Indagati un dipendente del Secondo Policlinico di Napoli, un impiegato Inps e un ex addetto del Comune di Pozzuoli.
NAPOLI - Ciechi che guardano le vetrine dei negozi. Fanno la spesa, leggono i volantini al supermercato, attraversano la strada senza paura. Pedinati e filmati dai militari della Guardia di Finanza, i cinque falsi invalidi ora sono agli arresti domiciliari. Tra questi, un dipendente del Secondo Policlinico di Napoli, originario di Qualiano - "cieco assoluto" dal 2000 - sorpreso a timbrare il cartellino marcatempo, a salire e scendere le scale senza difficoltà; un impiegato dell'Inps, di Bacoli, e un ex dipendente del Comune di Pozzuoli, al lavoro in una pescheria.
Indagati anche un finto invalido di Quarto, "cieco assoluto dal 1997, e una donna di Quarto, seguita dai finanzieri fino al parcheggio del supermercato.
Le ordinanze sono state eseguite dai carabinieri di Pozzuoli e dalla Guardia di Finanza di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sui «falsi invalidi». Emesse su richiesta del pm Giancarlo Novelli e del procuratore aggiunto Francesco Greco, coordinatore della sezione «reati contro la pubblica amministrazione».
L'accusa contestata: truffa aggravata ai danni dello Stato. I magistrati hanno disposto il sequestro di beni per un importo di 350mila euro, il danno complessivo cagionato all' Inps. Finora nel corso dell'inchiesta, avviata negli anni scorsi, sono state coinvolte oltre 300 persone (per le quali furono emesse ordinanze cautelari) e sequestrati beni per 13 milioni di euro.
Indagati anche un finto invalido di Quarto, "cieco assoluto dal 1997, e una donna di Quarto, seguita dai finanzieri fino al parcheggio del supermercato.
Le ordinanze sono state eseguite dai carabinieri di Pozzuoli e dalla Guardia di Finanza di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sui «falsi invalidi». Emesse su richiesta del pm Giancarlo Novelli e del procuratore aggiunto Francesco Greco, coordinatore della sezione «reati contro la pubblica amministrazione».
L'accusa contestata: truffa aggravata ai danni dello Stato. I magistrati hanno disposto il sequestro di beni per un importo di 350mila euro, il danno complessivo cagionato all' Inps. Finora nel corso dell'inchiesta, avviata negli anni scorsi, sono state coinvolte oltre 300 persone (per le quali furono emesse ordinanze cautelari) e sequestrati beni per 13 milioni di euro.
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