martedì 2 dicembre 2014

Alemanno indagato per mafia; a Roma sotto inchiesta consiglieri Pd e Fi. - Giovanna Trinchella

Alemanno indagato mafia, a Roma sotto inchiesta consiglieri Pd e Fi

Trentasette arresti nell'inchiesta del Ros. In manette Massimo Carminati, ex terrorista di estrema destra dei Nar ed ex membro della Banda della Magliana. Agli indagati gli inquirenti, coordinati da Giuseppe Pignatone, contestano, a vario titolo, anche estorsione, usura, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio.

“È la teoria del mondo di mezzo compà. …. ci stanno . . . come si dice . . . i vivi sopra e i morti sotto e noi stiamo nel mezzo … e allora …. e allora vuol dire che ci sta un mondo… un mondo in mezzo in cui tutti si incontrano… come è possibile… che ne so… che un domani io posso stare a cena con Berlusconi”. Parola di Massimo Carminati, ex terrorista di estrema destra dei Nar ed ex membro della Banda della Magliana, numero uno dell’organizzazione criminale decapitata dagli uomini del Ros.
Un gruppo, chiamato Mafia Capitalecapace infiltrarsi e fare business nella gestione di centri di accoglienza degli immigrati e campi nomadi, finanziare cene e campagne elettorali, come quella dell’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, coinvolgere nella loro rete politici di destra e di sinistra. Come, oltre all’ex primo cittadine dell’Urbe indagato per associazione a delinquere di stampo mafioso, il presidente dell’Assemblea Capitolina, Mirko Coratti e il consigliere regionale Eugenio Patanè, entrambi del Pd, e il consigliere comunale Luca Gramazio (Forza Italia) o anche sedurre l’assessore alla casa Daniele Ozzimo (Pd), assessore alla Casa, che si è dimesso dicendo: “Sono estraneo ai fatti ma per senso di responsabilità rimetto il mio mandato”. Stesso tono la dichiarazione di Alemanno: “Chi mi conosce sa bene che organizzazioni mafiose e criminali di ogni genere io le ho sempre combattute a viso aperto e senza indulgenza. Dimostrerò la mia totale estraneità ad ogni addebito e da questa incredibile vicenda ne uscirò a testa alta. Sono sicuro che il lavoro della  magistratura, dopo queste fasi iniziali, si concluderà con un pieno proscioglimento nei miei confronti”.
Una immagine, quella di Roma dominata da criminali possono dire “comandiamo sempre noi“, che si svela con un’inchiesta, battezzata proprio Mondo di Mezzo e che ha portato in carcere 28 persone e ha fatto finire nel registro degli indagati il nome un centinaio di persone. Cui gli inquirenti, coordinati dal procuratore di Roma Giuseppe Pignatone, contestano a vario titolo, l’associazione a delinquere di stampo mafioso, anche estorsione, usura, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e altri reati. 
“È una organizzazione mafiosa, usa il metodo mafioso” spiega il procuratore capo. Mafia Capitale è capace “di elaborare equilibri e sinergie”. Tanto che, cambiata la giunta dopo le elezioni comunali che hanno portato Ignazio Marino alla guida del Campidoglio, Carminati ordina a Salvatore Buzzi numero uno della cooperativa “29 giugno”, appartenente all’universo Legacoop: “Bisogna vendere il prodotto amico mio, eh. Bisogna vendersi come le puttane ades…adesso e allora mettiti la minigonna e vai a batte co’ questi amico mio, eh… capisci”. Gli inquirenti, infatti, hanno documentato unsistema corruttivo per l’assegnazione di appalti nel settore ambientale e delle politiche sociali e finanziamenti pubblici dal Comune di Roma e dalle aziende municipalizzate.
