martedì 16 novembre 2010

Il pm Fiorillo da Lucia Annunziata su Raitre Masi cerca di fermarle: “Parlate d’altro”


Il dg Rai cerca di bloccare anche il programma "In mezz'ora" per paura delle querele di Maroni. La pm dei minori afferma che la polizia ha fatto "come volevano loro"

Annamaria Fiorillo ospite nel programma "In mezz'ora"

E’ cominciato il venticello della calunnia:Annamaria Fiorillo? Una un po’ isterica. Ma chi ha visto oggi pomeriggio la trasmissione di Lucia AnnunziataIn mezz’ora” ha capito perché quel venticello ha cominciato soffiare (vedi i video su youtube: prima parteseconda parte). Quella che ha visto sullo schermo è un pubblico ministero della procura per i minori di Milano, seria, chiara e puntuale nella ricostruzione di quella notte del 27 maggio scorso, quando Silvio Berlusconi ha chiamato la questura per far rilasciare Ruby. La diciassettenne marocchina fermata per furto, ma spacciata dal premier come nipote del presidente egiziano Mubarak.

In molti volevano fermare il magistrato. Impedirle di raccontare in televisione i fatti che smentiscono la versione del procuratore di Milano, Edmondo Bruti Liberati e del ministro dell’Interno,Roberto Maroni. Secondo quanto risulta al
fattoquotidiano.it il direttore generale della Rai,Mauro Masi ha provato a dissuadere Lucia Annunziata: non puoi invitarla, il ministro Maroni ha già annunciato querela nei suoi confronti. Se viene in trasmissione, querela anche noi. Il direttore è arrivato persino a dire alla giornalista (che difendeva la sua scelta) se proprio la devi invitare, parlate d’altro (sic!). Fiorillo, invece, alla vigilia della trasmissione, ha ricevuto una lettera del procuratore Monica Frediani che le annunciava un provvedimento disciplinare se fosse andata in televisione. Ma non si è fatta fermare. Né dallo spauracchio di una sanzione né dalle facili critiche, come accade spesso in questi casi, di essere scambiata per una toga in cerca di notorietà.

A Lucia Annunziata ha confermato quanto scritto al Csm: non ho mai autorizzato la polizia ad affidare la minorenne alla consigliera regionale del Pdl, Nicole Minetti. Con toni pacati, guardando sempre negli occhi la conduttrice, sottolinea un elemento importante: in casi come quello di Ruby, cioè di intervento “penale, il pm non prende accordi con la polizia, ma dispone”. Quindi, sostiene Fiorillo, io ho disposto in un modo (comunità o notte in questura) e la polizia ha fatto in un altro. E quando Annunziata ricorda quanto riferito da Maroni in Parlamento e cioè che la polizia ha affidato Ruby a Minetti “sentito il pm”, Fiorillo ribatte: “Ma poi hanno fatto quello che volevano loro”.

Ed è a questo punto che la trasmissione affronta quella che è stata definita dalla giornalista “la corda a cui vogliono impiccarla”. Quel “non ricordo di aver autorizzato l’affidamento”, che si legge nella relazione del magistrato. Fiorillo non tentenna, anzi vuole chiarire la sua affermazione, che è stata per la procura di Milano un appiglio per liquidare questo pezzo di inchiesta. E lo ha fatto senza mai averla ascoltata, al contrario dei funzionari di polizia e dell’allora questore, Vincenzo Indolfi. In quella relazione, dice Fiorillo, avrei dovuto scrivere: “ricordo di non aver autorizzato”, perché il senso è questo.

Alle domande di Annunziata: Maroni è un bugiardo? Perché il procuratore, una “toga rossa”, ha detto che il caso era chiuso?, il pm cerca di sottrarsi: “Non compete a me rispondere”. Ma sul ministro, alla giornalista che insiste, alla fine dichiara: “Parlava a nome del governo, avrà anche delle ragioni politiche per aver detto quello che ha detto. Potrebbe essere, chiamiamola in modo molto generico, ragione di Stato. Ma qualunque ragione di Stato non può essere così assorbente da superare la violazione della legalità”. Fiorillo risponde poi a un’altra domanda che in molti si sono fatti: perché dopo quella notte così tesa, per sua stessa ammissione, l’indomani non si è informata su che fine avesse fatto la ragazza? “Avevo finito il mio turno e come per ogni altro caso, il seguito documentale passa ad altri colleghi”. Delle telefonate di Berlusconi, invece, non era stata informata dalla polizia: “ L’ho appreso dai giornali”.

