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martedì 4 agosto 2020

Il Colle e Conte contro i Benetton: il ponte United Colors arcobaleno. - Lorenzo Giarelli

Il Colle e Conte contro i Benetton: il ponte United Colors arcobaleno

Al taglio del nastro commozione per le 43 vittime, poi le accuse ai concessionari: “I responsabili hanno nomi e cognomi”.
Mezz’ora prima dell’arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Renzo Piano passeggia a lungo sul ponte Genova San Giorgio. L’ombrello in mano lo ripara dal diluvio, mentre sussurra a chi gli si avvicina i segreti del viadotto che ha regalato alla sua città e che a meno di due anni dal crollo del Morandi – era il 14 agosto 2018 – restituisce finalmente un collegamento alla Val Polcevera. È l’immagine che anticipa la sfilata delle più alte cariche dello Stato a Genova, nel giorno in cui si inaugura il nuovo viadotto.
Lo ripetono tutti: questa non è una festa. Lo ha detto Mattarella ai familiari delle vittime, che hanno preferito non partecipare alla cerimonia incontrando in privato il capo dello Stato in prefettura. Lo ribadiscono dal palco sul ponte il sindaco di Genova Marco Bucci, il governatore ligure Giovanni Toti, il già citato Renzo Piano e poi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Prima dei discorsi di rito suonano l’inno nazionale e il silenzio militare, poi vengono scanditi i nomi di chi perse la vita sul Morandi. È il momento più toccante del pomeriggio. “La prima cosa che mi viene in mente è il ricordo per le vittime e le loro famiglie”, esordisce Bucci. Toti sceglie le sue parole d’ordine: “‘Mai più’ e ‘sempre così’, perché nessuno deve morire più in questo modo e perché ogni infrastruttura dovrebbe essere realizzata così come è stato realizzato il nuovo ponte”. Renzo Piano ripropone la metafora che più gli è cara: “Ho immaginato il ponte come un vascello bianco”. Storia di mare, come nella Crêuza de mä di Fabrizio De André, rivisitata per l’occasione da 18 artisti.
Il discorso del premier, che arriva quando in cielo è comparso un arcobaleno, è quello più politico, con l’orgoglio per la decisione di sottrarre il controllo delle autostrade ai privati: “Il governo ha ritenuto doveroso promuovere il complesso procedimento di contestazione degli adempimenti che hanno causato il crollo del ponte. Questo procedimento si è concluso con l’accordo di ridefinire i termini della convenzione, con la possibilità di garantire in modo più efficace gli investimenti per la manutenzione”. Tradotto: il ponte viene consegnato ai Benetton (attuali concessionari), ma presto tornerà allo Stato. Non è un caso che Conte ne parli. Poco prima Mattarella, nell’incontro in Prefettura, era stato chiaro: “Le responsabilità non sono generiche, hanno sempre un nome e un cognome. E sono sempre frutto di azioni o omissioni, quindi è importante che ci sia un accertamento severo, preciso e rigoroso delle responsabilità”.
E se Renzo Piano spera in un ponte “amato perché semplice e forte come la città”, Conte menziona Piero Calamandrei e la sua rivista Il Ponte: all’epoca “il ponte” era tra le macerie della guerra e il futuro, oggi può “creare una nuova unità dopo la frattura del crollo”.
Il taglio del nastro e le frecce tricolori concludono la cerimonia facendo lentamente smaltire gli ospiti. Tra loro, come detto, non c’è l’associazione dei parenti delle vittime, ma c’è Emmanuel Henao Diaz, che nel crollo perse il fratello: “Mi sento in dovere di partecipare per dimostrare a mio fratello che non faccio finta di niente, come invece chi doveva pensare alla sicurezza di quel ponte”. Per il resto, tra le centinaia di invitati ci sono giuristi, dirigenti e soprattutto politici.
L’inaugurazione dà modo a tutti di esultare: al governo, ma anche a Bucci, peraltro commissario straordinario per la ricostruzione, e Toti, governatore in campagna elettorale, che in mattinata incontra la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Con loro c’è mezzo governo (Luigi Di Maio, Alfonso Bonafede, Luciana Lamorgese, Paola De Micheli) e l’ex ministro Danilo Toninelli, coi presidenti delle Camere, la presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia e i vertici di Fincantieri. Non manca la retorica del “Paese che si rialza” e di “Genova che riparte”, ma per una volta sembrano crederci tutti.