“Con questa operazione abbiamo risposto alla domanda se la mafia è a Roma. La risposta è che Roma la mafia c’è –  prosegue Pignatone – non c’è una unica organizzazione mafiosa” capace di controllare l’intero territorio, quella “di cui stiamo parlando dimostra originarietà e originalità, proprio perché nasce nella capitale” e dimostra che “le mafie sono cambiate non ricorrono alla violenza e al controllo del territorio se non necessario per creare assoggettamento”.  E, dice il procuratore, “alcuni uomini vicini all’ex sindaco Alemanno sono componenti a pieno titolo dell’organizzazione mafiosa e protagonisti di episodi di corruzione. Con la nuova amministrazione il rapporto è cambiato ma Carminati e Buzzi erano tranquilli chiunque vincesse le elezioni“.
Il giudice per le indagini preliminari ha invece rigettato la richiesta di misura cautelare nei confronti di Gennaro Mokbel e Salvatore Forlenza, che sono comunque indagati. Tra gli arrestati anche l’ex ad dell’Ente Eur, Riccardo Mancini. È in alcuni intercettazioni, tra Mancini e Carminati, che è venuto fuori il nome dell’ex primo cittadino già esponente di Alleanza Nazionale e ora Fratelli d’Itali. Ed è Carminati che, secondo gli inquirenti, “individua e recluta imprenditori… mantiene i rapporti con altri esponenti delle altre organizzazioni criminali operanti su Roma nonché esponenti del mondo politico, istituzionale, finanziario, con appartenenti alle forze dell’ordine e ai servizi segreti”. I carabinieri hanno perquisito gli uffici della Regione Lazio e del Campidoglio per acquisire documenti gli uffici della Presidenza dell’Assemblea Capitolina e presso alcune commissioni della Regione Lazio. Contemporaneamente la Guardia di Finanza ha eseguito un decreto di sequestro di beni riconducibili agli indagati, emesso dal tribunale di Roma, per un valore di 200 milioni di euro.
In manette anche Riccardo Brugia (in passato arrestato per rapina e vicino agli ambienti del Nar), Roberto LacopoMatteo CalvioFabio Gaudenzi (con precedenti per rapina), Raffaele BracciCristiano GuarneraGiuseppe IettoAgostino Gaglianone, Salvatore BuzziFabrizio Franco TestaCarlo Pucci (ex dirigente Ente Eur), Franco Panzironi (ex amministratore delegato Ama), Sandro Coltellacci, Nadia CerritoGiovanni FisconClaudio CaldarelliCarlo Maria GuaranyEmanuela BugittiAlessandra GarronePaolo Di NinnoPierina Chiaravalle, Giuseppe MoglianiGiovanni LacopoClaudio Turella (ex responsabile Servizio giardini del comune), Emilio Gammuto, Giovanni De CarloLuca Odevaine (ex vice capo di gabinetto dell’ex sindaco di Roma Veltroni e capo della polizia provinciale). Il gip ha disposto gli arresti domiciliari per Patrizia CaracuzziEmanuela Salvatori, Sergio MenichelliFranco CancelliMarco PlacidiRaniero Lucci, Rossana CalistriMario Schina.

