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giovedì 17 dicembre 2015

Il nipote di Fanfani, renziano eletto al Csm, difensore di Banca Etruria. - Alessandro De Angelis




Arezzo come metafora del potere e dei suoi intrecci. Accusa e difesa accomunati dal legame col potere politico del governo Renzi. Uno dei più grandi “difensori” della Banca Etruria è Giuseppe Fanfani, che al Csm è stato eletto su indicazione di Renzi e della Boschi. Da sindaco di Arezzo, prima lasciare l’incarico per trasferirsi al Csm, Fanfani diceva: “La Banca Etruria non si tocca”. Un sindaco aretino si sentiva in dovere di difendere “per contratto” l’icona bancaria cittadina, 186 sportelli e 1800 dipendenti con un modello fondato su un groviglio di interessi intrecciati tra loro.

Giuseppe Fanfani, grande avvocato, nipote di Amintore, anzi Nipotissimo – così lo chiamano ad Arezzo – non solo è stato il difensore “politico” della banca. Ma anche il difensore legale. Ora allo studio Fanfani, il più importante e prestigioso di Arezzo, c’è il figlio che nell’affaire banca Etruria ha un cliente di peso: Davide Canestri, direttore centrale, responsabile del Risk Management. Il reato contestato è ostacolo all’organo di vigilanza.
Fin qui la difesa
Il procuratore capo di Arezzo, della procura che indaga sul presunto conflitto di interessi degli ex vertici di Banca Etruria, è invece un consulente del governo Renzi. Ne dà notizia il Fatto, in un articolo di Fabrizio D’Esposito: “Per la precisione – scrive il Fatto - la struttura di riferimento di Rossi, da consulente, è il Dipartimento degli affari giuridici e legislativi, che ha come capo Antonella Manzione, l’ex comandante dei vigili urbani di Firenze chiamata dal premier a palazzo Chigi”.
Accusa e difesa, accomunati dal legame col governo. Ma i loro destini si incrociano anche direttamente. Perché il Csm, raccontano fonti di palazzo Marescialli, ha autorizzato l’incarico extra-giudiziario (ovvero la consulenza a palazzo Chigi) di Roberto Rossi e la successiva proroga che ha esteso la consulenza fino al 31 dicembre. Richiesta di proroga arrivata a maggio, dunque dopo il commissariamento dell'istituto di credito.
Da sempre lo studio Fanfani è stato lo studio di riferimento di Banca Etruria, con vari presidenti. Davide Canestri è l’ultimo di una serie di clienti illustri, legati al mondo della banca. Qualche anno fa, proprio grazie alla difesa di Fanfani padre e figlio, furono assolti due direttori di una filiale dell'istituto perché “il fatto non sussiste”. L’accusa era di aver applicato tassi di interesse sopra la soglia di usura. Grazie alla difesa è stata riconosciuta la buona fede dei direttori della banca che si sarebbero sono attenuti scrupolosamente al metodo di calcolo del tasso soglia contenuto, prima del 2008, nelle circolari della Banca d’Italia e dei decreti ministeriali dell’epoca.
Lo scorso 31 ottobre a un convegno su legalità e sviluppo c’erano sia il procuratore Rossi sia Giuseppe Fanfani. L’incarico di Rossi a palazzo Chigi scade a fine anno, il 31 dicembre e prevede una retribuzione di 5000 euro lordi. Tra i documenti rivelati da ilFatto ci sono due attestazioni sull’assenza di conflitto di interessi, firmate dallo stesso Rossi. Oggi la procura di cui Rossi è a capo sta indagando su uno scandalo che può lambire Pier Luigi Boschi, già vicepresidente della Banca Etruria e padre del ministro Maria Elena. Proprio Maria Elena il 31 ottobre era l’ospite d’onore del convegno, con Rossi e Fanfani. Il Nipotissimo, da sindaco di Arezzo, è stato uno strenuo difensore della banca Etruria. Nel maggio del 2014 si schierò appassionatamente contro l’Opa della Popolare di Vicenza: “La decisione della Banca Popolare di Vicenza è inaccettabile”.
Sulla stessa posizione, al suo fianco, c’erano papà Boschi, il vicepresidente, e Lorenzo Rosi, l’ex presidente indagato per conflitto di interesse. Era il maggio del 2014. A settembre sarebbe approdato al Csm. L’operazione è stata gestita personalmente da Maria Elena Boschi e dai suoi colonnelli toscani, il segretario regionale Dario Parrini e il giovane deputato Marco Donati, che ha sempre avuto un ottimo rapporto col Nipotissimo. È il momento da tempo atteso, l’approdo a Roma in grande stile, desiderato sin da quando Francesco Rutelli lo indicò come responsabile nazionale Giustizia della Margherita facendogli coltivare il sogno del dicastero nel secondo governo Prodi. Arriva l’incarico al Csm. In quota Renzi. O meglio: in quota Arezzo.
Ecco come il Puffo fiorentino si assicura lunga vita al governo, attorniandosi di gente accondiscendente. 

