lunedì 14 gennaio 2013

C'è il taxi a 2 euro ma nessuno lo sa partenza flop per il nuovo servizio. - Isabella Napoli


C'è il taxi a 2 euro ma nessuno lo sa partenza flop per il nuovo servizio


Due euro a persona per gruppi di almeno tre persone per le corse urbane, otto euro per l'aeroporto. Il Comune e le cooperative fanno partire il taxi condiviso ma in città non lo sa nessuno. E il servizio parte con un flop. Iniziative dei tassisti per far conoscere le nuove tariffe.

Solo una ventina di "auto bianche"  in città hanno aderito sabato al debutto del taxi sharing promosso  dalle cooperative Trinacria e RadioTaxi in collaborazione con il Comune di Palermo. E per evitare il flop totale, pochi volenterosi tassisti hanno preso a bordo anche due o tre persone, facendoli pagare il prezzo "collettivo" e scontato che dovrebbe scattare invece con 4 passeggeri a bordo. E' successo alla stazione centrale, e in via Libertà lungo la linea del 101. Su 320 licenze di taxi, dovevano coprire i due percorsi 60 auto, 30 a cooperativa. Ma cosa è andato storto? "In tanti hanno rinunciato in polemica con la mancanza di una campagna  pubblicitaria da parte del Comune - spiega Orazio Marra, segretario regionale dell'Uti -  c'è stato anche qualche intoppo nella distribuzione dei tagliandi da mettere sul parabrezza: non li hanno ricevuti in tempo tutte le auto. Il servizio ha funzionato meglio a ora di pranzo e nel primo pomeriggio. Cinque tassisti sono riusciti a formare gruppi alla stazione centrale e altri a piazza Matteotti e pur di lavorare hanno effettuato la corsa  anche con tre persone anziché quattro".

"Poteva andare peggio - dice ancora Marra - il bilancio è di  una cinquantina di corse per il centro e qualcuna per l'aeroporto". Due corse di taxi-sharing con meno di 4 passeggeri per   Pippo Calaiò, tassista della cooperativa Trinacria. "Di mattina ho preso a bordo tre signore, in attesa alle fermate del 101 - racconta - una in via Libertà all'altezza di via Marco e  due  alla fermata del Politeama. La prima è scesa a piazza Verdi, le altre hanno  proseguito fino alla stazione centrale. Ho fatto pagare a ciascuna 2 euro, come previsto dall'accordo con il Comune e ho  guadagnato 6 euro, più o meno quanto una corsa normale. L'ho fatto per promuovere il servizio, perché sia positivo. Con la crisi, lavoriamo poco e queste tariffe possono incoraggiare anche chi non si può permettere il costo di un    taxi". 

Tra i clienti che hanno provato il taxi sharing, Nunzia Giaconia, impiegata. Calaiò la fa salire in auto ad una fermata del 101 in via Roma, a bordo ha  già  un altro passeggero ma per convincerla, deve fermarsi e spiegare il servizio.  "E' un'ottima iniziativa - commenta la Giaconia - non ho l'auto e utilizzo spesso i mezzi pubblici anche in compagnia di altre amiche. Costa poco più del biglietto Amat e potrebbe essere un'ottima alternativa ad autobus sovraffollati e che  si aspettano a lungo. Spero che sia incrementato". Non è semplice per chi è solo aggregarsi a un gruppo e nella prima giornata, con pochi taxi con il "bollino" (il disco  giallo sul parabrezza identifica  i taxi in servizio lungo la linea del 101 a 2 euro, uno di colore  arancio, invece,  quelli  diretti al Falcone-Borsellino a 8 euro a persona). E' quindi un caso fortunato trovare il tassista che si ferma appositamente  alle fermate del 101. Ai parcheggi principali del centro, a piazza Castelnuovo e piazza Verdi, ci sono una decina di auto bianche  in servizio per l'aeroporto.   

"Accettiamo solo gruppi di un minimo di quattro persone - spiega un tassista - altrimenti ci rimettiamo pure il prezzo della benzina".  Di taxi  sharing per il centro, ce ne sono alcuni al parcheggio di via principe di Granatelli all'angolo con la via Roma. "Potrebbe funzionare meglio con una maggiore pubblicità - commenta Francesco Chinnici, uno dei tassisti con il "bollino" - abbiamo cercato in alcuni casi di convincere le persone lungo le fermate del 101 ma c'è ancora molta diffidenza. Eppure, un  servizio del genere a basso costo potrebbe sfondare". Alle fermate degli autobus, in pochi sanno dell'iniziativa e alcuni dettagli della nuova formula si vanno definendo solo ora che è partita. "I taxi condivisi in servizio da piazza De Gasperi alla stazione centrale  si possono prendere lungo le fermate degli autobus - chiarisce Marra - quelli per l'aeroporto anche ai  parcheggi dedicati ai taxi ma solo se in gruppo. Ai call center,  possono prenotare le vetture in condivisione solo i gruppi già formati da 4 a 8 persone". 

"Dalla prossima settimana - commenta Massimiliano Federico, presidente della cooperativa Radio Taxi -  contiamo di  distribuire i tagliandi  a tutti gli autisti e   di  incrementare il numero di auto dedicate al taxi sharing. Promuoveremo il servizio con un volantinaggio alle fermate degli autobus e l'affissione di locandine pubblicitarie.  Abbiamo  fatto tutto a nostre spese, perché il Comune non aveva fondi per sponsorizzare l'iniziativa. Ma contiamo di proseguire fino al 15 febbraio".


http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/01/14/news/c_il_taxi_a_2_euro_ma_nessuno_lo_sa_partenza_flop_per_il_nuovo_servizio-50494113/

I NEMICI DI CHAVEZ VEDONO UN'OPPORTUNITA' NEL SUO CANCRO. - Mike Whitney



“Quando Chavez è diventato presidente, il paese stava barcollando… ha dato tutto se stesso, sudore, anima, forza, energia, intelligenza e amore per recuperare la dignità, la crescita, la sovranità e la costruzione del Venezuela. Ha contribuito fortemente a renderlo un paese forte, bello e felice… Oggi, il Venezuela prospera e continua a prosperare grazie al suo impegno e alla sua visione, grazie alla sua perseveranza e determinazione, grazie al suo amore.”
Eva Golinger, Postcards from the Revolution 
Il presidente venezuelano Hugo Chavez è molto malato. E’ ora all’Havana, a Cuba, dove si sta curando per una grave insufficienza respiratoria a seguito del suo quarto intervento chirurgico in meno di due anni. Non si mostra in pubblico da più di tre settimane.

La settimana scorsa, il vicepresidente del Venezuela, Nicolas Maduro, ha fatto una dichiarazione mirata a mettere a tacere tutte le varie voci maligne su quale fosse realmente lo stato di salute del presidente e anche per informare i sostenitori sulle sue condizioni. Ecco cosa ha detto:

“Siamo stati informati di nuove complicazioni a seguito dell’infezione polmonare precedentemente diagnosticata. Ieri abbiamo avuto modo di constatare la sua attuale condizione e su come sta rispondendo alle cure. Abbiamo incontrato più volte lo staff medico che lo seguono e la sua famiglia. Proprio pochi minuti fa eravamo insieme al Presidente Chavez stesso. Ci ha salutato e ci ha parlato delle complicazioni sopraggiunte.
Dopo diciannove giorni dall’ultimo intervento chirurgico, le condizioni di salute del Presidente Chavez continuano ad essere delicate a causa di complicazioni legate ad un processo di cura che non è senza rischi. Ma grazie alla sua grande forza fisica e spirituale, il Comandante Chavez sta affrontando coraggiosamente questa difficile prova.
Abbiamo deciso di restare con lui all’Havana per le prossime ore, per poter seguire più da vicino gli sviluppi della situazione.”