lunedì 1 dicembre 2014

M5S, espulsioni e cospirazioni. - Andrea Scanzi





“Deputato Artini, tu stai dicendo sostanzialmente che il Movimento 5 Stelle è un grande inganno, una immensa operazione di marketing, che Grillo e Casaleggio sono geni del male che hanno abbindolato quasi 9 milioni di italiani alle Politiche 2013 e che in Parlamento ci sono o dei servi sciocchi della Casaleggio Associati o dei mezzi babbei che non si sono accorti di nulla. 
Stai dicendo che a Grillo interessano solo i clic del blog e dunque, per lui, va tutto bene. 
Ne prendo atto, se lo pensi fai bene a dirlo. 
E’ la tua versione e avrai le prove per sostenerlo. 
Permettimi però di farti notare due cose: la prima è che è quantomeno sospetto che tu ti sia accorto di tutto questo dopo quasi due anni dalla tua elezione a deputato. 
Grillo e Casaleggio erano gli stessi anche nel 2012 e 2013, no? 
Come facevi a stare nel M5S se ne hai una simile opinione? 
La seconda è che non vorrei vederti, tra qualche mese, come una Gambaro, una De Pin, immagino una Pinna o un Orellana qualsiasi. 
Tutte persone che somigliano più a Razzi che a Solzenicyn. 
Tutte persone che, dopo l’espulsione, sono diventate puntualmente stampelle di Renzi e del Governo, dando dunque ragione a chi le aveva espulse e torto a chi come me in alcuni casi (Orellana) le aveva in qualche modo difese. 
Che poi l’espulsione in sé sia un mezzo inquietante, siamo d’accordo. 
Tutti regali a Renzi, a Salvini e alla stampa che odia il Movimento. 
Oltretutto nel tuo caso neanche hanno seguito la procedura corretta, prima l’assemblea e poi il voto della Rete (con te hanno fatto il contrario). 
Il solito masochismo. 
Vorrei però dire un’ultima cosa. 
Nei precedenti interventi, da te e dal professor Canfora, Grillo è stato paragonato a Nerone, a Stalin, al Direttorio fascista e a quello della Rivoluzione francese cui pose fine Napoleone. Mi pare appena eccessivo: sbaglierò, ma per me Grillo è una persona onesta. 
Una persona che sbaglia spesso, soprattutto ultimamente, e che ha le sue responsabilità nella crisi attuale del Movimento. 
Va criticato, eccome. 
Ma resta una persona onesta e sinceramente appassionata. 
Alla teoria che sia tutto un inganno ordito da lui e Casaleggio, perdonami, non credo. 
Ci sono senatori e deputati M5S di cui ho stima, come ho stima di molte loro battaglie. 
E a prescindere da Grillo o Casaleggio, se salterà l’unica opposizione reale a Renzi e se imploderà l’unica alternativa democratica alla rabbia lepenista di Salvini, be’ per me non sarà una buona notizia per la democrazia italiana”.

(Otto e mezzo, 28 novembre 2014. Scambio integrale, serrato ma garbato, con l’ex deputato M5S Artini).


http://www.andreascanzi.it/?p=2733

COME LAVORANO GLI ESPERTI DEI MEDIA E COME MANIPOLANO LE INFORMAZIONI (E LE MENTI DI CHI LI RICEVE) - MARAM SUSLI



Il falso Video del ragazzino siriano che corre tra gli spari dei cecchini, riesce a spiegarci bene come agiscano gli esperti dei Media e come manipolino le informazioni (e le menti di chi le riceve).
Molti siti web-generalisti hanno contribuito alla circolazione di un falso video che si è diffuso come un virus, questo video, che riprendeva un ragazzo sirianoche attraversa il fuoco dei cecchini per salvare una bambina, si è rivelato "falso"  solo quando il produttore norvegese, Lars Klevberg, ne ha informato ilpubblico. Uno degli obiettivi dichiarati dal regista norvegese era  "vedere come i media avrebbero reagito ad un video falso."
Ecco come è andato l'esperimento.


Tutta la stampa occidentale ha preso subito il video per veroe lo ha usato per rafforzare gli argomenti del governo degli Stati Uniti nel raccontare quello che succede in SiriaMolte delle più importanti fonti ufficiali di notizie USA hanno cominciato a diffondere questa storiaAnche se il produttore ha detto di aver calcato esplicitamente la mano per far capire a tutti che il video era falso, anche perché il bambino non sarebbe mai potuto sopravvivere a tanti proiettili.

Propagandare false notizie sulla Sirianon è una novità per la stampa occidentale. Fin dall'inizio del conflitto molte storielle si sono rivelate fasulle, come quella dell'attivista anti-governativo Gay Girl in Damascus”, che poi si è rivelato essere un uomo americano di mezza età in Scozia. Il siriano Danny Abdul Dayemche appare spesso nelle interviste della CNN ha usato spesso false sparatorie e falsi incendi come documenti nelle sue interviste.


Il falso video dei cecchini non è bastato da solo a sostenere quello che racconta il governo, come il video originale  - ora cancellato  - non ha permesso di capire di che parte fossero i cecchini che sparavanoCosì i media di tutto l'Occidente hanno preso per buono il fatto che i cecchini fossero dei militari sirianiche sparavano a dei bambini, senza nemmeno cercare una prova che potesse confermarlo. I giornalisti hanno trascurato di menzionare anche come siano giunti alla conclusione che un attore - che si trovava a Malta - abbia potuto essere colpito da militari sirianiProbabilmente  la stampa occidentale è troppo pronta a fidarsi delle fonti pro-ribelli, anche perché il video è stato messo in rete da Sham Times, e accompagnato da un suo commento.

