I Responsabili al premier: nomine o salta il governo. Pisanu: "Resterò nel partito finché potrò dire la mia senza essere mal sopportato" di GIOVANNA CASADIO
ROMA - Doppio registro. Da un lato il Pdl si preoccupa di mettersi al riparo da rischi, se si va alle elezioni anticipate. Perciò fa ripartire a Palazzo Madama una modifica della legge elettorale, il cosiddetto Porcellum-bis, che "blinda" la maggioranza del Senato, evitando che possa essere diversa da quella della Camera. Dall'altro a Palazzo Chigi si cerca di trovare una soluzione per accontentare i Responsabili.La stampella del governo - detta anche "terza gamba" - ha posto l'ultimatum. I Responsabili vogliono i posti di governo promessi e sono sul piede di guerra. O le nomine entro Pasqua, cioè subito, oppure arrivederci. Non è più tempo di girarci attorno. "Pacta sunt servanda", ripetono, e il Cavaliere non ha più alibi sul rimpasto. L'incontro tra il responsabile Luciano Sardelli e il coordinatore del Pdl, Denis Verdini è andato male. Da qui, lo sfogo e la prima minaccia: "Il gruppo può saltare". Mario Pepe, altro responsabile, rettifica a stretto giro di posta: "No, il gruppo resta compatto, perché solo unito è più forte". Ancora più esplicito è Francesco Pionati, aspirante sottosegretario: "Berlusconi aveva preso l'impegno di nominare i sottosegretari entro Pasqua. Ha nominato ministro Saverio Romano; ha accontentato Storace con la nomina di Nello Musumeci. L'errore del premier è stato spacchettare.
Adesso trovi il modo di rispettare l'impegno anche con noi, che siamo bravi, buoni ma non fessi Io gli ho messo 28 liste in tutta Italia e sono tutte in sostegno del Pdl. Non è previsto un consiglio dei ministri entro fine settimana? Lo convochi. Se il 14 dicembre avesse fatto il patto con l'Udc, già il 17 ci sarebbero stati i nuovi ministri e sottosegretari centristi".
Siamo insomma ai ferri corti. Il giuramento ieri a Palazzo Chigi di Musumeci, sottosegretario al Lavoro, ha fatto traboccare il vaso della pazienza dei Responsabili. Oggi presentano il loro programma che è un pre-allerta. In questo clima, Beppe Pisanu, il presidente della commissione antimafia - che con il leader pd, Walter Veltroni qualche giorno fa ha proposto un governo di decantazione - avverte: "Resterò nel Pdl fino a quando posso esprimere le mie opinioni senza sentirmi mal sopportato". Anche questo un preavviso.
In bilico tra Fini e Berlusconi restano Adolfo Urso e Andrea Ronchi, che ieri hanno presentato "FareItalia", una nuova associazione, che dovrà essere - hanno sottolineato - "la nuova casa dei moderati". No all'antiberlusconismo, hanno detto, che porta al fallimento. La stoccata è a Bocchino.
La coalizione di governo insomma è dentro un moltiplicatore di tensioni. In questo quadro va inserita l'accelerazione sulla legge elettorale. La proposta presentata ad ottobre da Gaetano Quagliariello, il vice capogruppo del Pdl a Palazzo Madama, sembrava destinata al dimenticatoio. Eccola invece ricomparire come base di discussione e riprendere l'iter parlamentare. Prevede l'estensione anche al Senato del premio di maggioranza su base nazionale (mentre ora è su base regionale). La preoccupazione principale del Pdl è infatti, in caso di elezioni anticipate, di ottenere la maggioranza a Montecitorio ma di non riuscire ad afferrarla a Palazzo Madama. Per questo vuole introdurre il correttivo studiato da Quagliariello.
In bilico tra Fini e Berlusconi restano Adolfo Urso e Andrea Ronchi, che ieri hanno presentato "FareItalia", una nuova associazione, che dovrà essere - hanno sottolineato - "la nuova casa dei moderati". No all'antiberlusconismo, hanno detto, che porta al fallimento. La stoccata è a Bocchino.
La coalizione di governo insomma è dentro un moltiplicatore di tensioni. In questo quadro va inserita l'accelerazione sulla legge elettorale. La proposta presentata ad ottobre da Gaetano Quagliariello, il vice capogruppo del Pdl a Palazzo Madama, sembrava destinata al dimenticatoio. Eccola invece ricomparire come base di discussione e riprendere l'iter parlamentare. Prevede l'estensione anche al Senato del premio di maggioranza su base nazionale (mentre ora è su base regionale). La preoccupazione principale del Pdl è infatti, in caso di elezioni anticipate, di ottenere la maggioranza a Montecitorio ma di non riuscire ad afferrarla a Palazzo Madama. Per questo vuole introdurre il correttivo studiato da Quagliariello.