I grandi canali d’informazione hanno riportato con malcelata contentezza le notizie del cancro di Chavez, quasi gli brillavano gli occhi dalla gioia. Il MSM, che rappresenta gli interessi dei banchieri, dei grandi gruppi societari, dei petrolieri e delle industrie belliche, da tempo combattono una dura ed aspra guerra contro l’uomo che ha osato opporsi al sistema dei profitti, nazionalizzare l’industria nazionale del petrolio e respingere le ambizioni imperialiste di Washington nell’area. Per questo Chavez è stato demonizzato dai canali d’informazione e definito“un osso duro della sinistra” e un “dittatore”. I mandarini societari vedono nella malattia di Chavez un’opportunità per poter ricolonizzare il prospero Venezuela e sostituire il suo attuale governo democraticamente eletto con un classico fannullone nato con la camicia, uno di quelli che gli USA tengono in serbo per situazioni come queste (Esempio: Karzai). Sono fallite ben due azioni d’intelligence (indovinate di chi?) mirate a far cadere il popolare e tenace Chavez. Ora possiamo solo sperare che possa resistere anche all’attacco del suo cancro.

I media hanno lanciato un’impressionante propaganda denigratoria contro Chavez, allo scopo di screditare i suoi successi e conquiste e per creare sfiducia nel futuro. L’intenzione è quella di fomentare l’instabilità pollitica e creare consenso nell’opposizione dell’ala conservatrice, che gode dell’implicito appoggio di Washington. Ecco un esempio delle bugie che stanno diffondendo i nemici di Chavez:

La ABC spagnola ha riportato lunedì scorso che il presidente Chavez “è stato messo in coma farmacologico, i suoi segni vitali sono deboli e mantenuti in modo artificiale”…”Alcune fonti di ABC avrebbero confermato sempre lunedì scorso che è stato messo in programma l’arresto del mantenimento artificiale…un arresto, con la prevedibile morte che ne deriverà da un momento all’altro.”

L’articolo diceva anche che “è stato rimosso quasi mezzo metro d’intestino” e che Chavez da tempo ormai non si nutre più di cibi solidi.

L’ABC spagnola insinuava anche che “i funzionari del governo stavano preparando il paese alla notizia della morte di Chavez”.

La notizia è stata ripetuta e rilanciata da altri grandi canali d’informazione, e fa seguito ad una precedente notizia, sempre da ABC, secondo cui “a Chavez hanno dovuto praticare una tracheotomia” e “collegarlo ad un respiratore artificiale.” (“Il Governo Venezuelano denuncia la ‘guerra psicologica’ intorno alla salute di Chavez.” Venezuelanalysis). 

Tutte menzogne. Sono tutte sparate politicamente motivate. Chavez NON E’ in coma, NON E’ stato rimosso mezzo metro del suo intestino, NON GLI HANNO PRATICATO una tracheotomia ed il governo NON STA PREPARANDO il paese alla notizia della sua morte. Queste voci ci mostrano soltanto quanto è malvoluto Chavez da quegli ambienti plutocratici che sorseggiano brandy ad ogni ora, pronti a far tornare il Venezuela ai suoi “anni d’oro” in cui era un paese profondamente ignorante, ingiusto e misero, dove l’1% della popolazione conduceva tutti i giochi, in perfetto stile feudale. 

Chavez ha rimosso quei felloni dalle loro poltrone, ristabilito la legge, dato il via ad una programma sociale che ha salvato milioni di persone dalla miseria, elevato il livello di vita in tutto il paese, ridotto sensibilmente l’analfabetismo, combattuto la disoccupazione, aperto il sistema sanitario a tutti, aumentato le pensioni ed innalzato il minimo salariale, nazionalizzato la fiorente industria petrolifera e conficcato più volte le dita nell’occhio imperialista dello Zio Sam. Ecco perché viene denigrato dai grandi media, dalle suite degli attici societari e dell’Ufficio Ovale. Come ha detto in un recente articolo Lisa Holland, corrispondente estera di Sky News:

“Fortemente critico verso la politica estera degli Stati Uniti, Chavez è stato la spina nel fianco di Washington ed è stato sempre pronto a offrire rifugio e farsi portavoce di tutti quei paesi che gli USA hanno combattuto.” (Sky News.)
E ci mancherebbe che non l’avesse fatto! E’ per questo che lo amiamo. 

Auguri per una rapida guarigione, Hugo. Io sono Chavez! 

Mike Whitney vive nello Stato di Washington. Ha scritto per  HOPELESS - Senza speranza: Barack Obama e la Politica delle illusioni (AK Press).  HOPELESS è anche disponibilie qui: Kindle edition.  Lo si può contattare a: fergiewhitney@msn.com.


http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11323

OBAMA S'INVENTA UNA NUOVA MONETA PER ABBATTERE IL DEBITO. - Mauro Bottarelli




Avvertenza di inizio articolo: quanto state per leggere è tutto vero, non è frutto di allucinazioni. Avendo rimandato il possibile tonfo nel precipizio fiscale di due mesi, ora però gli Usa rischiano di prendere la direzione opposta: ovvero, sbattere la testa contro il cosiddetto "debt ceiling", ovvero il limite legale di indebitamento. Che fare? Innalzare quel limite, la scelta molto furba compiuta nel luglio del 2011 dopo settimane di pantomime? Creare una botola? Una nuova skyline? No, a Washington stanno prendendo in considerazione un'altra ipotesi: ovvero, essendoci un limite legale nel numero di banconote in circolazione e anche per le monete in oro, argento e rame, si sta pensando di creare un moneta in platino, materiale che non conosce limite legale nell'emissione di moneta, da 1 triliardo di dollari per abbattere parte del debito e metterla in saccoccia un'altra volta al "debt ceiling".

Lo ha confermato al programma Today della Bbc l'analista finanziario Cullen Roche, fondatore dell'Orcam Financial Group e blogger di Pragmatic Capitalism, secondo cui questa ipotesi «è stata presa in qualche modo molto seriamente a Washington. So che ne hanno parlato alla Casa Bianca e anche un gruppo di prominenti personalità, tra cui molti membri del Congresso». Non essendoci un limite legale alle monete in platino (solitamente usate solo a scopo commemorativo), in teoria Obama potrebbe dar vita a un "Platinum Coin Act", dare ordine al Tesoro che venga forgiata la moneta con impressa la cifra a dodici zeri e dallo stesso Treasury poi depositata sul suo conto presso la Fed, operazione che permetterebbe - sempre in teoria - di abbattere o cancellare un triliardo degli attuali 16,4 di debito. 

Lo so, pare una barzelletta, non a caso il presentatore-comico statunitense Stephen Colbert ha dedicato alla questione tre minuti di ironia fulminante nel suo "The Colbert Report " (*) su Comedy Central, concludendo che la cosa è probabile, visto che il motto di Obama era "Change" (che significa sì cambiamento ma anche resto, inteso come le monete che vi danno dopo aver effettuato un pagamento con banconota per un importo maggiore). Per Roche si tratta di un «un artificio contabile ma anche un'idea stupida da utilizzare contro un'altra idea stupida, ovvero quella in base alla quale gli Stati Uniti facciano volontariamente default sul proprio debito. Si parla di questa ipotesi da un anno, all'epoca era solo uno scherzo ma ora devo constatare che la situazione è davvero triste, se un organo come il Congresso è diventato così disfunzionale da prendersi la briga di riesumarla». Sempre Roche pensa che «Obama non andrà avanti a livello operativo ma potrebbe usare la moneta da un triliardo come un minaccia al Congresso, ovvero "se provate ad accettare l'ipotesi di default sul debito, io attivo l'opzione moneta"». Ma se pensate che l'America sia ormai fuori di testa, allacciate le cinture di sicurezza prima di sentire cosa ha intenzione di fare il Giappone. Il ministro delle Finanza nipponico, Aso, ha reso noto nell'ordine che: il suo Paese acquisterà bonds del fondo europeo ESM, che lo farà per un ammontare non ancora deciso, che lo farà utilizzando riserve valutarie estere e al fine di stabilizzare lo yen. Insomma, per stabilizzare la sua valuta, il Giappone monetizzerà il debito europeo, forse non essendo ancora sufficiente il quadrilione di yen del suo che già detiene.

