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giovedì 30 maggio 2019

Spese pazze Liguria, non solo Edoardo Rixi: ecco tutti i condannati (e gli assolti) nel processo per peculato.

Spese pazze Liguria, non solo Edoardo Rixi: ecco tutti i condannati (e gli assolti) nel processo per peculato

I giudici della II sezione del Tribunale di Genova ha inflitto pene ad altri 18 imputati tra attuali e ex consiglieri regionali liguri. Per quasi tutti le condanne sono state superiori a quelle chieste dal pm.

Non c’è solo Edoardo Rixi, ormai ex viceministro, tra gli imputati del processo per peculato sulle cosiddette spese pazze. I giudici della II sezione del Tribunale di Genova ha inflitto pene ad altri 18 imputati tra attuali e ex consiglieri regionali liguri. Per quasi tutti le condanne sono state superiori a quelle chieste dal pm. In tutto sono stati inflitti 51 anni di reclusione, otto misure di interdizione perpetua dai pubblici uffici e in 11 casi l’interdizione dai pubblici uffici è uguale alla durata della pena. Disposte confische per tutti i condannati. Tre sono stati invece assolti così come aveva chiesto la stessa accusa. I giudici hanno dichiarato la prescrizione relativa alle contestazione riguardante il bilancio per il 2010 e molti dei condannati si sono visti assolvere da alcune delle contestazioni.

In particolare, il tribunale ha a condannato a 3 anni Michele Boffa, ex presidente del Consiglio regionale del Pd, a 3 anni Antonino Miceli, ex consigliere regionale Pd mentre Massimo Donzella, ex Udc ora Pd, è stato assolto. Marco Melgrati (Fi), attuale sindaco di Alassio, è stato condannato a 2 anni, 11 mesi e 15 giorni mentre Luigi Morgillo, ex consigliere regionale Fi è stato condannato a 3 anni e un mese. Matteo Rosso, attuale capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, è stato condannato a 3 anni, 2 mesi e 15 giorni. 

Per Gino Garibaldi (Fi) condanna a 2 anni e 10 mesi, Franco Rocca (Fi), attuale sindaco di Zoagli, a 2 anni e 1 mese e Alessio Saso (Ncd) a 2 anni e 10 mesi di reclusione. Condanna a 2 anni 10 mesi per Francesco Bruzzone, attuale senatore della Lega e già presidente del Consiglio regionale. Condanna a tre anni per Marco Limoncini (Udc). Il consigliere Ezio Chiesa è stato assolto, mentre Armando Ezio Capurro è stato condannato a 2 anni e 11 mesi. Gli altri imputati sono Aldo Siri, condannato a 3 anni e 1 mese, gli ex Sel Matteo Rossi a 2 anni, 2 mesi e 15 giorni e Alessandro Benzi condannato a 3 anni e 1 mese; l’ex Idv ed ex Sel, poi dimessosi, Stefano Quaini è stato assolto, la ex Forza Italia Raffaella Della Bianca condannata a 2 anni e 10 mesi. Roberta Gasco è stata condannata a 2 anni 2 mesi  e 10 giorni, mentre la ex Idv Marilyn Fusco è stata condannata a 2 anni, 8 mesi e 15 giorni. Infine Giacomo Conti della Federazione della sinistra è stato condannato a 2 anni e un mese.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/30/spese-pazze-liguria-non-solo-edoardo-rixi-ecco-tutti-i-condannati-e-gli-assolti-nel-processo-per-peculato/5220469/

Rixi condannato rimette il mandato nelle mani di Salvini. Lui accetta “per tutelare il governo”.

Rixi condannato rimette il mandato nelle mani di Salvini. Lui accetta “per tutelare il governo”

In meno di un'ora il viceministro dei Trasporti ha dato la sua disponibilità a fare un passo indietro dall'esecutivo affidandosi alla decisione del leader del Carroccio. E, a differenza del caso Siri, il ministro dell'Interno ha dato il via libera al ritiro.

