Le parole definitive sulla nuotatrice le ha dette Federica Pellegrini: «Lei a 16 anni è molto più sveglia di come ero io a 19»
Ciao mondo, mi chiamo Benedetta Pilato, ho 16 anni e sarai costretto a fare i conti con me. La più veloce, la più potente, la più esplosiva nei 50 metri rana adesso è lei, che batte il record del mondo della regina Lilly King, 29’’30 contro 29’’40 della statunitense, un mostro sacro verso il quale Benny non mostra alcun timore reverenziale: «È molto simpatica, se la sai prendere. Io l’ho conosciuta proprio qui a Budapest a ottobre, durante la Isl», che è una competizione privata che raccoglie i migliori nuotatori e che per Bendetta è stata un bel passaggio di crescita: «Sono stata qui due mesi da sola, mi è servito tanto: alla mattina seguivo le lezioni in Dad, al pomeriggio allenamento e gare».
Le parole definitive su Benedetta Pilato, questa ragazza figlia del Sud che sembra rifiutare tutti i luoghi comuni («Taranto è dove ci sono i miei legami ma io sto bene ovunque»), non una parola sul fatto che a casa non c’è la piscina di 50 metri e che lei e l’allenatore devono andare a Bari due volte alla settimana per allenarsi («È anche divertente»), non una lamentele sul lavoro che non c’è, le ha dette Federica Pellegrini, una che comunque quanto a precocità non ha scherzato: «Io avevo 19 anni, quando, a Melbourne, ho conquistato il mio primo record del mondo, dopo non riuscii a dormire: ma lei a 16 anni è molto più sveglia di come ero io a 19, io faticavo con la pressione mediatica, lei la regge bene».
Corsera