Ma c'è poco da fare, il dado è tratto, tanto che il neo-premier Abe vuole una dichiarazione da parte della Bank of Japan di cooperazione con il governo, prontamente sottoscritta - almeno a parole - dal governatore Amari. D'altronde, Abe sembra intenzionato a proseguire sulla sua strada come un carrarmato e sta preparando il più grande extra-budget dalla crisi innescata dal crollo di Lehman Brothers, qualcosa pari 12-13 triliardi di yen (circa 140 miliardi di dollari), il 2% del Pil e molto vicino alla manovra monster da 13,9 triliardi di yen posta in essere nell'aprile 2009 dall'ex premier Taro Aso. Di quella mole di denaro, circa 6 triliardi di yen sarebbero destinati a progetti di lavori pubblici, più dei 4,6 triliardi preventivati nel budget iniziale di 90 triliardi di yen per l'anno fiscale in atto deliberato nel marzo scorso. Insomma, un bazooka vero e proprio. 

E a farci capire come gli stessi giapponesi stiano prendendo molto sul serio la decisione di Abe di portare l'inflazione al 2% per svalutare lo yen, lo dimostra la mossa dei fondi pensione nipponici, i secondi al mondo per assets investiti dopo quelli Usa, di raddoppiare le loro detenzioni in oro, passando dagli attuali 45 miliardi di yen a 100 miliardi (1,1 miliardi di dollari) nel 2015, manovra di hedging dichiaratamente anti-inflattiva anche in vista di uno shock sul mercato obbligazionario sovrano nipponico, un quadrilione di yen quasi interamente in mano a giapponesi. 

Per capire le dimensioni degli operatori di cui stiamo parlando basti dire che il Government Pension Investment Fund of Japan gestisce assets per 113,6 triliardi di yen, di cui il 67% denominati in bonds giapponesi. In totale, i fondi pensione nipponici fanno capo a investimenti per 3,36 triliardi di dollari e quelli aziendali stanno per diversificare i loro 72 triliardi di yen dopo che gli investimenti in azioni di aziende nazionali hanno fruttato ritorni molto deludenti. 

Ora, se veramente raddoppieranno le detenzioni in oro, gli investimenti nel metallo prezioso rappresenteranno lo 0,03% di tutti gli assets pensionistici del Paese. Noccioline, per ora ma se veramente il governo raggiungerà il suo obiettivo inflazionistico al 2% e i fondi pensioni trasformeranno in oro l'1% o il 2% o addirittura il 5% dei loro investimenti, cosa succederà al prezzo dell'oncia? Yukio Toshima, gestore di uno di quei fondi non ha dubbi: «Se l'1% degli assets totali si sposterà sul metallo prezioso, il mercato dell'oro esploderà». Con prezzi alle stelle e troppi contratti di carta che dovranno trovare oro fisico per onorare la posizione. Poi ditemi se non stiamo vivendo in un mondo di follia finanziaria.


http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11322

ELEZIONI: PAROLA D’ORDINE, FRAMMENTARE L’ELETTORATO E DEPOTENZIARE IL M5S. - Debora Billi



Se si prova a guardare l'incredibile evoluzione politica del nostro Paese nell'ultimo mese e mezzo, come se si stesse affacciati ad una finestra a grande distanza, si coglie un andamento che lascia presumere un disegno. Troppo complottista? Semplicemente, è implausibile che una simile rapidissima concatenazione di eventi possa essere casuale vista la posta in gioco. Vediamo.

A metà Novembre, il panorama politico che si andava delineando era il seguente: presenti sulla scena due sole forze, il PD e il Movimento 5 Stelle.

Il PDL era infatti crollato a percentuali ad una cifra con l'annuncio del ritiro di Berlusconi (24 Ottobre) e le liti interne, l'IDV dissolta in pochi giorni dopo la puntata di Report (28 Ottobre), la Lega travolta dagli scandali. Il M5S invece, sull'onda dell'inaspettato successo in Sicilia, a metà novembre superava il 20% dei consensi diventando il secondo partito della nazione e l'unica opposizione a PD/Monti nel Paese.

Ora seguite il timing. Il 6 Dicembre inaspettatamente Berlusconi annuncia la sua candidatura a premier per il centrodestra. Nelle due settimane successive imperversa su tutte le televisioni, mentre i sondaggi provvedono a mostrare un PDL in risalita e i commentatori vicini al PD gettano l'Italia nel panico paventando una nuova vittoria del Berlusca: si sa, gli italiani sono stupidi quindi lo avrebbero rivotato in massa. Sotto Natale il Paese è brasato nel terrore al punto giusto.
Il 21 Dicembre Monti presenta le sue dimissioni da premier, il 28 la nuova candidatura con la sua lista personale. Il giorno successivoIngroia scende in campo con Rivoluzione Civile. A meno di due mesi dalle elezioni, e nel giro di tre settimane il panorama politico viene sconvolto alla radice.
I sondaggi seguenti dipingono quindi tutt'altro andazzo: l'elettorato, prima concentrato su due forze sole -più una vasta parte di astenuti-, si affretta ad accattarsi il nuovo che avanza e si frammenta per tutto l'arco politico. Sempre secondo i sondaggi ovunque opportunamente sbandierati, il PDL riprende fiato, in tanti appoggiano Monti che ci " salva da Berlusconi" per la seconda volta, Ingroia recupera voti nella sinistra astensionista e fa anche da civetta a elettori grillini incerti, e il Movimento 5 Stelle viene finalmente depotenziato: da unica proposta alternativa, a "uno dei tanti". Era proprio questo infatti l'obiettivo a cui è servito lo spiegamento di forze di cui sopra.
Tre settimane appena, per diluire l'unica opposizione concreta al progetto politico a cui andiamo incontro. Sì, perché c'è anche quello, bello e pronto. Infatti, il problema era proprio l'impossibilità di formare il futuro governo già in programma: PD primo partito con Monti premier, o comunque con il prosieguo del programma Monti. E' il governo che ha ordinato l'Europa, quello che s'ha da fare, come già accaduto in Grecia peraltro. A Novembre non esisteva un alleato conseziente per il PD, oggi esiste, ed è il partito di Monti stesso. Il resto è frammentato ovunque. Mission accomplished.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11319

… mi perdoni padre perché ho molto peccato … - Claudia Petrazzuolo




 “ … mi perdoni padre perché ho molto peccato … “

 La fede cristiana è il perno religioso di buona parte degli abitanti del pianeta Terra; la professione di fede dei cristiani si articola nei precetti della Chiesa che, dalle parole del Cristo, ha estrapolato il suo codificare in funzione della storicità del momento, delle esigenze del clero, della filosofia vigente, di distinzioni ognuna delle quali relativa a parametri quali il sesso, l’estrazione sociale, la maggiore o minore adesione ai precetti stessi; dimenticando, però e troppe volte, la professione di umiltà del Cristo stesso ed il suo maggiore insegnamento: quell’amore che, per nostro Signore, dovrebbe essere il principale sentimento. 
Santi e martiri veri e, qualcuno, presunto il Cristianesimo ne ha annoverati a migliaia e forse a milioni, ma per quanti questi possano essere, senz’altro di più sono i Farisei e gli spacciatori di “ parola falsa ed ipocrita “, i quali più che avvicinare alla Parola di Dio hanno contribuito ad allontanarne quelle persone che si sentono disgustate dal “ … fate come dico e non come mi vedete fare … ”; questo sia detto con tutto il rispetto possibile per il credo e le convinzione di ognuno. 
Quindi il Cristianesimo, la sua Chiesa,  i suoi prelati, i suoi fedeli; dunque una religione ed una conseguente filosofia di vita tradotta in pensieri, opere, comportamenti quotidiani per l’immediato e per il divenire futuro. 
Fondamento di questa filosofia di vita è la cultura del peccato: per il solo fatto di essere nati la Chiesa ci pone già in debito di una assoluzione (Battesimo) e viviamo, secondo ciò che ci hanno insegnato o per intimo credo o per paranoia conseguente nei casi limite, sotto gli occhi di un dio (il minuscolo è segno di rispetto verso il Dio vero), che ci ha consegnato ad un libero arbitrio che , però, è tale solo nel seguire i suoi dictat se non si vuole incorrere nel peccato: un dio che non ci lascia da soli un solo secondo e le cui vie sono misteriose ed infinite; dal trionfo del cristianesimo sulla paganità romana nelle terre italiche questa è stata la cappa di oppressione o la speranza di salvezza che guidato in ogni attimo la vita delle genti italiche. 
Nel nostro paese per cinquant’anni, ah!, potenza dell’amore) abbiamo avuto al governo un partito che si dichiarava cristiano, eppure ad esso sono attribuibili molte tra le cose più oscene e peccaminose, socialmente e politicamente parlando, accadute; alla cristianità si appellano quasi tutti i nostri politici, di destra, sinistra e centro; alla cristianità appartengono o dicono di appartenere anche gli intrallazzatori, i disonesti in genere, gli evasori, gli affamatori di popolo, i concussori, i corruttori, gli sfruttatori di minorenni, gli utilizzatori finali e quei bugiardi, della chiesa e non, che dell’amore professato dal Cristo hanno dimenticato persino l’esistenza ed il significato peraltro rintracciabile in un qualsiasi vocabolario. In questo paese, dunque, in nome di quel dio millantato dai più si realizzano nel pubblico e nel privato le peggiori porcherie. Io ho la presunzione di credere che il vero ed unico Dio sappia distinguere il grano dal loglio; abbia in gloria chi soffre ed i giusti, indipendentemente da come votano, e che anzi, con molti segni e manifestazioni, inviti a non ascoltare le sirene che parlano bene e razzolano male. 