Un’autocritica però Fiorillo la fa anche in tv, come nei giorni scorsi sulla carta stampata: “Non ho capito che la funzionaria di polizia (Giorgia Iafrate, ndr) potesse essere in difficoltà. Avrei dovuto dirle di non preoccuparsi, di eseguire esattamente quanto da me disposto ed eventualmente di farmi parlare con i suoi superiori”. Invece, ricorda, sembrava “come se fosse tenuta allo svolgimento di quell’atto. Era rigida e io mi sono indispettita e ho avuto con lei una sorta di diverbio. Ho spiegato di nuovo quali erano le mie disposizioni: la fotosegnalazione, l’inserimento della giovane in una comunità protetta e, qualora non ci fosse stato posto, “trattenerla finché non fosse stata reperita una struttura che la potesse ospitare. Poi non mi dicono più niente”. Eppure nelle varie telefonate, al pm avevano anche detto della “parentela” di Ruby con Mubarak. “Dissi ‘allora io sono Nefertiti, la regina del Nilo’. Mi sembrava una situazione paradossale. Come fa una ragazza con parenti così importanti a stare in mezzo a una strada?”.

L’intervista al pm si è chiusa con Lucia Annunziata che le ha chiesto: non teme che possa accaderle quello che è già successo “a torto o a ragione a un’altra donna magistrato, Clementina Forleo, di passare per una instabile? Perché delle donne si dice spesso così”. Il viso di Annamaria Fiorillo si contrae: “L’ho messo nel conto”, risponde. Poi si lascia andare a un sorriso e conclude: “Io sono una persona comune con un ruolo importante, devo ai cittadini la verità dei fatti”.

Sandra Amurri
Antonella Mascali



Roberto SAVIANO: la 'Ndrangheta al Nord - "Vieni via con me" di Roberto Saviano e Fabio FAZIO



Antonio ALBANESE è Cetto Laqualunque a "Vieni via con me".



“Lo scioglimento ad personam”, di Stefano Rodotà




L´uomo che aveva sempre accusato gli avversari di indietreggiare di fronte alla prova democratica delle elezioni, l´uomo che aveva sempre dileggiato il Parlamento per la tortuosità dei suoi percorsi, improvvisamente cerca di costruirsi una strada.
Una via che lo ponga al riparo dalle incognite di un voto, mettendo così a nudo il suo vero modo d´intendere democrazia e sovranità popolare. Ma ogni sorpresa è fuori luogo. Berlusconi dovrebbe averci abituati ad ogni genere di forzatura. Messo ormai alle corde dalla scomparsa della sua maggioranza politica, dall´incapacità di governare, dal discredito personale, intravvede uno spiraglio nella possibilità di andare alle elezioni rinnovando solo la Camera dei deputati. Una strategia per la sopravvivenza personale, che rischia di aggravare ancora di più la crisi che stiamo attraversando. Una conferma dell´irresistibile sua propensione ad un uso congiunturale delle istituzioni, piegate al soddisfacimento dei suoi immediati interessi.
Analizziamo fatti e regole. Nell´articolo 88 della Costituzione è scritto che «il presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camera o anche una sola di esse». Non vi sono precedenti significativi in materia. Anzi, gli scioglimenti anticipati del solo Senato ebbero la semplice funzione «tecnica» di far coincidere la durata delle due Camere, tanto che alcuni conclusero che, parificata la durata nel 1963, veniva meno la ragione che aveva indotto i costituenti a prevedere lo scioglimento di uno soltanto dei rami del Parlamento. Ma, essendo comunque evidente che nel nostro sistema la decisione sullo scioglimento non può in nessun caso essere ricondotta alla volontà del presidente del Consiglio, bisogna chiedersi quali finalità ed effetti avrebbe oggi lo scioglimento della sola Camera.
Berlusconi vuole far sopravvivere il governo anche dopo la fine della sua maggioranza politica e non vuol correre il rischio di trovarsi, all´indomani di eventuali elezioni anticipate, vincitore alla Camera e minoritario in Senato. Questa è una possibilità concreta, come hanno ripetutamente messo in evidenza gli studiosi della materia elettorale, ed è una conseguenza diretta della legge elettorale da lui voluta nel 2006 proprio per azzoppare al Senato Prodi, del quale si dava per certa la vittoria. Si confezionò così il «porcellum» calderoniano, una vera trappola, nella quale ora può cadere lo stesso Berlusconi. Se, infatti, dopo le elezioni anticipate, la sua coalizione non avesse la maggioranza al Senato, il presidente della Repubblica, non potendo certo procedere ad un altro immediato scioglimento, dovrebbe affidare l´incarico di trovare una maggioranza e di formare il governo ad una personalità diversa da Berlusconi. Esattamente ciò che il presidente del Consiglio non vuole. Pretende, allora, di blindare il Senato, congelarlo nella composizione attuale e votare solo per la Camera, sperando di avere anche qui una maggioranza sicura. E se avvenisse il contrario? Questa inedita modalità di voto renderebbe più acuta la crisi. L´inammissibilità della scioglimento della sola Camera discende proprio dal fatto che esso non garantisce il superamento delle difficoltà attuali, anzi può accrescerle, e comunque si configura come uno strumento per sfuggire alle conseguenze della legge elettorale in vigore e per sanzionare i comportamenti politici dei finiani. Finalità costituzionalmente inammissibile.
Inoltre, per arrivare al risultato desiderato, Berlusconi ha bisogno di un´altra forzatura: la discussione sulla fiducia prima al Senato e solo dopo alla Camera. Se, infatti, si votasse prima alla Camera, con un prevedibile voto di sfiducia, Berlusconi dovrebbe subito dimettersi senza avere la possibilità di giocare la carta, sia pure impropria, di una maggioranza al Senato a lui favorevole, derubricando il successivo voto della Camera come semplice «incidente di percorso»: conclusione politicamente e istituzionalmente inammissibile.
Lo scioglimento della sola Camera, dunque, accrescerebbe pericolosamente la deriva personalistica del sistema istituzionale, ne aumenterebbe l´instabilità, e soprattutto confermerebbe nell´opinione pubblica la distruttiva versione di istituzioni che hanno la sola funzione di cucire un vestito sulla misura dei potenti. In tutto questo vi è un elemento di violenza che va denunciato e impedito. Con le sue ripetute dichiarazioni, Berlusconi usurpa le funzioni del presidente della Repubblica. Lo minaccia, anzi, qualora si discosti dalla linea da lui enunciata, parlando di “guerra civile” (dichiarazione ai limiti del codice penale) e pretendendo di dettare tempi e modi di gestione della crisi.
È una grande fortuna per questo sfortunato paese che la difesa della Costituzione sia oggi affidata ad una persona come Giorgio Napolitano. Ma questa fiduciosa consapevolezza deve essere accompagnata da altrettanta consapevolezza di tutte le forze politiche di opposizione della forza distruttiva dell´attuale legge elettorale, ben al di là dell´espropriazione dei cittadini della possibilità di scegliere i loro rappresentanti. Qui deve soccorrere la politica. O eliminando prima del voto il «porcellum». O realizzando un sistema di alleanze che risponda all´emergenza democratica che stiamo vivendo, con una intesa comune che ci liberi non da un uomo, ma da un modo d´intendere e esercitare il potere che sembra non esitare di fronte al rischio di trascinare tutti nella sua caduta.