martedì 11 novembre 2014

Riscaldare casa con 20 euro l’anno? Si può con E-cat, ma nessuno ve lo dirà mai!

Ecco il sistema, che nessuno vi ha mai detto, per riscaldare casa con soli 20 euro l'anno.

Se tutto va bene, dovreste presto essere in grado di aggiungere al vostro riscaldamento centralizzato esistente un dispositivo rivoluzionario da 400 a 500 dollari / euro con cui potrete riscaldare la vostra casa con una sola cartuccia riciclabile a base di polvere di nichel, per meno di 20 dollari / euro all’anno.

e-cat

Fino a poco tempo fa, il prezzo del dispositivo è stato stimato a $ 4,000. Grazie alla volontà del suo progettista, l’ingegnere Andrea Rossi (1950), alla partnership industriale con National Instruments negli Stati Uniti, e alla produzione altamente automatizzata, il prezzo è stato diviso per dieci, al fine di tagliar le gambe al mercato di copie per il reverse engineering che sicuramente appariranno una volta che il sistema sarà avviato in larga scala. 
Obiettivo: 1 milione di unità domestiche all’anno dai primi mesi del 2014. (*) 
Delle dimensioni di un computer portatile (il processore è della misura di un pacchetto di sigarette), e di una sicurezza proclamata come totale, questo sistema rivoluzionario, detto di reazione nucleare a bassa energia,  non emette, secondo Rossi (ed il Professor Focardi – Università degli Studi di Bologna) alcuna radiazione o emissione di alcun tipo. Il nichel è abbondante sulla Terra e non è costoso, ma è tossico, soprattutto in polvere, e il trattamento deve essere fatto da professionisti. La quantità di nickel consumato nel processo è estremamente ridotta. Per farsene una idea, secondo Andrea Rossi, un solo grammo può produrre 23.000 megawatt/ora di energia (sì, ventitremila megawatt/ora !). L’ E-cat è un sistema rivoluzionario che utilizza il calore di polvere di nichel, un’infima quantità di idrogeno, uno o più catalizzatori specifici, come pure delle frequenze radio per mettere in moto le forze repulsive (Coulomb) tra le particelle subatomiche in modo vantaggioso, un po’ come ciò che accade nelle arti marziali orientali. 
Al momento del lancio, il processo di preriscaldamento del sistema consuma 3000 watt per un’ora. Poi, una volta avviato, il consumo di potenza diventa insignificante, come un computer, producendo una quantità straordinaria di energia termica per riscaldare l’acqua in modo stabile e controllato a 120°C. Il sistema può essere completamente fermato nel giro di 30 a 60 minuti. 
L’ E-cat è in corso di certificazione negli Stati Uniti da UL (Underwriters Laboratories). Una fabbrica completamente robotizzata sarebbe in costruzione, a quanto sembra in Massachusetts, con National Instruments come partner industriale. Nel giro di 12 a 24 mesi, il sistema sarà anche in grado di generare elettricità, una volta superate le difficoltà di mantenere la temperatura a 400°C (anziché gli attuali 120°C). La distribuzione e la vendita saranno effettuate attraverso partner autorizzati, nonché via Internet. 
Pre-ordini, senza impegno finanziario, possono essere effettuati già da ora tramite il sito Ecat.com. 
Visti i rischi inerenti a questo tipo di avanguardistico progetto industriale, Andrea Rossi non vuole in questa fase aprire il capitale a degli investitori privati, accettando il solo sostegno  delle imprese e organizzazioni che intendono investire piccole somme di denaro. 
In conclusione, questi pensieri di Brian Josephson, Premio Nobel per la Fisica 1973: “Ad oggi, non vi è alcuna base per dubitare delle affermazioni di Rossi” e “reattori del tipo Rossi sono già in produzione e secondo M. Dennis Bushnell Chief Scientist alla NASA, potrebbero “cambiare completamente la geo-economia, geopolitica e risolvere i problemi del clima e dell’energia“. (link) 
Se confermato, sembra che siamo davvero in presenza di un cambiamento di paradigma nel settore dell’energia. Probabilmente paragonabile alla scoperta della ruota o del fuoco. A titolo di paragone, il progetto di fusione internazionale (molto) calda ITER a Cadarache (Francia), dal quale, si spera, a botte di decine di miliardi di euro di denaro pubblico, poter estrarre i primi kilowatt tra cinquanta anni o più e di cui oggi si conosce meglio il carattere altamente aleatorio ed irragionevole (vedi l’articolo pubblicato il 13/01/12 su Mediapart: “ITER, il naufragio”),… può andarsi a rivestire e, soprattutto, cercare di riorientarsi verso un progetto più utile per la società. (*) Andrea Rossi lavora da 14 a 16 ore al giorno su questo progetto e l’intervista da cui è scaturito questo articolo è stata realizzata il 15 Gennaio 2012 dopo una giornata cosi, tra le 11 di sera e l’1 del mattino. Complimenti all’artista! E tutti i nostri migliori auguri.
Fonti per questo articolo: Intervista a Andrea Rossi il 15 Gennaio dal giornalista scientifico Allan Sterling (Notizie Pure Energy Systems). Riassunto in inglese qui. Trascrizione dell’intervista in inglese qui . Catalyst énegie Focardi e Rossi (Wikipedia, francese) 
Per ulteriori informazioni: E-Cat è stato descritto sulla AgoraVox 22/12/11  e 29/10/11 , dopo la decisiva semi-pubblica manifestazione a Bologna, di un generatore di E-cat industriale da 1 megawatt.

