Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
martedì 21 maggio 2013
Stato-mafia, Napolitano non sarà sentito sulle telefonate con l'ex ministro Mancino. - Salvo Palazzolo
La richiesta di citazione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al processo "trattativa" è "legittima", ma l'eventuale audizione non potrà mai riguardare le conversazioni con l'ex ministro Nicola Mancino, intercettate nell'ambito dell'inchiesta e poi distrutte. E' quanto ha deciso questa mattina il presidente della Corte d'assise di Palermo Alfredo Montalto esaminando la lista dei testimoni presentata da due parti civili, Salvatore Borsellino e Sonia Alfano. Il fratello del giudice ucciso il 19 luglio 1992 e la presidente dell’Associazione familiari vittime di mafia, avevano chiesto l'audizione di Napolitano per riferire "le eventuali confidenze riferitegli da Mancino nel corso delle plurime conversazioni telefoniche intercorse fra i due e intercettate dalla Procura". Così aveva scritto l'avvocato Fabio Repici nelle istanze delle due parti civili.
Il legale ha chiesto l'audizione del capo dello Stato anche "per riferire sui contenuti della lettera da lui pubblicamente rivolta il 29 gennaio 2013 alla figlia dell’ex presidente della Repubblica Scalfaro". In quella lettera, Napolitano scriveva di avere "accompagnato" l’allora capo dello Stato "nei momenti decisivi di quel periodo". All'epoca Napolitano era presidente della Camera. E adesso Scalfaro è sotto accusa nell’impostazione della Procura di Palermo, perché avrebbe sostenuto la linea dell’alleggerimento del carcere duro ai mafiosi dopo le prime bombe del 1993. Su quella lettera a Scalfaro, l’avvocato Repici ha già ottenuto la citazione di Napolitano al processo quater per la strage Borsellino, in corso a Caltanissetta.
Anche la corte d'assise di Palermo non ha avuto nulla da osservare su questo punto. Ma è arrivato uno stop sulla richiesta di sentire Napolitano a proposito delle telefonate con Mancino, che sono state oggetto di un conflitto di attribuzione fra il Quirinale e la Procura di Palermo, concluso con la distruzione di quattro telefonate.
Ieri, la Corte d'assise aveva invece dato un prima via libera alla lista della Procura, che fra i 176 testimoni ha inserito pure Napolitano, "per riferire in ordine alle preoccupazioni espresse dal suo consigliere giuridico Loris D’Ambrosio nella lettera del 18 giugno 2012", così hanno scritto i pm Di Matteo, Del Bene e Tartaglia.
Si tratta di un primo vaglio di ammissibilità, secondo i canoni previsti dall’articolo 468 del codice di procedura penale. Non è solo una questione di tecnicismi giuridici, il codice impone al giudice di "escludere" le testimonianze "vietate dalla legge e quelle manifestamente sovrabbondanti". Dunque, la lista dei 176 testimoni, con il nome del capo dello Stato in bella vista, è ammissibile, ma non potrà mai avere ad oggetto le conversazioni telefoniche distrutte. In una delle prime udienze la corte d’assise esaminerà nel merito le liste presentate dalle parti, per decidere se citare il presidente della Repubblica e tutti gli altri testimoni richiesti da pm e avvocati.
Il legale ha chiesto l'audizione del capo dello Stato anche "per riferire sui contenuti della lettera da lui pubblicamente rivolta il 29 gennaio 2013 alla figlia dell’ex presidente della Repubblica Scalfaro". In quella lettera, Napolitano scriveva di avere "accompagnato" l’allora capo dello Stato "nei momenti decisivi di quel periodo". All'epoca Napolitano era presidente della Camera. E adesso Scalfaro è sotto accusa nell’impostazione della Procura di Palermo, perché avrebbe sostenuto la linea dell’alleggerimento del carcere duro ai mafiosi dopo le prime bombe del 1993. Su quella lettera a Scalfaro, l’avvocato Repici ha già ottenuto la citazione di Napolitano al processo quater per la strage Borsellino, in corso a Caltanissetta.
Anche la corte d'assise di Palermo non ha avuto nulla da osservare su questo punto. Ma è arrivato uno stop sulla richiesta di sentire Napolitano a proposito delle telefonate con Mancino, che sono state oggetto di un conflitto di attribuzione fra il Quirinale e la Procura di Palermo, concluso con la distruzione di quattro telefonate.