Il  Titolo di questo video dato dal Guardian era "Un ragazzino siriano salva una ragazza dai cecchini dell'esercito" e il Telegraph delicatamente commenta che forse l'esercito siriano in quel momento stavo usando pallottole a salve. International Business Times (IB)  afferma, che “i cecchini, da quanto si dice, vanno ricercati tra le forze governative fedeli al Presidente siriano Bashar al-Assad.” IB Times non ha mai menzionato esplicitamente da chi ha avuto questa informazione, comunque ha fatto un passo in più ed ha concluso l'articolo dicendo: “certamente questo incidente non è il primo che vede i tiratori di Assad prendere di mira dei bambini”. Ebbene questa non è assolutamente la prima volta che i media mainstream presentano dei falsi reportage come se fossero fatti veri. Nel 2012, la CNN  affermò che una pallottola che aveva ammazzato una bambina di quattro anni a Aleppo, era stata sparata da cecchini del governo, malgrado nello stesso servizio, avesse già ammesso che la pallottola era arrivata da un edificio dove erano asserragliati dei ribelli.

Altri giornalisti cercano notizie su Twitter per usarle come se fossero delle affermazioni documentate che dimostrano che cecchini dell'esercito sparano sui bambini. Vinnie O’Dowd che ha lavorato per Channel 4 e per Al Jazeera ha postato un  tweet “Il Regime siriano prende di mira i bambini" e subito dopo, Liz Sly del  Washington Post lo ha  ri-tweettato incredulamente aggiungendo che i “Soldati continuavano a sparare” sui bambini.

Questi  tweets erano  in linea con i tweets spediti del Dipartimento di Stato  -Twitter account @ThinkAgain_DOS  - che accusava Assad di aver sparato quelle ( false) pallottole che apparivano nel filmato. Questo lascia tutti i dubbi immaginabili su una amministrazione americana che orienta l'informazione in base alle sue scelte politiche. Nel 2013 fecero affidamento sul materiale video trasmesso dai ribelli per giustificare il loro attacco programmato sulla Siria che seguìl'attacco chimico di Ghouta.
Osservando gli Osservatori (Esperti)

Ma non sono stati solo i media tradizionali a farsi facilmente ingannare dal film di propaganda, già bello e pronto, nemmeno gli esperti di video a cui hannochiesto di controllarlo, non sono riusciti a riconoscere che il video era un falsoIl Telegraph si è difeso dichiarando che al momento gli esperti avevano dettodi non aver nessun motivo per dubitare che il video fosse reale". L'International Business Times ha fatto ancora un passo avanti ed ha dichiarato che gli"esperti hanno detto al Telegraph di non avere nessun dubbio sulla autenticità del filmato."

Questo è molto strano, dato che tutti e due i bambini continuano a camminare dopo essere stati direttamente e ripetutamente colpiti dalle pallottole. Chi ha creato le scene di questo film ha detto di aver volutamente previsto questa sceneggiatura per lanciare un avvertimento e far capire che si tratta di un video falsoLa mancanza di un controllo da parte degli esperti dei media impiegati, indica la loro incompetenza e lo stesso livello di biasimo che si meritano tutti i media che li hanno assunti.


Heather Saul dell' Independent ha scritto che uno degli "Esperti di Medio Oriente" a cui ha mostrato il video, era Human Rights Watch.  In verità, Andrew Stroehlein, Media Director di Human Rights Watch European, non ha mostrato nessun dubbio sulla autenticità del filmato, quando lo ha tweettato a tutti i suoi followers. L'organizzazione per i Diritti Umani, di base a New York, non è nuova nel tweeting false informazioni, Il mese scorso  hanno usato una  immagine dell'incendio di Odessa, dove le milizie sostenute dagli USA bruciarono trentadue persone, come esempio delle "politiche poliziesche repressive" di Putin. Nel 2008 il Venezuela espulse due membri dello staff di HRW accusandoli di "attività contro lo stato” dopo che avevano prodotto un reportage contro il governo Chavez. Il giornalista del Guardian,  Hugh O’Shaughnessy, accusò HRW dell'uso di informazioni false e fuorvianti divulgate per mezzo di un servizio di accusa, sempre pro-Washington. Nel 2009 HRW ricevette donazioni finanziarie dal governo Saudita e questo può servire a spiegare, in parte, il loro slancio anti-Siriano.

