Sul Fatto Quotidiano di ieri, Antonio Padellaro raccontava di “aver fatto un sogno” a proposito della crisi di governo minacciata da Italia Viva: “Giuseppe Conte che sfancula Matteo Renzi nell’aula del Senato come fece con l’altro Matteo in quell’indimenticabile (per me, ma penso anche per voi) 20 agosto 2019”. Leggendo queste parole, tantissimi lettori hanno scritto a lettere@ilfattoquotidiano.it per raccontarci come anche il loro “sogno” fosse molto simile a quello del nostro fondatore. Per questo abbiamo deciso di pubblicare qui accanto alcune delle tante lettere ricevute.
Io e molti altri siamo con Padellaro.
Io credo che il sogno di Antonio Padellaro sia quello di tanti italiani che lo condividono. Io in prima persona.
Alessia Bussetta
Ci vorrebbe un altro confronto memorabile.
Caro Padellaro, leggendo il suo articolo avrei voluto abbracciarla. Anch’io ho fatto lo stesso sogno! Sono diversi giorni che aspetto che si avveri e pur essendo consapevole che forse non sarebbe opportuno e che il presidente Conte – essendo più saggio di me – probabilmente si asterrà (ma chissà che voglia ne avrebbe anche lui!) non posso fare a meno di sperarci. Il 20 agosto del 2019 è rimasto per me un giorno memorabile, una gioia incontenibile dinanzi ad un discorso perfetto nei modi nei toni e nei contenuti. Sono d’accordo con lei: quanto mi piacerebbe oggi che Conte riservasse lo stesso trattamento a chi forse lo merita se possibile ancor di più…
Ma anche se rimarrà solo un sogno è bello pensarlo.
Alessandra Martini
Matteo-destra insieme e sarà guerra al “Fatto”.
È dal lontano 1960 che sogno un governo e un leader che onorino il loro ruolo. Ho sognato di vedere Andreotti in carcere, poi Craxi, poi Berlusconi. E poi Renzi che si ritira a vita privata assieme alla Boschi, come da loro promesso, dopo il flop del referendum. Però sono ottimista, spero che il sogno di Padellaro si avveri! Ma temo che il governo cada, se andasse al potere la destra con Renzi che occupa una poltrona, prevedo una guerra al Fatto di proporzioni bibliche!
Marco Pedriali
Gli italiani sono stufi delle minacce di Iv.
Matteo Renzi ormai ha stufato gli italiani responsabili.
Credo che abbia voluto provocare il premier per visibilità, atteso che i vari sondaggi lo vedono sempre in preoccupante discesa.
In ogni caso, basterebbe il simpatico sorriso con cui il buon Bersani ha risposto a un conduttore televisivo che gli chiedeva il parere sull’argomento.
Ritengo che Conte adesso debba essere consequenziale per sua dignità, anche perché non vi è preoccupazione in quanto nessun parlamentare, compresi i renziani, vorrà tornarsene a casa prima della lontana scadenza del mandato, con la grande eventualità di non ritornare in Parlamento, anche per via della riduzione dei seggi.
Mario De Florio
Da Briatore a Verdini: un governo da incubo
I have a dream! Eccolo.
Prima di tutto Matteo Salvini come presidente del Consiglio, poi i seguenti ministri: Giorgia Meloni all’Interno, Niccolò Ghedini alla Giustizia, Ignazio La Russa alla Salute, Maurizio Gasparri alla Difesa (“Dichiaro guerra alla Jugoslavia”, ha subito proclamato nel sogno), Daniela Santanchè all’Istruzione, Adriano Galliani allo Sport, Roberto Calderoli agli Esteri, Denis Verdini all’Economia, infine Flavio Briatore al Lavoro…
Da questa Repubblica delle Banane credo che scapperebbero persino le pantegane romane! I partiti della maggioranza vogliono davvero arrivare a tutto questo? Allora si adoperino per evitarlo.
Andrea Pellizzari
Per quanto ancora si andrà avanti?
Tra noi poveri amministrati/governati è ormai diffusa l’impressione di trovarsi nella curiosa circostanza di cui al celebrato film di Tarantino: un duello in cui ciascun partecipante tiene sotto tiro un altro ed è a sua volta tenuto sotto tiro da un terzo e così via, con conseguente totale e buffa immobilità.
Sarebbe l’immagine plastica del celebre aforisma di Flaiano: la situazione è grave ma non è seria. Allo stato, sembrerebbe che Renzi, dopo aver scatenato l’inferno per le nobili ragioni che possiamo intuire, abbia provato ad uscirne fischiettando, con la sciocca farsa della sua ministra impegnata a Bruxelles.
Questo soggetto è infatti del tutto indifferente alle figuracce che va collezionando. E ugualmente indifferenti al “bagno” di discredito sono anche i suoi accoliti, sia nel partitucolo di riferimento che nel Partito democratico, cioè i “nominati” dal suddetto, rimasti a presidiare “da vicino” gli interessi del capo e dei suoi sponsor.
Ma fino a quando si può continuare in questo modo? Mi chiedo se si sia già verificata in passato una simile paralisi nel funzionamento delle istituzioni a seguito delle manovre pregresse, spudorate, si direbbe premeditate, di costui e di chi ha avuto e ha ancora interesse a ostacolare la rinascita del nostro Paese. Tutto ciò in piena pandemia e con ottocento vittime al giorno. Come si fa a governare con questi?
Patrizia Cozzolino
Adesso non resta che incrociare le dita
Stranamente anche io ho fatto lo stesso sogno di Antonio Padellaro!
E credo che, come me, moltissimi italiani abbiano fatto lo stesso sogno.
Allora adesso incrociamo le dita e speriamo che si avveri presto.
Fiorella Fant