Ieri, la Corte d'assise aveva invece dato un prima via libera alla lista della Procura, che fra i 176 testimoni ha inserito pure Napolitano, "per riferire in ordine alle preoccupazioni espresse dal suo consigliere giuridico Loris D’Ambrosio nella lettera del 18 giugno 2012", così hanno scritto i pm Di Matteo, Del Bene e Tartaglia.
Si tratta di un primo vaglio di ammissibilità, secondo i canoni previsti dall’articolo 468 del codice di procedura penale. Non è solo una questione di tecnicismi giuridici, il codice impone al giudice di "escludere" le testimonianze "vietate dalla legge e quelle manifestamente sovrabbondanti". Dunque, la lista dei 176 testimoni, con il nome del capo dello Stato in bella vista, è ammissibile, ma non potrà mai avere ad oggetto le conversazioni telefoniche distrutte. In una delle prime udienze la corte d’assise esaminerà nel merito le liste presentate dalle parti, per decidere se citare il presidente della Repubblica e tutti gli altri testimoni richiesti da pm e avvocati.
Napoli, guardano le vetrine e fanno la spesa: arrestati cinque finti ciechi.
Indagati un dipendente del Secondo Policlinico di Napoli, un impiegato Inps e un ex addetto del Comune di Pozzuoli.
NAPOLI - Ciechi che guardano le vetrine dei negozi. Fanno la spesa, leggono i volantini al supermercato, attraversano la strada senza paura. Pedinati e filmati dai militari della Guardia di Finanza, i cinque falsi invalidi ora sono agli arresti domiciliari. Tra questi, un dipendente del Secondo Policlinico di Napoli, originario di Qualiano - "cieco assoluto" dal 2000 - sorpreso a timbrare il cartellino marcatempo, a salire e scendere le scale senza difficoltà; un impiegato dell'Inps, di Bacoli, e un ex dipendente del Comune di Pozzuoli, al lavoro in una pescheria.
Indagati anche un finto invalido di Quarto, "cieco assoluto dal 1997, e una donna di Quarto, seguita dai finanzieri fino al parcheggio del supermercato.
Le ordinanze sono state eseguite dai carabinieri di Pozzuoli e dalla Guardia di Finanza di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sui «falsi invalidi». Emesse su richiesta del pm Giancarlo Novelli e del procuratore aggiunto Francesco Greco, coordinatore della sezione «reati contro la pubblica amministrazione».
L'accusa contestata: truffa aggravata ai danni dello Stato. I magistrati hanno disposto il sequestro di beni per un importo di 350mila euro, il danno complessivo cagionato all' Inps. Finora nel corso dell'inchiesta, avviata negli anni scorsi, sono state coinvolte oltre 300 persone (per le quali furono emesse ordinanze cautelari) e sequestrati beni per 13 milioni di euro.
Indagati anche un finto invalido di Quarto, "cieco assoluto dal 1997, e una donna di Quarto, seguita dai finanzieri fino al parcheggio del supermercato.
Le ordinanze sono state eseguite dai carabinieri di Pozzuoli e dalla Guardia di Finanza di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sui «falsi invalidi». Emesse su richiesta del pm Giancarlo Novelli e del procuratore aggiunto Francesco Greco, coordinatore della sezione «reati contro la pubblica amministrazione».
L'accusa contestata: truffa aggravata ai danni dello Stato. I magistrati hanno disposto il sequestro di beni per un importo di 350mila euro, il danno complessivo cagionato all' Inps. Finora nel corso dell'inchiesta, avviata negli anni scorsi, sono state coinvolte oltre 300 persone (per le quali furono emesse ordinanze cautelari) e sequestrati beni per 13 milioni di euro.
Mafia, testo Pdl al Senato: “Dimezzare la pena per il concorso esterno”.
Tra i casi "celebri" nei quali viene contestato il concorso esterno ci sono tra gli altri quelli di Marcello Dell'Utri e Nicola Cosentino, l'ex assessore regionale della Lombardia Domenico Zambetti, l'ex presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, l'ex sottosegretario Antonio D'Alì.
Condanna dimezzata per concorso esterno in associazione mafiosa. Niente carcere e intercettazioni per chi svolge attività sotterranea di supporto ai componenti dell’associazione mafiosa. Si dovrà dimostrare che c’è un profitto. Lo prevede il testo Pdl appena assegnato in commissione Giustizia del Senato, relatore Giacomo Caliendo.