La repubblica 15.11.10

Muovi Palermo è cittadino d’esempio 2010




Ieri in Via Monfanera 140 è stata ufficialmente presentata la nuova associazioneIdea e Legalità.

L’associazione culturale e politica “Idea Legalità”, vuole contribuire a liberare il paese dal fatalismo, dall’assistenzialismo, dalla corruzione e dal populismo. Durante la presentazione, Marcello Capetta e Muovi Palemo sono stati premiati con la targa:”Cittadino esempio 2010“.

Capetta rappresentate di Muovi Palermo attraverso l’associazione vuole tenere alta l’attenzione sulle problematiche della città.

Tantissime le adesione dei cittadini/ne a Muovi Palermo per denunciare e manifestare dissenzo contro la mala amministrazione, la mala politica comunale e ai tantissimi disagi palermitani.

Alla presenza di Pino Maniaci, delle autorità e delle forze dell’ordine, riconoscendo il bel lavoro che tutta la squadra ha fatto nel territorio è stata consegnato il premio come simbolo dell’ottimo risultato ottenuto dall’associazione ad un anno dalla sua nascita.


(nella foto Marcello Capetta)

http://palermo.blogsicilia.it/muovi-palermo-e-cittadino-desempio-2010/16202/


DOCUMENTARIO IMPORTANTE SULL'EMERGENZA RIFIUTI!




Carissimi,
vi invitiamo a spendere una mezz'oretta del vostro tempo per guardare un documentario che ricostruisce sinteticamente i retroscena della gestione dei rifiuti in Sicilia, mettendo in evidenza le cause della situazione catastrofica attuale che dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti (Gli incendi di cassonetti come sapete continuano, il timore di affogare nel percolato genera sempre più angoscia...ed in ogni caso vi segnaliamo una foto veramente agghiacciante pubblicata da Silvia Lupo ieri, che non credo possa lasciare indifferenti:www.facebook.com/notes.php?id=1181883425..._tab=app_2347471856#!/photo.php?fbid=1636984052122&set=a.1636982932094.90344.1462374747).

