lunedì 14 gennaio 2013

… mi perdoni padre perché ho molto peccato … - Claudia Petrazzuolo




 “ … mi perdoni padre perché ho molto peccato … “

 La fede cristiana è il perno religioso di buona parte degli abitanti del pianeta Terra; la professione di fede dei cristiani si articola nei precetti della Chiesa che, dalle parole del Cristo, ha estrapolato il suo codificare in funzione della storicità del momento, delle esigenze del clero, della filosofia vigente, di distinzioni ognuna delle quali relativa a parametri quali il sesso, l’estrazione sociale, la maggiore o minore adesione ai precetti stessi; dimenticando, però e troppe volte, la professione di umiltà del Cristo stesso ed il suo maggiore insegnamento: quell’amore che, per nostro Signore, dovrebbe essere il principale sentimento. 
Santi e martiri veri e, qualcuno, presunto il Cristianesimo ne ha annoverati a migliaia e forse a milioni, ma per quanti questi possano essere, senz’altro di più sono i Farisei e gli spacciatori di “ parola falsa ed ipocrita “, i quali più che avvicinare alla Parola di Dio hanno contribuito ad allontanarne quelle persone che si sentono disgustate dal “ … fate come dico e non come mi vedete fare … ”; questo sia detto con tutto il rispetto possibile per il credo e le convinzione di ognuno. 
Quindi il Cristianesimo, la sua Chiesa,  i suoi prelati, i suoi fedeli; dunque una religione ed una conseguente filosofia di vita tradotta in pensieri, opere, comportamenti quotidiani per l’immediato e per il divenire futuro. 
Fondamento di questa filosofia di vita è la cultura del peccato: per il solo fatto di essere nati la Chiesa ci pone già in debito di una assoluzione (Battesimo) e viviamo, secondo ciò che ci hanno insegnato o per intimo credo o per paranoia conseguente nei casi limite, sotto gli occhi di un dio (il minuscolo è segno di rispetto verso il Dio vero), che ci ha consegnato ad un libero arbitrio che , però, è tale solo nel seguire i suoi dictat se non si vuole incorrere nel peccato: un dio che non ci lascia da soli un solo secondo e le cui vie sono misteriose ed infinite; dal trionfo del cristianesimo sulla paganità romana nelle terre italiche questa è stata la cappa di oppressione o la speranza di salvezza che guidato in ogni attimo la vita delle genti italiche. 
Nel nostro paese per cinquant’anni, ah!, potenza dell’amore) abbiamo avuto al governo un partito che si dichiarava cristiano, eppure ad esso sono attribuibili molte tra le cose più oscene e peccaminose, socialmente e politicamente parlando, accadute; alla cristianità si appellano quasi tutti i nostri politici, di destra, sinistra e centro; alla cristianità appartengono o dicono di appartenere anche gli intrallazzatori, i disonesti in genere, gli evasori, gli affamatori di popolo, i concussori, i corruttori, gli sfruttatori di minorenni, gli utilizzatori finali e quei bugiardi, della chiesa e non, che dell’amore professato dal Cristo hanno dimenticato persino l’esistenza ed il significato peraltro rintracciabile in un qualsiasi vocabolario. In questo paese, dunque, in nome di quel dio millantato dai più si realizzano nel pubblico e nel privato le peggiori porcherie. Io ho la presunzione di credere che il vero ed unico Dio sappia distinguere il grano dal loglio; abbia in gloria chi soffre ed i giusti, indipendentemente da come votano, e che anzi, con molti segni e manifestazioni, inviti a non ascoltare le sirene che parlano bene e razzolano male. 

Quanti giorni mancano alle elezioni? Non tantissimi, ma fino a quel giorno i sermoni che sentirete e gli appelli in nome della famiglia, della moderazione, della consacrazione di questo o di quello da parte della chiesa saranno innumerevoli, ebbene, io spero che ognuno di Voi si chieda, quando dovesse ascoltare di queste, cosa ne avrebbe pensato Gesù e come avrebbe agito nello stesso frangente e poi … voti di conseguenza!
… e così sia!.

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