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giovedì 7 novembre 2024

Scoperta stella morta da record: ruota 716 volte al secondo.

Gli astronomi hanno identificato una stella di neutroni che sta stabilendo nuovi record cosmici: non solo ruota su se stessa 716 volte al secondo, eguagliando il record di rotazione più veloce mai osservato nell'universo, ma la sua superficie è teatro di esplosioni termonucleari paragonabili alla detonazione di bombe atomiche.

La scoperta, effettuata grazie al telescopio a raggi X NICER della NASA montato sulla Stazione Spaziale Internazionale, riguarda una stella di neutroni che fa parte del sistema binario 4U 1820-30, situato nell'ammasso globulare NGC 6624, a circa 26 anni luce dalla Terra nella costellazione del Sagittario. "Stavamo studiando le esplosioni termonucleari di questo sistema quando abbiamo notato oscillazioni straordinarie, che suggerivano una stella di neutroni che ruota attorno al proprio asse a una velocità stupefacente di 716 volte al secondo", spiega Gaurava K. Jaisawal del DTU Space.

La stella condivide il record di rotazione con un'altra stella di neutroni, PSR J1748-2446, e fa parte del sistema binario con il periodo orbitale più breve mai osservato: il suo compagno, una nana bianca, le orbita attorno ogni 11 minuti.

Le caratteristiche estreme di questi oggetti sono il risultato del loro drammatico processo di formazione. Quando una stella massiccia esaurisce il suo combustibile nucleare, il suo nucleo collassa sotto la propria gravità, comprimendo una massa pari a due volte quella del Sole in una sfera di soli 20 chilometri di diametro. La materia al suo interno è così densa che un cucchiaino di questo materiale peserebbe quanto 85.000 balene blu. Ulteriori dettagli ci vengono forniti da Jerome Chenevez, scienziato del DTU Space.

 

"Durante queste esplosioni, la stella di neutroni diventa fino a 100.000 volte più luminosa del Sole, rilasciando un'immensa quantità di energia. Stiamo trattando con eventi estremamente violenti che ci forniscono nuove informazioni sui cicli di vita dei sistemi stellari binari e sulla formazione degli elementi nell'universo."

Per dare un'idea dell'intensità delle forze in gioco, i ricercatori spiegano che se un semplice marshmallow cadesse sulla superficie di una stella di neutroni, l'impatto libererebbe un'energia equivalente a mille bombe all'idrogeno che esplodono simultaneamente.

Le osservazioni, condotte tra il 2017 e il 2021, hanno permesso di identificare 15 esplosioni termonucleari attraverso la loro emissione di raggi X, confermando definitivamente l'eccezionale velocità di rotazione di questo oggetto cosmico. La ricerca è stata pubblicata su The Astrophysical Journal il 25 ottobre 2024, e chi volesse approfondire potrà trovarla linkata in fonte.

https://www.hdblog.it/scienza/articoli/n598442/stella-morta-record-esplosioni-nucleari/

martedì 25 maggio 2021

Benedetta Pilato, chi è la nuotatrice che a 16 anni ha battuto il record del mondo nei 50 rana. - di Arianna Ravelli, inviata a Budapest

 

Le parole definitive sulla nuotatrice le ha dette Federica Pellegrini: «Lei a 16 anni è molto più sveglia di come ero io a 19»

Ciao mondo, mi chiamo Benedetta Pilato, ho 16 anni e sarai costretto a fare i conti con me. La più veloce, la più potente, la più esplosiva nei 50 metri rana adesso è lei, che batte il record del mondo della regina Lilly King, 29’’30 contro 29’’40 della statunitense, un mostro sacro verso il quale Benny non mostra alcun timore reverenziale: «È molto simpatica, se la sai prendere. Io l’ho conosciuta proprio qui a Budapest a ottobre, durante la Isl», che è una competizione privata che raccoglie i migliori nuotatori e che per Bendetta è stata un bel passaggio di crescita: «Sono stata qui due mesi da sola, mi è servito tanto: alla mattina seguivo le lezioni in Dad, al pomeriggio allenamento e gare».

Le parole definitive su Benedetta Pilato, questa ragazza figlia del Sud che sembra rifiutare tutti i luoghi comuni («Taranto è dove ci sono i miei legami ma io sto bene ovunque»), non una parola sul fatto che a casa non c’è la piscina di 50 metri e che lei e l’allenatore devono andare a Bari due volte alla settimana per allenarsi («È anche divertente»), non una lamentele sul lavoro che non c’è, le ha dette Federica Pellegrini, una che comunque quanto a precocità non ha scherzato: «Io avevo 19 anni, quando, a Melbourne, ho conquistato il mio primo record del mondo, dopo non riuscii a dormire: ma lei a 16 anni è molto più sveglia di come ero io a 19, io faticavo con la pressione mediatica, lei la regge bene».

Corsera