Tra i casi “celebri” nei quali viene contestato il concorso esterno ci sono tra gli altri quelli dell’ex senatore Pdl e Marcello Dell’Utri e dell’ex deputato Pdl Nicola Cosentino, l’ex assessore regionale della Lombardia Domenico Zambetti, l’ex presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, l’ex sottosegretario Antonio D’Alì. Come noto per concorso esterno è stato condannato in via definitiva l’ex presidente della Regione Sicilia Totò Cuffaro. Tuttavia in questo caso, a differenza degli altri, la legge non avrebbe effetto.
Mentre nel caso del politico tra i fondatori di Forza Italia e amico di Silvio Berlusconi, che attende il verdetto definitivo della Cassazione, avrebbe l’effetto di evitargli la galera in caso di condanna definitiva. Dell’Utri è stato condannato a 7 anni lo scorso 23 marzo dopo che la Corte di Cassazione, nel marzo 2012, aveva annullato il precedente giudizio d’appello, che si era concluso con la medesima condanna a sette anni. I giudici, però, aveva assolto Dell’Utri dai reati a lui contestati dal ’92 in poi. Nelle motivazioni i supremi giudici aveva sottolineato che il reato di concorso esterno a Cosa nostra era stato commesso certamente “fino al 1977″, mentre non lo aveva ritenuto provato per gli anni successivi.
Attualmente il concorso esterno in associazione mafiosa è punito con il carcere fino a 12 anni. Ma sinora non si trattava di una norma ‘tipizzata’ nell’ ordinamento. Lo diventerebbe con il progetto di legge da oggi all’esame della commissione Giustizia, che porta la firma anche del senatore del Pdl Guido Compagna. Nel testo, infatti, si prevede l’introduzione di due nuovi articoli nel codice penale: il ’379-ter’ e il 379-quater’. Il primo (“Favoreggiamento di associazioni di tipo mafioso”) prevede che chiunque, fuori dei casi di partecipazione alle associazioni di cui all’articolo 416-bis, agevoli deliberatamente la sopravvivenza, il consolidamento o l’espansione di un’associazione di tipo mafioso, anche straniera, è punito con lareclusione da uno a 5 anni. Il secondo (“Assistenza agli associati”) stabilisce che chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato o di favoreggiamento, dia rifugio o fornisca vitto, ospitalità, mezzi di trasporto, strumenti di comunicazione a taluna delle persone che partecipino a un’associazione di tipo mafioso, anche straniera, al fine di trarne profitto, è punito con la reclusione da 3 mesi a 3 anni. La pena è aumentata se l’assistenza è prestata continuativamente. L’articolo 418 del codice penale, che disciplina l’assistenza agli associati, verrebbe abrogato.
Se queste norme venissero introdotte nell’ordinamento le conseguenze sarebbero varie e tutte di una certa rilevanza visto che avrebbero un riflesso anche sui giudizi in corso grazie al principio del ‘favor rei’(se la legge varia in modo favorevole all’imputato o condannato non in via definitiva essa è applicabile anche in via retroattiva, ndr): prima di tutto il concorso esterno verrebbe derubricato alla categoria ‘favoreggiamento’ e questo comporta di per sé una riduzione della pena che passerebbe infatti da un massimo di 12 anni a un massimo di 5 (cioè da 1 ai 5 anni). Il che significa che ci sarebbe uno stop alle intercettazioni visto che gli ascolti vengono consentiti in caso di reati per i quali sono previste condanne superiori ai 5 anni. Poi, per chi ‘supporta’ i componenti dell’associazione mafiosa, la pena fissata nel ddl va dai 3 mesi a 3 anni. E questo comporterà che non scatterà la custodia cautelare in carcere: il tetto perchè scatti, infatti, è di 4 anni. In più, perché si possa condannare il ‘sostenitore’ o l“assistente esterno all’associazione mafiosa, si dovrà dimostrare che dalla sua azione si ricavi un profitto”.
Tornado devasta Oklahoma City, scenario apocalittico: oltre 90 vittime, strage di bambini e centinaia di feriti.