lunedì 24 febbraio 2014

Fusione Fredda, gli americani acquistano l'E-cat di Rossi. - Alessandro Martorana

E-Cat 1MW


La società statunitense Industrial Heat ha annunciato di aver acquisito i diritti relativi alla tecnologia LENR (Low-Energy Nuclear Reaction, reazioni nucleari a bassa energia) di Andrea Rossi, ossia l'Energy Catalyzer o E-Cat. Nel comunicato stampa la società non ha parlato di cifre, limitandosi a spiegare che l'obiettivo dell'operazione è quello di rendere questa tecnologia disponibile, considerato il suo impatto sull'inquinamento dell'aria e le emissioni di anidride carbonica derivanti dai combustibili fossili.

"Il mondo ha bisogno di una nuova fonte di energia che sia pulita ed efficiente. Una tecnologia di questo tipo alzerà gli standard di vita nei paesi in via di sviluppo e ridurrà l'impatto ambientale della produzione di energia", ha spiegato il portavoce JT Vaughn, che ha aggiunto che Industrial Heat ha acquisito la proprietà intellettuale e i diritti di licenza del dispositivo LENR di Rossi, dopo che "una commissione indipendente di scienziati europei ha condotto due test di più giorni presso le strutture di Rossi in Italia".
La tecnologia E-Cat sviluppata da Rossi ha fatto molto discutere a causa dell'alone di segretezza che l'ha avvolta sin dalla sua nascita. Sul sito di E-Cat viene spiegato che, "in attesa di una forte protezione della proprietà intellettuale attraverso dei brevetti, Rossi non desidera pubblicare tutti i dettagli conosciuti del processo". Una motivazione assolutamente plausibile, che però potrebbe essere stata rimossa dall'accordo con Industrial Heat.
La decisione dell'azienda statunitense di investire in questa tecnologia non rappresenta in alcun modo una validazione dal punto di vista scientifico, ma è innegabile che affrontando la cosa sotto l'aspetto concettuale, trovare una società disposta a mettere dei soldi su questa tecnologia sia un punto a favore di Rossi.