HRW assunse il cosiddetto esperto di video Eliot Higgins e il suo collega Daniel Kaszeta per indagare sull'attacco chimico del 21 agosto su Ghoutae subitoarrivarono alla conclusione che dietro l'attacco c'era il governo siriano. Daniel Kaszeta è stato accusato di essere un mistificatore dall'eminente fisico e Professore del MIT, Theodore Postol. Ma anche il CEO di HRW, Kenneth Roth, recentemente ha usato un rapporto di Eliot Higgins per diffondere delle affermazioni infondate sui ribelli ucraini che avrebbero abbattuto il volo Malaysian MH17Heather Saul non ha risposto alla domanda che chiedeva se Eliot Higgins fosse stato uno degli esperti a cui si era rivolta, tuttavia, i principali media hanno citato questo video, che gli esperti non avevano riconosciuto come diffuso con la frodetweetandolo e informando di non essere sicuri dell'autenticità, ma provocando comunque una reazione del pubblico.

Tuttavia molti spettatori che non sono certo degli esperti di video sul Medio Oriente, hanno immediatamente riconosciuto che il video era un falso e hanno cominciato a inondare i siti di social media, Twitter e YouTube, con i loro dubbi sulla autenticità del filmatoSe Heather Saul avesse usato queste personecome esperti, piuttosto che quelli di HRW, sarebbe arrivata alla giusta conclusione sul videoMa forse è questo occhio imparziale che i media mainstream cercano di evitareLa stragrande maggioranza delle conclusioni di Higgins servono come appoggio e conferma a quello che racconta il governo degli Stati Uniti e il loro ordine del giorno: è questo il tipo di imparzialità che i media mainstream preferiscono.

Accuse al Producer

Invece di accettare umilmente la colpa per aver diffuso tanta disinformazionemolti giornalisti occidentali e i loro esperti hanno reagito accusando ilproduttore del filmLa rabbia collettiva di tutti i media mainstream ha costretto il produttore del film a cancellare qualsiasi traccia di questo suo esperimento,costato 30.000 dollariAlcuni giornalisti se la sono presa con Twitter per esprimere la loro rabbia e per essere stati esposti ad un facile inganno dipropaganda messa a portata di mano.

Quegli stessi esperti che sono stati ingannati dal video hanno anche protestato vigorosamente e HRW ha denunciato che questo falso video ha "eroso la fiducia del pubblico nei reportage di guerra" in altre parole ha eroso la fiducia cieca nelle analisi fatte da HRW e nella propaganda di guerraEliot Higgins ha inviato una lettera aperta al produttore del film sul suo sito Bellingcatcondannandone la diffusione.
GlobalPost ha fatto riferimento a questo filmato definendolo "irresponsabile e dannoso" ma non perché è stato usato per spingere alla guerra e per le false accuse contenute. Quello che è il vero danno, che ha colpito sia i media-mainstream che i loro esperti, è che come risultato di tanto clamore e tanto parlare di questa "fregatura" i prossimi video dovranno essere controllati con un po' di attenzione e la gente non si berrà tutto e subito, senza fare domande. Comunque è la "mancanza di verifica delle informazioni" da parte dei giornalisti quello che è veramente irresponsabile e dannoso.
Se il regista del film non l'avesse dichiarato, denunciando il falso, questi giornalisti avrebbero continuato - senza dubbio - a raccontare che quella storia è un chiaro esempio dei crimini di guerra compiuti dall'esercito siriano.
Maram Susli anche nota come  "Syrian Girl," è attivista-giornalista e commentatore sociale sulla Siria e su argomenti di geopolitica, particolarmente sul magazine on line New Eastern Outlook”.
Fonte: http://landdestroyer.blogspot.it
Link:  http://landdestroyer.blogspot.it/2014/11/what-fake-syria-sniper-boy-video-tell.html
27 Nov. 2014
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l'autore della traduzione Bosque Primario.

http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=News&file=article&sid=14293

Un sogno per volare. - Viviana Vivarelli

volare_chagall.jpg

"Il potere lo sa benissimo che può piegare l’energia fisica di ognuno o può comprare la volontà dei venali o manipolare le idee dei deboli o confondere le conoscenze degli ignari, ma non potrà mai piegare la convinzione di un uomo sicuro di muoversi per il bene di tutti. 