NEW YORK - Un devastante tornado si è abbattuto sull'area sud di Oklahoma City, negli Stati Uniti, portando distruzione e morte nella cittadina di Moore che conta circa 55.000 abitanti e su cui già nel 1999 si era abbattuto un terribile tornado che aveva causato la morte di una quarantina di persone. Il bilancio, ancora provvisorio, è gravissimo: centinaia di feriti, oltre 90 morti, tra cui 20 bambini rimasti intrappolati insieme ai loro insegnanti sotto le macerie di una scuola elementare andata completamente distrutta. In tutti gli ospedali della zona ci sono almeno 145 feriti ricoverati, tra cui 45 bimbi.
Nell'area sono oltre 7.000 le abitazioni senza corrente,secondo quanto riferisce la compagnia elettrica locale.
Si continua a scavare senza sosta. I soccorritori cercano di farsi largo per le strade di Moore, la cittadina più devastata, ricoperte di detriti. Si continua a scavare anche alla scuola elementare Plaza Towers, completamente rasa al suolo, dove per ora sono stati tirati fuori sani e salvi 30 bambini, ma si teme ce ne siano molti altri intrappolati.
I testimoni parlano di uno scenario «apocalittico». E' una drammatica corsa contro il tempo mentre qualcuno - raccontano le tv - ha udito pianti e urla di richieste di aiuto provenire da sotto le macerie.
Rifugio in frigo. Un neonato e la sua mamma trovati morti dai soccorritori in una cella frigo dove si erano rifugiati per tentare di fuggire alla furia del tornado. Lo riferiscono le autorità locali alla Cnn. Anche all'ospedale di Moore, la cittadina più colpita, i medici hanno tentato di rifugiarsi nei congelatori, raccontano le autorità locali precisando che un intero piano della struttura è andato distrutto. La Cnn precisa che la struttura era stata evacuata e che nessuna persona è morta nell'edificio.
Il preavviso di 16 minuti. «Le nostre peggiori paure sono diventate realtà», spiegano gli esperti del National Weather Service, il servizio meteorologico nazionale, che avevano lanciato un allarme tornado 16 minuti prima che sulla zona si scatenasse l'inferno. In tanti, quindi, non hanno avuto il tempo di mettersi al sicuro. Il tornado, con una circonferenza di oltre tre chilometri e venti fino a 300 chilometri l'ora, ha imperversato sull'area per circa 40 minuti. In tutta la zona è stato quindi proclamato lo stato di emergenza.
L'allarme è tutt'altro che cessato, visto che i metereologi temono il formarsi di nuovi tornado nelle prossime ore, dopo quelli che nelle ultime 48 ore hanno causato danni e due morti nel Midwest. Il presidente americano Barack Obama ha chiamato il governatore dell'Oklahoma, Mary Fallin, assicurando che l'amministrazione, attraverso la protezione civile, «è pronta a fornire tutta l'assistenza necessaria».
Evento straordinario. Il tornado che ieri ha colpito l'area di Oklahoma City è «un fenomeno decisamente ai massimi livelli della scala di intensità. Una manifestazione tra le più devastanti sia per durata che per forza». Lo afferma Massimiliano Pasqui, ricercatore del Cnr-Ibimet. Secondo l'esperto «il tornado, in una scala da 1 a 5 è di classe F5, cioè il massimo previsto». «In genere - sottolinea, inoltre - questi fenomeni hanno una durata di poche decine di minuti, mentre ieri è durato addirittura 40 minuti, un'enormità».
La zona devastata dal tornado è chiamata 'Tornado Alley' proprio «perchè è caratterizzata dall'alta frequenza della formazione di tornado ad alta intensità. Gran parte di studi e conoscenze che noi abbiamo vengono da quell'area, molto vulnerabile al fenomeno». È quanto aggiunge Massimiliano Pasqui, ricercatore del Cnr-Ibimet. La Tornado Alley corrisponde alla regione centrale degli Stati Uniti d'America. Comprende le pianure dei fiumi Mississippi e Ohio, la valle del basso corso del fiume Missouri, così come la parte sud-orientale degli Stati Uniti. «La sua vulnerabilità - spiega l'esperto - è legata al passaggio di perturbazioni e risalita di correnti molto umide da Golfo del Messico che spesso presentano delle 'super cellè convettive che possono generare i tornado». I ricercatori studiano da anni tutta l'area per capire come si generano e si spostano i tornado. «La cella convettiva che li può generare - afferma Pasqui - ha una vita di parecchie ore, ma non è detto che li generi». La formazione del tornado è, infatti, un passo successivo del tutto imprevedibile sia per quanto riguarda il momento e il luogo della genesi, sia per la direzione che prenderà. «Quello che si può prevedere con largo anticipo - continua - è la possibilità della genesi, ma è altamente difficile sapere quando e se di verificherà e l'impatto che avrà, anche perchè poche decine di km possono fare la differenzà nel dare l'allerta». Dunque è quasi impossibile dare con largo anticipo l'allarme, anche in aree frequentemente colpite. «Anche l'Italia - conclude - non è immune dal fenomeno. Tutte le nostre coste sono a rischio e poi la zona dell'Emilia. Da noi però l'intensità è decisamente inferiore».