Ore 13.02: il viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi viene condannato a 3 anni e 5 mesi per peculato. Ore 13.40: le agenzie di stampa rilanciano la notizia che il leghista rimette il suo incarico nella mani del leader Matteo Salvini. Ore 13.43: il vicepremier del Carroccio accetta le dimissioni. Neanche il tempo per i 5 stelle di chiedere il rispetto del contratto e di attaccare l’esponente dell’esecutivo, che già il vicepremier leghista è intervenuto per chiudere il caso. La parola finale (o quasi) spetta a Giuseppe Conte: “Rixi mi ha comunicato la sua determinazione a rassegnare le proprie dimissioni dall’incarico di governo. Desidero ringraziarlo per la sensibilità istituzionale manifestata e per il proficuo contributo fin qui fornito alle attività di governo. Desidero inoltre esprimere a lui e alla sua famiglia la mia personale vicinanza, con l’auspicio che le sue ragioni possano prevalere nei successivi gradi di giudizio”. Un’evoluzione completamente diversa da quella del caso Armando Siri: il sottosegretario indagato per corruzione è stato fatto dimettere dopo l’intervento del premier Conte e dopo tre settimane di scontri tra Lega e 5 stelle che hanno logorato i rapporti interni.

Dopo la vittoria delle elezioni Europee e alla luce delle forti tensioni dentro i 5 stelle, che proprio oggi votano in rete per confermare la fiducia al leader Di Maio, Salvini ha deciso di scegliere una linea opposta e attenersi a quanto scritto nel contratto: “Ringrazio Edoardo Rixi per l’incredibile lavoro svolto fino ad ora”, ha scritto nella nota. “Da tempo ho nelle mani le sue dimissioni, che accetto unicamente per tutelare lui e l’attività del governo da attacchi e polemiche senza senso. Oggi stesso lo nomino responsabile nazionale trasporti e infrastrutture della Lega, riconoscendogli capacità e onesta assolute”. Ma non solo. Ha poi aggiunto: “Io rispetto le sentenze e conto su una assoluzione a fine processo, ma trovo incredibile che ci siano spacciatori a piede libero, e sindaci, amministratori e parlamentari accusati o condannati senza uno straccio di prova”.

Subito dopo la lettura della sentenza, i 5 stelle avevano iniziato la campagna per chiedere le dimissioni di Rixi. “Il contratto di governo parla chiaro e siamo sicuri che la Lega per prima lo rispetterà”, hanno scritto in una nota diffusa ai giornalisti. Quindi il presidente grillino della commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra è intervenuto su Twitter: “Non può rimanere al governo”. Il capogruppo alla Camera Francesco D’Uva (M5s) invece ha commentato: “Mi dispiace molto per questa condanna anche perché Rixi come sottosegretario ha lavorato molto bene, io stesso ho avuto modo di lavorare con lui su questioni territoriali e l’ho sempre apprezzato. Chiaramente a questo punto si dovrà vedere quello che dice il contratto di governo e agire di conseguenza”. Dopo le dimissioni è intervenuto anche il ministro dei Trasporti M5s Danilo Toninelli: “Grazie a Rixi per il lavoro svolto. Il contratto di governo, ancora una volta, si dimostra lo strumento migliore per garantire il cambiamento. Malgrado il mio ministero sia stato falcidiato, andiamo avanti a sbloccare opere e procedure per usare al meglio i soldi dei cittadini”.

Il Codice etico dei membri del governo, sottoscritto a inizio legislatura tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, sul punto è chiaro. A pagina 8 del contratto si legge: “Non possono entrare a far parte del governo soggetti che abbiano riportato condanne penali, anche non definitive, per i reati dolosi di cui all’articolo 7 del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n.235 (legge “Severino”), nonché per i reati di riciclaggio, auto-riciclaggio e falso in bilancio”. Tra i reati previsti dalla legge Severino c’è anche quello disciplinato dall’articolo 314 del codice penale: il peculato, lo stesso per cui è stato condannato Rixi.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/30/rixi-condannato-mette-il-mandato-nelle-mani-di-salvini-lui-accetta-per-tutelare-il-governo/5220203/?fbclid=IwAR3fyq6olRAYE_Puc6XOJq7IXvwdnknN9w5LgSGgc6WBGTmh26W0wAE6jWo

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https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/30/rixi-il-viceministro-leghista-condannato-per-peculato-a-3-anni-e-5-mesi-la-lettura-della-sentenza/5220184/