presidente della Repubblica aveva scritto un breve saluto sulle pagine del Secolo XIX, accogliendo l'invito del direttore Luca Ubaldeschi e del senatore a vita e architetto genovese Renzo Piano. "Ci separa da quel tragico avvenimento un anno che non è trascorso invano", scrive Mattarella. "Un progetto di nuovo ponte, lineare, solido e bellissimo, è pronto e già sono stati avviati lavori per la sua costruzione. Il nuovo ponte sarà in grado di ricucire, anzi, per usare un termine caro a Piano, di 'rammendare' la ferita inferta dal crollo, riconnettendo una città spezzata, non solo materialmente, in due". Rammendare, però, specifica il Presidente, "non significa cancellare". Il nuovo ponte, infatti, "ricorderà per sempre quelle vittime innocenti, sepolte dalle macerie di una tragedia, causata dall'uomo, che si poteva e doveva evitare. Nulla può estinguere il dolore di chi ha perso un familiare o un amico a causa dell'incuria, dell'omesso controllo, della colpevole superficialità, della brama di profitto". Nei difficili frangenti di un anno fa "fu ben chiaro che la tragedia di Genova era la tragedia dell'Italia intera e che tutta l'Italia si stringeva, in un abbraccio ideale, attorno a Genova e ai genovesi", ricorda Mattarella.

Le vittime del crollo del ponte Morandi sono "angeli della città". Così l'arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, nell'omelia in ricordo delle 43 vittime . "Genova è qui. Genova non li dimenticherà mai", ha detto Bagnasco che ha poi aggiunto: "Le nostre capacità faranno miracoli" se "restiamo uniti".  "Tutti hanno vissuto il distacco da un ambiente famigliare caro, hanno visto messo in crisi il loro lavoro. Ma su tutto ha aleggiato la speranza, il credere in un futuro non lontano che oggi cominciamo a vedere, proprio qui", ha spiegato il cardinale.

Ha preso poi la parola Egle Possetti portavoce del Comitato dei parenti delle vittime  “Per la loro memoria dobbiamo avere grande determinazione nella ricerca della verità perchè quanto accaduto è inaccettabile. La loro è stata una condanna a morte senza possibilità di appello. Non possiamo accettare che eventi del genere possano accadere. Chiediamo ai nostri rappresentanti un segnale concreto affinchè i cittadini possano sentirsi tutelati.
Bisogna gestire con la  massima attenzione i beni pubblici, accentuare la vigilanza. Chiediamo ai cittadini di mantenere viva la coscienza civile. Nel nostro paese la parola principale sia prevenzione. Non devono esserci altri morti per stragi assurde.
Chiediamo modifiche di legge per avere processi brevi, chiediamo che reati così gravi non possano essere prescritti. Ringraziamo con tutto cuore magistratura e inquirenti e auspichiamo che non siano lasciati soli. Il loro lavoro ci scalda il cuore. “Egle Possetti ha chiuso il suo intervento ringraziando tutti i soccorritori che si erano prodigati dopo il crollo del Morandi. E’ seguito un lungo applauso.

 A margine delal cerimonia ha parlato anche il sindaco Marco Bucci: "È un momento di ricordo e commemorazione, Genova vuole crescere, si merita delle infrastrutture di primo livello, la città è unita e sta collaborando. Sia sul lato ovest che est del ponte anche oggi stiamo lavorando, non abbiamo interrotto i lavori, la nuova pila 9 è quasi a 20 metri, abbiamo già 11 pile con fondamenta. Stiamo rispettando il piano dei lavori, sono convinto che a fine aprile 2019 inaugureremo il ponte".


"Ho parlato con il premier Conte che - ha aggiunto -si associa ai sentimenti della giornata di oggi con la volontà di commemorare chi ha perso la vita e allo stesso tempo di continuare a supportare gli investimenti di cui abbiamo bisogno per far tornare Genova una grande città. La prossima primavera Genova avrà il nuovo ponte, venite in macchina e ci passerete sopra".


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