mercoledì 3 agosto 2016

IL MOTIVO PER CUI HILLARY CLINTON NON PERMETTERA' CHE I SUOI DISCORSI VENGANO PUBBLICATI. - ERICH ZUESSE - globalresearch.ca




In un precedente articolo, avevo parlato del "Perché i Discorsi a Pagamento di Hillary Clinton Sono Rilevanti", ma non del contenuto di tali articoli. Il presente report si occupa invece del loro contenuto.
Un discorso, in particolare, sarà citato ad esempio, per mostrare il genere di argomentazioni contenute in tutti i discorsi della Clinton alle corporation, che lei non vuole rendere noti al grande pubblico.

Si tratta del discorso tenuto Mercoledì, 25 giugno 2014 a San Diego nel giorno di apertura della convention annuale dell’Organizzazione per l’industria Biotech (BIO), una società di lobbying con sede a Washington. L'annuncio ai partecipanti riportava "la sessione di Mercoledì è sponsorizzata dalla Genentech, ed è riservata ai soli partecipanti muniti di badges di Accesso Convention&Partnering. I posti sono limitati". Tuttavia in qualche modo, non solo il reporter di un giornale locale, il Times di San Diego, è riuscito a infiltrars, ma un partecipante è riuscito anche a girare un video col telefono dell'intervista che il CEO della BIO ha fatto alla Clinton, ben 50 minuti dell'ora e mezza in totale riservatole.
Il Times di San Diego dava un eccellente sintesi delle sue dichiarazioni, titolando quel giorno " Hillary Clinton sostiene le imprese Biotech, supportando gli OGM e l'aiuto del Governo Federale". Eccone i punti salienti:
Era grasso colante per la base biotech. Hillary Rodham Clinton, in una apparizione di 65 minuti alla BIO International Convention lo scorso Mercoledì, si è espressa a favore degli organismi geneticamente modificati e di eventuali sussidi federali. ...
"Forse c'è un modo per sostenere un gruppo rappresentativo di attori al tavolo" per discutere di come il governo federale potrebbe aiutare la biotech con "un'assicurazione contro il rischio", ha detto.
Senza tali sovvenzioni, ha detto, "questa sarà una sfida crescente." ...
Ha affermato che il dibattito sugli OGM potrebbe essere indirizzato a favore dell' industria biotech se i benefici fossero spiegati meglio, notando che le raffigurazioni "Frankensteiniane" potrebbero essere combattute con argomentazioni positive.
"Io sono a favore dell'utilizzo di semi e prodotti che abbiano una comprovata esperienza d'uso", ha detto [al minuto 29:00 del video postato qui], citando dei semi resistenti alla siccità che sostenne durante il suo mandato da Segretario di Stato. "C'è un enorme divario tra i fatti e la percezione degli stessi ." [anche questa al 29:00] ...
Qualche minuto prima il governatore Jerry Brown aveva fatto un discorso travolgente di 3 minuti alle aziende per presentare la California come Biotech- Friendly
"Sei nel posto giusto." ...
Brown aveva avuto una certa concorrenza per accaparrarsi la simpatia delle imprese biotech con il governatore della Virginia Terry McAuliffe, un alleato di lunga data Clinton, anch’egli impegnato attivamente a promuovere il proprio stato come favorevole alle imprese biotech. ...
[La Clinton ha avuto] una standing ovation all'inizio e alla fine del suo discorso.