Quanti giorni mancano alle elezioni? Non tantissimi, ma fino a quel giorno i sermoni che sentirete e gli appelli in nome della famiglia, della moderazione, della consacrazione di questo o di quello da parte della chiesa saranno innumerevoli, ebbene, io spero che ognuno di Voi si chieda, quando dovesse ascoltare di queste, cosa ne avrebbe pensato Gesù e come avrebbe agito nello stesso frangente e poi … voti di conseguenza!
… e così sia!.

L'ITALIA E' IN GUERRA: ALL'ARMI ! - Antonio Miclavez



Che l’Italia sia in guerra l’ha di fatto evidenziato il golpista Napolitano tirando fuori dal cassetto una procedura d'emergenza che solo una dichiarazione di guerra poteva attivare (la nomina da parte del Presidente della Repubblica del Presidente del Consiglio senza interpellare il Parlamento). Il nemico misterioso? I "mercati" diventati aggressivi che rischiavano rivalse pericolose se a guidare l'Italia non si fosse messa una persona "credibile", ovvero un loro burattino. A sottolineare la guerra in corso ci pensò Elsa Fornero (World Pension Summit di Amsterdam del 14-16 novembre 2012, fonte della notizia Investment & Pension Europe), dichiarando che: " le modifiche all’attuale sistema previdenziale erano necessarie per compiacere i mercati finanziari, altrimenti ci sarebbero state conseguenze devastanti per il Paese”. 

Insomma: l'abbiamo scampata bella: abbiamo dovuto attivare una procedura d'emergenza perché c'era un serio pericolo di conflitto, però il rischio permane. Ovvero; siamo ancora a rischio, siamo ancora in conflitto con i "mercati" che se diventano aggressivi son cazzi amari. Peccato che per risolvere il problema Napolitano abbia scelto uno dei nemici, e il peggiore: la Goldman Sachs, con il suo emissario Mario Monti. Errore? Svista? Negligenza? Incompetenza? Mah.

Un bel passo indietro per la democrazia del Bel Paese, direi; se leggiamo qualche punto del Manifesto di Verona fatto redare da Benito Mussolini nel 1943, vediamo che il cartello bancario mondiale era un problema sentito già allora. Cito: " La nostra politica si adoprerà inoltre per la realizzazione di una "comunità europea" con la federazione di tutte le Nazioni che accettino i seguenti princìpi:

a) eliminazione dei secolari intrighi britannici dal nostro continente;
b) abolizione del sistema capitalistico interno e lotta contro le plutocrazie mondiali;
c) valorizzazione, a beneficio dei popoli europei e di quelli autoctoni, delle risorse naturali dell’Africa, nel rispetto assoluto di quei popoli, in ispecie musulmani, che, come l’Egitto, sono già civilmente e nucleamente organizzati.

Da parte sua il popolo italiano deve rendersi conto che vi è per esso un solo modo di difendere le sue conquiste di ieri, oggi, domani: ributtare l’invasione schiavista delle plutocrazie anglo - americane, la quale, per mille precisi segni, vuol rendere ancor più angusta e misera la vita degli Italiani."

Ecco perché è vietato rivangare il periodo fascista: perché condanna apertamente gli intoccabili, ovvero i poteri finanziari anglo-americani. Lungi da me essere fascista, nazista, comunista, cattolico, mussulmano, sionista o interista. Piuttosto anarchico se volete; cerco però di giudicare quel che uno dice al di là del colore che gli si dà. A cosa serve la guerra dei tempi moderni? In teoria, a risolvere con le armi i problemi che non si possono (o non si vogliono) risolvere a tavolino. In realtà, ad arricchire le multinazionali della morte ed a creare le basi per un progetto criminale di più ampio respiro. 

Alla fine della guerra solitamente ci sono un vinto ed un vincitore, e il vincitore prende qualcosa dal vinto. Prende qualcosa subito (un territorio, dei beni materiali) e prenderà qualcosa nel tempo (cittadini vinti resi schiavi in tutto o in parte, servitù economiche di vario tipo, usufrutti regolati da accordi, vantaggi commerciali). Gli accordi a fine conflitto dovrebbero essere firmati dai rappresentanti delle due parti e resi pubblici, dimodochè i cittadini dello Stato perdente sappiano a cosa dovranno andare incontro per aver perso la guerra.

Ma purtroppo non è così. Gli accordi rimangono secretati, e le servitù vengono passate per mali necessari per godere della democrazia. E così ci troviamo legati da fili invisibili, schiavi convinti di esser liberi. I libri di storia e di economia suggellano con pomposa accademicità la necessità delle scelte prese, e così ci troviamo succubi di una NATO che invece di palesarsi quello che è - mano lunga dell'industria della guerra - viene osannata come un organo di garanzia della democrazia mondiale, di un Fondo Monetario Internazionale che sembra essere un fondo per aiutare l’economia mondiale ed invece è uno strumento di arricchimento delle Multinazionali, di un Fondo Salvatati che è un fondo Affossatati, di un'OMS che invece di prevenire malattie le genera con farmaci tossici e con sindromi create a tavolino (Aids, Mucca pazza, Aviaria), col fluoro come prevenzione di carie, con le amalgame dentarie al mercurio etc....

Illuminante è il libro del Generale Komossa “Die deutsche Karte - Gerd-Helmut Komossa”, Ares Verlag, ISBN: 978-3-902475-34-3, libro raro che posseggo purtroppo solo in tedesco, che pubblica per la prima volta l’accordo fra il Kanzler tedesco e le forze alleate (allegato a questo articolo) che sancì “ la perdita di sovranità della Germania fino al 2099, ovvero il controllo fino al 2099 delle forze alleate dei giornali, delle riserve monetarie, delle scelte politiche”.

In pratica, i Tedeschi credono di poter decidere qualcosa dal punti di vista politico, militare, finanziario, quando invece i loro rappresentanti al Parlamento sono marionette del progetto di Globalizzazione anglo-americano. I premier tedeschi, una volta votati, dovettero e devono ancora oggi firmare "la carta", ovvero l'atto di assoggettamento alle regole USA; lo dice Komossa e ce lo dimostra nel suo libro. La Merkel è una marionetta di Obama, non si era capito? Anche Lenin era una marionetta USA (la banca centrale della Russia era di proprietà dei Rotschilid). Anche Tito era una marionetta degli USA: anzi, era proprio americano. Mio Zio, il Colonnello della Wehrmacht Max Stendebach croce di guerra di ferro, mi raccontava che aveva partecipato personalmente al blitz che uccise il vero Tito, e che il suo cane lupo lo difese con ferocia e dovettero abbatterlo. Il Tito "vero" aveva solo 4 dita in una mano; com'è che il Tito post-guerra ne aveva 5? Gli era cresciuto un dito di notte? Era un sosia, una marionetta USA che non parlava neanche bene il serbo. 
Certamente la stessa carta l’abbiamo firmata noi in Italia, altrimenti come si giustifica il fatto che non riusciamo ad epurare le basi americane dal nostro suolo, e anzi ce ne aggiungono continuamente malgrado le proteste popolari?