L’arma più forte che abbiamo è il nostro ideale. 
Ma questo ideale non sta in uno statuto, in un libro di leggi, in un codice o nel programma di chicchessia. 
Un ideale è un sogno che cammina. 
E’ un sogno collettivo e partecipato, che migliora giorno per giorno, in cui ognuno è fondamentale e fa parte di un universo, che si trasforma e innova e non dipende più da uno e meno da un altro, ma ha bisogno dell’amore di tutti e della volontà di ognuno per crescere ogni giorno in qualità e quantità. 
Ha bisogno della solidarietà e dell’unione degli intenti, del disinteresse personale nelle mete, e di una idea forte di miglioramento sociale che non richiede capi privilegiati o capitali investiti o collusioni letali ma purezza di cuore e volontà che non cede. 
Questo sogno di tutti ci trascende e migliora, è grato a chi si assume più compiti o si espone in prima persona,e ha bisogno di guide e personalità capaci, ma non crea miti o duci, perché sa che è passato il tempo degli eroi singoli ed è arrivato quello dei movimenti consapevoli. 
E lo sanno anche loro, che è facile attaccare una persona ma è impossibile fermare un popolo in cammino. 
Per questo sta nelle cose che la lotta sarà lunga e difficile, e avrà i suoi momenti di caduta, e conoscerà delusione e stanchezza. 
Ma se il nemico sembra troppo potente ricordiamo sempre che non è mai esistita nella storia una potenza apparentemente invincibile che non sia caduta e spesso proprio quando sembrava più forte. 
Nessuno è mai restato al potere quando si allargava il movimento di popolo che gli era contro. 
E ricordiamo che nulla ha mai vinto come un ideale in cammino. 
E, se questo ideale sarà veramente universale, non lo combatteremo solo per noi ma per tutti." 

viviana vivarelli

Hubble scopre un buco nero al centro della galassia più piccola mai conosciuta!

buco nero
Un gruppo di astronomi della University of Utah guidati da Anil Seth hanno identificato nella galassia nana ultracompatta, la più piccola che conosciamo, un buco nero supermassiccio. La scoperta è alquanto sorprendente e suggerisce il fatto che i buchi neri di grandi dimensioni possono essere molto più comuni di quanto ipotizzato. I risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature.
Questa immagine ripresa dal telescopio spaziale Hubble mostra la gigantesca galassia M60 e la galassia nana ultracompatta M60-UCD1 che risulta l’oggetto più piccolo che conosciamo contenente un buco nero supemassiccio. M60 sta attirando un’altra galassia, NGC4647, con la quale colliderà tra qualche tempo. Credit: NASA/Space Telescope Science Institute/European Space Agency

