Il presidente del Consiglio ha inviato un messaggio a una riunione dell’Associazione nazionale delle mamme riunita a Padova. I genitori – ha detto – oggi possono scegliere liberamente “quale educazione dare ai loro figli e sottrarli a quegli insegnamenti di sinistra che nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori diversi dal quelli della famiglia”. Per questo, ha detto Berlusconi, il governo rivendica con orgoglio l’introduzione del bonus per chi sceglie di mandare i figli nelle scuole private
Il premier, parlando poi dell’azione del governo ha sottolineato l’introduzione di leggi contro la violenza sessuale e il reato di stalking. Si è detto quindi convinto delle grandi capacità delle donne: “Siete più brave di noi uomini, a scuola, sul lavoro, siete più puntuali , più precise e più responsabili. Anche per questo ho voluto che nel nostro governo ci fossero ministri donne e mamme che sono attivissime e bravissime”.
“Care mamme – ha concluso il presidente del Consiglio – vi garantisco che il governo continuerà a lavorare con lo stesso entusiasmo e con lo stesso impegno per valorizzare il vostro ruolo nella famiglia nel mondo del lavoro e nella società”.
Pronta la replica dell’opposizione all’intervento del premier. “Le parole di Berlusconi sulla scuola pubblica sono un ignobile attacco, privo di qualsiasi giustificazione reale. Il capo del governo dovrebbe difendere e valorizzare il pilastro educativo del Paese, non additarlo come esempio negativo”. Così Massimo Donadi, capogruppo dell’Idv alla Camera. “Queste parole – aggiunge – aiutano a comprendere la vera missione che il governo ha portato avanti in questi anni: tagliare i fondi alla scuola pubblica per aiutare quelle private. L’istruzione pubblica è un valore costituzionale da difendere e ampliare. Berlusconi chieda scusa a tutti gli insegnanti, che, pur in condizioni difficili, continuano a svolgere egregiamente il loro ruolo”.
“Sono quasi venti anni – attacca il presidente dei senatori Idv, Felice Belisario – che prosegue l’attacco violento della destra alla scuola pubblica. Sono stati tagliati fondi e mandate a casa decine di migliaia di insegnanti precari. E’ ora di cambiare questa tendenza. Le scuole private hanno tutto il diritto di esistere, ma l’investimento sul sapere e sulla formazione dei nostri giovani non può che partire, come afferma anche la Costituzione, dalla scuola pubblica che fino agli attacchi, quelli sì ideologici, di Berlusconi, era un fiore all’occhiello della nostra società”.
Per Belisario “le famiglie italiane non sono in difficoltà perché la scuola pubblica inculca valori diversi ma perché questo governo non ha fatto nulla per aiutarle a uscire dalla crisi economica. Almeno lasci in pace la scuola pubblica e dia agli studenti di tutte le classi sociali la possibilità di crearsi un futuro, rimuovendo tutti gli ostacoli che egli stesso ha posto. Ma è così difficile – conclude Belisario – chiedere un po’ di sobrietà e moderazione a chi è alla guida del paese?”.
Più caustico e laconico il commento del segretario di Sel, Nichi Vendola: “Io capisco benissimo Berlusconi. Lui e’ un grande pedagogo, gli insegnanti che considera adeguati sono Lele Mora, Fabrizio Corona ed Emilio Fede”.