Ma veniamo ai fatti, e scusate l’assenza di referenze bibliografiche, che rendono l’articolo pesante. 

Cento anni fa le cose erano abbastanza chiare: la prima guerra mondiale non ci aveva certamente fatto bene alla salute, e la popolazione era alla frutta. Lo stesso accadeva in Germania; il trattato di Versailles imposto dopo la sconfitta aveva creato delle condizioni che non permettevano lo sviluppo economico; era un trattato che dava due alternative al popolo tedesco: l'annientamento graduale o la ribellione. I Tedeschi, dopo anni di sofferenze, scelsero la seconda strada. Italia e Germania dovevano rimboccarsi le maniche per uscire dalla fame e diventare forti, indipendenti, autarchiche. Alla guida delle 2 nazioni si misero due dittatori che rimisero in piedi l'economia, ridussero drasticamente la disoccupazione, fecero di due nazioni allo sfascio due potenze economiche. Senza l'aiuto del FMI, della BCE, o della NATO. Ottenuto ciò, l'Italia poté permetterci il lusso di andare in Africa per espandersi "colonizzandola"; poi unendosi ai compagni di avventura, i Tedeschi ed i Giapponesi, osare il tentativo di sganciarsi dal giogo del potere finanziario anglo-americano per trovarsi in una guerra che inizialmente stava vincendo, ma quando entrò in lizza all'ultimo momento - come già successo nella prima guerra mondiale - la superpotenza sionista - americana, le sorti della guerra si invertirono. 
Poi ci siamo venduti poiché chi tirava le fila ha deciso che era meglio stare con chi gli avrebbe garantito i maggiori vantaggi personali alla fine del conflitto (la mafia siciliana che così si assicurò per il futuro, ovvero fino ad oggi, una forte presenza nel Governo), e si decise che i tedeschi erano cattivi e ci siamo schierati con gli Yankee. Nonostante ciò, i bombardieri USA distruggevano intere città italiane anche se non vi erano militari e le bombe-giocattolo gettate dal cielo dagli amici americani uccidevano i nostri bambini che le raccoglievano. Poi c'è stato l'eccidio di Dresda, due atomiche sui civili giapponesi, e ottant'anni di imperialismo mondiale con stragi, invasioni, ingerenze politiche, creazione di governi fantoccio; ma son state azioni giuste; le han fatte gli Americani! 

E così abbiamo vinto pur perdendo, con un'Italia da ricostruire ma per fortuna c'era il piano Marshall pronto ad indebitarci; era un po’ un casino, ma ne siamo usciti "liberi"; liberi dai fascio-nazisti cattivi per il motivo che han tentato di togliersi lo stesso giogo che adesso abbiamo noi, con una storia scritta dai vincitori, con il divieto di rivangare il periodo del fascio per non far capire alle generazioni future che in fondo non era tanto male, con qualche pezzo di Italia in meno, con gli Yankee fra le palle fino ad oggi, con un sistema bancario che ha creato un debito inestinguibile di fatto schiavizzandoci, con un fisco assoggettato al sistema bancario, con una guida politica nata dalla mafia che aveva permesso lo sbarco in Sicilia, con una chiesa monopolista che ci lava il cervello fin da bambini mentre combina le più grosse porcherie a livello finanziario e politico, con un governo Europeo che di Europeo non ha niente poiché non rappresenta la volontà degli europei.

Poi ci fu il broglio elettorale che segnò la fine della Monarchia, ed iniziarono ottant'anni di "democrazia". Gestita da manuale dai vincitori che assicurarono forze politiche apparentemente contrastanti, stragi di Stato al momento giusto, un rilancio economico ventennale per farci lavorare sodo, per poi creare la crisi attuale e prenderci tutto; mi ricorda il pivellino che si avvicina al tavolo di poker dei volponi; i primi 5 giri ti fanno vincere, e poi ti spennano. Peccato che ogni giro sono 10 anni, e la vita è una sola.

Ah, che bella la democrazia!

Oggi, abbiamo con una forte presenza in Italia ( chiamiamola col suo nome: invasione) di basi Nato e USA (che è la stessa cosa) che ci obbliga a far guerra in Afganistan, Serbia, Libia, Siria, Iran con la scusa che andiamo ad aiutare le popolazioni malvessate dai propri governi, con un sistema bancario-fiscale mafioso che ha come scopo toglierci tutto dopo averci fatto lavorare, con una Comunità Europea che ha distrutto l'economia locale l'Agricoltura portando le azienda agricole italiane da 4.6 milioni a 1,9 in 40 anni, con i confini aperti a qualsiasi porcheria low cost che distrugge i nostri mercati (ma perché non vogliamo riadottare i dazi come fanno il Brasile e molti altri paesi per proteggere le aziende nazionali?), con gli Ogm che abbiamo dovuto accettare contro la volontà popolare, con l'IMU sulla prima casa, con una medicina filoUSA che osteggia in tutti i modi la medicina tradizionale, con le chemtrails nei cieli, con una tromba d'aria a Taranto creata dall'ingegneria ambientale che stranamente và a sbattere contro l'Ilva (mai vista prima d'ora a Taranto una tromba d'aria di tale portata), Taranto che per fortuna diventerà una base Nato come previsto da anni dando lavoro ai poveri Tarantini cui abbiamo tolto la cattiva Ilva inquinante per far posto alla buona NATO che coltiva margherite, permettendo ai buoni alleati di andare a difendere coi bombardieri i poveri africani che hanno troppo petrolio per cui è giusto toglierglielo dai tiranni che li guidano.

Per non parlare del sistema bancario che ci indebita con un fantomatico debito pubblico dove ormai tutti sanno che lo han creato le banche dal nulla e che ne sono le illecite creditrici, dove pochi sanno che il 95% dei conti e i mutui sono a usura, dove nulla è trasparente e tutto è scorretto. 

Per non parlare delle fregature delle bollette del telefono, dell'energia, di Equitalia; delle leggi retroattive che ti tolgono gli incentivi concessi, degli studi di settore che ti tolgono il poco che hai se ce l'hai. Il tutto inquinato da una dittatura burocratica micidiale che ti fa diventare matto per ogni cosa, rischiando sanzioni per errori fatti dai tuoi commercialisti che in buona fede interpretano come possono leggi confuse.

Insomma: più andiamo a monte, dove c'è la mafia che comanda, più c'è disonestà; più Stato, più furti; e Marco della Luna ha giustamente scritto "Basta Italia". Che il problema sia lo Stato? Che il problema sia l'Europa? Che ai vertici ci sia un'Associazione a delinquere? Mi sorge il dubbio; anche a voi? Forse invece di "mafia" dovremmo dire "multinazionali"? "Poteri occulti"? "Cartello bancario"? Mafia bianca = bancaria ?

Ma per fortuna ci sono autorevoli giornali e televisioni che ci spiegano che va bene così, che le tasse van pagate anche se fanno fallire le aziende, che la banda Monti - Fornero ci sta distruggendo per salvarci, che la globalizzazione deve esserci, che l'Europa e l'Euro vanno difesi fino alla morte, che se andiamo avanti così fra 13 anni saremo a posto. A posto un cacchio: SIAMO IN GUERRA!

Non è una guerra evidente, è una guerra nascosta, dove piano piano ci han drogato il pensiero lucido per farci subire senza reagire il furto continuo, dove ci han tolto la gioia di vivere, la speranza di un futuro, l'emozione di essere creativi, di avere un mondo migliore.

Il fatto che siamo in guerra lo ha paradossalmente evidenziato, come dicevo, Napolitano, che ha azionato una procedura d'emergenza che solo una dichiarazione di guerra poteva attivare (il golpe Monti), dichiarando che "i mercati" diventati aggressivi rischiavano rivalse pericolose se a guidare l'Italia non si fosse messa una persona "credibile", ovvero un loro sicario.

Tradotto in italiano: "Italia, ti sto facendo una guerra finanziaria, ti ho per le palle, ma adesso devo sferrarti il colpo mortale e mi serve un sicario alle leve del potere per distruggerti dall'interno, senza colpo ferire". 