Le osservazioni sono state condotte con il Gemini North 8-meter optical-and-infrared telescope situato a Mauna Kea, nelle Hawaii, mentre il telescopio spaziale Hubble è stato utilizzato per identificare il buco nero di 21 milioni di masse solari nella galassia nana M60-UCD1. La scoperta suggerisce il fatto che devono esistere tante galassie nane ultracompatte contenenti un buco nero supermassiccio nei loro nuclei. Si ritiene che queste piccole galassie siano i residui di galassie più grandi che sono state ‘strappate’, per così dire, a seguito delle interazioni gravitazionali con altre galassie. “Non conosciamo altro modo con cui si può fare un buco nero così grande in un oggetto così piccolo“, spiega Seth. I buchi neri sono stelle o insiemi di stelle collassate la cui gravità è tale che nemmeno la luce riesce a sfuggire alla loro intensa attrazione gravitazionale. Di solito, i buchi neri giganti, che hanno masse dell’ordine di qualche milione di masse solari o più, si trovano nei nuclei delle galassie. Ad esempio, il buco nero della Via Lattea, Sagittarius A*, possiede una massa pari a 4 milioni di Soli e nonostante sia così massiccio la sua massa risulta meno dello 0,01 percento della massa dell’intera galassia, che viene stimata essere dell’ordine di circa 50 miliardi di masse solari. Dunque, per confronto, il buco nero della galassia nana in questione ha una massa cinque volte superiore rispetto a quella del buco nero della nostra galassia che, a sua volta, è equivalente al 15 percento della massa totale della galassia nana, che è di 140 milioni di masse solari. “Ciò è molto sorprendente, se pensiamo che la Via Lattea è 500 volte più grande e 1.000 volte più pesante di M60-UCD1“, dice Seth. “Inoltre, pensiamo che una volta la galassia nana doveva essere enorme, forse contenente 10 miliardi di stelle, e che passando in prossimità delle regioni centrali di una galassia ancora più grande, M60 distante circa 60 milioni di anni-luce nella costellazione della Vergine, perse tutte le stelle e la materia scura delle regioni periferiche che diventarono parte di M60. Forse, questo processo è avvenuto qualcosa come 10 miliardi di anni fa, certamente non lo sappiamo con certezza“. E’ probabile che la galassia nana possa subire un processo di “merging galattico” con M60, che contiene un buco nero supermassiccio di 4,5 miliardi di masse solari, mille volte superiore a quello della Via Lattea in termini di massa, e quando ciò accadrà anche il buco nero di M60-UCD1 si fonderà con quello di M60. In più, bisogna dire che M60 sta attirando un’altra galassia a spirale, NGC 4647 che è circa 25 volte meno massiccia. Una ipotesi alternativa suggerisce che M60-UCD1 non abbia in realtà un buco nero di grossa taglia e che invece il suo nucleo sia popolato da un insieme di stelle massicce e deboli. Ma le osservazioni realizzate con il telescopio Gemini North e le analisi effettuate utilizzando l’archivio delle immagini del telescopio spaziale Hubble hanno rivelato che la massa è concentrata nel nucleo della galassia nana, suggerendo la presenza di un oggetto supermassiccio. Insomma, pare proprio che M60-UCD1 sia ciò che rimane del nucleo di quella che una volta doveva essere una galassia più grande e che è probabile che altre galassie nane supercompatte possano in definitiva ospitare buchi neri di grandi dimensioni.

CONSIGLIO DI STATO RESPINGE DECRETO DELLA MINISTRA DELLA SALUTE LORENZIN: ''INCOMPRENSIBILE'' (BOCCIATO PER L'ITALIANO).



Siamo stati abituati ai calcoli sbagliati del governo (Fornero, esodati) ad orrori normativi (ultima la legge elettorale valida solo per la Camera, criticata da ben due ex presidenti della Consulta) o da bozze di decreto scritte così di fretta che agli annunci in conferenza stampa del governo non corrispondeva la firma del Quirinale, perché i testi dovevano ancora essere completati e arrivavano sulla scrivania del Colle con due-tre settimane di ritardo. 

Ma probabilmente non era mai accaduto che il Consiglio di Stato riprendesse un Ministero e lo bocciasse in italiano.  
Protagonista di questa vicenda, tutta da ridere se non ci fosse da piangere, è il Ministero della Sanità guidato da Beatrice Lorenzin, che ha redatto una bozza di decreto sugli standard dell'assistenza ospedaliera. 
Come da prassi il testo viene inviato al Consiglio di Stato, giudice speciale amministrativo, per un parere.
Peccato che il testo, in molti passaggi, venga addirittura giudicato "incomprensibile". 
"Va rilevato come l'intero provvedimento (ivi compreso l'allegato) si caratterizzi per una scrittura assai lontana dai buoni canoni di un periodare piano, comprensibile a prima lettura ed elegante e per un uso assai frequente di acronimi e di espressioni in lingua straniera, il cui ricorrere - secondo le regole della redazione dei testi legislativi - andrebbe vietato. Si raccomanda pertanto all'Amministrazione una rilettura e riscrittura dell'intero testo alla luce dei suddetti criteri" scrive il Consiglio.
Non è finita
Per l'approvazione del decreto è necessaria infatti l'intesa tra Stato e Regioni. Intesa che non sarebbe ancora stata raggiunta stando al Consiglio, poiché le proposte di modifica presentate dagli enti locali al testo governativo "non è chiaro" se siano state recepite. 
Infine viene messa in dubbio anche la "clausola di invarianza finanziaria", in pratica il 'costo zero' del provvedimento: "L'adeguamento delle regioni ai suggerimenti contenuti nell'allegato ed il connesso cambiamento/adeguamento di alcune strutture necessario al perseguimento dei fini fissati nell'allegato stesso potrebbe comportare un immediato onere a carico della finanza pubblica, prima di provocare i risparmi attesi".