Il video è stato realizzato dalla CGIL, che non ci interessa affatto pubblicizzare, ma che ringraziamo perchè quest'indagine pensiamo che meriterebbe la vostra attenzione.
Il documentario "COSTRUIRE L'EMERGENZA" si compone di tre parti:

1)
http://www.youtube.com/watch?v=0NthsCoUH3w
( qui c'è anche un imperdibile Cuffaro che balla YMCA...!!!)

2)
http://www.youtube.com/watch?v=ViCQ4PJK_t8&feature=related


3)
http://www.youtube.com/watch?v=_hfJKUbQ2lU&feature=related

Le interviste ad esponenti di associazioni ambientaliste, commissari dell'Amia, cenciaioli e segretari di sindacati nazionali tentano di illuminare sui perchè la discarica di Bellolampo non sia capace di smaltire i rifiuti e per quale ragione non sia stata incentivata la raccolta differenziata, contravvenendo alle normative europee che, com'è noto, la impongono a tutti i Paesi dell'Unione.

Ciò che viene fuori è dunque quale precisa intenzione ci sia stata finora nel mantenere in stato emergenziale la nostra città.
A ribellarsi, domandando un nuovo piano rifiuti che faccia del riciclo la sua forza non solo per il rispetto dell'ambiente e della salute, ma anche perché porterebbe numerosi vantaggi economici alla Sicilia, come vedrete sono stati in tanti. Ed occorrerebbe che fossero sempre di più.

L'indecisione del Presidente della Regione Lombardo che, come si vede alla fine della seconda parte, si dichiara favorevole alla raccolta differenziata, dimostra come, sia pur molto faticosamente, i cittadini possono avere voce in capitolo e condizionare l’amministrazione.

La mafia, non diciamo purtroppo nulla di nuovo, ha trovato in questi ultimi decenni la possibilità di ingrossarsi proprio sfruttando la gestione dei rifiuti. Ad un certo punto viene ricordata una frase emblematica al riguardo, pronunciata da Bernardo Provenzano:
"Entra munnizza ed esce oro".

Peccato che sia oro unicamente per le cricche del malaffare. Se riutilizzati e non inceneriti, invece, i rifiuti possono diventare una risorsa preziosa per tutta la collettività ed è anche per questo che dovremmo sforzarci di assumere tutti una coscienza ecologica, così tanto metabolizzata in altre città.

Sentirete delle parole che forse non conoscete, ma non preoccupatevi...Il vocabolario "ecologico", come tutto ciò che non viene compreso, genera indifferenza o paura, ma bisogna conoscerlo proprio per impedire che la nostra confusione venga strumentalizzata da chi ha potere decisionale e, pur essendo nostro delegato, sceglie senza tenere conto delle nostre esigenze e legittime richieste di trasparenza.
"Compostaggio" è una di queste parole misteriose.. Ma basta, talvolta, anche soltanto usare wikipedia per familiarizzare con vocaboli nuovi:
http://it.wikipedia.org/wiki/Compost
Come dice Mahodaya V. Gottfreund, "il compostaggio è semplice: lo si fa da millenni !".

Dimostrare con i nostri comportamenti il cambiamento che vogliamo vedere realizzarsi a Palermo vuol dire anche che il nostro compito di sorveglianza delle scelte politiche non potrà venir meno.
Dobbiamo aprire gli occhi e partecipare insieme per difendere la città dalle mire di gruppi delinquenziali che si nutrono dei nostri rifiuti per diventare sempre più potenti e pericolosi!

Oltre a ricordarvi il pregevole dossier sui rifiuti realizzato l'anno scorso dall'architetto Lorena Musotto, ( lo trovate qui:www.scribd.com/doc/28038700/Dossier-Rifiuti-Muovi-Palermo),
vi alleghiamo anche una nota di speranza:
"Dai rifiuti alla bellezza..non può essere troppo tardi!" perché possiamo, dobbiamo farcela....
www.facebook.com/notes.php?id=1181883425..._tab=app_2347471856#!/note.php?note_id=10150096327385465

Il risveglio della cittadinanza è fondamentale perchè senza vigilanza continua e senza il coraggio di denunciare le ingiustizie, niente cambierà.
Sentiamoci solidali nel rifiuto dell'emergenza, perchè ciò che abbiamo veramente in comune è il diritto a vivere in una città pulita e virtuosa, verso la quale non provare più vergogna, ma profondo rispetto.

"Divisi siamo sabbia, uniti siamo roccia!"

Grazie, a presto,
La squadra di Muovi Palermo