E così il burattino Napolitano mise al potere il burattino Monti, attivando un'emergenza da guerra, e Monti guerra fece, MA FECE GUERRA A NOI ITALIANI !! Togliendo le pensioni, creando 290.000 esodati con la geniale Fornero, trasferendo soldi dell'IMU alle banke americane cui l'Italia doveva utili da illeciti derivati, aumentando l'IVA al 21%, comprando 6 miliardi di aerei da guerra dagli amichetti Yankee, aumentando le tasse per finanziare le aumentate spese militari, lievitando il debito pubblico da 1920 a 2000 miliardi, aumentando la disoccupazione dal 6 al 10%; insomma rendendoci più "svendibili".

E quando saremo svenduti, senza proprietà private, senza una Nazione, con l'acqua e l'aria privatizzate, con l'altare della patria a stelle e strisce, con la moneta elettronica che ci viene tolta appena scriviamo su facebook; allora si che ci sarà il rilancio dell'economia, NON prima! Questo programma si chiama GLOBALIZZAZIONE. E Monti con la sua banda ne è l’esecutore finale.

A volte mi viene il dubbio: che il Berlusca abbia fatto salire Monti sapendo che sarebbe stato un disastro, e che non avendo alternative gli Italiani pur di togliersi dai piedi Monti avrebbero rivotato Berlusconi? Strategia diabolica.

Ma allora, se siamo in guerra dobbiamo contrattaccare o perlomeno difenderci. Ma da chi? Manca l'oggetto. Come dice giustamente Umberto Galimberti, nel '68 c'era qualcuno da combattere, ma adesso contro chi si deve combattere? Dov'è il nemico?

Nelle guerre palesi le parti in contrasto si mettono una divisa che chiaramente le identifica, ma oggi sul territorio italiano in guerra (l’ha detto Napolitano), nessuno ha una divisa da combattente. Beh; qualcuno veramente ce l'ha: i bancari son vestiti come i becchini con le scarpe da 500€ e l'orologio di marca, "l'esperta di finanza", ovvero la ragazzina senza laurea, di solito la meno brutta della filiale, che dopo aver fatto un corso accelerato di 3 ore presso gli esperti tirapacchi dell'Unicredit ci rifila i derivati la riconosco perché è sicura, aggressiva, lampadata, con la scollatura e la minigonna griffata come le troie professioniste; ma il resto dei nemici chi li riconosce? 

Il nemico burocrate; lo riconosco per il fatto che è ferreo nel suo iter burocratico, insiste che ciò che non è previsto è illegale, per il fatto che ci fa fare il girotondo dei suoi colleghi, che ci fa mettere marche da bollo dappertutto, che ci manda a casa 10 minuti prima della scadenza del suo orario di lavoro per andare al bar. Il suo vero target è la pensione. 

Lo Yankee della base di Vicenza, Aviano, Sigonella, Napoli, Gaeta e Camp Darby nei pressi di Livorno lo riconosco facilmente: bello palestrato, con la divisa mimetica anche se cammina in città per non farsi vedere da nessuno; è li, rappresenta l'invasione USA iniziata con l'invasione di Sicilia tanti anni fa, pronto a uccidere in Libia e in Siria appoggiato dai giornali compiacenti. Pronto a uccidere a Cermis, tanto i militari non pagano in Italia, poiché è protetto dal trattato di Londra del 1951 che prevede la non procedibilità nei confronti dei militari americani di basi NATO e dallo scellerato trattato bilaterale Italia-Usa del 1954. Ma intanto sorride, è l'unico lavoro che ha, non ha alternative se non dare morte e servire i padroni globalizzanti. 

Il giornalista nemico lo riconosco perché parla delle scaramucce fra i soliti partiti per farci credere che siano cose diverse, non tocca i problemi veri quali la sovranità. Anche Milena Gabanelli (una delle poche vere giornaliste rimaste) mi disse che non voleva parlare di Signoraggio perché era "troppo" per gli ascoltatori (la stessa identica motivazione me la dette Beppe Grillo nel 2008 nel backstage di un suo spettacolo). Credo che Milena fosse in buona fede (probabilmente anche Grillo), quando mi disse che per lei era sufficiente risolvere scandali risolvibili. Anche se la cosa della perduta sovranità monetaria fosse stato vero, nessuno ci avrebbe creduto, e lei avrebbe perso di credibilità. Peccato che quando le chiesi: "Milena, ma chi deve a chi i 2.000 miliardi del debito pubblico?", lei mi rispose sicura: "lo Stato ai Cittadini!". Ed il marito Gigi che era presente: "no Milena, i Cittadini li devono allo Stato!" Mi misi a ridere, poiché è normale aver confusione sul debito pubblico. Forse un giorno Milena, che spero mi legga, farà una puntata sul Debito Pubblico: sarebbe un bel passo per illuminare i Cittadini sulla vera causa della crisi attuale ed uscire dalla schiavitù bancaria. 

Il politico lo riconosco perché sorride sempre, ride chissà perché, dà la mano e ride! Ma che cazzo ridi, che se ci fosse un tribunale vero ti impiccheremmo per alto tradimento! Hai firmato Maastricht, hai firmato Lisbona, hai ceduto in sordina l'ultimo brandello di sovranità e ridi! 

Giudici li riconosco perché dopo che hai fatto causa a 3 banche per usura e la Guardia di Finanza ha confermato l' Usura e riconosciuto i colpevoli, chiedono l'archiviazione del caso con la motivazione che "ai vertici bancari è da supporsi la buona fede" (è successo al sottoscritto, che farà ricorso al GIP al Tribunale di Udine il 21 Gennaio 2013 alle 9, chi abita in zona venga a vedere cosa dice il GIP; se conferma l’archiviazione è gravissimo). 

Finanzieri li riconosco perché hanno una divisa grazie alla quale ti multano se non emetti lo scontrino, perché ti fermano per chiederti come mai ti permetti un Porsche anche se è del 1998, perché fanno un blitz nel tuo ufficio e ti danno una multa di Lire 530.000.000 perché hai emesso 530 fatture con l'intestazione sbagliata (è successo al sottoscritto nel 1997), perché si tengono lontani dalle sedi dei vertici bancari. Ho conosciuto a Udine dei Finanzieri fantastici che si rendon conto che qualcosa non quaglia, ed anche ai vertici della Guardia di Finanza c’è voglia di giustizia, ma finché chi comanda è la mafia bianca (ovvero quella bancaria), devono continuare a drenare denaro alla popolazione per farlo confluire nelle casse delle banche.

Medici li riconosco perché dietro al camice bianco aperto al punto giusto alla Veronesi (se no sembri un macellaio) c'è il fanatismo di chi una volta subito il lavaggio di cervello dell'iter universitario non ha mai messo in dubbio le vaccinazioni, la chemioterapia, i trapianti; di chi non ha mai provato l'omeopatia, il digiuno, la fitoterapia; di chi presa la laurea ha finito l'energia di imparare quello che non ti hanno mai detto all'Università, perché le Università sono vendute alle multinazionali della morte e tacciono su quel che veramente funziona. 

Preti li vedi abbastanza facilmente: son vestiti di nero, han le gonne lunghe (ma non erano contro l'omosessualità?); ce ne sono di onesti (penso i più), ma tutti rovinati dai Seminari in cui hanno imparato una lista di fandonie e han dovuto subire violenze psicologiche; sono contro la felicità in terra, usano i sensi di colpa per esercitare il loro potere, sono maschilisti, e i loro rappresentanti si occupano di cose terrene e non di religiosità. Sono asserviti al potere (prima ai Re, adesso ai sicari della Goldman Sachs), non sanno neanche cosa sia la religiosità, che confondono con riti idioti. Credono che la Madonna sia vergine, predicano l'uguaglianza ma si sentono superiori, predicano l'amore ma odiano tutte le altre religioni monoteiste che cercano a loro volta di prevaricare su di loro. Secondo me, le Religioni andrebbero tutte vietate. 

Cosa fare quindi quando ti trovi di fronte uno con la divisa del nemico? 

Uno che ti frega magari in buona fede, uno che fa parte dell'esercito opposto, e forse è tuo vicino di casa, tuo cugino, o tuo fratello? 

