lunedì 11 maggio 2020

Aiutiamoli a casa loro? - Massimo Erbetti

Immigrazione, quali soluzioni dai partiti per il problema più ...

Aiutiamoli a casa loro è una verità, un pensiero, o solo una scusa per lasciarli al loro destino?
Dopo gli ultimi fatti accaduti, dopo la liberazione di Silvia Romano, mi frulla in testa questa domanda a cui purtroppo non riesco a dare risposta.
Secondo alcuni, se "Silvia avesse fatto volontariato in Italia, ora non si troverebbe in questa situazione" ...si vero giusto, anzi giustissimo, dico io... "ma facendo volontariato in Italia non avrebbe potuto "aiutarli a casa loro"...".a questa mia affermazione, la risposta è:" c'è tanta gente in difficoltà qui, perché andare ad aiutare altri? ". Per cui, non è vero che volete aiutarli a casa loro, non li volete proprio aiutare. Altri dicono che" si è pure convertita all'Islam", e allora? Che significa? Perché adesso è di una religione diversa dovevamo lasciarla lì? Vanno salvati solo i cattolici? I mussulmani, i buddisti ecc., tutti lasciati al loro destino? Eppure la nostra Costituzione è chiara in merito:


Art. 3.
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese"


Un'altra domanda mi frulla poi in testa: come mai per i Maró, non ci furono tutte queste polemiche? Loro (i Maró) erano su una nave di un armatore privato a difendere gli interessi di un privato, non se ne potevano stare a casa loro? Forse molti hanno dimenticato che i Maró erano li in base al decreto legge del 12 luglio 2011 che aprì la strada all'imbarco dei militari sulle navi civili battenti bandiera italiana e alla convenzione dell'11 ottobre dello stesso anno tra il ministero della Difesa e la Confederazione italiana armatori.
Insomma "aiutiamoli a casa loro" quando ci sono interessi economici va bene, quando invece lo si fa per contrastare fame, malattie, e disperazione no?
Uno Stato degno di tale nome, non si pone il problema del perché un italiano si trovi all'estero e neanche a fare cosa, uno Stato, un vero Stato, fa di tutto per riportare a casa i propri "figli" e che essi si chiamino Silvia Romano, Massimiliano Latorre o Salvatore Girone, poco importa. Ma voi di questo ve ne fregate, per voi ci sono figli e figliastri, alcuni vanno salvati e altri lasciati al loro destino.


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Prescindendo dal fatto che, per aiutarli a casa loro, dovremmo liberarli dall'oppressione degli stati che rubano le risorse delle loro terre riducendoli alla fame.

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