In altre parole, la Clinton da presidente si impegnerebbe a firmare una legge per fornire sussidi dai contribuenti degli Stati Uniti alla Monsanto e ad altre aziende biotech, per sostenere le loro attività di pubbliche relazioni e di lobbying volte ad eliminare quello che definisce "un enorme divario tra i fatti e le percezioni "riguardo i semi geneticamente modificati ed altri OGM. Di conseguenza si ignorano tutte le prove che cominciarono ad essere pubblicate su riviste scientifiche fin dal 2012 che dimostrano come la Monsanto e altre aziende OGM pubblicano studi che presumono l'innocuità dei loro prodotti, mentre escludono selettivamente la pubblicazione di quelli che, sulla base di una migliore metodologia, mostrano la loro pericolosità.
La Clinton vuole che i contribuenti degli Stati Uniti sostengano le imprese OGM nella loro propaganda basata sui propri studi taroccati finanziati dal settore OGM, che ignora gli studi che essi si rifiutano di far pubblicare, ovvero vuole che i consumatori americani finanzino il loro stesso avvelenamento da parte di imprese che mentendo incamerarono profitti a loro spese.

La sua tesi a riguardo, dal minuto 27:00 al 30:00 della video-intervista di 50 minuti, inizia con la sua citazione sulla disinformazione corrente (propagandata dalle industrie dei combustibili fossili, che in realtà appoggiano la sua campagna presidenziale) che fa si che il pubblico americano rifiuti l'idea che gli esseri umani siano la causa del riscaldamento globale. Al minuto 27:38, afferma che "il 98% degli scienziati in tutto il mondo concordano sul fatto che l'uomo abbia causato il problema” del riscaldamento globale, e che il motivo per cui vi è una forte resistenza del pubblico sugli OGM è lo stesso per cui esiste un'efficace resistenza pubblica al fatto che il riscaldamento globale sia una realtà che deve essere affrontata attivamente: gli americani non conoscerebbero le conclusioni della scienza in materia.
Ha ricevuto numerosi applausi dall'audience pro-OGM per aver fatto questa falsa analogia che è in realtà una menzogna. Il 15 maggio 2013, il meta-studio definitivo, che ha esaminato gli 11.944 studi pubblicati in relazione alla questione del riscaldamento globale e alle sue cause, ha riportato che "il 97,1% degli stessi comprovava che gli esseri umani stanno causando il riscaldamento globale. "il meta-studio si intitolava" Quantificare il Consenso sull’origine Antropologica del Riscaldamento Globale nella Letteratura Scientifica". Quindi, il numero della Clinton "98%" è solo dello 0,9% più alto delle dimensioni effettive del consenso scientifico.
Tuttavia, l’inganno è nella sua implicazione che il rifiuto da parte del pubblico delle conclusioni di quel 97,1% di esperti sul riscaldamento globale, sia del tutto analogo al rifiuto delle conclusioni false degli esperti dell'industria Biotech sul fatto che gli OGM siano sicuri. La realtà è l'esatto opposto: Le industrie di combustibili fossili hanno finanziato la propaganda per 'screditare' il parere degli scienziati sul riscaldamento globale, proprio come le industrie OGM hanno finanziato l'inganno del pubblico a pensare che gli scienziati considerano gli OGM sicuri.
Infatti, come è stato riportato dalla rivista Scientific American, il 23 dicembre 2013 "Soldi sporchi finanziano gli sforzi per negare la responsabilità sul cambiamento climatico" un articolo che sintetizzava uno studio dalla rivista Climate Change intitolato "Istituzionalizzare il ritardo: il finanziamento della fondazione e la creazione di organizzazioni contro i cambiamenti climatici negli Stati Uniti":
"Dal 2003 al 2007, le Fondazioni Affiliate Koch e la Fondazione ExxonMobil furono pesantemente coinvolti nel finanziamento delle organizzazione CCCM [Movimento contro i Cambiamenti Climatici]. Ma dal 2008, non vi sono più contributi riconducibili a tali organizzazioni . Adesso, i fondi fluiscono da [due] fonti irrintracciabili [entrambi istituiti dalla Koch: Donors Trust e Donors Capital Fund]. "