Devi sparargli ?
Meglio di no, perché di solito non sa di far parte di un esercito. Però puoi chiedergli: ha senso accettare che Napolitano elegga uno sconosciuto non votato perché "i mercati finanziari lo esigono"? Ha senso allarmarsi per lo spread senza capire che cos'è? Ha senso votare un politico senza capire un cazzo di quel che dice? Ha senso fare un "Studio di settore" al mio amico panettiere Andrea ed appioppargli una multa di 70.000 € senza dargli la possibilità di difendersi? Ha senso far credere allo stesso Andrea che è vero che ha un credito IVA di 40.000€ da due anni, ma che se lo richiede avrà di nuovo la visita della guardia di finanza, che magari gli fa un'altro studio di settore? Ha senso vaccinarsi in massa in autunno quando poi il risultato è che stiamo peggio? Ha senso vaccinare i bambini quando in asilo tutti i bambini vaccinati sono perennemente malati? Ha senso credere alle epidemie infettive di mucche, suini, volatili perché in qualche parte del mondo una mucca nutrita di mais è impazzita? Ha senso coltivare soia dappertutto per sopravvivere con i contributi europei, sapendo che quando ce li toglieranno le campagne saranno distrutte dalle coltivazioni intensive? 

Ha senso caricarsi di un debito pubblico senza sapere chi ne è il creditore? Ha senso che in Slovenia ed in Austria l'aliquota fiscale è intorno al 25% mentre in Italia supera il 75%? 

Ha senso sentire il Papa parlare di tutto tranne che di religiosità, appoggiare Monti (!!) sperando di continuare a non pagare l'IMU, predicare la carità mentre la chiesa è proprietaria di mezza Italia ed è coinvolta in innumerevoli scandali finanziari? Ha senso dichiarare la No-Fly-Zone in Libia per poi usarla per bombardare i civili? 

Ecco, se non ha senso tutto questo, tu che difendi questo sistema, perché non ti licenzi e ti trovi un lavoro onesto invece di fare il sicario di questa associazione a delinquere? 

Perché tutte queste cose non chiare esigono un atto di ribellione da parte di cittadini indignati. Esigono una presa di coscienza di classe: la classe del cittadino onesto ed etico, che si rifiuta di fare cose scorrette o poco chiare; se non altro, perché alla fine ci rimetterà anche lui. E se non capite il motivo di ciò che vi accade intorno state certi che c'è chi ha interesse a non farvi capire, perché l'Economia è semplice, la Storia è semplice, la Finanza è semplice; basta che ci sia qualcuno che abbia voglia di trasparenza. 

Ma cosa vuole questa guerra? Conquistare, possedere, come al solito. Derubarci delle nostre proprietà, della nostra nazione. La verità è che la fine della 2° guerra mondiale NON è stata la fine della guerra degli Anglo-Americo-Sionista contro gli l'asse Roma-Berlino-Tokio, o per essere più aggiornati, delle Multinazionali contro gli Europei. E' stata la continuazione della prima guerra mondiale, e finirà con l'asservimento di tutte le nazioni ad un potere centrale. Non per nulla Monti ha creato il Bruegel (il cui link è dal Gennaio sparito da Wikipedia, ed è un web-scandalo). Cito www.ilbuio.org Pubblicato il 07-01-2013 8:23 

"Nel novembre 2010 il Bruegel lanciò una proposta per un default controllato dei Paesi dell’Eurozona: European Mechanism for Sovereign Debt Crisis Resolution: A proposal. Il documento ebbe larga circolazione, fu commentato dai principali media economici, ed è tuttora disponibile sul sito ufficiale dell’organizzazione. Guarda caso a partire dall’estate successiva le borse europee precipitavano, il famigerato spread raggiungeva livelli spaventosi, e poco dopo (novembre 2011), i “tecnici” Monti e Papademos (anch’egli legato al Bilderberg e alla Trilaterale, nonché ex vicepresidente della BCE), si installavano a capo dei governi italiano e greco, con le conseguenze e gli sviluppi che tutti conosciamo. In Spagna Zapatero veniva sostituito da Rajoy, quest’ultimo almeno eletto (per così dire) dal popolo, ma non per questo non meno sottomesso agli stessi interessi e poteri forti palesemente serviti dal grigio tecnocrate nostrano." 

Questo è dunque Monti; uno a cui l'Italia non interessa niente, uno che è socio o dirigente delle più grandi associazioni segrete, nemiche dell'Umanità.
Agli alti livelli si sono sempre divertiti a veder morire milioni di soldati per conquistare un metro di terra, e stanno ridendo a vedere la Grecia sgambettare prima di affondare, e rideranno a vederci fare la stessa fine fra un paio d'anni; tanto, il mondo è troppo affollato. 

E a che punto è la guerra? Le battaglie vinte dall'esercito nemico sono numerose invero: le autostrade italiane, la telefonia, i gruppi commerciali, gran parte delle industrie italiane, la cessione della sovranità monetaria, il Governo in mano alle Banche, le Banche in mano ai soliti, la Finanza in mano agli stessi, il Fisco, Equitalia, i giornali, la televisione al servizio del potere. Potrei continuare, ma già così è chiaro che abbiamo perso molte posizioni.

L'unica nostra forza; Internet, i libri alternativi e il voto. Che probabilmente subirà un superbroglio. Come il broglio che sancì la vittoria della Repubblica al posto della Monarchia alla fine della 2° guerra mondiale.

Già, perché la Democrazia è più facile da gestire della Monarchia: basta appropriarsi della Banca d'Italia e poi staccare l'assegno ai Senatori con su scritto "Banca d'Italia", e il gioco è fatto: poi occorre creare molti partiti che si differenziano per sciocchezze, ma nelle cose essenziali appoggiano tutte le schiavitù sopra elencate, e di cui non si parla mai; poi giornali e televisioni corrotte, libri di scuola manipolati; ecco servita la democrazia! 

Come uscirne? Bisogna colpire i vertici. Ma è difficile arrivare ai vertici, quando di mezzo c'è un esercito che li difende. E forse nell'esercito ci sei anche tu, senza saperlo. Ci vuole un Estulin che ci informa, un Alfonso Marra, una Francesca Salvador, un Barnard, un Della Luna, un Marco Saba, una Gabanelli, un Giorgio Vitali, un Alberto Mondini che si dan da fare per svelare le fila del potere, e poi forse possiamo avvicinarci al cancro che ci sta divorando. Ma arrivare alla fonte vera e propria è difficile; ma anche senza arrivarci, già capire i meccanismi dell'origine dei nostri problemi è un bel passo avanti.

E quando li hai capiti, ti indigni e vuoi fare qualcosa. Per te, per i tuoi amici, per i tuoi figli.

E dopo? Puoi combattere, e la nostra controffensiva dev'essere una caparbia guerra di informazione, di non accettazione delle cose poco chiare. 

Oppure, se crediamo che sia inutile, accettare di essere schiavizzati e far buon viso a cattiva sorte; "tanto, contro le banche non si può far nulla", dice il mio amico panettiere che ha ancora il sederino che gli brucia dallo studio di settore. O gettare la spugna ed emigrare, abbandonando il territorio in guerra (l'Italia), come stan facendo migliaia di aziende e cittadini, sperando in un luogo dove la guerra è ancora lontana. 

Come uscirne? Non lo so, ma rendersi conto che siamo in guerra ci darà la forza di reagire in modo nuovo. Di prendere per il collo il direttore di banca che con la scusa di Basilea 3 ci ha tolto il fido benché siamo buoni pagatori, di distruggere fisicamente le sedi di Equitalia, di invadere il Senato, di prendere a sberle chi ha firmato i trattati che han tolto la sovranità, di non pagare l'IMU né le tasse per i prossimi due anni (se lo facessimo tutti, metteremmo in ginocchio il sistema bancario), di disinvestire nei BOT anche se ci rendono il 5%, ed invece investire in operazioni commerciali vere, di togliere i soldi dalla banca per investirli sul territorio.

Ragazzi, siamo in tanti; se ci fosse la coscienza di classe del Cittadino onesto, la guerra sarebbe vinta. Domani.