Fonte notizia it.ibstimes.com - che ringraziamo.

http://rimaneresempreinformati.blogspot.it/2014/11/consiglio-di-stato-respinge-decreto.html

domenica 30 novembre 2014

Giornalisti, lo scandalo dei corsi di formazione obbligatori. - Davide D'Antoni

Giornali

Troppe cose non vanno nella professione più bella del mondo: osservare la realtà e raccontarla con la penna e con le immagini. Tutte le più importanti aziende editoriali italiane sono in crisi economica e di identità e negli abissi portano con loro il giornalismo.
Dal punto di vista contrattuale oggi la professione è divisa in tre tipologie di giornalisti:
A)
 Tutelati, quelli con il contratto Fnsi
B) Semi-Tutelati, quelli con il contratto Aeranti Corallo e Frt (con stipendio più basso, senza Casagit e con mansioni proprie di un tecnico)
C) Sfruttati, i free lance pagati 3/4 euro a pezzo.
Tutti devono frequentare i corsi di formazione resi obbligatori dalla legge che riforma gli Ordini professionali (DPR 137/2012). Trasformare la formazione in un obbligo di legge è un principio sacrosanto perché permette di restare al passo con le innovazioni tecnologiche e di legge (nonché di ripassare un po’ di etica imbastardita dai tanti ‘compromessi’ necessari sul luogo di lavoro). Tuttavia la riforma fa acqua da tutte le parti e salda interessi corporativi e di amicizia: i pochissimi corsi gratuiti infatti sono (giustamente) tutti esauriti e non resta, per poter assolvere l’obbligo di legge, che iscriversi a quelli a pagamento, pena la cancellazione dall’albo professionale. E’ gratuita solo la formazione deontologica, che prevede 1/4 dei crediti totali richiesti nel triennio. Fatta la legge, ecco l’affare: i 3/4 dei crediti infatti sono quasi tutti a pagamento. Mi chiedo come mai il legislatore non abbia pensato di svincolare l’aggiornamento professionale dall’Ordine, cosicché ciascuna azienda avesse potuto organizzare corsi in autonomia e secondo le proprie esigenze produttive, lasciando così all’Ordine quelli per i free lance e i disoccupati. E invece sfogliando, per esempio, l’elenco dei corsi previsti dall’Ordine dei Giornalisti della Lombardia scopriamo che vengono affidati a enti privati, come l’Università Cattolica o il Consorzio Iulm-Mediaset (il cui costo del seminario organizzato lo scorso mese di maggio è di 671 euro a partecipante!) che con la formazione dunque si arricchiscono.
E poi c’è la beffa: affidare un seminario dal titolo “Giornalismo che cambia” a Raffaele Fiengo, storico ex cdr del Corriere della Seraoggi in pensione. A lui sono stati assegnati moltissimi corsi (tutti a pagamento) dal suo ex collega Gabriele Dossena, neo presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia e redattore proprio delCorriere della Sera. A lui chiediamo: con quale criterio vengono scelti i docenti che tengono i corsi? E’ stato fatto un bando di gara? Quanti curriculum di candidati sono stati presi in considerazione? A quanto ammonta il loro compenso? Perché tutti i corsi non sono gratuiti considerato che i giornalisti già pagano la quota annuale all’Ordine? Un Ordine che, in teoria, oggi sarebbe ancor più necessario nella difesa della professione ma che, in pratica,nessuno sa a cosa serva.