http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/tornado_oklahoma_city_tornado_usa_scuola_bambini_morti_feriti/notizie/282098.shtml
I politici si comprano i balconi. - Lia Quilici
Tre euro al giorno per esporre un manifesto del candidato. Qualcosa in più se si abita in centro. Ad Afragola (Napoli) dopo l'arresto del sindaco si fa campagna elettorale così.
Tre euro al giorno per esporre un manifesto sul balcone. Un forfait di 150 euro per chi è disposto a tenere uno striscione per 15 giorni.
Succede ad Afragola, cittadina di 60 mila abitanti in provincia di Napoli in piena campagna elettorale.
Domenica e lunedì si va al voto per eleggere il nuovo sindaco ed il Consiglio comunale. L'ex primo cittadino, nonché ex senatore del Pdl, Vincenzo Nespoli è agli arresti domiciliari con l'accusa di concorso in bancarotta fraudolenta e riciclaggio: alle elezioni si arriva con i poteri affidati al vicesindaco.
Stavolta in assise entreranno 24 consiglieri comunali invece di 30. La corsa allo 'scranno' comunale è spietata. Gli spazi elettorali limitati e mai abbastanza per ben 457 aspiranti eletti e quattro candidati sindaco. Così è partita la caccia al balcone.
I più ambiti sono i primi piani sulle strade principali della città: corso Garibaldi, via Amendola, via Oberdan, corso Enrico De Nicola e corso Meridionale. Non importa se voti per loro o no, business is business.
Così il candidato manda i suoi 'rappresentanti' che offrono in alcuni casi 50 euro per 15 giorni in altri una quota giornaliera che varia da 3 a 5 euro.
La voce si è sparsa, la crisi - si sa - dilaga e così ora che siamo agli sgoccioli sono i cittadini stessi a mettere all'asta gli ultimi balconi sui social network con annunci del tipo "AAA fittasi numero due balconi primo e secondo piano per affissione manifesti elettorali".
C'è chi fa pacchetti convenienza e sul balcone di manifesti ce ne mette addirittura tre, uno dietro l'altro, se concorrenti poco importa.
La voce pero' si è sparsa un po' troppo e così in questi giorni polizia e vigili urbani sono dovuti intervenire e dalle ringhiere sono spariti i primi manifesti. Per fortuna però degli affittuari il pagamento è anticipato.
Nella Scampia di Afragola - Rione Salicelle - i manifesti sono appesi tra panni e calzini. Qui dove la povertà e il degrado sono più forti al listino dei balconi si aggiunge quello della spesa. Buoni al supermercato di 15, 20 euro al giorno in cambio di voti e poi le classiche promesse di lavoro di quei candidati che hanno aziende di famiglie. Circolano modelli per assicurare sussidi di disoccupazione come cassa edile.
Martedì l'amministrazione uscente si riunisce per la seconda volta - dopo il flop in Consiglio di venerdì scorso - per discutere ed approvare la dichiarazione di pubblica utilità per una ventina di manufatti abusivi. Per evitare così ad altrettante famiglie l'abbattimento delle proprie abitazioni.
Afragola è uno dei comuni della Campania con i più alti tassi di disoccupazione e di penetrazione della camorra. E' anche la citta di provenienza dell'unica boss donna nella storia di questa organizzazione criminale, Anna Mazza, che ha preso in mano le redini della cosa dopo la morte del marito negli anni Settanta.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/i-politici-si-comprano-i-balconi/2207316
lunedì 20 maggio 2013
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