Ed è quello che voglio ottenere con questo articolo; articolo con poche referenze, forse con molti errori, ma con un messaggio di base: NON consideriamo normali le ingiustizie che caratterizzano la nostra giornata,riconosciamole essere atti di guerra !! 

E adesso arriva la farsa del voto; che fare? 

Dobbiamo votare per chi non è ancora colluso, esigere controlli allo spoglio per evitare il broglio elettorale che CERTAMENTE avverrà, e poi votare chi nel programma ha messo quelle semplicissime iniziative che ci cambierebbero la vita: una banca centrale statale che emette denaro a interesse negativo per gli imprenditori, l'eliminazione del debito pubblico, uscire dall'EURO, separare finanza da economia, rendere l'Italia uno stato neutrale e mandare a casa le basi Nato e USA, tassare la Chiesa come tutte le altre imprese, indire referendum a raffica come in Svizzera votando dal computer e controllare le votazioni in modo trasparente evitando brogli, rilanciare il turismo, tranciare di brutto la burocrazia, riempirci di pannelli solari e impianti idroelettrici per renderci energeticamente indipendenti..... quante cose semplici per vivere meglio!

Votate per chi vuole queste cose, e forse abbiamo la possibilità di arrivare al prossimo panettone.

Ma quali partiti o movimenti saranno votabili? 

Voteremo Monti per scongiurare il pericolo di Berlusconi o voteremo Berlusconi per scongiurare il pericolo di Monti? Meglio una carie nel premolare destro o sinistro? 

Risposta: non và votato NESSUNO dei partiti finora al potere; L'unico che si è dato da fare per il Signoraggio è SCILIPOTI; votatelo, se presenta una lista indipendente. 

Poi, valutate altri partiti nuovi, se riescono a raccogliere le firme per presentare le liste; più di uno vuole le cose che ho elencato qui sopra. Ma oggi è troppo presto per sapere quali gruppi poter votare; aspettiamo ancora qualche settimana per vedere cosa succede. Mi pare che Alfonso Marra entri in lizza; certamente è uno di quelli che si è dato più da fare. 

Marco della Luna, che purtroppo non credo desideri candidarsi, pochi giorni fa mi telefonò, e mi disse: "Antonio, lo sai che abbiamo tanti figli in giro per l'Italia? Figli di Euroschiavi, il libro che abbiamo scritto assieme 5 anni fa. Tutti i gruppi alternativi validi che si stanno organizzando lo hanno letto e ne abbracciano le idee." 

Beh, io ho fatto il medico per poter aiutare la gente, ma forse son riuscito a far di più risvegliando una coscienza di classe nel Cittadino. 

Speriamo che queste elezioni tolgano il vecchio marcio, sciacquino via la mafia bianca come ha fatto l'Argentina, il Paraguai, il Brasile e la Colombia. E' possibile, ma muoviamoci con l'energia di chi è in guerra e vede a pericolo la casa, il lavoro, la vita. 

Solo così avremo l'energia sufficiente per eliminare il cancro che sta divorando l'Italia.

Altrimenti, prepariamoci ad emigrare.

Antonio Miclavez
10.01.2012 

Allegato:



http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11324

Ecco il “primo extraterrestre” caduto sulla Terra.



In un meteorite caduto nello Sri Lanka il 29 dicembre 2012 sarebbero state trovate delle alghe fossilizzate. Le foto sono eccezionali. I ricercatori escludono la contaminazione. Inoltre vi sarebbero evidenze di strutture rotonde simili a strutture scoperte anni fa in India che sembravano provenire dallo spazio. Se la scoperta venisse confermata sarebbe davvero rivoluzionaria.
L'"extraterrestre" caduta dal cielo nello Sri Lanka
Per la prima volta sarebbe stato scoperto con certezza matematica la presenza di un extraterrestre in un meteorite caduto nello Ski Lanka. L’”extraterrestre” è un’alga, una diatomea.
A pubblicare sul Journal of Cosmology l’eccezionale scoperta sono tre ricercatori della University of Buckingham (UK) (N.C. Wickramasinghe), della Cardiff University (UK) (J. Wallis) e del Medical Research Institute, Colombo, Sri Lanka (D.H. Wallis).
Essi sostengono di aver scoperto delle “diatomee” fossilizzate in una “condrite carbonacea” caduta nel North Central Province of Sri Lanka il 29 dicembre 2012, vicino al villaggio di Araganwila.
Spieghiamo i due termini di questa frase che potrebbero essere difficili ai più. Le diatomee sono alghe composte da un’unica cellula comparse sulla Terra 135 milioni di anni fa (guarda le foto di come sono fatte, sono bellissime). Queste alghe unicellulari sono provviste di un astuccio siliceo formato da due valve o teche, di cui quello superiore è più grande e ricopre quello inferiore come il coperchio di una scatola. Esse immagazzinano le loro riserve nutritive sotto forma di goccioline di olio, le quali permettono loro di galleggiare liberamente, rimanendo così in prossimità della superficie dell’acqua, ben esposte alla luce del Sole.
Una meteorite carboniosa invece, è una meteorite che possiede una composizione molto simile ai planetesimi, ossia i corpi che miliardi di anni fa diedero forma ai pianeti del sistema solare. In molte meteorite di tal genere sono stati scoperti acqua e materiale organico, inclusi amminoacidi.
[Da Marte un meteorite pieno d'acqua]
Il luogo dell'impatto del meteorite (a sinistra) e il meteorite in questione.
Non è un meteorite contaminato
Fatte queste precisazioni,  torniamo alla notizia e al meteorite dello Sri Lanka. I ricercatori sono certi che il meteorite non è stato contaminato da rocce terrestri: è stato visto cadere dal cielo e raccolto subito dopo, ma, soprattutto, i fossili di diatomee sono ben incastonati nella matrice del meteorite.
“Le strutture delle diatomee non si creano in alcun modo in maniera non organica”, dicono i ricercatori, quindi sono da escludere altre spiegazioni della loro origine, se non quella biologica. Le diatomee scoperte nel meteorite assomiglierebbero a quelle terrestri della specie Sellaphora blackfordensis. Nella meteorite si possono ben osservare agglomerati di olivina tipici di questo tipo di rocce. Per confronto con altre meteoriti sembra che essa possa essere arrivata da un frammento cometario associato alla cometa chiamata Encke. Le analisi, ancora in corso, dicono che all’interno del meteorite vi sarebbero elementi che arriverebbero dal di fuori del sistema solare.
[Guarda le più belle foto di comete]
Alcune cellule rosse che potrebbero aver creato le "piogge rosse" in anni passati
Le “cellule rosse”
Il meteorite inoltre contiene delle strutture simili alle cellule che vennero trovate nel 2001 nelle cosidette “piogge rosse” indiane, un fenomeno molto misterioso. Nel 2001 in India per 124 volte è caduta dal cielo acqua rossa. Secondo un’ipotesi, mai confermata, un frammento di meteorite polverizzato in atrmosfera avrebbe liberato organismi extraterrestri (guarda la notizia).
Nella pioggia furono trovate particelle e cellule estremamente piccole la cui struttura interna, rimane ancora misteriosa. Ebbene, nel meteorite caduto a dicembre 2012 ci sarebbero fossili che assomigliano a quelle particelle.
La vita arriva dallo spazio
Già nel passato si era ipotizzata una qualche forma di vita esterna della Terra caduta sul nostro pianeta, ma non se ne ebbe mai la prova certa. Ora sembra esistere.
Un scoperta del genere richiede mille conferme diverse, ma se arriveranno è senza dubbio una scoperta storica.
Una diatomea scoperta nel meteorite
Come valutatare la ricerca?Per quanto ben documentata, la ricerca su questo meteorite è solo agli inizi. Per questo motivo è necessario prestare la massima attenzione nel prossimo futuro, quando il meteorite verrà posto al vaglio di altri ricercatori che cercheranno ipotesi alternative alle “diatomee extraterrestri”.
In altre parole, per essere certissimi su quanto affermano i ricercatori bisognerebbe attendere ancora un po’. Tuttavia la pubblicazione è stata prodotta e accettata da una riuvista scientifica. Essa inoltre proviene da Università e dunque non si poteva attendere la pubblicazione di questo lavoro.