Il 23 aprile 2016, Politico intitolava "Charles Koch: E' possibile, la Clinton è preferibile a un candidato repubblicano per la presidenza". Ma questo non è l'unico indizio che Hillary sta semplicemente fingendo di essere loro antagonista. Il 24 febbraio 2016, ho pubblicato un articolo intitolato "Le prove di Hillary Clinton a supporto del Global Warning" in cui feci riferimento a vari articoli, tra i quali quello del Il 17 luglio 2015 apparso sull'Huffington Post in cui Paul Blumenthal e Kate Sheppard affermavano, “I più grandi sostenitori della campagna di Hillary Clinton sono i lobbisti del combustibile fossile" e sottotitolava I migliori 'finanziatori della campagna di Clinton sono legati alle aziende del Big Oil, del gas naturale e al gasdotto Keystone.'"
In altre parole, gli stessi lobbisti pro-OGM che applaudono Hillary per aver avvallato verbalmente la scienza che afferma il riscaldamento globale, la acclamano contemporaneamente anche per aver confermato la proprio falsa 'scienza', che afferma l'innocuità degli OGM. Amano la sua bugia, che li associa per analogia a quel 97,1% di autentici scienziati che sostengono che il riscaldamento globale esiste ed è causato dalle emissioni di gas serra da parte degli esseri umani.

Inoltre, la Clinton ha espresso l'auspicio che "il governo federale possa aiutare le imprese biotech con un' assicurazione contro il rischio", sostenendo che "Senza tali sovvenzioni questa sarà una sfida crescente", perché in caso contrario, le aziende biotech potrebbero andare in bancarotta a causa di azioni legali da parte dei consumatori eventualmente avvelenati dai loro prodotti. La Clinton vuole che siano i consumatori e non i produttori a sostenere il rischio derivante da tali prodotti e il rischio associato agli studi falsificati sulla loro sicurezza.
In altre parole, il motivo per cui Hillary Clinton non permetterà la pubblicazione dei 91 discorsi aziendali, per la quale ha incassato $ 21.667.000 è la sua reverenza politica nei confronti di tali aziende. 
Ogni gruppo di lobbisti è felice di applaudire a queste sue menzogna, indipendentemente dal fatto che siano insulti contro un altro gruppo di lobbisti, al quale potrebbe benissimo raccontare bugie simili durante un'altra di queste convention annuali.
In altre parole lei sta dicendo a tutti collettivamente: Voi siete il tipo di persone che voglio sostenere, e il pubblico che vi disprezza è semplicemente ingannato. Ma in qualità di Presidente io lo indirizzerò sulla giusta via e farò in modo che finisca per pagare una parte dei disegni di legge proposti dalla mia Amministrazione al fine di “istruirlo” su tali questioni, nonché una parte del conto delle cause intentate contro le corporation per la responsabilità dei loro prodotti.
Il motivo per cui Clinton non vuole che quei discorsi vengano pubblicati è che lei non desidera che gli elettori sappiano che ha intenzione di usare i loro soldi per fare propaganda a beneficio delle società biotech, e per proteggere quelle società dalla responsabilità per i danni che i loro prodotti causano al pubblico.
Questo è chiamato (dai propagandisti) “capitalismo” e “democrazia”. Mussolini, con orgoglio, lo definì a volte "il fascismo", e talvolta "corporativismo". Ma comunque lo si voglia chiamare, questo è quello che lei sostiene e quello che lei rappresenta per le persone che la pagano. La maggior parte dei suoi elettori troverebbero tutto ciò ripugnante, se ne venisse a conoscenza. Per questo motivo non può permettere che la gente sappia.

Lo storico investigativo Eric Zuesse è autore del recente "They’re Not Even Close: The Democratic vs. Republican Economic Records, 1910-2010" [“Nemmeno vicini: confronto tra i dati economici democratici e repubblicani, 1910-2010”, N.d.t.] e di "CHRIST’S VENTRILOQUISTS: The Event that Created Christianity" [“I ventriloqui di Cristo: gli eventi che hanno creato la Cristianità”, N.d.t].
Titolo Originale: Why Hillary Clinton Won’t Allow Her Corporate Speeches to be Published
Link
6.07.2016
Copyright © Eric Zuesse, Global Research, 2016
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org FRANCESCO C

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=16728