BOLOGNA - Giovanni Favia si candida con Antonio Ingroia e sarà capolista di Rivoluzione civile in Emilia-Romagna. L'ex magistrato gli invia una lettera aperta per valutare la sua proposta di candidatura.
Favia risponde: "Nel momento in cui mi hanno espulso, creando anche una campagna di diffamazione nei miei confronti, mi sento legittimato a candidarmi per il Parlamento. Se avessi voluto una poltrona avrei accettato le proposte da partiti che mi garantivano seggi sicuri. Questa è una sfida aperta, si riparte dagli inizi e con gli stessi principi; sopra e intorno a me ora non c'è nessuno se non le battaglie che devo fare per i cittadini. Non sarò politico a vita. Rimango un cittadino prestato alla politica.
Già in predicato di accasarsi con il movimento dell'ex magistrato la dichiarazione dell'ex grillino espulso dal comico genovese non è stata una vera novità. Poi la sorpresa perché Favia è ancora consigliere regionale per il Movimento 5 Stelle in Emilia Romagna
"Resto nel gruppo in Regione. Nel caso in cui non venissi eletto in parlamento, portata a termine la mia attuale attività, alla prossima relazione semestrale presenterò ai cittadini dell’Emilia Romagna che mi hanno sostenuto e votato, le mie dimissioni irrevocabili, ridando al movimento la possibilità di avere due rappresentanti abilitati pienamente a rappresentarlo".
Ma dalla base del Movimento 5 Stelle e di Ingroia arrivano segnali alla sua candidatura. E Favia non viene contestato solo sulla rete. Alla lettura della sua nota, nelle stanze della regione, attivisti di Cambiare si può (che appoggiano Ingroia) urlano "Vergnogna. Questo è un doppio incarico.”
L'indicazione per Ingroia sembra sia arrivata da Antonio Di Pietro sostenitore della lista del magistrato palermitano.